istante in cui ci siamo amati, io ti chiedo di scegliere tra me, che sto passando, e questa eterna figura, che già non è piú la mia. Se scegli me, la
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. Con voce pacata, come avendo esercitato, senza levar forza, un pudico controllo, continuò il frate: — Dunque ti chiedo, madre, di poter osservare, nel
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mio figliolo...» Di questi pensieri ti chiedo perdono: ma era il timore per la sofferenza di Madurer che li stillava nella mia testa, cosí come una
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intendevo questo, Sakumat. Io chiedo se... siamo sicuri delle cose da dipingere. — Abbiamo qualche idea, Madurer. — Si, certo. Ma non bisogna sbagliare
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attacchi di febbre, dicono i medici, lo purificano. — Mi chiedo, signore, — disse Sakumat a testa bassa, — se non siano di danno le polveri e i colori
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«fratello» è dolce da sentire. Ti chiedo soltanto un cavallo giovane. Il mio era già vecchio quando arrivai: non sopporterebbe il viaggio fra le montagne
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nascondere. Poi, senza distogliere lo sguardo da Gentile, riprese: — Cosí chiedo che tu, mentre di giorno farai il mio ritratto, fermando nel tempo
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