ricche e lontane d'Europa, ci avete dato una grande lezione e un grande esempio. Ch'io non fantastichi lo prova l'esperienza di due anni, che ha
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Occasione più propizia per dedicarvi un mio pensiero affettuoso non poteva trovarsi, perchè questo mio Almanacco, è consacrato agli alimenti. Voi ci
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Il cibo, la bevanda e il letto non appagano nessun cuore di uomo; il passato non ci piace; il presente non ci accontenta e sempre coll'occhio fisso
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più facile nascondere un amore felice, o un delitto commesso, che uno spicchio d'aglio ingoiato. Per la prima scoperta ci vuole la lente
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, che poco piacciono e poco dispiacciono. Che cosa sarebbero i geni se non ci fosse il volgo e che cosa sarebbero le pesche e gli ananassi, se non vi
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Arrow-root. — Amido esotico, che ci viene specialmente dalle Bermuda, dalla Giammaica, dalla Martinica, dalle Antille danesi e inglesi. In commercio
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Da qualche tempo si è decantata la farina di avena per l'alimentazione dei bambini, preparata s'intende come pappa col latte vaccino. Noi però ci
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canonico Charcot ci ha insegnato il metodo migliore per mangiar un beccafico:
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Bietola. — Pianta commestibile, che serve a render saporito il brodo e cotta in diverse maniere ci porge una verdura molto innocente e molto insipida.
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Una cronaca forse calunniosa ci racconta che il re Ferdinando di Napoli spendeva cinque milioni per costruire il palazzo di Capodimonte, perchè su
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Cacao. — Frutto esotico che ci viene da Caracas, da Caienna, dall'Isola di Santa Maddalena, da San Domingo, dal Perù e da altri paesi dell'America e
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ircino. Mangiate il capretto allo spiedo e conditelo di erbe aromatiche, come ci ha insegnato Jean Leclercq nel suo antico francese:
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Cardo. (cardon dei milanesi, gobbo dei toscani). — Steli imbiancati di una pianta coltivata in tutti gli orti e che ci porge un alimento leggero, ma
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a tutti, ma è di facile digestione e ci ajuta ad ingrassare. Se ne può fare un ottima torta, facendo cuocere le carote nell'acqua salata, passandole
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Carpione. — Pesce d' acqua dolce molto comune, che ci dà una carne alquanto indigesta, specialmente nella primavera e nell'estate. Per togliere a
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Cicoria. — Il genere cichorium dei botanici ci dà la cicoria selvatica e la domestica non che l'indivia, che si mangiano da noi quasi unicamente
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prepara con semolino, latte, burro e brodo. Catone nel suo libro De re rustica, ci dà la ricetta del couscous, che era usato ai suoi tempi dai Cartaginesi.
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Alexandre Dumas, libro d'altronde piacevolissimo alla lettura e eccellente per un cuoco e un sibarita, leggete la definizione ch'egli ci dà della crême:
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Dattero. — Il commercio ci dà oggi i datteri dell'Africa a così bassi prezzi, che possiamo mangiarne senz' esser ricchi. È un frutto saporito
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Gallo faraone. — È un uccello addomesticato, che ci dà molte uova e carni squisite, ma che per la sua turbolenza, per i suoi gridi insopportabili
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Lampone. — Uno dei frutti più salubri e profumati, che ci porgono i nostri monti e i nostri orti e a cui l'arte dell'orticoltore
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Lattuga. — Tournefort ci racconta che a questa simpatica foglia fu dato il nome che porta, perchè gli antichi attribuivano ad essa la preziosa virtù
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troppo frollo o non indigesto per condimenti troppo pesanti o grassi o irritanti. S'è perfino preteso che il mangiar spesso la lepre ci renda belli; e
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è indigena d'Europa e d'Asia, ma quella dei nostri giardini ci è venuta dall'Asia e dall'Africa, ed ha profumo più gradito e più forte della prima
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Evviva la mela, che nelle lunghe sere dell'inverno ci profuma la mensa col suo mite e simpatico aroma e ci rallegra l'occhio col verde che ha rubato
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bellissime mele, ci racconta l'origine dei meli della sua provincia nativa.
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l'esperimento. Laerzio ci racconta che Pitagora non viveva che di pane e miele, vivendo fino a novant' anni. Ateneo narra che il filosofo Democrito di Abdera, che
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Nespola. — Frutto, che col suo colore melanconico, la sua tarda e lenta maturazione sulla paglia, il suo sapore poco profumato, ci rammenta le
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tiepido e lasciatevele raffreddare. L'albero del noce in latino si chiama juglans o glans Jovis, ghiande di Giove, e il poeta romano Bassus ci spiega
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Padronissimi di non credere a tutte queste belle cose, che delle oche ci racconta Giulio Cesare Scaligero, ma darete fede al chimico Mimery, il quale
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rendere pizzicanti anche gli intingoli del re. È un brutto scherzo il dire che il pepe rinfresca: sarebbe come dire che la lattuga ci infiamma e una
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Pera. — Frutto squisito e di facilissima digestione, quando è maturo e che nelle cento e cento varietà prodotte dall'umano ingegno o dal caso ci
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Pimento o pepo di Giammaica. — Granello aromatico e piccante, che ci è dato da un albero delle Antille. È meno forte del pepe comune, e si adopera
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ai pinoli. Fu creduto un tempo un buon rimedio contro la tisi; oggi più modestamente si veste di zucchero e ci si presenta fra i confetti e nelle
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siamo più maturi ci titilla soavemente le nari, quando ci si presenta come parete a un laghetto di burro fritto, in cui si adagiano allodole, beccafichi
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Quaglia. — Il più piccolo, il più gentile dei nostri gallinacei e che ingrassando facilmente ci offre un boccone salubre e saporitissimo. Mangiatela
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Revalenta, (ervalenta, revalesciere). — È una delle più sfacciate ciarlatanerie che ci si presenta in quella colonna d'infamia, che è la quarta
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nostro corpo, contengono cloruro sodico. Per virtù igieniche è da preferirsi il sale che ci dà il mare in confronto di quello che ci danno le miniere. In
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Sago. — Fecola esotica, che ci è portata dalla Malesia, dove indigeni ed europei la preparano col midollo di alcune palme e di alcune cicadee, ma
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Sturione. — Grosso pesce dei nostri fiumi maggiori e dei nostri mari, che ci dà una carne alquanto stopposa, ma che diviene delicata con un legger
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Tacchino. — Uccello domestico notissimo, che fa battere di emozione gastronomica il cuore d'ogni buon milanese e che ci è venuto dal Messico, dove
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l'imprevidenza dei pescatori. Ci dà una carne delicata, digeribile, nutriente e può chiamarsi re o regina (al sesso non ci tengo) di tutti i nostri
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Ho ammirato questa poltrona nell'ultima Esposizione milanese e non l'ho trovata per nulla inferiore alle migliori che ci vengono d'oltr'Alpe. Chi ha
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Le amacche dell'Aducci si sono sempre andate perfezionando. Egli ci dà dei veri letti tascabili nelle sue amacche che pesano 160 grammi e che
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Un improvviso cambiamento nel metodo di vita, può dare origine a conseguenze funeste; ciò dicasi riguardo alle vivande di cui ci andiamo ora ad
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Siccome la magrezza può provenire da diverse cause, così nella compilazione della presente ricetta ci siamo occupati di quella esclusivamente
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Riepilogando si può dire che tutte le vivande ove ci entrano le uova ed il latte sono le più adatte per ingrassare.
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soddisfacenti e rimarchevoli risultati colle loro applicazioni, ci permettono di venire in suo aiuto e di procurargli conforto.
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Non ci fermeremo su parecchie altre indisposizioni, come la inappetenza, la fame sregolata (contro la quale giova l'acquavite, il tabacco e in caso
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altamente umanitaria. Ho voluto raggiungere il duplice scopo di mantenere prosperosi i sani e far guarire gli ammalati. Ci sarò riuscito? In quanto a me lo
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