antico si è dato la pena di raccontarci per filo e per segno come eseguiva un quadro, dal modo di preparare la tela o la tavola sino alla vernice
che riguarda i rapporti di tono e di colore. L’ideale sarebbe di avere una tela assorbente sì, ma sulla cui superficie il pennello scivolasse come
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. Ecco quindi come si procede per ottenere una tela avente i requisiti sopramenzionati.
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faccia pieghe e grinze agli angoli; si eviti di picchiare sulle chiavi che devono servire soltanto come ultima ratio se dopo la preparazione la tela non
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: si prenda una boccetta dal collo abbastanza largo; si rompa un uovo a metà e passando il torlo da una metà all’altra come fanno i cuochi ed i
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È bene però studiare gli effetti del pennello come quelli della matita con cui si disegna. Il pennello corto e tondo dà una pennellata soda e si
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Ambedue queste vernici sono facilissime a farsi; ecco come si procede.
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, come alcuni fanno, di spruzzarlo sulla tela con un vaporizzatore: ciò può soltanto servire a copisti o imitatori di quadri antichi per scurire una
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colori sulla tavolozza; nulla mi sembra in pittura così emozionante come cercare sempre nuove combinazioni con nuovi colori. Bisogna però evitare nella
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sacco ingessata. Ecco come si procede: si piglia della semplice tela da sacco e si tira bene sopra un telaio a chiavi; su questa tela si passa una sola
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tela incollata su tavola come facevano gli antichi e come, verso la fine della sua vita, usava pure Arnoldo Böcklin; in questo caso bisogna coprire con
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molto diluito come l’acquarello. Quindi anche per dipingere un quadro a tempera magra è indispensabile un po’ d’olio di lino. La tempera a colla è la
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’olio come si usa oggi e pensarono che questo fosse il segreto dei fiamminghi, dei ponentini, portato in Italia da Antonello da Messina; mentre si
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Come mezzo per diluire mescolare e dipingere con la tempera a colla si userà un’emulsione fatta secondo la seguente ricetta: 1 torlo d’uovo; 2
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Come tela si userà una tela a gesso su cui si saranno date due mani di quest’emulsione senza allungarla con l’acqua. Per lavorare con maggior
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esaminare con la lente senza che per questo la pittura pigli un aspetto pesto o leccato come avviene con i colori a olio. I passaggi di tono acquistano
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Il grande vantaggio che offre la pittura a tempera si vede specialmente quando bisogna eseguire certi dettagli come per esempio le ciglia e le
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Come al solito mettere in una boccetta, tappare bene e scuotere con forza. Con questa emulsione si macinano i colori e si mescolano sulla tavolozza
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luminosità straordinarie; i rossi, gli azzurri cerulei brillano come pietre preziose; i colori più scuri, come il nero, la terra d’ombra bruciata, la
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Ecco come si prepara. Si mette in una boccetta o, piuttosto, in una piccola bottiglia, un torlo d’uovo; il chiaro però questa volta non bisogna
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frate spagnuolo del Seicento, ha con l’encausto dei Greci e dei Romani. Forse l’encausto degli antichi è superiore come solidità alla tempera a cera
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’emulsione di cera, d’acqua e di sapone da bucato. La cera, come l’olio, non è solubile nell’acqua; ma, così come l’olio diventa emulsionabile con l’acqua per
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sfregare la pittura con una soluzione di cera, bisogna avere una superficie solida ove si possa premere con forza. Con questa tempera si dipinge come
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Lo svantaggio di questa tempera, come quella a colla, è di scurire alquanto sotto l’azione della vernice.
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la tempera che consiglio come superiore a ogni altra. Forse i colori non brillano come nelle tempere di ciliegio, forse non si ottiene una
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alla tela e si ricomincia. Bisogna usare i colori così come vengono spremuti dai tubetti e non aggiungervi né olio né vernice; né bisogna mai ripassare
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un panno azzurro e come sfondo due pareti di cui una è in luce e l’altra nell’ombra. Si comincerà coll’osservare bene il colore e il grado di tono
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abbiano sorprese spiacevoli come escrescenze, solchi, ecc., si lascerà il lavoro per qualche giorno fintanto che non sia perfettamente asciutto, indi si
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Questo sistema è ottimo per rendere la luminosità interna come altrimenti solo con la tempera si può rendere.
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volevano acquistare. Ricordo come nessuno dei copisti che in quel tempo vidi eseguire la stessa copia, riuscì a rendere la profonda luminosità delle carni
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Si prepara, come nel sistema precedente, sopra una tela assorbente uno sfondo unito. Questa volta però è meglio fare un grigio piuttosto scuro e non
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e della penna. Questo permette curiose ricerche di effetti come per esempio ombre ottenute incrociando sottilissimi tratti di pennello come avviene
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Va pure notato che un colore posto sopra uno sfondo neutro, come il grigio, aumenta assai d’intensità e di luminosità.
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e lasciando come sfondo la preparazione grigia della tela che finito il lavoro si rischiarerà leggermente in alto sfregandovi un po’ di bianco. Gli
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Il bianco sfregato puro o diluito sopra un colore asciutto non fa mai risultare tale colore in un tono più chiaro come accadrebbe se lo stesso colore
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Bisogna sempre evitare di velare o sfregare con colori puri (eccetto il bianco) specialmente se occorre farlo con colori scuri come il nero, l
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. Come regola generale, sia che si diano le prime pennellate sopra una tela pulita, sia che si veli o che si ridipinga a corpo sopra un impasto
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descrizione di un modo facile per ottenere tale pittura; anche questo, come gli altri, non lo consiglio che dopo averlo lungamente sperimentato io stesso.
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disegno con fissativo comune. Invece di ripassare coi pennello sulla carbonella perché questa non sporchi i colori, come ho già prima indicato, è meglio
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Diluire e rendere molto liquido, quasi come dell’acquarello, il colore con cui si vogliono fare i peli poi, pigliando un pennello di martora di forma
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naturalismo, i quali credono di annientare ogni fenomeno lirico e spirituale in arte con la definizione: letteratura. So benissimo, come ogni uomo che
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Come percosso da una mazzata sul capo, Gherardo vacilla e indietreggia Un fraticelto giovinetto che sempre gli è stato al franco si scaglia contro la
Barcollando come un ebro, avanza verso di lei. Le è di fronte, tende le braccia tremanti, fa ancora un passo, e d'impeto la prende, e la stringe al
E si volge e si dirige verso la porta, per uscire, insieme col Vescovo. Gherardo rimane per un momento come impietrato: poi si slancia, raggiunge il
autorità, fuor che un mantello, bianco come la tonaca, che gli altri frati non hanno. E confuso tra i frati egli è rimasto sino a questo punto. Ma come
esce e avanza verso Gherardo, tratto tratto sostando e comprimendosi con le mani il petto affannoso, Come è alle spalle di lui, chiama, sommessamente
di prima ricantare "Alavi'. Alavia" . Indugia, le manca il coraggio. Ma come ode dietro a sé Gherardo ripeterle "va' via, va' via", esce. E si
non ha fatto un passo. Ma come ode il grido di terrore della fanciulla, si slancia, d'un salto è fuori sulla strada, afferra per un braccio Mariòla e la
. Gherardo d'un baldo si rizza, e fa un passo come per fuggire. Ma si arresta, si ritrae, si accosta al sedile di pietra sotto la loggetta, e vi si
esce. Esce e si appoggia al muro, come ebro, quasi impotente a camminare. Lentamente le due ante girano sui loro cardini e si ricongiungono. Al