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valli alpine che il viaggiatore percorre con maggior piacere. Infatti se il suo fondo venne recentemente depauperato dei noci colossali di cui andava
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sulle pareti (Dio perdoni gli autori degli orribili scarabocchi!) che sono in maggior numero ed in più grande favore i Santi a cavallo con tanto di
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già le sei scoccate! Ma giudica dei nostri impedimenti. La massa enorme di arnesi che trascinammo con noi non richiese meno di sette robusti portatori
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Vallante con quello delle Forciolline.
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Il nome di Meira è del resto assai frequente in queste valli, perché con tale denominazione si indicano quei casolari delle alte montagne, in cui si
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. Qui si era sopra una roccia montona, ben rotondata e con strie. Non è a dire se al cospetto di questa bella traccia degli antichi ghiacciai
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veder corretto senza indugio con una nuova edizione del foglio n. 57, onde evitare poco benevoli commenti che non mancheranno di fare gli stranieri, i
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vallone intermedio, che è figurato con tratti assai vivi nella carta dello Stato Maggiore.
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Immagina posto verticalmente uno di quei pugnali triangolari con cui solevano talvolta sbudellarsi i nostri padri: supponi quindi che si giri una
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. che fa angolo di 54° colla proiezione della costola meridionale, che tu scorgi da Torino, e di 126° con quella della costola settentrionale.
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di sfaldarsi grossamente in due o più sensi traversalmente o perpendicolarmente alla stratificazione e di dividersi con facilità in massi di volume
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acutissime sembravano doversi precipitare in basso con lieve spinta. Le roccie stesse sopra le quali noi ci trovavamo, erano in siffatta guisa
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può dormire con tutto il comfort desiderabile.
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con una delle più grandi fortune d'Italia, dormì saporitissimamente tutta la notte. E poi mi si discorra della mollezza dei meridionali!
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sarebbe trovato a partito disperato. Io volli allora che ci legassimo l'uno all'altro con una corda comune, onde se qualcuno fosse caduto gli altri
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direttamente al suolo colle mani. Ma siccome neppure le unghie nel ghiaccio non penetrano, vuolsi invece stringere con tutta forza il bastone ferrato
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non era della corda, con cui era legato al Gertoux, egli era perduto. Né questo è il primo caso che mi occorra di vedere in tal modo salvata la vita
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il monte un venticello in cui si formavano nebbie più o meno fitte, le quali ci andavano avvolgendo. Indi la necessità di procedere con sollecitudine
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l'orribile precipizio con fracasso spaventevole. Ma il gioco non era senza pericolo per noi e poteva riescir fatale a chi si fosse dall'altra parte
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ma che Metastasio fra questi severi orrori! Il fatto sta che mi posi a correre su per la scogliera, che stavamo scalando, con maggiore agilità che se
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trattenuto da passi difficilissimi e ci annunciò, che si poteva giungere alla cima. Tosto ci alzammo seguendo il Gertoux con più animo che mai e ad un
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, assai più vicino a questa che non a quella, poté finalmente porre piede sulla cima il 30 agosto 1861. Erano con lui il signor Jacomb, e due guide di
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con notevole inclinazione. Egli era quindi con mezzo il corpo in aria e nella quasi impossibilità di adoprare il bastone con frutto. Vi fu un momento
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. Noi avevamo un livello a specchio, ma con questo null'altro vidi se non che la parte occidentale era alquanto più elevata della porzione della punta
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con non piccolo suo pericolo per uno di quei lembi di neve che si trovano sotto ai laghi delle Forciolline.
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libri e le memorie desiderabili; ivi strumenti tra di loro paragonati con cui si possono fare sulle nostre cime osservazioni comparabili; ivi si
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la cessione della Savoia, con cui tanta parte del Monbianco passò alla Francia, è forse, ed anzi senza forse, la più bella sommità alpina che sia
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descrivere le salite alpestri, e con bellissime parole levare a cielo le bellezze delle Alpi. Ei mi pare che non ci debba voler molto per indurre i
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, fra cui una gentilissima signora oriunda di Torino, tentava pure la salita del Monviso con molta probabilità di buon esito. Infatti si era cercato a
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nostra gita il necessario, ma neppure ci facesse difetto il superfluo, si pose senz'altro in carrozza con noi, e ci avviammo per la valle della Varaita
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