Fu Piero del Borgo tuttavia, col suo sintetismo prospettico, a stendergli così la trama degli accordi coloristici come la cubatura dei rapporti
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Infatti le masse dei secondi piani scompaiono e un partito radente di luce combinato col rabesco organico dei piani superficiali di un volto compone
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La trama ossea più necessaria affiora, ho detto a fatica, nel tumulto carnoso: femore e stinco pungendo, senza attacco, si commentano a vicenda col
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un centro, col peso franato di certe altre, colla massima sintesi architettonica di un intensificato moto relativo.
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E potrebbe infine concludere, sospirando, col dott. Beritens: Ah! se Greco avesse usato un paio d'occhiali!
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creazioni spagnole, sul mito pagano fuso col misticismo cristiano (idea ripresa da Thode e applicata alla pittura spagnola), sono o troppo
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isolare dai maestri sivigliani posteriori, fino ad Alexo Fernandez in cui l'Italia mescidata col realismo fiammingo prelude il Romanismo.
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L'attività artistica di G. B. Caracciolo s'inizia in sostanza con la venuta di Caravaggio a Napoli, cioè col 1607: e di un suo precedente tirocinio
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col reale? - si pensa naturalmente, ma quasi soltanto per affinità di quesito, ai Bolognesi, al loro correggismo travasato nelle forme un po
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Eppure col 1616, cioè, io credo, poco dopo il suo ritorno da Roma, comincia la serie copiosa degli affreschi di Giovambattista Caracciolo.
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caravaggismo generale d'intonazione e di particolari che contrasta spesso coi nuovi ampliamenti plastici-disegnativi e per conseguenza col nuovo modo
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Rappresenta una Sacra Famiglia col Padre Eterno e gloria d'angeli [figura 100], e Battistello vi riprende la composizione un po' oleografica della
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sigle stanche, a mano libera, di lotte e di cacce, di Saulo scavalcato e di Atteone azzannato fra piante esanimi arrovellate col ferro tiepido come
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Sandrart ch'era riescito a farsi accettare fra i dodici col suo Seneca morente, cercava di rendere più sapute e ricercate di muscoli accademici le
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Guercino compariva per la prima volta in pubblico col grande bazar dorato e stuccato alla veneta della Didone sul Rogo (Galleria Spada); con pezze di
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Rivediamo Artemisia, con idiotismi toscani, nella scena del Giuseppe interprete di sogni, sempre alla Galleria Borghese col nome di Valentin*.
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Massimo, con Lanfranco; Agostinello Beltrano, col grande Francesco Fracanzano (il Velazquez di Napoli); e ne venne composta una delle più rare quadrerie
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decoratore, senza freno e senza misura, addirittura agli antipodi con Bramante - voglia poi metterlo in relazione col Brunelleschi. È vero che la
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Alla ricca e un po’ noiosa serie dei Nuvoloni ci pare debba riunirsi anche il Cristo e la Samaritana (n. 299), che ad ogni modo non ha che vedere col
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E perché mai la grande tela (n. 143) col Supplizio di Marsia sarebbe del Canlassi? Dov'è la morbidezza sensitiva dell'autore della Cleopatra di
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I due «pendants» col Trionfo di Flora e di Galatea non sono di scuola romana del '700, ma di Luca Giordano, cioè di scuola napoletana del '600 **.
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A.Muňoz, La scultura barocca a Roma: Iconografia - Rapporti col teatro, in «Rass. d'Arte», Ottobre 1916 (in: 'L'Arte', 1917, p. 60-61).
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In molte attribuzioni al Crespi noi non possiamo poi convenire col Nicodemi. Pare proprio all'Autore che gli otto Dottori della Chiesa nelle cappelle
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Il Ritratto d'uomo a Berlino, già esposto alla Mostra del Ritratto a Firenze, e prima attribuito al Velazquez, non ha a che fare col Crespi, né con
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sulle relazioni ch'egli dové intrattenere con G. M. Crespi (lo Spagnolo di Bologna), col Piazzetta, col Pittoni, col Tiepolo. L'abile eclettismo del Ricci
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Si può dire perciò che col libro del Galloni tutto il materiale documentario e cronologico è apprestato.
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A Fano è del 1617 la Resurrezione della Tabita, quadro fatto a concorrenza col Guercino e pubblicato dal Frimmel nei «Blätter für Gemäldekunde» (IV
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Che risultato può avere infatti, se non di comicità, il veto imperioso col quale un collaboratore incaricato di sbrigare Pavia avverte: «Soltanto
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degli Innocenti, col Padre Eterno fra Angeli.
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Albano: la Madonna col Bambino e i SS. Sebastiano e Rocco.
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Mille altri disdegni del Marangoni, deliziosi nelle prime ore della nuova critica, andranno poi col tempo temperati, altri entusiasmi sfreddati.
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Ma è proprio traverso queste copie, sempre più interpretate, che si perviene al Cavaglieri ultimo, col quale occorre riconciliarsi. Vedetelo, mano a
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La storia esterna - ch'io appresi più recentemente in Parigi - di questa Madonna col Bambino, San Giuseppe e San Giovannino [figura 178], è davvero
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Vien Guido e dice non esser a suo vantaggio in pezzi per lo più affidati a' discepoli; il saria nella Sant'Agata col San Pietro, bellissima; se non
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Ravvisasi Orazio che tanto Vi fe' stupire in Genova, in una tela di Madonna col Figlio, tutta eleganza nel tingere, tutta rarirà nel lume, tutta
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Altramente e in modi più studiati, più dotti, penetrò Bologna fra' Veneti col Balestra e quivi se ne veggon due allegorie dove la soverchia rotondità
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si pensi che io abbia qui voluto farmi bello «col senno di poi ». Esse alludono infatti a soluzioni o a progressi più recenti, e non miei soltanto, su
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126-128, 130, 131. Come questi dipinti di genere, già allora non mi sembrassero tornare col Bonito sicuro e si trovassero invece d'accordo coi
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lombarda». Nella seconda ottenevo che gli venissero restituite l'Erodiade pure di Torino [figura 240], prima attribuita al Morazzone col n. 698, e la
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A della seconda edizione, col Ratto d'Europa della GalI. Sangiorgi (prima attribuito al Mola col n. 695) « attribuito a Scuola del Giordano », mi
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dei cechi della Coll. Romanelli di Parigi [figura 248] che a me pareva, per ipotesi, in qualche rapporto mentale col Ceruti. I miei dubbi servirono a
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759. Madonna col putto e San Giovannino. Genova, Coll. Ricci. Non mi pareva autografo e nella seconda edizione venne ridotto ad «attribuzione».
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Nella prima edizione figurava anche col Sant'Omobono della chiesetta omonima a Roma (878) e con il Cristo fra i Dottori del Palazzo Reale a Napoli
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autografa; il 1016, col Cristo che caccia i mercanti dal Tempio (Venezia, Accademia), risultava di Angelo Trevisani e così venne infatti ristabilito nella
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1011. Donna col cagnolino. Milano, raccolta Chiesa [figura 260]. Già la riunivo al Ceruti (come poi scrissi nel '27).
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preminenza della pittura nel Rinascimento si accompagnò a una penetrazione del mitico col mistico. E qui è da notare che Thode aggiunge un secondo
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ha seguitato per un gran pezzo con intenti realmente lirici, ed è invece interpretata banalmente da Francisco de Hollanda col sussidio di spiegazioni
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totale col Dio Padre dei Van Eyck a Gand o col Cristo di Memling ad Anversa; in essi non si potrà riscontrare che un'apparente simmetria superficiale
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quasi su fondo unito, tendono a disporsi obliquamente in relazione architettonica col riquadro centrale.
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Di questo periodo, per la somiglianza col tipo dell'Annunciata se non anche anteriore per la solidità eccessiva del modellato, e l'ingenuità della
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