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Regio Decreto 19 ottobre 1930, n. 1398 - Approvazione del testo definitivo del Codice Penale.

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Regno d'Italia 37 occorrenze
  • 1930
  • LLI - Lingua legislativa Italiana
  • diritto
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Alla stessa pena soggiace chi si trattiene nei detti luoghi contro l'espressa volontà di chi ha il diritto di escluderlo, ovvero vi si trattiene

E' imputabile chi ha la capacità d'intendere e di volere.

Non è punibile chi commette il fatto in favore di un prossimo congiunto.

Le pene stabilite nelle disposizioni precedenti si applicano anche a chi ottiene la notizia.

Le pene stabilite nelle disposizioni precedenti si applicano anche a chi ottiene la notizia.

Alla stessa pena soggiace chi compie qualsiasi pubblica manifestazione oltraggiosa verso i defunti.

Non è punibile chi commette il fatto in favore di un prossimo congiunto.

Alla stessa pena soggiace chi, mediante l'occultamento di un neonato, ne sopprime lo stato civile.

Alle stesse pene soggiace chi fa apologia dei fatti preveduti dalle disposizioni precedenti.

La stessa pena si applica a chi, facendo mostra del suo disprezzo, incita altri al duello.

Non è punibile chi ha commesso il fatto per caso fortuito o per forza maggiore.

Alla stessa pena soggiace chi ha consentito al compimento di tali atti sulla propria persona.

Questa disposizione non si applica a chi ha un particolare dovere giuridico di esporsi al pericolo.

Non è punibile chi commette un fatto non costituente reato, nella supposizione erronea che esso costituisca reato.

Soggiace all'ammenda fino a lire mille chi vende o somministra tabacco a persona minore degli anni quattordici.

Non è punibile chi, prima dell'ingiunzione dell'Autorità, o per obbedire ad essa, si ritira dalla radunata.

La stessa pena si applica a chi accetta la sfida, sempre che il duello non avvenga.

Non è imputabile chi, nel momento in cui ha commesso il fatto, non aveva compiuto i quattordici anni.

Alla stessa pena soggiace chi non osserva gli obblighi inerenti alla custodia delle persone indicate nella disposizione precedente.

Non è punibile chi, nelle stesse circostanze, commette contro le dette persone il fatto preveduto dall'articolo 581.

Per chi sia colto mentre prende parte al giuoco, la pena è dell'ammenda fino a lire cinquecento.

La stessa pena si applica a chi pubblicamente vilipende le forze armate dello Stato o l'ordine giudiziario.

Alla pena stabilita nel numero 1° soggiace anche chi pubblicamente fa l'apologia di uno o più delitti.

Alla stessa pena soggiace chi fa rappresentare in pubblico pellicole cinematografiche, non sottoposte prima alla revisione dell'Autorità.

Se chi fa parte della radunata è armato, la pena è dell'arresto non inferiore a sei mesi.

Alla stessa pena soggiace chi commette il fatto in una dichiarazione destinata a essere riprodotta in un atto pubblico.

Non è punibile chi lede o pone in pericolo un diritto, col consenso della persona che può validamente disporne.

Non è punibile chi esegue l'ordine illegittimo, quando la legge non gli consente alcun sindacato sulla legittimità dell'ordine.

E' latitante, agli effetti della legge penale, chi si trova nelle condizioni indicate nel numero 6° dell'articolo 61.

Vi è rinuncia tacita, quando chi ha facoltà di proporre querela ha compiuto fatti incompatibili con la volontà di querelarsi.

La stessa pena si applica a chi contraffà, in modo pericoloso alla salute pubblica, sostanze alimentari destinate al commercio.

Alla stessa pena soggiace: 1° chi, in luoghi aperti, abbandona a sé stessi animali da tiro, da soma o da corsa, o li lascia comunque senza custodia

Tale disposizione non si applica se il fatto è commesso, a scopo scientifico o di cura, da chi esercita una professione sanitaria.

Soggiace all'ammenda fino a lire cinquecento chi in un luogo pubblico o aperto al pubblico usa linguaggio contrario alla pubblica decenza.

Le disposizioni di questo articolo si applicano anche a chi vilipende i colori nazionali raffigurati su cosa diversa da una bandiera.

Agli effetti delle disposizioni di questo titolo, è considerato cittadino anche chi ha perduto per qualunque causa la cittadinanza italiana.

Agli effetti della legge penale, è considerato ubriaco abituale chi è dedito all'uso di bevande alcooliche e in stato frequente di ubriachezza.

Regio Decreto 19 ottobre 1930, n. 1398 - Approvazione del testo definitivo del Codice di Procedura Penale.

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Regno d'Italia 13 occorrenze
  • 1930
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Non può prestare ufficio d'interprete, a pena di nullità: 1° il minore degli anni ventuno, chi si trova in stato d'interdizione legale o giudiziale e

Non può prestare ufficio di perito, a pena di nullità: 1° il minore degli anni ventuno, chi si trova in stato d'interdizione legale o giudiziale e

L'autorizzazione è necessaria per procedere tanto contro chi ha compiuto il fatto, quanto contro chi ha dato l'ordine di compierlo.

Devono essere impediti l'ingresso e la permanenza nella sala d'udienza e nelle sue adiacenze a chi è stato o si trova sottoposto a misure di

(Ammontare della cauzione o della malleveria: provvedimento per chi non può prestarla)

Lo stesso divieto vale per chi apparisce di età inferiore agli anni diciotto.

Chi ha diritto di esercitare l'azione civile nel procedimento penale può costituirsi parte civile.

E' in stato di flagranza chi viene còlto nell'atto di commettere il reato.

Chi intende costituirsi parte civile deve farne dichiarazione personalmente o per mezzo di procuratore speciale.

L'ordinanza è notificata per estratto a chi propose l'impugnazione ed è soggetta al ricorso per cassazione.

L'ordinanza è notificata per estratto a chi propose l'impugnazione ed è soggetta al ricorso per cassazione.

Essa può essere proposta contro chi ha commesso il reato e quando ne sia il caso anche contro il responsabile civile.

E' latitante chi volontariamente si sottrae all'esecuzione di un mandato di cattura ovvero di un ordine di cattura, d'arresto o di carcerazione.

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