Vocabolario dinamico dell'Italiano Moderno

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dell'Università l'insegnante si prende meno soggezione di  chi  lo ascolta, poichè la differenza nell' età tra il maestro e
La disciplina militare, più dura, dà maggior soggezione a  chi  insegna. Noi all' Università, non obblighiamo nessuno a
l'ubbidienza ferrea dei subalterni li indispone contro  chi  insegna, e l'ufficiale superiore sa che chi lo ascolta,
contro chi insegna, e l'ufficiale superiore sa che  chi  lo ascolta, reagisce in silenzio, non foss'altro con una
che manca nelle Università, e che aggrava le condizioni di  chi  deve insegnare a degli ufficiali. Può però anche capitare a
di sapere se e come il bambino sarebbe stato battezzato, e  chi  sarebbe stato il padrino e chi la madrina, che dovevan
sarebbe stato battezzato, e chi sarebbe stato il padrino e  chi  la madrina, che dovevan essere due signori, secondo l'uso.
le croste e le squame che gli deturpano la pelle.  Chi  ha una piaga prova più volte una vera voluttà nel
una piaga senile, che portava da alcuni anni in una gamba.  Chi  è affetto da febbre violenta si getterebbe in un bagno
violenta si getterebbe in un bagno ghiacciato, mentre  chi  cammina fra le nevi delle Alpi si sente trascinato a cedere
La fisonomia di questi piaceri è per lo più ributtante.  Chi  ha veduto dei fanciulli gavazzare nel fango
gavazzare nel fango insudiciandosene le mani e la faccia, o  chi  ha contemplato i furori di uno scabbioso che si graffia,
piedi nudi, si pulivan le scarpe a sputi e a cenciate; e  chi  spazzolava, chi sbatteva, chi passava in rivista i suoi
pulivan le scarpe a sputi e a cenciate; e chi spazzolava,  chi  sbatteva, chi passava in rivista i suoi panni spiegazzati e
a sputi e a cenciate; e chi spazzolava, chi sbatteva,  chi  passava in rivista i suoi panni spiegazzati e spelati. Il
domandarmi familiarmente, accennando l'uno o l'altro: - Sa  chi  è quello lì? Sa chi è quella signora? - Ma io non potei
accennando l'uno o l'altro: - Sa chi è quello lì? Sa  chi  è quella signora? - Ma io non potei dargli retta subito,
generazione, quasi cosa elastica e sottile, è modificata da  chi  ne gode o ne abusa; sicchè nel nostro modo di sentire e di
già ben diverse dalla coscienza e dalla memoria dell'ieri.  Chi  mai può arrestare il logorio incessante e il continuo
seppero, le preziose qualità del succo dell'uva. E per  chi  avesse scrupoli a questo riguardo, potrei anche citare le
al solo fine del piacere è pericoloso assai, e solo  chi  ha una volontà ferrea può provarli senza correre il rischio
al vizio. Essi ci procurano molti fra i maggiori piaceri; e  chi  ne ha usato, è ogni giorno più debole a resistervi, chè la
facendo più voluttuosa quanto più è ripetuta e gustata.  Chi  ha una volta provato le allucinazioni di un narcotico,
della città famosa non è più ora che nel suo nome; ma  chi  non la vide mai si avvicina con la mente così piena delle
dei tesori del cuore; e sono feconde di tale voluttà, che  chi  ebbe la fortuna di provarne una sola, si commuove al solo
una sola, si commuove al solo richiamarla alla mente. E  chi  non sente battere più forte il cuore alla sola idea di un
che, palpitanti, concitati, battono l'uno contro l'altro.  Chi  è incapace di amare a questo modo e di delirare di queste
in mezzo alle nostre maledizioni e ai nostri tormenti,  chi  ci si avvicina pietoso, e soccorrendo le nostre deboli
depone nella navicella di salvataggio e ci porta al lido?  Chi  sostiene allora l'ingiusto furore che ingiuria il salvatore
ingiuria il salvatore e la misericordia e la provvidenza?  Chi  ci riasciuga e ci riscalda? Chi riesce a calmarci ad un
e la provvidenza? Chi ci riasciuga e ci riscalda?  Chi  riesce a calmarci ad un sonno, nel quale devono spegnersi
i confini fra le sensazioni fisiologiche e le patologiche.  Chi  rifugge dal solo odore del formaggio, non ha certamente
ha certamente diritto di chiamare patologico il piacere di  chi  trova delizioso un pezzo di stracchino di Gorgonzola, nel
 chi  son questi versi? Ah! il mio buon Panzacchi! Che farà ora?
via come rapite dal vento. - Non si fa abbastanza per  chi  soffre, - disse; - eppure.... non c'è altro da fare al
dal vestito celeste; le facevan dietro il verso di  chi  sorbe un'ostrica, o si baciavan la palma della mano,
persona rivelava la borghesuccia impastata d'invidia per  chi  le sta sopra e di disprezzo per chi le sta sotto, capace di
impastata d'invidia per chi le sta sopra e di disprezzo per  chi  le sta sotto, capace di commettere una vigliaccheria per
sventura stessa. Tutte e due, madre e ragazza, timidamente,  chi  sa dopo quanta esitazione, s'accostarono a uno del cernieri
 Chi  guarda nella figura 11, come funziona la mano nell'
professore che ripeteva le lezioni davanti allo specchio.  Chi  recita la lezione a memoria si tradisce facilmente, perché
Fatte rarissime eccezioni, il modo di porgere di  chi  recita è ineguale e il discorso corre precipitosamente e
per lo più, che portavano a parenti o ad amici d'America:  chi  una bottiglia di vino particolare, chi un caciocavallo, chi
ad amici d'America: chi una bottiglia di vino particolare,  chi  un caciocavallo, chi un salame, o un chilogramma di paste
chi una bottiglia di vino particolare, chi un caciocavallo,  chi  un salame, o un chilogramma di paste di Genova e di Napoli,
macchine, e rende l'operaio schiavo del capitale. Vi è pure  chi  teme che la fatica dell'uomo andrà perdendo sempre più di
siano guidati da coloro che sono più abili e più astuti.  Chi  nasce con più ingegno, e squisitezza di senso, sarà sempre
non sono doni che la natura regali a tutti gli uomini, e  chi  nasce con essi saprà farsi obbedire. La scomparsa delle
senza fare violenza, senza spargere il sangue, perchè  chi  dà il lavoro lo conceda in virtù di leggi umane, perchè chi
chi dà il lavoro lo conceda in virtù di leggi umane, perchè  chi  lo riceve non diventi uno schiavo, perchè la razza umana
di condannati a morte, che a primo aspetto non capivo di  chi  fossero. Quando arrivai al mio covo, sonavan già qua e là i
non viene ricompensata abbastanza dal piacer di sapere.  Chi  arriva sulla cima del monte stanco e sfibrato non può
in una scala infinita secondo la natura delle cognizioni.  Chi  presta un culto speciale alle matematiche può sbadigliare
neutra; ma siccome è sodisfatto dalla scienza, ne viene che  chi  prova le sue gioie diventa sempre più avido di gustarle, e
e non resiste alla brezza gelida del nordico intelletto.  Chi  osa farne lo studio, si trova fra mano uno stelo avvizzito,
di pesarlo, di determinarne la tiepida temperatura. Guai a  chi  volesse andare più innanzi. Finita l'opera sacrilega, egli
morale, misura la perfezione del culto di Dio, e beato  chi  potrà dire a se stesso: «Io sono un uomo religioso, perchè
quando soccorre il povero che soffre, come quando perdona a  chi  lo ha offeso. Il tintinnio della borsa che di mezzo al
belle dei piaceri religiosi sono costituite dall'estasi di  chi  si eleva nei cieli, e dalla sacra commozione di chi si
di chi si eleva nei cieli, e dalla sacra commozione di  chi  si esalta nella preghiera, e piange di speranza e di gioia.
esauste. Essa però, sempre grande e generosa, perdona a  chi  la dimentica, e non rinfaccia mai di viltà chi, dopo averla
provano presto gli effetti dell'esaurimento intellettuale.  Chi  assiste non può rimanere impassibile e si affatica anche
che non lasciano mai riposare l'attenzione. E guai a  chi  si lascia sorprendere dalla noia, chè allora l'esame
osservazione come per il N. 17.549). N. 753. Gioia di amare  chi  non ci ama. N. 753.300. Gioia di aspettare. N. 758.357.000.
sintomo di buon cuore o di egoismo. Alcuni sostengono che  chi  ama con trasporto il suo cane ha un cuore sensibile e
piaceri di questo sentimento nel difendere gli animali da  chi  li maltratta. Altri invece, egoisti per età o per natura,
che non voleva la farsa d'uso, di battezzare con le caraffe  chi  passava Ia linea per Ia prima volta; un'angosciata, che
a domandare a voce alta quali fossero quelle voci e  chi  le avesse messe in corso, minacciando colpi di spada e di
di evoluzioni e di trasformazioni tali, che  chi  le scrisse non vorrebbe fossero rivelate mai a chi le
che chi le scrisse non vorrebbe fossero rivelate mai a  chi  le legge. Alcuni celebri scrittori lavorano come di
e difendendola con tutta la forza delle sue manine da  chi  fa l'atto di volergliela togliere, piangendo grida: È mia.
i tribunali che condannano alla perdita della libertà  chi  commette un errore materiale nell'uso dei pronomi
altri piaceri di possesso che essi ci frutteranno.  Chi  non intendesse la differenza, si immagini di possedere un
gioia ci preserva fino ad un certo punto dal dolore. Così  chi  è tormentato dal dolor di denti non può sicuramente
quantunque lo stato in cui si trova non potrebbe piacere a  chi  fosse interamente sano. Il piacere e il dolore, che sono
e morali, ci procura gioie molto diverse, secondo che  chi  ce le ispira ci è più o meno simpatico. Senza sapercene
palpiti di un altro cuore a cui rimanda i fremiti del suo.  Chi  vuole che per ciò sia necessaria un'identica natura morale
un'identica natura morale a costituire due amici;  chi  pretende invece che il contrasto dei caratteri favorisca
o i parenti che li vanno cercando, possano riconoscerli.  Chi  guarda dalla finestra nell' interno di questa camera
che nessuno ha cercato più, che nessuno forse ha pianto.  Chi  non è stato sulle Alpi non può imaginare quanto avranno
si fermano: se intirizziti o scoraggiati cercano un riparo!  Chi  si riposa è perduto; perchè lo sorprenderà il sonno. Questo
la scena in un lampo, uno spaventevole grido : - Si salvi  chi  può! - e il disordine disperato d'un piroscafo che si
- Un sepolto vivo - egli chiama se stesso. Ma tale non è  chi  ha ancora intera come nei più begli anni la potenza del
del pensiero, benché non più resistente a lunghi lavori, né  chi  si vede e si sente circondato dalla riverenza amorosa d'una
dal minimo dolore. Il piacere ha molte origini diverse, e  chi  lo vuole spiegare forzandolo sotto il giogo di una teoria
che non gli riusciva di penetrare: l'uno, già detto,  chi  fosse il sospiro segreto di quel crostino della pianista,
da aver minacciato a vuoto, in un affare di quella natura:  chi  poteva aver scongiurato la tempesta? Oh! l'avrebbe
e mi domanda: - Andiamo a veder ammazzare? - Come?  Chi  ammazzano? - Un bove: egli lo sapeva sempre il giorno
 Chi  volesse definire il ridicolo per una deformità senza
tende a render l'uomo frivolo e leggero. In generale,  chi  può elevarsi alle gioie superiori dell'intelligenza e del
può essere morbosa quando si fonda sul dolore altrui.  Chi  ride vedendo cadere un galantuomo, o si compiace di tutte
molto diversa nella vita dei singoli individui.  Chi  è capace di godere dei tesori dell'intelligenza o delle
saluto. Un nostro grande scrittore ha lasciato: «Guai a  chi  non può pensare a sua madre!», e con queste poche parole ha
ineffabile e il bisogno di partecipar tale scoperta a  chi  fino allora non era stato che amante e sposo; ma che ora
ci induce a difenderci colla fuga o con vie di fatto da  chi  abusa della nostra pazienza. Anche la morte può essere
e parte contro le pareti, tolsero l'ultimo dubbio a  chi  ne poteva ancora avere: era una tempesta.
produrre o venire in chiaro intorno a qualche cosa.  Chi  è esaltato chiude gli occhi per abbandonarsi alle sue
chimici e i fenomeni della vita. Lavora di notte solo  chi  non ha la quiete e la libertà il giorno. I medici antichi
d'un cielo di cui non può dare idea la parola umana.  Chi  può maravigliarsi che davanti a un tale spettacolo
nelle quali l'uomo, che si rallegra di un delitto, cerca  chi  beva con lui alla coppa infame che lo inebbria. Altra volta
nuovi voli e ritentare prove più perigliose e più ardite.  Chi  ha conosciuto una donna innamorata e ha saputo intenderla,
dell'amore, e per inebbriarsi bisogna vuotarla di un sorso.  Chi  mostra di bevervi continuamente, o finge o fa da
si prolungano troppo. Nei parlamenti e nei tribunali vi è  chi  parla tre o quattro ore di seguito, ma nessun professore fa
grande della volontà, riescono a giudicare le intenzioni di  chi  tengono per mano, fatti accorti dai leggerissimi movimenti
altrettanta maestria le forme sublimi dell'attenzione di  chi  contemplando un'imagine divina travalica i confini della
dei naufraghi, diceva, s'annegano, crepano, per colpa di  chi  li imbarca. Perchè le società non mettevano sui piroscafi
innamorati d'ogni bell'ideale che amano ed onorano anche  chi  ne abbia fatto loro balenare appena un vago riflesso con
parola e accennò di sì, soffermandosi, ma di fianco, come  chi  vuol fare un discorso corto. L'agente, che doveva
Egli scrollò le spalle. Poi, senza preamboli, col tuono di  chi  parla per liberarsi una volta per sempre da un importuno,
Nessuno ha il diritto di accusare di ottusità di mente  chi  rimane indifferente davanti ad un torrente impetuoso di
gli uomini egoisti e brutali sorridono di compassione a  chi  si commuove alle delizie di una melodia. La donna può

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