Vocabolario dinamico dell'Italiano Moderno

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Il ponte della felicità

219110
Neppi Fanello 27 occorrenze
  • 1950
  • Salani Editore
  • Firenze
  • paraletteratura-ragazzi
  • UNICT
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; - rispose nonna Bettina, dopo aver rivolto uno sguardo alla casetta con le finestre ancora tutte chiuse che s'intravedeva laggiù in fondo, tra

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in una veste attraentissima racconti che sono capolavori della letteratura giovanile. Anche "I Libri della Festa" prendon posto così tra i compagni

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La Casa Salani presenta alla gioventù italiana questa nuova collezione che da sola costituirà una vera, completa biblioteca. Essa infatti comprenderà

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Alvise contava le ore che lo dividevano dalla liberazione; e col trascorrere del tempo il suo entusiasmo cresceva.... Come ipnotizzato, fissava lo

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Pagina 101

Il vecchio marinaro vegliò il sonno di Alvise fin che a oriente si scòrse una luce che variava dal rosa all'argento e che divenne poi uno splendido

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galea si era fermata per molte ore, con grande orgasmo di Alvise che temeva di non giungere in tempo. Finalmente, il 4 di ottobre all'alba, un vento

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Loredana, che la mamma chiamava col diminutivo di Lori sembrandole troppo lungo e pomposo il nome di Loredana per quella sua creaturina tutta occhi e

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promontorio d'Azio, famoso per la battaglia navale che pose fine alla repubblica romana. L'ordine di schieramento era già stato impartito e fu attuata il

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che era stato straziato da tre colpi di freccia. Il viso di Lorenzo era esangue, ma gli occhi splendevano vividi e sulle labbra smorte errava un

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Con la testa coperta da un cappuccio che le scendeva fin sugli occhi, la persona avvolta in un logoro mantello, Loredana aprì la porta di casa e uscì

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, riconoscendo nella fanciulla colei che le sorrideva fugacemente a ogni incontro. E la gioia le brillò nei grandi occhi scuri, che erano la bellezza di quel

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strato i tetti delle case. Dai comignoli incappucciati dalla neve usciva un pennacchietto di fumo azzurrognolo che saliva verso il cielo opalino. I

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incoraggiava assicurandole che l'arte le avrebbe procurato onori e ricchezze. Ma Loredana era più che altro spinta dal desiderio di procurare il

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Dalla calle saliva un ticchettio di passi che veniva chissà da dove e andava chissà, dove. Tutte le mattine, quel rumore, simile a una lunga e dolce

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tronchi rigogliosi delle acacie che sembrava volessero occultarlo. E sotto la vampa del sole di giugno l'ombra della casa si mescolava a quella violacea

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bufera li aveva còlti nel mare Egeo e a stento erano riusciti a entrare nel piccolo porto di un'isola dell'Arcipelago. Avevano atteso colà che la

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Ravenna, rappresentante dell'impero romano. Alla fine del VII secolo, però, i Venetici si elessero un proprio duca, che nel loro linguaggio venne chiamato

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Seduta per terra davanti al quadro che la sera prima Alvise aveva tolto dal cavalletto e appoggiato contro il muro, Loredana osservava estatica il

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si stendeva mollemente sul rio che lampeggiava, simile a uno smeraldo liquido. Il fresco odore che emanava dalle fronde e dalle zolle pareva esalato

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di fiordaliso; e il vento le scompigliava i capelli di un biondo rame che le incorniciavano il viso dall'ovale purissimo. Era caduta una pioggia

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mamma si sarebbe seduta al sole in quello scampoletto d'orto, sotto la pergola dell'uva ambrata e dolcissima che Loredana ricordava ancora con

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. - Siamo in ritardo, oggi, e la colpa è mia; sono stata una grande pigrona, stamani! - Vieni qua, benedetta, che ti abbracci, - rispose nonna Bettina

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- Che cosa succede, Alvise? - chiese Loredana, meravigliata di tutto quel mistero. La sua voce aveva avuto un tremito impercettibile che non sfuggì

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nell'angolo superiore della prima fascia rossa. Sebastiano Veniero, colui che doveva passare alla storia come l'eroe di Lepanto, aveva allora settantacinque

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godeva di riprendere il mare. Il caldo, in quei giorni, era intenso e non un filo d'aria faceva gonfiare le vele, che pendevano flosce e inerti lungo

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, che il vento spingeva lontano. Quel sole accarezzò il viso esangue del giovane che giaceva sulla rena, della spiaggia dove le onde lo avevano sospinto

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Pagina 89

In quel chiarissimo mattino sul finire dell'estate, Alvise, sopra una zattera di fortuna, costeggiava isoletta. La brezza che veniva dal largo

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