Ah, gna' Nunzia, non mi vedete la faccia che ho? Fate come Gesù Cristo a Maria Maddalena... Ditemi dov'è vostro figlio Turiddu, per carità!
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L'ho visto dalle mie parti, all'alba, mentre arrivavo a casa mia. Egli andava correndo, come avesse fretta, e non si accorse di me. Volete che ve lo
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Come lo sai?
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Come farò adesso che Turiddu mi abbandona?...
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O come sai quest'altra cosa?
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maritata con un altro. Tanto è vero che l' amore antico non si scorda più. Io come lo sentivo cantare, quel cristiano, sembrava che il cuore mi scappasse via
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come una poveretta di limosina.
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Non dubitate, in casa non entrerò. Non mi scacciate anche dalla porta, gna' Nunzia, se volete fare come il Signore misericordioso che andate. a
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Eh!... che non vi mangio, diavolo!... Come se non si sapesse...
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Vedete, io faccio come il campanaro, che chiama la gente in chiesa, ma lui se ne sta fuori.
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Colpa tua; che ti sei messa in capo non so che cosa; e vai a svergognarmi con questo e con quello; e a spiare dei fatti miei, come se fossi ancora un
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Ah! compare Turiddu, come potete dirlo?
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Ah, ora ve ne andate? Ora che mi lasciate come Maria Addolorata?
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Sì, compare Turiddu, siete padrone di scannarmi colle vostre mani stesse come un agnello, se volete; che vi leccherei le mani come un cane.
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No, non posso tacere, che ho la rabbia canina in cuore! Ora come farò se voi mi abbandonate?
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Che colpa ci ho io? Vedete come son ridotta? La gna' Lola è meglio di me, lo so! Ha il collo e le mani cariche d'oro! Suo marito non le fa mancare
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Non la difendo. A me non me ne importa se suo marito la tiene come la Madonna sopra l'altare. Quello che m'importa è di non passare per uno che non
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Tu piuttosto! Vuoi farmi l'affronto di mostrare a tutto il mondo che non son padrone di muovere un passo; che mi tieni sotto la tua scarpa come un
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Dico che vostra moglie va attorno carica d'oro come la Madonna dell'altare, e vi fa onore, compare Alfio!
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Sentite! S'è la verità che m'avete detto, allora vi ringrazio, e vi bacio le mani, come se fosse tornata mia madre istessa dal camposanto, comare
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Questo dico io : per qual motivo dovreste essere in collera con me che non vi ho fatto nulla poi il giorno di Pasqua ha da essere come il bucato, se
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, e la testa anche, e non mangia, e non dorme più, pensando sempre a una cosa, tutt'a un tratto gli arriva come una schioppettata la notizia: - Sai? la
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Parola mia, comare Camilla! I bersaglieri, sapete bene, sono come il miele per le donne... con quelle piume. Bel moretto di qua, occhiate che
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Ora s'ha da berci su, come avete detto voi.
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Sentite, compar Alfio, come è vero Dio so che ho torto, e mi lascierei scannare da voi senza dir nulla. Ma ci ho un debito di coscienza con comare
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Dico così, come parla il vino, che ne ho bevuto un dito di soverchio, e vado a far quattro passi per dar aria al cervello. E se mai ... alla Santa
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, abbracciatemi come quando sono andato soldato, e credevate che non avessi a tornar più, chè oggi è il giorno di Pasqua!
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che era fina e bianca come la farina di prima qualità, e al mugnaio ch'era ancora in gamba — costò cinquanta svanziche quell'allegria — chè allora nel
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ECCO come fu. — Vero com'è vero Iddio! Erano in tre: Ambrogio, Carlo e il Pigna, sellaio. Questi che li aveva tirati pei capelli a far baldoria
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udiva come un soffio di parole mormorate da voci che sembravano di un altro mondo; e il fruscìo dei vestiti dava l' immagine di un battere d'ali. Era
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gran camera da letto, sola quasi buia in tutto il quartiere illuminato come per una festa, la madre, pallidissima, seduta accanto al letto dell
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sull'uscio della cucina. — Zitti tutti? — esclamò il Canonico, pallido come il berretto da notte. — Lasciatemi sentire. E si mise dietro l' imposta della
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Sorrento, 22 dicembre. Io sono precisamente come tutti gli altri, cara signora; anzi, come tutti quegli altri che hanno bisogno di pace, e a cui i
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San Remo, 16 dicembre. Mi sono ingannata; perdonatemi. Voi siete come tutti gli altri.
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giustificazione: ve la mando come posso. Per altro, nessuno vi conosce, nemmeno io, e voi non avete esitato per la prima a far correre le poste ai
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tremito nervoso. — Buona sera! Un po' tardi! Finisco adesso il mio giro. E questa cara ammalata come è stata ? S'era assiso di contro al letto; aveva
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Sorrento, 25 marzo. È proprio vero. Sto meglio, son quasi guarito, intendete? Il male non era così grave come si temeva. Chi ne sa nulla? Questi
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Remo, e che avreste lasciato entrare la luna dalla finestra apertal... Ah! come picchierei la testa nella parete! Sono stato peggio che colpevole. Sono
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Sorrento, 8 maggio. Ah, che siete proprio tale come vi avevo giudicata! senza cuore, senza spirito, senza altro che lo spumeggiare delle vostre trine
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giardino, dove voi eravate a passeggiare. Come siete mutato, mio povero e caro Giacinto! VIOLA è morta. FINE.
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Ai parenti e agli amici che domandavano premurosi notizie dell' inferma, la contessa, rispondeva come l'altre volte, ritta in mezzo al salone, senza
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Come rientrava nella camera dell' inferma, dall'ombra del cortinaggio gli occhi della figlia luccicavano ardenti, fissi su di lei, con un lampo
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, la quale sorrideva. Il dottore si fregava le mani, borbottando: — Io non ci ho alcun merito. Io faccio come Pilato. Questa benedetta gioventù se ne
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passarono insieme pel cancello. Intanto balbettava: — Bice? come sta? Fuori era fermo il piccolo coupé del marchese, col servitore accanto allo sportello
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pensieri neri, degli impeti di irritazione sorda ed ingiusta, degli scoramenti improvvisi, come se tutti l'abbandonassero. Allora guardava muta, cogli
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letto, col fazzoletto agli occhi. Ma la moribonda non si era mossa. Il medico le teneva il polso con gli occhi fissi su di lei. Da lì a poco come
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