di fronte al valore di taluni oggetti creati dall’industria e d’uso comune, di cui non aveva mai prima avvertito l’importanza estetica; e d’altro
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ricostruzione o il trasferimento Roy Lichtenstein, Ritratto della signora Cézanne, 1962 di peso di oggetti d’uso comune, entro l’ambito di una parete di
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’un modo di filmare divenuto poi comune negli anni Sessanta e seguito da diversi altri artisti dell’underground americano ed europeo (Brakhage
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artistiche ormai desuete e già destinate all’oblio, che vengono riesumate come nuove perché hanno qualcosa in comune con forme effettivamente inedite. L
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tendenze hanno in comune un rifiuto dei tradizionali media artistici, e l’attenzione rivolta verso nuove possibilità espressive, tuttavia nella prima
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pretensiose elucubrazioni concettuali; quello che conta è la comune volontà di esprimere se stessi e di far partecipare il prossimo ad una attività oggi ancora
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saranno deformati, i materiali penetrano nella realtà, il valore comune non ha più senso, la marmellata diventa sangue, tutto diventa simbolo per un
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[...] Io lavoro con concetti, idee, immagini universali ma non con archetipi o stereotipi. Io lavoro su cose che appartengono all'esperienza comune
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comune dell’“ astrattoconcretismo”; sono: Afro, Birolli, Corpora, Morlotti, Moreni, Santomaso, Turcato, Vedova.
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secondo tempo alcuni italiani come Capogrossi, Crippa, Scanavino, ecc. — si possono tutti inizialmente raggruppare per questa loro comune caratteristica
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, svariati elementi oggettuali d’uso comune e spesso triviale) spesso con intenti demistificatori, ma anche con frequente recupero di materiale Kitsch. Tra i
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eterocliti, anzi addirittura degli oggetti già usati e dei rifiuti, doveva diventare sempre più d’uso comune, fino a raggiungere, con l’arte povera, l
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’australiano Halpem, il tedesco Brüning e l’austriaco Hundertwasser. Se Halpem, Bellegarde e Brìining hanno indubbiamente un comune legame per la loro
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deve considerare soprattutto legata a una comune atmosfera in cui si svolgevano le ricerche di alcuni artisti. Senza la sua presenza sarebbe stata
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sembra opportuno ricordare qui i nomi di alcuni artisti della generazione attorno ai Trenta (nel 1973) che come unico denominatore comune presentano il
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collaborazione da parte dello spettatore. Potrebbe sembrare un luogo comune, e si potrebbe facilmente controbattere affermando che una collaborazione tra
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