, trascurandoli, s'empiono di vizi; educandoli, crescono virtuosi, e diventano utili a sè ed agli altri. 4. La terra obbedisce a chi sa comandarla; ma
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dire che l'agricoltura sta nel concime. È il letamaio che fa empire il granaio; e chi semina senza ingrasso non sfonda certamente il granaio. Un
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paglia, il fieno, e ogni altro prodotto. Quindi chi ingrassa la terra, conosce il fatto suo, e fa fortuna. Chi smunge la terra, smunge la sua borsa
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feraci, non si deve lesinare il concime. Anche qui si avvera il proverbio: Chi più spende, meno spende.
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suoi fiori, i suoi frutti. DOMANDE: 1. Come si nutre la pianta dal terreno? 2. L'umore succhiato dalle radici serve subito alla nutrizione? - Chi lo
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, mio compare, ben trovata. D'or innanzi facciamo vita comune; io vedrò coi tuoi occhi, e tu camminerai con le mie gambe». 4. Or bene: chi ha la pratica
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dell'uno e dell'altro. DOMANDE: 1. Un seme può germogliare senza calore? - E una pianta può vegetare? - Chi risveglia la vegetazione sospesa durante
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: le piante non si muovono dal posto ove sono nate. Chi prepara il cibo a queste prigioniere del terreno? L'acqua, già lo vedesti: essa discioglie le
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l'almanacco, per cercarvi se la luna ha le corna, se è gobba, o tonda. Credi tu proprio che piova di più nel primo quarto di luna, che nel secondo? Chi ha mai
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parti che lo compongono; facile al tiro; e obbediente a chi lo guida.
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esistevano negli strati inferiori, da chi sa quanto tempo. Privi di aria, e di luce, si mantennero vivi, aspettando il momento di vedere la faccia del
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maestra, ti lodino, se ti regolasti bene, oppure ti sgridino, se fosti cattiva, c'è dentro di te stessa chi ti avverte del bene, e del male che hai fatto
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dei beni che possediamo. Se ci manca questo dono di Dio, a che giovano tutte le altre ricchezze? La vita stessa a che cosa serve a chi non è robusto, e
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, se ha poca acqua, macina poco. La gente, mal nutrita, non può resistere alla fatica: e chi sa ancora che si converta in medicine quel che tu avrai
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carità. È questa la più bella, la più santa, la più divina delle virtù. Essa ci insegna ad amare, a compatire, a perdonare, a beneficare. Felice chi
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vostre terre, e seminarle, fino a che i vostri figlioli possano fare da sè». Tutte queste opere sono inspirate dalla virtù della carità: nel farle, chi
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24.Buon governo degli animali. Il governo della stalla è pur una delle principali tue cure. Dalla stalla escono bei guadagni per chi li sa ricavare
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27.La economia del foraggio. Chi sa il mestiere, va in fin dell'anno con profitto della borsa e degli animali. Chi non lo sa, spreca: oggi, perchè ha
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28.Preparazione degli alimenti: mescolanze. Tutto è buono, a chi sa usarne: e con poco si contenta il bestiame. Con minima spesa, e con lieve
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ammazza il coltivatore. Il vantaggio che se ne ricava è manifesto. Dunque metti in pratica i consigli che ti ho dati: Chi ha cura del bestiame, ha cura
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pentire. Chi troppo ciarla, spesso falla, o dice sciocchezze. Parlare è facile, ma parlare bene e a proposito, è difficile. Parla poco; e sbaglierai
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detta è scoperta; la si legge sul volto, e negli occhi; corre su pel naso di chi la dice. Un bugiardo si conosce più presto che uno zoppo; la verità
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ostinate, seccanti, permalose, somigliano alle mosche. Chi può amare le mosche? Chi le vuole intorno? Tutti le cacciano, perchè sono noiose, perchè
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sola bellezza, scompagnata da virtù, non fa merito. Ognuno è bello, o brutto, come Dio l'ha creato. Fa merito e onore l'essere buoni. Chi è brutto, ma è
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cercare. Ma a chi la cerca, e la trova, dà bella vista, e odore soave; e però le mammolette sono pregiate e cercate, e avute care più assai di certi
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17.Chi è pronto all'ira è facile al male. Maddalena ha cuore, e in fondo è una buona ragazza; ma ha un difetto che guasta tutte le sue buone qualità
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18.Le buone e le cattive compagne. Chi trova un buon compagno, un buon amico, trova un tesoro. È buon amico chi ti vuol bene, e ti consiglia al bene
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; queste sono le apparenze: ma la realtà come è diversa! Si può dire, con ragione, che quasi sempre chi lascia la campagna per la città, cambia gli occhi
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fatte per camminare, e le braccia per lavorare. Chi lavora, guadagna la propria vita; chi non lavora, la ruba. Chi lavora, non teme miseria; anche
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3.La preghiera. Tutto ci viene da Dio. Da noi soli, senza lo aiuto suo, si può far nulla di bene. Chi vuol far bene deve cominciare da Dio. Prega
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nessuno nasce maestro. Anche qui ricorda i proverbi: Chi fa falla; — provando e riprovando si impara; — col vedere quel che non va, si capisce quel
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26.Impara dalla formica e dall'ape. Sii previdente; fin da giovane pensa all'avvenire. Chi lavorando non pensa al domani, confida troppo nel tempo, e
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essere una brava fanciulla. Ma un po' di buona creanza è necessaria a tutti, per farsi voler bene dalle persone con cui si tratta. Chi ha maniere incivili
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detto con ragione, che l'ignoranza è la peggiore delle miserie. La donna che sa, fa bene i fatti suoi. Chi si affatica per sapere, lavora per avere, e
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l'anima dalle buone azioni. 3.Le radici della virtù sono amare, ma i frutti dolci. 4.Non si comincia bene, se non dal cielo. 5.Chi comincia male
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dalle prime ore del mattino, uomini, donne, ragazzi, tutti sono in moto. Chi ripulisce e mette a posto gli arnesi campestri; chi spazza l'aia, e la
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salute. Ma la nettezza del corpo è anche immagine della purezza dell'anima: chi è puro dentro, ama la nettezza anche fuori.
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forze. Gli adulti mangiano per conservare il vigor del corpo, e la salute. Oziosi, e lavoratori, mangiano tutti. Ma chi lavora ha il diritto di mangiare
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bene. Ma chi potrebbe ridonarle l'amor del padre e della madre? Povera Mariuccia, fa proprio pietà!
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: acqua, vino, birra, sidro, caffè, liquori, ecc. L'acqua si beve a pasto, e fuor di pasto, per spegnere la sete. Vi mesce vino chi ne ha; e magari beve
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14.Mangia bene, e bevi poco. Fra tanti cibi, passati in rassegna, c'è da scegliere quanto si vuole, e mangiar bene. Ma fa la scelta chi può; e tu non
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7.Onora il padre tuo e la madre tua. I genitori sono l'immagine di Dio sulla terra; noi dobbiamo amarli, onorarli, obbedirli. Chi onora i genitori
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dolcezza, a poco a poco s'acquetano. Anche la madre si addolora, si agita, e chiama il figlio con lunghi muggiti. Sarebbe un crudele, un pazzo, chi
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. Non conosce il mestiere chi ha foraggi per tre bestie, e ne tien cinque. Su tre sole ci guadagnerebbe: al contrario, a farne digiunare cinque, perde
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loro consigli, e mettili in pratica. Alla tua età non si conosce ancora quel che è bene vero, e male vero; però devi rimetterti ai consigli di chi ti
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cavallo, il mulo, e l'asino. Fin le vacche mettono odio a chi le maltratta, e trovano il momento a vendicarsi. I tori son docili con le buone maniere
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29.La buona guardia del bestiame. Chi non ha amore alle bestie, non ne ha nemanco ai cristiani: lo dice il proverbio, ed è vero. Ma a trattar male le
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uccelli, chi salverebbe le messi, i frutteti, le vigne, gli orti, dagli insetti distruggitori? Giova più la loro caccia, incessante e attivissima, alla
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entra. «La roba sta con chi la sa tenere». Senza economia, si lavora tutto l'anno, e si è sempre al verde. «Saccoccia forata non tiene il miglio».
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ti rispondo che molte volte la fortuna comincia con un soldo risparmiato, e ti ricordo il giustissimo proverbio: «Chi non sa tener conto d'un soldo
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