Vocabolario dinamico dell'Italiano Moderno

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Risultati per: chi

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Una famiglia di topi

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Contessa Lara 21 occorrenze
  • 1903
  • R. Bemporad &Figlio
  • Firenze
  • paraletteratura-ragazzi
  • UNICT
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Tra le poche famiglie rimaste fedeli ai conti Sernici (poichè, pur troppo! nella sventura si trova di rado chi abbia tanto buon cuore da starci

impagliato. Chi si faceva proprio carino era Mimmì, sempre più tenero con la Lilia; della quale tutti in casa eran contenti, perch' ella si portava da

iscusarsi; oggi poi non c' è il modo di farlo lavorare.... Chi non lavora, non mangia - soggiunse con un riso stupido e crudele, dando un' altra puntura

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gli fece dar un balzo a dietro: era una lucertolina color di smeraldo, che corse via come se avesse visto il diavolo. - Chi sa che signore sarà, così

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e due, egualmente meravigliati di trovarsi insieme. Il topo comune attaccò, primo, il discorso. - Chi sei? come ti chiami? - disse come hai potuto

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, a quell' ora? Che fare, lì, solo? A chi chiedere misericordia? Gli era penetrato nelle ossa un gran freddo; e dovunque si voltasse, trovava erbe e

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, come giurò poi a Ragù e alla Caciotta, di non far più di simili follie. Si sa quel che si lascia, lasciando la casa propria; ma chi sa poi quel che si

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che l' avevano raso, e che s' aspettava chi sa quale spettacolo, non seppe tenersi dall' andargli vicino e dall' annusarlo curiosamente, specie tra que

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, chiamandola per nome. Ninì non si mosse. Non avea voglia d' ubbidire a chi non conosceva. Cerca, cerca, finalmente il ragazzo la trovò, e la riprese

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andare a casa Sernici chi sa di dove bisognava passare! Dal mondo, certo.... E, a questa idea, la Ninì era còlta da uno sgomento indicibile. Perchè

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qualche luogo chi sa come ammalata: poteva leccar del verderame sur un pezzo di metallo; inghiottire uno spillo caduto; ferirsi le zampine con un

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- ciotta dalla gabbia, e li consegnò a' suoi novi padroncini. Chi sa di quei cuori di bimbi e di quei cuori di topi quali battevano più forte in quel

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poco o molto, conoscevano i topini di Casa Sernici; e il nome della Lilia, la sorcetta tutta bianca, non era nuovo per nessuno di loro. Ma chi può

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. - Chi vuol esser sano, dev' esser pulito - ripeteva la contessa ai suoi ragazzi, ch' ella soleva lavare e strofinare da capo a piedi ogni mattina. E

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Ragù non si dimentichi a dirittura del fucile. Chi è stato soldato, non è vero, mamma? dev'esserne contento. - Contento e superbo; - rispondeva la

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- Guarda chi t' ha rubato i tovaglioli.... - La Caciotta! Ah, birbona d'una Caciotta! - esclamò la donna, e buttatasi in ginocchio, s' affrettò a

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de' velluti, che gli andava a genio di molto. Era un topo d' un carattere quieto; tendeva a ingrassare come un padre priore; lasciava scherzare chi

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lutto, che colpiva chi la mirava, perch' ella era la più carina di tutti. Aveva il nasino d'un roseo pallido, ben uniti i dentini corti; ma gli occhi

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. - Chi tocca così il pianoforte? - domandò maravigliato di quella musica singolare. Nello corse nel salone. Su la tastiera del piano, rimasto aperto dopo

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mai.... - Nello portò trionfalmente Moschino al padre. - Ecco chi sonava, babbo! - diss' egli ridendo come un matto. - Ma, signor Moschino, lei una ne

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di un topo onesto è quello di non rubare e il tuo fiato sa d' olio.... Zì, zì, chi ti ha dato l' olio, Moschino? - Se n' è bell' e accorto: che naso

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Il compito dei giovani

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Alcide de Gasperi 1 occorrenze

della sua Chiesa; e davanti a Cristo mille anni sono un giorno, e noi dobbiamo lavorare innanzi pazientemente ignorando chi raccoglierà i frutti, ma

La questione meridionale

401987
Sturzo, Luigi 2 occorrenze
  • 1903
  • Scritti inediti, vol. i. 1890-1924, a cura di Francesco Piva, pref. di Gabriele De Rosa, Roma, Cinque Lune-Ist. Luigi Sturzo, 1974, pp. 234-239.
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vituperato e troppo sconosciuto, non solo perché sento che è una nobile missione rivendicare la verità e farla conoscere a chi, per quanto abiti mentali

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sé, in comunicazione con la natura; il senso collettivo e sintetico è meno sviluppato in chi nell'analisi minuta della vita svolge una attività di

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I PREDONI DEL SAHARA

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Salgari, Emilio 26 occorrenze

che il sultano concede a chi gli consegna un kafir." "È per questo che li hai lasciati venire fino qui?" "Sì, Amr," disse El-Melah. "A te gli uomini

per lei," mormorò il moro, che si sentiva stringere il cuore a quel pensiero. "A meno d'un miracolo, il padrone, Ben e Rocco sono perduti; chi può

sulle labbra del vecchio fellata. "Il deserto è troppo vasto ed il Niger troppo lungo," disse, "e la Francia e l'Italia sono troppo lontane. E tu chi

." "Da dove era partita la carovana?" "Da Tafilelt." "E andava a Marabuti?" "Chi ve lo ha detto?" chiese il sahariano, guardandolo con sorpresa. "E

armi." "Chi è quell'uomo?" "Un moro che ha la benedizione del sangue sulle mani." "Non vi comprendo, eccellenza," disse il marchese, guardandolo con

al mehari lo costrinse ad inginocchiarsi. "Lascia questi uomini tranquilli," mormorò agli orecchi del predone. "Nell'attesa non perderai nulla." "Chi

leopardo, in agguato gli agghiacciò il sangue. "Attenzione, signor marchese!" gridò retrocedendo rapidamente e puntando il fucile. "Chi ti ha

riescono ad ottenere un grosso diritto di passaggio, sterminano fino all'ultimo cammellieri e trafficanti. Chi resiste è perduto, perché quegli audaci

, cos'è avvenuto? In nome di Dio, parla! ... Hanno salvato il colonnello?" "Chi? ... Flatters? Ah! Ah! Voi avete creduto a quella storia? Sapete dove si

comunicazione facile colle ricche regioni del Sudan!" "E si farà?" "Chi può dirlo? Il governo francese ha dichiarato per ora che non può incoraggiare l'impresa

bufera sulla sua tribù. Se il marchese sapesse chi sono stati gli uccisori della missione Flatters, o lo sospettasse, io sarei il primo a subire la

distrattamente. "Con Ben vado ad assicurarmi chi siano. Tu, El-Melah, non lascerai Esther durante la mia assenza e aspetterai il ritorno dei beduini

tuoi compagni per attirarci in qualche imboscata?" "No, signore." "Che cosa temi, dunque?" "I kissuri." "Tanta paura hai di loro?" "Chi disobbedisce al

strozzata. "Chi ha potuto causare la morte a questa carovana?" "I pirati del deserto, signore," rispose Ben Nartico, rabbrividendo. "Guardate! Il

bacino, seguite da urla terribili. Il marchese si era fatto pallidissimo: "Chi fa fuoco?" "Alla scialuppa!" gridò Rocco, slanciandosi innanzi. "Odo la

marchese. "Quella muraglia metterà certamente su qualche piazza o su qualche via, ma chi sarà capace di superarla?" "Signore," disse Rocco. "Vedo là una

Tuareg darebbero fuoco anche alla kasbah del sultano." "Chi s'incaricherà di reclutarli?" chiese Samuele. "Lascia fare a me, amico," disse l'arabo

miei compagni mancheremo alla promessa. Siamo i predoni del deserto, ma sappiamo anche essere leali e fedeli a chi ci paga. Il Profeta mi ode: mi

rattrappite, la bocca coperta di schiuma sanguigna ed il ventre squarciato in così orribile modo che ne uscivano gl'intestini. "Chi può averlo ucciso

dell'eccellente miele." "E chi se ne incaricherà?" chiese il marchese. "Io, signore," rispose Esther che stava succhiando colle sue piccole labbra, rosse come

s'arrestò sulla cima d'una duna, sgranando i suoi occhi che parevano di porcellana e alzando le scarne braccia come per implorare grazia. "Chi sei

Flatters." "Lo spero, signore; anzi ve lo auguro. Ma ne avremo prima da altri." "E da chi?" "Dai miei correligionari del deserto." "Come! Forse che

signori Dournaux Duperrè e di Joubert non è stato vendicato." "Chi erano costoro?" chiesero Ben ed Esther. "Due coraggiosi francesi che si erano

slanciarsi fuori dalla macchia, quando verso l'accampamento echeggiarono urla di terrore, seguite da tre detonazioni. "Chi assale i nostri uomini?" gridò

apertura, marchese." "Non lo so, la cercheremo. Forse lo strato di sabbia non è così compatto come crediamo." "Marchese ... io ho paura." "E di chi

calcio incrostato d'argento e madreperla e si era messo risolutamente sulla difensiva, gridando "Chi mi tocca, è un uomo morto!" Una minaccia simile