Vocabolario dinamico dell'Italiano Moderno

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Risultati per: cicerone

Numero di risultati: 12 in 1 pagine

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Nuovo galateo

190125
Melchiorre Gioja 5 occorrenze
  • 1802
  • Francesco Rossi
  • Napoli
  • paraletteratura-galateo
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Cicerone, ebbe insegnato ai Romani a mangiare de'pavoni, questi vennero si alla moda che non potevasi dare un pranzo senza di essi. VII. Segue dalle

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ponevano il nome dello scrivente e di quello cui era diretta: per es., M. T. Cicerone a P.Lentulo.

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; » giacchè, come dice Cicerone, non si può disputare » senza condannare il sentimento del proprio » avversario. Chi si oppone alle mie idee (segue » a

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non se vestiti d'un abito particolare, chiamato vestis coenatoria, triclinaria, convivialis. L' uso era si imperioso, che Cicerone fece delitto a

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, osserva Cicerone che Serre, il quale avea violate tutte le leggi del popolo romano, alle leggi del festino e della mensa scrupolosamente obbediva

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Nuovo galateo. Tomo II

194780
Melchiorre Gioia 7 occorrenze
  • 1802
  • Francesco Rossi
  • Napoli
  • paraletteratura-galateo
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smascellatamente e dicevano ch'egli aveva ragione. Benché i Gentili avessero veduto Cicerone assalire l'edificio dell'idolatria con armi prestategli dalla

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attentati de' malvagi, per falsa opinione potenti o per forza reale. Chi avrebbe potuto condannare Cicerone allorché metteva in evidenza i vizi di Catilina

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dispiacevole e rozzo. Sappiamo » in fatti che a Cicerone, ricco altronde del » talento della facezia, ivano a sangue gli scherzi » di Plauto, mentre

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l'ombrello quando si mise a grandinare, i vostri terreni non sarebbero stati danneggiati. Un gradasso vantavasi dinanzi a Cicerone d'essere rimasto ferito in

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sostanze. Per un giocatore arricchito dal giuoco ne conterete cento rovinati. 4.° Perdita della fama. Cicerone, per iscreditare i giudici di Clodio, li

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Cicerone, che ritirati alla campagna non isdegnavano di bamboleggiare, incredibiliter repuescere. Queste frivolezze offrono un trastullo necessario

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a segno da non meritare che disprezzo. Chi avrebbe potuto tacciare d'arroganza Cicerone, allorchè, tornato dall'esilio, pregiavasi d'avere salvato

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