dell'ostinazione del suo babbo e della sua mamma che non volevano fargli smettere la camiciola col cinto e i calzoni a mezza gamba. Sì, vestito a quel modo
camicia a brandelli; l'altra, scalza anche lei, ma un po' più ravviata, col fazzoletto azzurro di cotone, a palline bianche, avvolto attorno alla testa. Il
REUCCIO. In cucina? Oh! Oh! (si cheta a un'occhiaccia del Re). ARLECCHINO. Da buona tedesca, friggeva ciambelle che riuscivano tutte col buco; e
corsa, il maggiore avanti, col cestino in alto quasi fosse stato una spoglia di vittoria, e gli altri dietro, acclamanti, facendo sollevare un nugolo
loro col capo gli oggetti accatastati : — Quelli sono i letti. Ora li rizzeremo. Dormirete qui. Questa è la cucina. Quello è il forno. V'insegnerò a
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ti cavano gli occhi con le granfie o col becco le bestioline infuriate? Era come dire al muro. Per ciò mamma e babbo, da qualche tempo in qua, non
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ritagliata a disegni, lavoro artistico dei fratello che non aveva potuto procurarsi uno di quei fogli imitanti il tulle ricamato. Bice, col vasoio in
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orfanelle rannicchiate accanto all'armadio e col viso bagnato di lagrime, si era improvvisamente raddolcito: — Perchè piangete, sciocchine? Domani verrà
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quell'incredibile benevolenza, rispondeva di sì col capo a ogni domanda, e sentiva rimorso di tutte quelle firme fatte poc'anzi, e non sapeva come
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. Che fretta aveva? S' era consultato pero col canonico suo compare che aveva battezzato Lisa, e quel servo di Dio gli aveva risposto ridendo : — Volete
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dalla tosse che gli toglieva il respiro. Il dottor Cipolla, lungo, lungo, lungo, magro e stecchito, col bastone sotto braccio, aggiustandosi o ogni po
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. Quando aveva finito, si sedeva a tavola, aspettando, battendo sull'orlo del piatto con la forchetta e col coltello, impazientendosi del ritardo: — Volete
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benissimo; nè pieghe sotto l'ascelle, nè niente ! Egli andava su e giù per la camera, pavoneggiandosi, prendendo aria da giovanotto, col cappello in testa
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diventato lungo lungo, grosso grosso... omaccione, gigante... Se si fosse seduto su quella seggiolina, l'avrebbe sconquassata col peso... Come mai era
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rovesciassero la caldaia o i secchi col latte. Fin il cane di guardia si mostrava seccato del chiasso importuno, e ringhiava accoccolato davanti al
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e tutto il mondo cattolico; se sbaglieremo, avremo l'onore di sbagliare col Papa, coi vescovi, coi cattolici, con Dio.
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straordinari dello Stato. Quindi non è perfettamente esatto che sia mutamento di nome soltanto. Col nome di scrivano avventizio è venuto anche il
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Non so se l'onorevole ministro delle finanze si sia messo d'accordo col suo collega del tesoro prima di fare la sua proposta. Con essa le economie di
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grande sproporzione col debito ipotecario, che affligge il nostro paese. Ma credo che questa insufficienza e questa sproporzione si siano aggravate
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l'interesse e col decoro del paese, l'onorevole Imbriani ed io.
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La Commissione, sopprimendo l'articolo 23 ha creato l'articolo 33 nelle disposizioni transitorie, col quale articolo 33 ha voluto rendere
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alla speranza di lasciar libere le Banche di funzionare col Credito fondiario, quando le Banche dicono: nella Sardegna e nel Mezzogiorno non intendiamo
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Là abbiamo miseria enorme, non abbiamo, per dare da mangiare agli operai, che gli scarsi mezzi che i poveri proprietari, lottando col credito
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e in generale tutti gli altri atti che siano connessi col contratto o da esso necessariamente dipendenti.
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3° gli atti di dimissione di crediti ipotecari e di cancellazione delle relative ipoteche, fatti col provento del mutuo e con lo scopo indicato al n
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sottentrati nel possesso e godimento del fondo ipotecato. Anche il marito deve denunziare l'atto dotale, col quale si costituisce in dote il fondo
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sottentrati nel possesso e godimento del fondo ipotecato. Anche il marito deve denunziare l'atto dotale, col quale si costituisce in dote il fondo
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nero di cerimonia, col cappello a staio in testa e la grossa mazza di bambù in mano, camminava nervoso per la riva, guardava di qua, guardava di là, si
nel caminetto. Nel minuscolo salottino assediato dall'inverno Luisa stava mettendo, ginocchioni, un fazzoletto al collo di Maria, Franco aspettava col
sgomenta e smarrita, li guardava a bocca aperta, col foglio in mano, come se avesse capito; in fatto capiva solamente che la lettera doveva essere
allora svignarsela alla sorda, sì, ma non alla muta, e disse timidamente: "Vado, neh?" Pasotti si voltò accigliato, imperioso, le accennò col dito di
. L'ingegnere si contentò di rispondere: "Oh Marianna, vi saluto, neh?", e salì le scale seguito da Marianna col lume. "Mia riverenza", cominciò il signor
si era sollevato almeno un momento nell'anima sua. Si alzò, prese Maria per mano e si avviò verso Casarico. Trovò il professore nell'orto, col Pinella
litigare continuamente col Fante di bastoni per antagonismo di provincia, d'insegnare la scherma in due convitti, e, l'inverno, di suonare il piano dietro
manoscritta puzzava di cospirazione. Il Bianconi, detto dalla sposa "el mè Carlascia" e dal popolo "el Biancòn", un omone alto, grosso e duro, col mento
gamb de carlon, podarisset propi minga fann a men?". I poeti non conservatori Franco e Luisa avevano trasformata, col loro soffio, la faccia delle
sorprendeva più da parte di quella persona. La Peppina volle ad ogni modo darle un bacio e partì brontolando fra sé molti "poer a mi!" col vago sospetto di
col solito alfabeto." Il tavolino batté diciassette colpi, poi quattordici, poi diciotto, poi uno. "Rosa", disse il professore, piano. Rosa era il nome
gran mantello nero e col cappuccio in capo. Ella lo guardava fiso; i begli occhi gli dicevano: "Bravo, Lei fa una bella azione, mostra molto cuore
, seguiva ansiosamente, col cuore stretto d'angoscia, le mosse di lui e cercava di tener ferma la fune, che l'àncora faceva ondeggiare.
addosso al thug col pugnale in mano. Afferrarlo strettamente per la gola e cacciargli l'arma nel petto fu cosa d'un solo istante. Lo strangolatore cadde
§All'improvvisa detonazione, gl'indiani erano balzati in piedi col laccio nella dritta e il pugnale nella sinistra. Vedendo il loro capo dibattersi
§Uscita dalla pagoda, Ada, ancora commossa, col volto ancor bagnato di lagrime, ma gli occhi sfavillanti di fierezza, era entrata in un piccolo
loro cadaveri erano stati trovati nudi e col misterioso tatuaggio sul petto. Il capitano Hall, sette giorni or sono, si metteva in campagna con alcuni
col petto tatuato e i fianchi stretti da un laccio. Non potei udire il dialogo che tennero, ma Saranguy, prima di separarsi disse forte al compagno
, attraversò quatto quatto il ponte, urtando forte col gomito un indiano che stava chiudendo il boccaporto di maestra. - Affrettati, - gli disse, nel
e parve che s'incendiassero. Aveva compreso ciò che il cacciatore di serpenti desiderava. Si abbassò fino a toccare col ventre la terra, guardò
, soffocante, avvelenata. Tremal-Naik, sdraiato a poppa, col fucile sottomano, taceva e teneva aperti gli occhi fissandoli ora sull'una e ora sull'altra
col petto sporgente, la pelliccia nera, bruna o grigia e il volto quasi umano, apparivano fra le macchie di alberi, dondolandosi fra i rami, facendo
col pugnale lo trafisse. - Muori, ché la dea lo vuole! - gli gridò un'ultima volta Manciadi. Aghur, col volto cinereo, gli occhi schizzanti dalle