Molti geni hanno un’azione multipla, cioè influenzano parecchi caratteri; probabilmente tutti i geni hanno questa proprietà, cioè sono pleiotropi (L
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cioè una pezzatura o macchiettatura: ne sono stati riconosciuti due:
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Il botanico tedesco riconobbe non meno di 20 fattori che influenzano i caratteri del fiore (colore, forma, ecc.) e sono perciò prevedibili 220 cioè
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cioè 1/4 di piante verdi, 2/4 di piante aurea e 1/4 di piante gialle, assolutamente prive di clorofilla. Queste ultime invece mancano del tutto. Com
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Profase. - In questa fase preparatoria un corpicciolo minutissimo, che si osserva in molte cellule anche nel periodo intercinetico (cioè fra due
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che sono proprio le combinazioni del monoibridismo, le quali per la dominanza di Vg daranno il rapporto fenotipico 3:1, cioè i 3/4 di mosche con ali
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ee), si feconderanno due gameti della composizione Vg E e vg e rispettivamente. Ne risulterà cioè un ibrido F 1 con un cromosoma II portatore di Vg e
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cromosoma X, hanno cioè la costituzione A X, o, semplicemente, X.
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Alla F2, cioè dall’incrocio di un maschio normale con una femmina eterozigote, la teoria prevede:
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cioè quattro categorie di figli fenotipicamente distinguibili: maschi metà con occhi bianchi, e metà normali; femmine metà con occhi
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due categorie di figli, maschi con occhi bianchi, e femmine apparentemente normali, ma eterozigote, cioè conduttrici, come dimostra la F2:
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cioè quattro categorie di figli, poiché anche le femmine formano qui due sorte di gameti, con X e con X': maschi per metà normali (XY) e per metà con
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La F2, cioè l’incrocio di un maschio eterozigote con femmina striata, dà:
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Figli maschi striati, eterozigoti, femmine nere. La F2, cioè l’incrocio di un gallo striato eterozigote con una gallina nera, dà:
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», che non portasse cioè alcun gene.
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ad AC — AB, cioè a 20 —10 = 10. Se invece A sta fra B e C, la distanza BC deve essere eguale ad AC + AB, cioè a 20 + 10 = 30 (Fig. 51).
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o in modo analogo, i quali dimostrano che la rottura è avvenuta in due punti. Vi è stata cioè una certa quantità di doppi scambi.
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Orbene il Seiler poté vedere, nella meiosi, i due cromosomi omologhi coniugarsi e andare ai poli apposti della mitosi, cioè in due cellule diverse
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maturazione degli elementi germinali, cioè la meiosi. E ciò è stato verificato sperimentalmente in tutti i casi studiati: lo scambio di fattori
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della sierosa, cioè di quella membrana
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i caratteri razziali o individuali, quelli che fanno cioè quel cavallo esser di razza araba, con mantello baio e balzano da tre, e cioè riconoscibile
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vitalità dell’organismo e, il più spesso, in senso negativo, cioè debilitandolo, o rendendolo meno fertile; talvolta però anche in senso positivo.
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Si deve ricordare però anche la presenza di mutazioni «somatiche», che insorgono cioè nello zigote. Se sono tardive (cioè avvengono quando già l’uovo
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e che la perfetta concordanza fra i dati della genetica — cioè il comportamento ereditario dei caratteri che sono controllati da quei determinati
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, invece di 14, che è il numero normale. Posseggono cioè un cromosoma soprannumerario.
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Altri esempi di mutazioni polisomiche, per lo più trisomiche, cioè con un cromosoma soprannumerario si trovano in altre piante, ad es. in Matthiola
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, che sono quelli intorno a cui oggi ferve l’indagine sperimentale: la determinazione del sesso, cioè le cause che fanno sì che un individuo
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solo X, che, come sappiamo, determina i caratteri maschili; le altre due X, cioè il corredo cromosomico femminile. Con incroci opportuni fra razze
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Ci si domanda dunque come i geni contenuti nel nucleo dello zigote manifestano le potenze di cui sono i portatori, cioè per quale serie di reazioni
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Ricordiamo, innanzi tutto, che è proprietà fondamentale di molti, probabilmente di tutti i geni, la pleiotropia (cfr. pag. 105), cioè la capacità di
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sono sensibilissime all’azione dell’ormone tiroideo. Un lieve eccesso di questo ormone nel sangue può provocare il melanismo, cioè la deposizione di
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Anche il campo d’azione di un gene, cioè i caratteri sui quali
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Fra questi il criterio fisiologico proposto dal Cuvier, cioè la non fertilità dei prodotti dell’incrocio, è certamente il più importante, e
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cioè la discontinuità fra serie di forme prima potenzialmente o attualmente continue.
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L’indagine sull’origine della specie deve dunque rivolgersi a questi due punti fondamentali: l’insorgenza di diversità nel seno di una specie, cioè
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Ciò equivale a dire che, se una specie possiede un certo numero di coppie di geni «non fissati» cioè soggetti alla oscillazione suddetta, e se la
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Questi dati possono servire per la ricerca della paternità in quei paesi dove la legge l’ammette. Possono fornire cioè, in alcuni casi, almeno un
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A1, cioè con una media a 1, superiore ad a. Se perdurano le condizioni per cui i plus varianti si trovano avvantaggiati, alla terza generazione si
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Il Galton si propose di esaminare quanto i figli ereditano dai genitori, cioè di misurare l’eredità. Si rivolse prima alla specie umana, considerando
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Dobbiamo distinguere perciò nettamente, nei singoli individui come nelle popolazioni, il fenotipo, cioè l’aspetto esterno, e il genotipo, cioè la
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Incrociando ad esempio piselli normali, a caule lungo, e piselli nani (e il risultato è eguale se si usa la razza alta come padre o come madre, cioè
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Se vale il principio della purezza dei gameti, se cioè gli ibridi
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e cioè:
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Consideriamo per esempio l’incrocio fra piselli con semi gialli e lisci e piselli con semi verdi e grinzosi, cioè l’incrocio in cui entrano le due
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Se si considerano nella F 2 tutti i piselli gialli (315 + 101) e si contrappongono a quelli verdi (108 + 32) si ha il rapporto 416 : 140, e cioè 2.97
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La legge dell’indipendenza si estende anche al caso dei tri-ibridi, cioè ad incroci che possono essere rappresentati dalla formula ABC x abc = AaBbCc.
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Cioè i rapporti numerici fra i quattro fenotipi della F2 da aspettarsi in base alla teoria sono 9 : 3 : 3 : 1, e a questi abbiamo visto che si
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cioè AA e Aa, vale a dire due classi d’individui che non sono però fenotipicamente distinguibili. Nel caso dei polli, tutti polli neri. Questo
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Altrimenti si comporta un recessivo: esso rimane latente finché non avvenga il matrimonio di due eterozigoti, cioè di due individui portatori di quel
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Se si tratta di un carattere raro l’individuo che ne è affetto è presumibilmente un eterozigote Aa che, coniugandosi con un omozigote recessivo, cioè
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