che adesso Villa Felice tornerà a essere una villa felice. Gli altri annuirono, ancora increduli della rapidità con cui si erano svolti gli ultimi
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. L'unico parente che potesse aspirare ai suoi beni era un lontanissimo nipote di ramo materno, il marchese Leopoldo Umberto Bagliotti-Gagginis da
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- E va bene! - sospirò. - Avete vinto voi! Tu, Melchiorre, occupati della bambina, che io penso a questo furfante d'un cané. Melchiorre sorrise
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Questa è la danza del serpente che vien giù dal monte... cantavano i bambini in coro. Ma dove? Poi li vide. Sbucarono fuori all'improvviso dai
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dirigere Villa Felice perché è un parente della contessa. E se l'ha potuto fare fino ad ora, vuol dire che ha imbrogliato le carte. - E chissà quante
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tutto vestito di nero, con tanto di cappello a cilindro. - Sai chi è quell'uomo? - fece il maresciallo Fizzotti, che aveva seguito lo sguardo del
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- Quello non cambia. È avanti, che bisogna guardare. - Forse... gli altri. Ma io... - Tu vai a scuola, immagino. - Ci andavo, si. - Quindi dovrai
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LA PORTA della camera si aprì di botto e Melchiorre entrò come un fulmine. - Il professore c'è? - chiese, vedendo il suo letto vuoto. - È qui che si
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Sentì che non c'era più rabbia o disperazione, dentro di sé, ma voglia di lottare. Si vide partire all'attacco, lanciando il grido di Tarzan della
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fuori e basta. - No, no! Lei non capisce, signor direttore... - la Maria Pia faticava a calmare il tremito d'indignazione che la scuoteva tutta. - È
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- Ah, che pensiero squisito... - fece il notaio ossequioso, piegando la testa ossuta in un breve inchino. Terminò di sgorbiare il quaderno di appunti
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nemmeno la persona che aspettava lì in piedi, da almeno cinque minuti. Finalmente terminò di leggere, appoggiò i gomiti sulla scrivania, spinse avanti
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dai tarli, le poltrone di fine ottocento e tutte le altre anticaglie di lusso che la contessa Orisanda aveva via via accumulato nel corso della sua
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IL DOTTOR PASTORI fu di parola. Arrivò verso le dieci di sera, più elegante che mai. Spiegò alla Maria Pia che era atteso a una festa in casa di
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IL CAMPANELLO suonò quattro volte: quattro trilli lunghi e impazienti che risuonarono fastidiosamente nel lungo corridoio d'ingresso. - Vengo, vengo
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LA RAGAZZA si sistemò lo zainetto sulle spalle, ferma davanti al portone spalancato. Rilesse un'altra volta l'insegna sulla cancellata che diceva
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che l'acqua sia alla giusta temperatura. E tenere la testa del bambino con molta cura, quando gli fai il bagnetto. Te la senti di provare? Così
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- NON RIESCO a crederci - sospirò Virgilio Zambelli. - Eppure, ecco qua. Tutti gli sguardi erano puntati sul maresciallo, che, in piedi davanti al
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rispondersi senza successo. Anche con la piccola in braccio, anche a piedi - ammesso che non avesse un'auto ad aspettarla in strada con il motore acceso
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IL DOTTOR PASTORI uscì dalla camera, immerso nei suoi pensieri, e quasi si scontrò con la ragazza, che aspettava quietamente fuori della porta. - Ah
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Il professor Zambelli lesse due volte i fogli e si fece pallido in viso. - E del mio Argo, che ne sarà? - balbettò. - Come dice, scusi? - si sorprese
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Carlo Fizzotti, maresciallo dei carabinieri a riposo. Piacere di conoscerti, professore. Il professor Zambelli strinse in fretta la mano che l'altro
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LA PORTA fu aperta all'improvviso, senza che nessuno avesse prima bussato o chiesto il permesso di entrare. Con passo pesante e strascicato qualcuno
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chiesa, ben separati gli uni dalle altre. Virgilio Zambelli vide che i suoi compagni di camera gli avevano tenuto un posto e si sedette accanto a loro
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MELCHIORRE camminava adagio adagio, quasi strascicando i piedi infilati in pantofole ormai disfatte dall'uso. Non faceva caso al professore che lo
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Casnaghi senza guardare in faccia nessuno. - Vediamo di fare una cosa svelta, mi raccomando, che devo scappar via presto. Chi ha qualche disturbo, lo
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che le avessero voluto un gran bene, quand'era viva, perché donna Giuseppa aveva sempre tenuto con loro quell'atteggiamento di superbo distacco che è
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bellezza che potesse consolare. Virgilio Zambelli era seduto su di una panchina, al sole, e una volta tanto non pensava ai suoi guai. Leggeva uno dei
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l'ora del vostro programma preferito. C'è la Ruota della Fortuna che sta per cominciare! Su, su, andiamo, o ve lo perderete. Prese per il braccio il
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tutti in cerchio intorno a un letto, sul quale sgambettava felice la piccolina, rosea come una bambola. - Che tesoro! - s'inteneriva il maresciallo
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Era una ninna-nanna così dolce che si addormentò perfino l'Attilio. E perfino Argo si addormentò, ronfando tra le braccia del suo padrone.
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bottigliette di birra che la Maria Spia si sbevazza durante il servizio - fece l'Attilio. - Serviranno da biberon. - Già, già, bene, bene... Ma ci
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. Forse che lei non ha mai fatto pubblicità alla sua impresa di pompe funebri? - Sì, qualche volta. Ma così, alla buona, senza tanti arzigogoli. Qui invece
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. Soddisfatto di quella prima vittoria, che gli restituiva tutta l'autorità di cui aveva bisogno in quel momento, Leopoldo Umberto Ba.. gliotti-Gagginis
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- ALLORA, cosa mi state combinando? - il dottor Pastori si accomodò sulla sedia che l'Ernesto gli porgeva e si slacciò il nodo della cravatta per
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