boccetta ben tappata e col tappo ricoperto di ceralacca. Per verniciare un quadro si corica questo orizzontalmente sul pavimento dopo aver lavata la
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non è accuratamente verniciata finisce a pigliare col tempo una tinta verdastra assai spiacevole. Macinandolo bisogna usare delle spatole d’osso ed
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Le lacche gialle sono poco solide e col tempo impallidiscono.
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divenuta così un liquido denso e attaccaticcio come del miele molto fluido; gettati via i resti di colla rimasti in fondo al recipiente si può, col
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sempre verità d’assioma. Solo la pratica e l’esperienza finiscono col fare adottare dal pittore tale o tal’altra formula. Supponiamo ad esempio che un
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che consisteva nel dipingere col pennello dopo aver sciolto le cere sul fuoco; questa pittura fatta sulle navi non s’altera né col sole, né coll’acqua
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Sopra una tela così preparata i tratti col pennello si possono fare sottilissimi; si possono tirare linee che ricordano i tratti del lapis appuntito
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prima col fissativo comune, poiché così, dovendo spruzzare una grande quantità di soluzione, la carbonella bagnata si diluisce e il disegno si guasta.
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col mestichino due toni neutri, uno più chiaro per le parti in luce, l’altro più scuro per le ombre. Data questa preparazione su tutto il disegno si
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Le ombre del bianco si possono cercare col bruno di Bruxelles, l'oltremare e l’ocra.
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Le ombre del nero si possono fare col bruno van Dyck, il nero e la lacca di carminio.
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Le ombre del giallo col bruno van Dyck e la terra di Siena bruciata o naturale, secondo l’intensità.
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notte, si faccia una miscela di 1/8 d’olio di garofano con 7/8 di essenza di trementina e si spruzzi col vaporizzatore sulla parte di cui si vuol
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il tratto, o allora andare sull’asciutto con un pennello asciutto e duro col quale si prenderà un po’ di colore così com’è uscito dal tubetto; meglio
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E si volge e si dirige verso la porta, per uscire, insieme col Vescovo. Gherardo rimane per un momento come impietrato: poi si slancia, raggiunge il
E s'avanza, e gli è sopra, e lo percuote col tallone su la schieria. Ma a questo punto una fanciulla che stava a osservare dal limitare del portone
, dalla strada che sta oltre il Duomo verso il Palazzo del Vescovo. Si fanno largo roteando col braccio libero la spada, e due soldati li precedono
testa alta, pardando lui negli occhi. Lo si vede ora respirare affannosamente e tremare. Poi egli batte col piede sulla terra, e protende il busto
La scena si riapre. Una strada, fuor delle porte della Città. A sinistra la casa di Gherardo: cioè il muro di cinta del cortile, col portone nel
della porta, a sinistra, le altre due che danno luce alle stanze superiori. In fondo, che fa angolo col muro maestro della casa, e che piega poi e si