Vocabolario dinamico dell'Italiano Moderno

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la tattica dei partiti. Avevamo un bel dire noi  che  il rifiuto era venuto per dissidi interni, che per il
bel dire noi che il rifiuto era venuto per dissidi interni,  che  per il grosso della questione non aveva a che fare, che la
interni, che per il grosso della questione non aveva a  che  fare, che la deputazione di Cavalese partiva da criteri
che per il grosso della questione non aveva a che fare,  che  la deputazione di Cavalese partiva da criteri
di Cavalese partiva da criteri essenzialmente locali,  che  la popolazione di Fiemme era tuttavia sempre in grande
domandato  che  si introducesse il voto femminile diretto percheé quella
quella delle procure è una vera miseria morale. Si dice:  che  volete, che le donne vadano a votare? Che roba spaventosa!
procure è una vera miseria morale. Si dice: che volete,  che  le donne vadano a votare? Che roba spaventosa! Sarebbe una
morale. Si dice: che volete, che le donne vadano a votare?  Che  roba spaventosa! Sarebbe una cosa antiestetica! — dicono i
Sarebbe una cosa antiestetica! — dicono i liberali  che  dell’estetica e dell’intellettualità sono i paladini.
le usanze riservate delle donne”. Noi rispondiamo: è meglio  che  le donne vadano colla loro scheda in un luogo per loro
fanno per esempio nella Svizzera e nel vicino Vorarlberg, o  che  si continui la bella pratica che tutti i partiti facciano
e nel vicino Vorarlberg, o che si continui la bella pratica  che  tutti i partiti facciano della donna un oggetto di
d’insidia? (L'oratore mostra a questo punto una proiezione  che  rappresenta le pratiche dei vaneggiamenti colle procure
concluse col dire  che  il' D.r Degasperi dovrebbe cercare che i fiemmesi votino
concluse col dire che il' D.r Degasperi dovrebbe cercare  che  i fiemmesi votino tali clausole da assicurarsi
dell’avisiana. Su esplicita domanda mia Tambosi dichiarò  che  avrei potuto dire che in tal modo si faciliterebbe la
domanda mia Tambosi dichiarò che avrei potuto dire  che  in tal modo si faciliterebbe la posizione a Trento, ci
dubbio, in seguito ad un accenno del D.r Battisti dichiarai  che  se il D.r Battisti andasse in Fiemme e venisse autorizzato
Fiemme e venisse autorizzato a dire il contrario di quello  che  si permetteva dicessi io, non ci sarei andato. Battisti
io, non ci sarei andato. Battisti rispose ch’egli, nel caso  che  si recasse in Fiemme, accentuerebbe naturalmente di più il
suo deputato, ma in fine anch’egli avrebbe lasciato capire  che  se votassero la clausola, la cosa sarebbe meno grave. Dopo
Comunità. Prima di partire, scrissi al Podestà un biglietto  che  sarà bene ricordare, perché comprova la rettitudine e la
anche oggidì. La nostra volontà è chiarissima. Noi crediamo  che  sia utile, anzi sia necessario per il Comune di Trento,
e per i motivi già adottati d'introdurre la proporzionale,  che  è regola di giustizia, la quale darà a noi e ai singoli
la quale darà a noi e ai singoli interessati quel  che  loro perviene. Questo lo vogliamo in nome della giustizia e
in nome della giustizia e dell’equità stessa. Quelli  che  sono per noi, votino per noi, quelli che non sono d’accordo
stessa. Quelli che sono per noi, votino per noi, quelli  che  non sono d’accordo con tale programma votino per gli altri.
signori, i liberali li hanno cercati, per impedire  che  si metta netta la questione della proporzionale. Essi hanno
per ogni corpo. Quindi ci avete posto anche voi. Ma  che  cosa succede? Supponete che il loro partito conquisti nove
ci avete posto anche voi. Ma che cosa succede? Supponete  che  il loro partito conquisti nove seggi. E gli altri tre?
una seconda volta in ballottaggio. Siete poi sicuri  che  la seconda volta gli avversari non vadano a votare e
avversari non vadano a votare e facciano spuntare quegli  che  più accomodano a loro e non a noi? Ci hanno già fatto
a loro e non a noi? Ci hanno già fatto intravedere  che  alla maggioranza riservano un certo diritto di placet?”
relazione del nostro presidente m’ha detto  che  s’è lavorato anche quest’anno. È vero, ma l’azione pro
nostre società operaie freme il desiderio della ripresa; a  che  tardiamo? E perché non si dica che ci cacciamo in questo
della ripresa; a che tardiamo? E perché non si dica  che  ci cacciamo in questo lavoro con la presunzione di giovani
questo lavoro con la presunzione di giovani ricordiamo pure  che  noi non siamo che una parte dell’esercito che avanza e che
la presunzione di giovani ricordiamo pure che noi non siamo  che  una parte dell’esercito che avanza e che è più facile
pure che noi non siamo che una parte dell’esercito  che  avanza e che è più facile criticare che fare. E qui
che noi non siamo che una parte dell’esercito che avanza e  che  è più facile criticare che fare. E qui l’oratore racconta
parte dell’esercito che avanza e che è più facile criticare  che  fare. E qui l’oratore racconta popolarmente, fra ilarità
come segue. Al lavoro dunque con tutte quelle cautele  che  ci preserva dalle frasi vuote, dalle pose inutili, al
preserva dalle frasi vuote, dalle pose inutili, al lavoro,  che  esca in noi e nel nostro popolo una coscienza positiva.
gente non serva, ma fattrice dei propri destini. Gli anni  che  verranno sarà tempo di battaglia, le nostre energie
giovanili cozzeranno giorno per giorno coi tempi ostili.  Che  importa! Siamo con Cristo e il suo popolo. Andiamo!
di voi si sarà per naturale effetto del nostro egoismo  che  fa del nostro io il centro del tempo e dello spazio che ci
che fa del nostro io il centro del tempo e dello spazio  che  ci circondano — si sarà disegnato un proprio orizzonte al
un proprio orizzonte al di là del quale è un passato  che  si propende più a compatire che a studiare, entro il quale
là del quale è un passato che si propende più a compatire  che  a studiare, entro il quale è un presente che si adula
a compatire che a studiare, entro il quale è un presente  che  si adula volentieri e confina con un avvenire, a cui non si
Ma proviamoci un po’ a rompere questo orizzonte: figuratevi  che  risorgano i nostri padri antichi e camminino per le
elettrica, il telegrafo, il telefono, il fonografo. Ma fino  che  osservino più addentro la vita sociale. Troveranno
vuole lo si consideri qui come uomo politico, come deputato  che  porti con sé il fardello del passato: egli non lo rinnega;
deciderà in convegno costitutivo del Partito popolare  che  cosa di questo fardello debba essere preso nel nuovo
di questo fardello debba essere preso nel nuovo cammino,  che  cosa gettato, ma intanto egli non vuol essere qui che un
che cosa gettato, ma intanto egli non vuol essere qui  che  un qualsiasi portavoce della massa popolare, o di gran
portavoce della massa popolare, o di gran parte di essa  che  oggi sente il bisogno di gridare: ci sono qui anch’io! e
a farsi largo si basa sovratutto sul sentimento oggi comune  che  è finito il tempo di lasciare far tutto a poche persone. I
megalomani e andare a dettar legge agl’altri; vogliono  che  il passaggio amministrativo si compia con beneficio
con beneficio d’inventario e si consideri bene quello  che  del passato va ancora mantenuto, quello che va riformato e
bene quello che del passato va ancora mantenuto, quello  che  va riformato e quello che va cambiato, e non si provveda
va ancora mantenuto, quello che va riformato e quello  che  va cambiato, e non si provveda senza aver sentito il loro
senza aver sentito il loro parere. Ci sono infatti cose  che  tutti ritengono opportuno mantenere: le provvidenze sociali
mantenimento dell’autonomia provinciale e comunale e cioè  che  la provincia e i comuni conservino i poteri che hanno di
e cioè che la provincia e i comuni conservino i poteri  che  hanno di fronte all’autorità politico-amministrativa dello
qui la parte tecnica dell’autonomia. L’essenziale è  che  s’era giunti a questo: che nessun passo importante veniva
dell’autonomia. L’essenziale è che s’era giunti a questo:  che  nessun passo importante veniva fatto in questioni pubbliche
No. La nostra tendenza va semplicemente al di là di quello  che  c’è ora della legislazione italiana: è un progresso verso
un progresso verso quell’assetto ideale di amministrazione  che  godono certe contee inglesi. Certo, col tempo, noi vorremmo
accettiamo volentieri l’accusa di eretici, giacché sentiamo  che  questa guerra che ha tutto sconvolto sarebbe inutile senza
l’accusa di eretici, giacché sentiamo che questa guerra  che  ha tutto sconvolto sarebbe inutile senza il trionfo delle
delle nuove idee (applausi). Del resto noi non facciamo  che  prevenire e sussidiare quel movimento decentralistico che
che prevenire e sussidiare quel movimento decentralistico  che  si manifesta anche in Italia dove, se forse le autonomie
anche se ci troviamo a cozzare contro l’accusa dei pavidi  che  volessero gratuitamente tacciarci di antipatriottismo
gran parte del Trentino nella propaganda e delle simpatie  che  hanno guadagnato sono testimonio di plauso e la presenza, o
alla nostra stampa, quotidiana e settimanale,  che  vorremmo fosse oggetto di attenzione speciale da parte dei
da parte dei colleghi. Solo una cosa abbiamo da deplorare  che  intorno al periodico edito dall’Associazione non vi sia
e maggior buon volere, ma abbiamo ragioni per assicurare  che  questo lagno chiuderà un periodo triste. L’appoggio che
che questo lagno chiuderà un periodo triste. L’appoggio  che  trova il piano finanziario fatto nel I Congresso cattolico,
piano finanziario fatto nel I Congresso cattolico, ci dice  che  molti dei nostri amici non aspettavano che il nostro
ci dice che molti dei nostri amici non aspettavano  che  il nostro appello. Li ringraziamo vivamente. Vedano i
Degasperi accolto da applausi, esordisce ricordando  che  il primo pensiero dei trentini, appena ripresa la vita
appena ripresa la vita politica, fu quello di affermare  che  l’assetto definitivo delle nuove provincie non poteva venir
del giugno 1919 e ritorna insistentemente nella protesta  che  la Consulta votò contro il fatto che, senza sentire il
autocraticamente il sistema provvisorio di governo  che  doveva sostituire quello militare e che si basava
di governo che doveva sostituire quello militare e  che  si basava sull’ufficio delle nuove provincie, su i due
offre un esempio così bello questa adunanza, ci testificano  che  la fiducia in noi è aumentata, che si vede in noi giovani
adunanza, ci testificano che la fiducia in noi è aumentata,  che  si vede in noi giovani che hanno serietà di propositi,
la fiducia in noi è aumentata, che si vede in noi giovani  che  hanno serietà di propositi, occhio e cuore per i tempi che
che hanno serietà di propositi, occhio e cuore per i tempi  che  corrono. Signori! Tutti noi, vecchi e giovani, abbiamo
cattolica, e quell’altro complesso di idee e sentimenti,  che  io chiamerei il «trentinismo», l’amore a questa nostra
chiamerei il «trentinismo», l’amore a questa nostra patria,  che  vogliamo difendere tanto dai nemici esterni che interni.
patria, che vogliamo difendere tanto dai nemici esterni  che  interni. Conservatori e innovatori ad un tempo, speriamo e
speriamo e prepariamo tutti un mondo nuovo, un’era novella  che  assomigli a tempi migliori. L’era d’oggi pare anche a noi,
L’era d’oggi pare anche a noi, come a Fichte, un’ombra  che  si aggira gemendo sopra il suo corpo, dal quale l’ha
il suo corpo, dal quale l’ha cacciata un’infinità di mali,  che  invano tenta tutti i mezzi per ritornarvi dentro. Aure
per loro, già dentro si sente il rumore di quella vita  che  dovrà farne una figura si bella; ma non basta. Che dobbiamo
vita che dovrà farne una figura si bella; ma non basta.  Che  dobbiamo fare? Anche l’aurora del nuovo mondo è sorta di
le cime dei monti e fa immaginare lo splendore del giorno  che  verrà. Ebbene prendiamo questi fasci di luce, in cui si
salutare sul nostro tempo, oggi celebriamo una festa,  che  sarà segnata nella nostra storia.
esclama l’oratore, queste non sono  che  apparenze. Intanto noi potremmo dire che parecchie riforme
queste non sono che apparenze. Intanto noi potremmo dire  che  parecchie riforme buone attuate anche da questo governo
siano stati i nostri insuccessi, gli amici sentono  che  non è sconfitta l’idea e che attorno ad essa abbiamo salvato
insuccessi, gli amici sentono che non è sconfitta l’idea e  che  attorno ad essa abbiamo salvato il partito, sia da
una volta tentato dai giolittiani, sia dalla disgregazione  che  voleva provocare la pressione fascista. Forse più tardi,
Forse più tardi, anche chi non lo vede oggi, vedrà  che  in mezzo a tutte le ristrettezze abbiamo risolto
le ristrettezze abbiamo risolto positivamente il quesito  che  ha tormentato i cattolici di tutti i paesi nell’ultimo
politica al servizio di un’altra forza politica dominante  che  faccia concessioni religiose, o un partito politico
prima fase della lotta sua confessionale, fu il principio  che  distinse Lueger dai cattolici conservatori, fu la lotta che
che distinse Lueger dai cattolici conservatori, fu la lotta  che  si svolse in Francia al principio del secondo impero fra
trionfante e lanciava i suoi sarcasmi contro quelli  che  chiamava pettegolezzi dei parlamentari e molti furono
allora un libro per biasimare i giornalisti e i politici  che  tripudiavano sulla «tomba provvisoria della libertà»; e non
le seguenti parole scritte più di 72 anni fa: «Uomini  che  hanno invocato per tutta la loro vita la libertà, che hanno
che hanno invocato per tutta la loro vita la libertà,  che  hanno conquistata la fiducia e la giusta ammirazione dei
legislatori, delle assemblee non provocano presso di loro  che  un sorriso o lo scherno. Essi hanno trovato un padrone che
che un sorriso o lo scherno. Essi hanno trovato un padrone  che  vuol loro bene, e sembrano affidarsi ciecamente al favore di
Chiudono gli occhi, si tappano gli orecchi su azioni  che  hanno fatto rivoltare tutta la gente onesta, su violazioni
su violazioni manifeste del decalogo, sotto il pretesto  che  si tratta di questioni indifferenti alla religione e di
a difendere il sistema rappresentativo, dichiarando  che  les couloirs di una assemblea valgono bene le anticamere
quando si pensi al dinamismo dell’on. Mussolini e al fatto  che  questa estate pareva possibile una collaborazione colla
Ma se il concetto imperialista prevalesse, non è dubbio  che  i popolari alla Camera, pochi o molti che saranno, fra
non è dubbio che i popolari alla Camera, pochi o molti  che  saranno, fra Veuillot e Montalembert, sceglieranno
se entriamo nel merito delle questioni,  che  a suo tempo dovranno essere sottoposte al verdetto del
e lo sappiamo. Quando p.e. l’Internazionale scrive  che  i socialisti vogliono la religione libera, ma fuori della
per chi lo vuole, senz’alcuna costrizione per i genitori,  che  non lo vorranno. E se il settimanale socialista a questo
in atto di sfida alle prossime elezioni, noi gli diciamo  che  affronteremo con tutto l’ardore questa battaglia, chiamando
francamente la sua parola. A questo punto l’oratore accenna  che  parallelamente alle trattative fatte dal partito popolare
spiegazioni e delle informazioni precise sulle direttive,  che  dovranno seguire i nuovi governatori. La Libertà ha scritto
dovranno seguire i nuovi governatori. La Libertà ha scritto  che  s’era recato a Roma a intimare il vade retro Satana,
esponendo lo stato d’animo delle nostre popolazioni,  che  aveva provocato preoccupazioni e proteste. E quando l’on.
e proteste. E quando l’on. Nitti, dichiarando  che  l’on. Credaro non è massone, ha tenuto a correggere
Credaro non è massone, ha tenuto a correggere l’opinione  che  si ha in Italia di lui, gli abbiamo risposto che noi ultimi
l’opinione che si ha in Italia di lui, gli abbiamo risposto  che  noi ultimi venuti in Italia troviamo situazioni ormai
e fame fatte indipendentemente dal nostro contributo, e  che  è su questi elementi che noi e il popolo nostro dobbiamo
dal nostro contributo, e che è su questi elementi  che  noi e il popolo nostro dobbiamo fondare il nostro giudizio;
noi e il popolo nostro dobbiamo fondare il nostro giudizio;  che  ad ogni modo le intenzioni direttive e di imparzialità che
che ad ogni modo le intenzioni direttive e di imparzialità  che  il governo assicura voler attuare dai nuovi governatori, se
rese pubbliche, potrebbero attenuare almeno l’impressione  che  la nomina doveva fare. L’oratore si è incontrato anche con
di parte. Speriamo - aggiunge a questo punto l’oratore -  che  la sana aria trentina, quando l’on. Credaro avrà
stesso, se i suoi avversari hanno ragione. Ma l’accusa  che  ci si fa di perdere di mira gli interessi generali del
25 aprfle 1910 abbiamo presentato una proposta,  che  si elegga una commissione con l’incarico di compilare un
Bertolini ed il' voto di tutti quanti i suoi colleghi. So  che  quella sera ho detto al dr. Cappelletti: Basta, mi pare che
che quella sera ho detto al dr. Cappelletti: Basta, mi pare  che  la fortuna sia troppa! Difatti la commissione è stata
comunale ed allora, per precauzione, presentai la mozione,  che  si rinforzasse la commissione elettorale, essendo entrati
mai fatto! Balzò in piedi il dr. Bertolini e dichiarò  che  la cosa non era urgente, che d’altro canto per la
il dr. Bertolini e dichiarò che la cosa non era urgente,  che  d’altro canto per la proporzionale intendeva questa e non
la proporzionale intendeva questa e non quell’altra cosa,  che  intendeva insomma una proporzionale senza proporzione,
dice l’oratore, è la libertà. Non la libertà dell’89  che  si fonda sui falsi principii della bontà originale
associazioni ecc. le quali libertà non possono essere  che  mezzi per arrivare alla libertà integrale e organica che
che mezzi per arrivare alla libertà integrale e organica  che  deriva dai diritti naturali della persona umana, della
libertà e questa mettere dappertutto»: ecco la conclusione  che  già nell’87 Cesare Cantù scriveva nell’epilogo della sua
battaglia. Guardino però gli amici, specialmente i giovani  che  più facilmente soggiacciono alle suggestioni del momento,
più facilmente soggiacciono alle suggestioni del momento,  che  sotto la stessa parola non accettino da una parte
il socialismo col quale abbiamo lottato da 50 anni e  che  oggi, invocando la libertà, non ha rinunziato alla riserva
dice un proverbio, finisce alla caserma». Guardando molti  che  oggi militano nel partito dominante, si capisce che erano
molti che oggi militano nel partito dominante, si capisce  che  erano pronti a salire tanto alla caserma rossa come a
rossa come a quella nera. E solo la circostanza politica  che  ha deciso, allo svolto di una via. Fra i due estremi
maestro della politica, sa per tutti trovare dei segreti  che  il genio stesso non trova. Siamo, conclude l’oratore. tutti
Ebbene, lasciamo da parte altre distinzioni tattiche  che  hanno un valore temporaneo. Non crede che tra le così dette
tattiche che hanno un valore temporaneo. Non crede  che  tra le così dette tendenze di sinistra, centro e destra il
spesso i sinistri vent’anni dopo. L’oratore preferirebbe  che  alla tradizionale topografia inglese si preferisse piuttosto
Alla costa appartenevano in genere i negozianti, coloro  che  trasportavano dal mondo degli affari nella politica i loro
noi dobbiamo trascinarli tutti verso il largo, proclamando  che  oramai la pessima legge elettorale ha almeno il vantaggio
conquistandoci la libertà di predicare al popolo italiano  che  la sua salvezza sta nella democrazia cristiana. È questa
salvezza sta nella democrazia cristiana. È questa libertà  che  i futuri deputati popolari chiederanno al potere nella
colla speranza di poter infondere, anche in parte di coloro  che  oggi ci sono nemici, la persuasione che tali principii
in parte di coloro che oggi ci sono nemici, la persuasione  che  tali principii saranno anche la fortuna della patria.
si è fatto un calcolo approssimativo degli effetti  che  avrebbe l’applicazione del regolamento in parecchi
distretti. Nel distretto di Pergine per esempio supposto  che  diventino soci dell’Unione Popolare il 50% degli elettori
Popolare il 50% degli elettori popolari del giugno 1911,  che  ogni luogo elettorale abbia il fiduciario locale, che tutte
1911, che ogni luogo elettorale abbia il fiduciario locale,  che  tutte le società economico-sociali si possano riconoscere
possano riconoscere come aderenti al partito ed in un fine  che  almeno la metà dei capicomune sia socia dell’Unione
i quali viceversa a quei tempi rispondevano con sussiego  che  alla finanziazione e a pagare i debiti ci penserebbero
centrale sul Sarca? Con chi dobbiamo discutere: con quelli  che  vollero e fecero i debiti o con quelli che non li volevano,
con quelli che vollero e fecero i debiti o con quelli  che  non li volevano, se adesso sono tutti d’accordo e vengono
insieme a battaglia contro di noi? (Forti applausi). Vedete  che  anche su questo campo la classifica non è possibile. Da una
e dall’altra vedo nella lista quali candidati persone  che  protestavano altamente nei caffè, fuori del Municipio, che
che protestavano altamente nei caffè, fuori del Municipio,  che  quelle imposte erano troppe e che la minoranza aveva
fuori del Municipio, che quelle imposte erano troppe e  che  la minoranza aveva ragione. Con chi discuteremo, nella
ragione. Con chi discuteremo, nella campagna, con quelli  che  le volevano o con quelli che non le volevano? Dobbiamo
nella campagna, con quelli che le volevano o con quelli  che  non le volevano? Dobbiamo credere a quelli che vanno in
o con quelli che non le volevano? Dobbiamo credere a quelli  che  vanno in Municipio per riproporle o a quelli che dicevano
a quelli che vanno in Municipio per riproporle o a quelli  che  dicevano di non volerle e forse non le vorranno ancora? Ci
forse non le vorranno ancora? Ci sono nella lista di quelli  che  inaugurarono l’era democratica dicendo che si possono e si
lista di quelli che inaugurarono l’era democratica dicendo  che  si possono e si debbono investire danari in industrie, che
che si possono e si debbono investire danari in industrie,  che  non si deve badare ad economie grette e piccine e d’altra
esordisce affermando  che  ha accettato come un dovere di sosti—tuire all’ultimo
a disagio nel pronunciare un discorso in mezzo ad amici  che  meglio forse avrebbero affidato tale compito a un giovane
non sia ancora passato il soffio gelido dell’esperienza,  che  oggi potrebbe meglio trovare le parole d’incitamento perché
di vittorie e di sconfitte. Non può sfuggire al pensiero  che  qualcuno possa ricordare al presidente del gruppo
parole possano risentire delle apparenti o reali sconfitte  che  il gruppo parlamentare ha in questi ultimi anni sofferto. E
la sua attività ricorrono alla sua memoria tre quadri  che  paiono riassuntivi.
direzione dell’associazione universitaria hanno voluto  che  vi rivolgesse la parola anche chi, essendo alla testa del
deve parlarvi da un posto di combattimento. Parrebbe così  che  la sua voce debba risuonare aspra ed affaticata dalle
serenità e colla superiorità di un’adunanza di giovani  che  guardano all’avvenire. Ma avviene invece che appunto chi
di giovani che guardano all’avvenire. Ma avviene invece  che  appunto chi prova l’assillo del dibattito quotidiano senta
chi prova l’assillo del dibattito quotidiano senta più  che  altri una viva nostalgia di tempi migliori e provi più
tempi migliori e provi più intimo il bisogno di dirvi: Voi  che  siete giovani, che non siete ancora travolti dal vortice di
più intimo il bisogno di dirvi: Voi che siete giovani,  che  non siete ancora travolti dal vortice di una vita pubblica,
infeconda, ma fate uno sforzo per uscire da questo ambiente  che  soffoca e levatevi su al di sopra di codesta atmosfera
si dividono spesso in due schiere. L’una è dei pochi  che  si fanno della vita una concezione puramente estetica e del
Per loro nelle manifestazioni umane non esiste  che  il criterio della bellezza. Girano così pel mondo novelli
penso a quelle categorie di belle statue degli dei antichi  che  si ammirano nei musei vaticani. Questi dei apostrofa il
è provvisoria e deve assolutamente essere cambiata. Bisogna  che  esso voli e cerchi un’altra abitazione. Ogni ape lo sa e
le altre, lo sciame non cambierebbe mai posto. Ma basta  che  un’ape apra le ali e voli via perché una seconda, una
si sollevi liberamente. Amici! I battaglioni degli operai  che  marciano il 1° di maggio in nome di una grande riforma e di
di un mutamento, l’urgenza della riforma; ma nessuno, pensa  che  la riforma deve m'cominciare da sé stesso, che quest’onda
pensa che la riforma deve m'cominciare da sé stesso,  che  quest’onda che deve rimuovere e riportare, deve partire
la riforma deve m'cominciare da sé stesso, che quest’onda  che  deve rimuovere e riportare, deve partire anche da lui, che
che deve rimuovere e riportare, deve partire anche da lui,  che  se la società volerà a lidi migliori, sarà perché
ma non si risale alle origini del centro medesimo,  che  siamo noi stessi. Accade questo anche a molti cristiani
sociale, cioè appunto la sua interiorità. È naturale  che  i giovani credano più facilmente a tali soluzioni esteriori
più facilmente a tali soluzioni esteriori ed è sintomatico  che  il motto di Dante «libertà va cercando ch’è si cara» trovi
studenti nostri tutte le interpretazioni fuori di quella  che  gli diede l’autore della mirabile visione. L’Unione non ha
è bene ricordarlo! Noi abbiamo detto fin da principio  che  lo scopo precipuo della società è formare l’individuo.
l’individuo. Mente chiara, cuore ardente, ecco quello  che  cerchiamo. La vita universitaria è un macchinismo
La vita universitaria è un macchinismo complicato  che  elabora l’individuo come fa del legno il tornio. Solo che
che elabora l’individuo come fa del legno il tornio. Solo  che  non lascia posare mai l’occhio dell’anima sua, secondo
ed il censito volgo»; e il popolo aspetti la riforma da  che  non seppe formare sé stesso! Amici! Fino che dura la vostra
la riforma da che non seppe formare sé stesso! Amici! Fino  che  dura la vostra vigilia e non è ancora sorto il giorno
chiarezza, la precisione della vostre idee sulle questioni  che  la vita vi muove incontro, perché il cristiano, dice il
tenebre, ma sempre nella luce. Questa luce infine non è  che  la chiara comprensione del compito della nostra vita, di
motto «cattolici, italiani, democratici» non facciamo  che  adattare la nostra lingua ad un difetto, ad una mancanza
adattare la nostra lingua ad un difetto, ad una mancanza  che  hanno portato i tempi nella pienezza di significato della
integrale. Ma prima dobbiamo farlo nel campo delle idee, sì  che  il nostro tempio non abbia che una sola base e un sol
nel campo delle idee, sì che il nostro tempio non abbia  che  una sola base e un sol disegno, in cui tutte le parti
parti armonizzino coll’intero. E dopo questo, lasciamo pure  che  il cuore s’accenda ai propositi più generosi, che ci
pure che il cuore s’accenda ai propositi più generosi,  che  ci trascini l’entusiasmo dei grandi ideali, e nessuno potrà
Dio disse: «Son venuto a portare il fuoco in terra e voglio  che  si accenda!». Commilitoni, non credete ai nuovi sofismi
comuni e comprendo tutta la vostra fierezza e la reazione  che  vi nasce nell’animo contro chi vi ha descritti come pecore,
di pochi. Ma in questo momento è il consigliere di Trento  che  vi parla e vi dice di non lasciarvi provocare a sensi
di non lasciarvi provocare a sensi ostili contro la città  che  per noi sarà sempre il centro del paese. A Trento non tutti
(applausi). Verrà tempo in cui la storia dovrà ammettere  che  proprio noi, chiamati oggi traditori nazionali, abbiamo
il senso di solidarietà trentina nella valle dimostrando  che  per il suo progresso economico noi trentini sacrifichiamo
il quale abbiamo combattuto da anni. Io ho l’intima fiducia  che  verrà presto il giorno in cui vi si potrà chiedere un
in cui vi si potrà chiedere un ricambio di solidarietà,  che  anche voi ci aiuterete a promuovere la continuazione della
comuni e comprendo tutta la vostra fierezza e la reazione  che  vi nasce nell’animo contro chi vi ha descritti come pecore,
di pochi. Ma in questo momento è il consigliere di Trento  che  vi parla e vi dice di non lasciarvi provocare a sensi
di non lasciarvi provocare a sensi ostili contro la città  che  per noi sarà sempre il centro del paese. A Trento non tutti
(applausi). Verrà tempo in cui la storia dovrà ammettere  che  proprio noi, chiamati oggi traditori nazionali, abbiamo
il senso di solidarietà trentina nella valle dimostrando  che  per il suo progresso economico noi trentini sacrifichiamo
il quale abbiamo combattuto da anni. Io ho l’intima fiducia  che  verrà presto il giorno in cui vi si potrà chiedere un
in cui vi si potrà chiedere un ricambio di solidarietà,  che  anche voi ci aiuterete a promuovere la continuazione della
eliminare l’insegnamento religioso. A tutta questa opera,  che  non è davvero esaurita in questi rapidissimi cenni,
cenni, aggiungete l’azione quotidiana e svariatissima  che  la direzione svolse presso il commissario generale e le
certo imperfettamente e non completamente - quelle funzioni  che  sarebbero state dei deputati, non abbia già da solo reso
del nostro paese. Del primo possiamo dire  che  i nostri replicati e disperati interventi contribuirono -
risultato di costituire e far lavorare quella commissione  che  ora a Roma sta risolvendo ad uno ad uno l’intricate
a Roma sta risolvendo ad uno ad uno l’intricate questioni  che  vi sono connesse; del secondo ci sia lecito affermare che
che vi sono connesse; del secondo ci sia lecito affermare  che  senza la nostra tenace propaganda, senza le nostre
la nostra tenace propaganda, senza le nostre insistenze,  che  non disperarono mai né di fronte all’ignoranza né di fronte
divenuto per l’Italia uno di quei problemi istituzionali,  che  oramai s’impongono a qualsiasi governo e a qualsiasi
su tutte le piazze d’Italia, d. Luigi Sturzo, rileva  che  uno dei fenomeni più curiosi che caratterizzano questa
d. Luigi Sturzo, rileva che uno dei fenomeni più curiosi  che  caratterizzano questa campagna elettorale è l’avere il
Partito popolare italiano. Nessuno può ritenere sul Serio  che  i cattolici, i quali predicarono sempre e difesero l’ordine
sempre e difesero l’ordine sociale e le istituzioni e  che  perciò appunto venivano finora designati come reazionari,
Gracchi de seditione querentes! L’oratore ritiene piuttosto  che  la taccia di sovversivismo sia balzata fuori spontanea
sia balzata fuori spontanea dall’istintiva sensazione  che  fra la dottrina nazional-fascista, com’è formulata nel
nel presente momento politico e il pensiero cristiano  che  inspira la nostra concezione della vita pubblica, esiste
e al Sovrano, né di rilevare, come faceva Tertulliano,  che  fra i partecipanti alle frequenti congiure non s’era mai
s’era mai trovato un cristiano, né ad Ireneo di assicurare  che  i cristiani non meno dei pagani, vantavano la civiltà
cristiani non meno dei pagani, vantavano la civiltà romana  che  dava pace e sicurezza, sicché in tutto il mondo si poteva
perché istintivamente i magistrati romani sentivano  che  lo spirito cristiano era sovvertitore del loro mondo in
e dopo i milioni di gladiatori, di bestiari e di servi  che  erano morti per il cruento spettacolo del popolo romano
in un ambiente particolare, creato da uno stato d’animo,  che  è causato dalla generale pressione politico-amministrativa
ora a precisarne il carattere e ad occuparsi dello stile  che  gli avversari, in qualche articolo di questi ultimi giorni,
in un momento di serenità. Constatiamo tuttavia con piacere  che  finora incidenti gravi non si ebbero. L'incidente di Cembra,
sentenza dei giudici. Abbiamo l‘intima convinzione  che  i nostri amici sono senza colpa, e auguriamo che possano
che i nostri amici sono senza colpa, e auguriamo  che  possano provare subito la loro innocenza Ieri mattina
di copie del nostro settimanale. Abbiamo però assicurazione  che  l‘autorità interverrà di qui innanzi energicamente a
del fascismo locale. Nella campagna abbiamo visto fascisti  che  nel ’19 scrivevano e stampavano: «Noi dichiariamo la
giudichiamo le coscienze. Ma un celebre storico ha scritto  che  in fondo ad ogni lotta politica si trova sempre un dissenso
un dissenso religioso. Il popolo sente istintivamente  che  tutta questa lotta contro il Partito popolare non avrebbe
se non li unisse l’ostilità contro il prete. Si dice  che  si rivoltano solo contro il prete che fa politica. In
il prete. Si dice che si rivoltano solo contro il prete  che  fa politica. In realtà però lo si vuole non contenere entro
In realtà però lo si vuole non contenere entro i limiti  che  la prudenza pastorale consiglia, ma ricacciare
della vita pubblica. È bastato nel comizio di Vermiglio  che  un giovane prete si mostrasse ad applaudire, perché gli
spogliato dei suoi più essenziali diritti di cittadino  che  anche nelle recenti istruzioni ecclesiastiche sono
sono espressamente riservati e garantiti. Confidiamo  che  il clero non si lasci intimidire e difenda con prudenza ma
dello Stato; perché tanto accanimento da parte di coloro  che  hanno tutti i poteri? Perché l’insulto e il dileggio che
che hanno tutti i poteri? Perché l’insulto e il dileggio  che  abbiamo visto disegnato in questi giorni sulle nostre vie?
giorni sulle nostre vie? Il popolo sente istintivamente  che  l’avversione è più insistente e più acre, appunto perché si
buoni del governo, né abbiamo ragione di non ammettere  che  molti fascisti siano religiosi, ma sentiamo che nella vasta
ammettere che molti fascisti siano religiosi, ma sentiamo  che  nella vasta corrente si sono convogliati elementi, dei
Perciò il Partito popolare deve stare in riserva. Si dice  che  il Partito popolare intralci con ciò l'esperimento fascista
legge, ma non risolvesse coi metodi il compito principale  che  è quello della pacificazione e della concordia nel paese?
Finora questa auspicata meta non è raggiunta e crediamo  che  colla forza non si raggiungerà. Certi metodi la
Certi metodi la trasferiscono sempre più lontana. E allora  che  cosa ci riserva l'avvenire? Non è bene che vi sia un
E allora che cosa ci riserva l'avvenire? Non è bene  che  vi sia un partito d’ordine, il quale distingua nettamente
Parlando a quattr‘occhi, i più dicono, crollando il capo,  che  le cose in tal modo non possono continuare. Per ragioni
tuttavia coll’approvare ed incoraggiare proprio ciò  che  vorrebbero biasimare. È così che il voto diventa per
incoraggiare proprio ciò che vorrebbero biasimare. È così  che  il voto diventa per costoro un atto d’ipocrisia ed una
dr Battisti ha affermato  che  a Trento non si formeranno nemmeno i professori. Constato
a Trento non si formeranno nemmeno i professori. Constato  che  i professori si sono dichiarati pronti ad andare a Trento;
si sono dichiarati pronti ad andare a Trento; segno  che  non vedono in pericolo la loro formazione. Il prof.
esagerare l’importanza dell’ambiente. Chi vi dice del resto  che  gli studenti siano costretti a rimanere tutti gli anni a
frequentare le università maggiori italiane o tedesche.  Che  coltura offriva infine loro l’ambiente di Innsbruck? Sì, è
vero, è una pagnotta, una pagnotta di pane nero, se volete,  che  ci offre il Governo; ma noi abbiamo fame e dobbiamo
eventuale delle cattedre a Trieste, non si può asserire  che  sarà impossibile per il futuro; vi furono delle
italiani diedero il tracollo alla bilancia. È probabile  che  ritornino. Il contegno stesso che tengono di questi giorni
bilancia. È probabile che ritornino. Il contegno stesso  che  tengono di questi giorni la stampa e i deputati tedeschi,
la stampa e i deputati tedeschi, ci dovrebbero persuadere  che  è far loro un grande favore dichiararsi per il nulla.
la preferenza per la sede di Rovereto. Dopo aver ammesso  che  tutto il resto parla per Trento, egli dice però che a
ammesso che tutto il resto parla per Trento, egli dice però  che  a Trento la percentuale della popolazione tedesca è più
Governo ed i deputati avversari. Il d.r Battisti si lagna  che  si siano tenuti pochi comizi e vuole dare di ciò colpa ai
di ciò colpa ai deputati Conci e Delugan. Io gli oppongo  che  furono appunto questi deputati che si presentarono
Delugan. Io gli oppongo che furono appunto questi deputati  che  si presentarono parecchie volte agli elettori, mentre i
vivissimi). Si attaccano i deputati Conci e Delugan  che  pure furono i soli ad affrontare coraggiosamente l'opinione
lasciano in pace gli altri tutti. Il Battisti dice ancora  che  gli Adriatici non verrebbero qui da una spiaggia tanto
non verrebbero qui da una spiaggia tanto lontana. O  che  dovremo noi fare il medesimo viaggio e assoggettarci alla
io credo  che  agli uomini, anche a noi moderni, niente manchi più
uomini, anche a noi moderni, niente manchi più facilmente  che  il concetto di questo eterno evolversi anche della nostra
nostra vita intellettuale, niente più riesca difficile  che  il crearsi una coscienza chiara di questo moto incessante
il crearsi una coscienza chiara di questo moto incessante  che  ne sospinge. E se è difficile essere consapevoli del moto
ne sospinge. E se è difficile essere consapevoli del moto  che  esiste, quanto più faticoso non dovrà essere lo stabilire
dove siamo, fin dove siamo arrivati! Non è vero, o amici,  che  noi stessi troppo di frequente parliamo di «tempi nuovi»,
nel midollo delle cose ed esserci chiesti veracemente  che  cosa in concreto corrisponda alla nostra troppo agevole
dell’arte; questo vorrei, però, o cortesi uditori,  che  il mio dire volesse a confermare: essere giunti noi nello
evolutiva della nostra epoca cavare quegli ammaestramenti  che  ci facciano non attraversare ciecamente la corrente col
decisioni si avranno nella prossima settimana. Crede meglio  che  sui postulati tecnici ed economici che si riferiscono al
Crede meglio che sui postulati tecnici ed economici  che  si riferiscono al problema del cambiamento di
con maggiore competenza il sig. Cabassi. I ferrovieri  che  prossimamente si recheranno a Roma vedranno tutte le
si recheranno a Roma vedranno tutte le difficoltà  che  si frappongono a trattare concretamente e a conchiudere
trasformazioni politiche del ministero dei trasporti  che  ora fa a sé, ora si incorpora a quello delle industrie, ora
accordi con lui, tocca ora rifare tutto col nuovo ministro,  che  sembra debba essere l’on. De Nava. Dicono che costui se ne
ministro, che sembra debba essere l’on. De Nava. Dicono  che  costui se ne intenda delle nostre cose essendosi, a
di un ministro competente e conoscitore delle cose nostre  che  si ha bisogno. Ma dobbiamo convenire che quello che in
delle cose nostre che si ha bisogno. Ma dobbiamo convenire  che  quello che in certo modo danneggia di più i ferrovieri ex
nostre che si ha bisogno. Ma dobbiamo convenire che quello  che  in certo modo danneggia di più i ferrovieri ex gestioni è
danneggia di più i ferrovieri ex gestioni è la confusione  che  regna nella loro stessa classe riguardo al modo come si
completa uniformità nelle richieste, e i delegati nostri  che  si porteranno a Roma bisogno che subito - magari durante il
e i delegati nostri che si porteranno a Roma bisogno  che  subito - magari durante il viaggio, quando si troveranno
a discutere e cerchino di accordarsi. L’idea fondamentale  che  deve regolare la discussione e l’accordo, va imperniata su
continuamente ed efficacemente tutelati, è necessario  che  nella commissione centrale sia rappresentata la classe dei
società, ma di tutti i ferrovieri. C’è questo, però,  che  chi ha promesso - l’on. Devito - se ne è andato, ed ora
dal sottosegretario ai trasporti on. Sanjust, lettera  che  i nostri delegati faranno bene a portare a Roma. L’oratore
si diffonde quindi a dimostrare l’importanza del compito  che  la nostra commissione dovrà svolgere a Roma, per appoggiare
argomento per illustrare la grande importanza del fatto  che  nella commissione centrale dell’amministrazione ferroviaria
la rappresentanza dei ferrovieri. Tutti i ferrovieri  che  hanno agitato il postulato della compartecipazione al
con soddisfazione questa vittoria programmatica. È vero  che  la partecipazione del personale alla commissione centrale,
di perdere il monopolio delle agitazioni; ma l’importante è  che  una classe dei servizi pubblici - e si farà lo stesso in
illustrare bene la questione, perché questo segna un passo  che  formerà come lo spartiacque fra quelli che vogliono la
segna un passo che formerà come lo spartiacque fra quelli  che  vogliono la collaborazione con le pubbliche amministrazioni
le condizioni degli addetti ai servizi pubblici e quelli  che  la collaborazione non vogliono. Circa le concessioni da noi
le trasferte). Per il vestiario, il ministero ha assicurato  che  furono ordinate 500 uniformi alla ditta Callegari, ma qui
È insoluta, invece, la questione delle trasferte per quelli  che  durante la guerra furono mandati a lavorare in Germania.
hanno indubbio ed urgente bisogno di soldi, non c’è  che  un’unica strada da seguire: che il debito se lo assuma e lo
bisogno di soldi, non c’è che un’unica strada da seguire:  che  il debito se lo assuma e lo liquidi subito
cento per cento fu anche dal ministero del tesoro risposto  che  in via di massima si è d’accordo: rimane soltanto da
riconoscimento del diritto alla parità. Fu invece risposto  che  se ne tratterà dalla commissione che deve recarsi a Roma la
Fu invece risposto che se ne tratterà dalla commissione  che  deve recarsi a Roma la questione dei caroviveri mensile
italiana. Infine, riguardo alle licenze, è stato accordato  che  esse rimangano quali vigevano nella antiche gestioni.
a parte anche la precarietà del metodo  che  si propone di seguire questa volta, noi non vogliamo
propone di seguire questa volta, noi non vogliamo nemmeno  che  si stabilisca per legge un simile sistema che duri
nemmeno che si stabilisca per legge un simile sistema  che  duri nell’avvenire. Esso è quello che si dice del voto
un simile sistema che duri nell’avvenire. Esso è quello  che  si dice del voto limitato. Nei comuni italiani ogni
per soli quattro quinti dei seggi da occuparsi, in modo  che  un quinto rimane alla lista che resta in minoranza. Tale
seggi da occuparsi, in modo che un quinto rimane alla lista  che  resta in minoranza. Tale sistema, che viene deplorato da
rimane alla lista che resta in minoranza. Tale sistema,  che  viene deplorato da tutti i partiti là dove esso è da lungo
alla minoranza una rappresentanza propria potendo accadere  che  un partito forte competa per la maggioranza ed anche la
avremmo chiesto un amministratore imparziale, un uomo  che  fosse politicamente una pagina non scritta. Ma a Roma ci
trovati di fronte al fatto compiuto, cioè al decreto reale  che  pubblicava la nomina. Allora abbiamo sentito che il nostro
reale che pubblicava la nomina. Allora abbiamo sentito  che  il nostro dovere era di risalire ai di là della persona,
dovere era di risalire ai di là della persona, alle cause  che  avevano prodotto le nostre preoccupazioni, di chiarire cioè
di chiarire cioè in forma indubbia il programma  che  il ministero intendeva attuare con tale nomina e le
ministero intendeva attuare con tale nomina e le direttive  che  la avrebbero accompagnata. Fu perciò che immediatamente per
e le direttive che la avrebbero accompagnata. Fu perciò  che  immediatamente per mezzo dei nostri amici della direzione e
alcun mutamento nel regime degli enti locali prima  che  la rappresentanza elettorale delle terre redente possa
Deplorando  che  nel trattato di S. Germain gravi e vitali interessi
e finanziari della regione siano stati trascurati e  che  in genere nella liquidazione della Monarchia a.u., il
mancato di avvedutezza e di energia, l’assemblea domanda  che  venga subito istituita col concorso delle associazioni
regione una commissione composta di fiduciari del paese  che  d’accordo coi rappresentanti delle altre terre redente
furono sempre per la rappresentanza delle minoranze e  che  sono d’accordo che entrino anche gli altri nel Comune e che
per la rappresentanza delle minoranze e che sono d’accordo  che  entrino anche gli altri nel Comune e che perciò anche i
che sono d’accordo che entrino anche gli altri nel Comune e  che  perciò anche i clericali (figurarsi!) hanno dei diritti,
le prossime elezioni? Troviamo, per esempio, l’Alto Adige  che  nell’epoca elettorale, poco prima che gli succedesse la
esempio, l’Alto Adige che nell’epoca elettorale, poco prima  che  gli succedesse la brutta improvvisata della nostra entrata
alcuna ragione perché si debbano abbandonare le posizioni  che  si occupano nei comuni alla mercé d’un avversario
o nella Dieta!”. Ora in primo luogo è cosa curiosa  che  vengano a domandare a noi la rappresentanza proporzionale
il piacere, onorevoli Conci, Gentili, Paolazzi e voi altri  che  siete dieci in tutto, andate dai polacchi, dagli czechi,
dagli czechi, dai tedeschi e da tante generazioni,  che  son là fuori, conveniteli tutti che bisogna introdurre la
e da tante generazioni, che son là fuori, conveniteli tutti  che  bisogna introdurre la rappresentanza proporzionale e quando
anche di qui innanzi. I cattolici riaffermano per oggi  che  la ricostruzione nazionale non sarebbe possibile qualora si
un sistema migliore. Noi affermiamo sovratutto anche oggi  che  la ricostruzione non può avvenire senza il riconoscimento
all’interesse del momento. Vale insomma oggi quello  che  l’oratore ebbe a dire vent’anni fa: «che la differenza
nostro punto di vista e quello degli altri sta in ciò,  che  gli altri coscientemente o no seguono un principio che si
ciò, che gli altri coscientemente o no seguono un principio  che  si ripresenta sotto varie forme dall’umanesimo e dalla
ogni convinzione e ogni diritto individuale umano.  Che  cosa infatti si vuol insegnare alla gioventù se non altro
cosa infatti si vuol insegnare alla gioventù se non altro  che  la Nazione, va innanzi tutto, che essa solo può pretendere
gioventù se non altro che la Nazione, va innanzi tutto,  che  essa solo può pretendere una religione sociale, mentre il
è cosa privata? Noi in particolare delle Nuove Provincie  che  abbiamo imparato a sentire che cosa sia la Nazione nel
delle Nuove Provincie che abbiamo imparato a sentire  che  cosa sia la Nazione nel lungo tormento dell’esserne dalla
sappiamo valutare in tutta la sua bellezza ogni sforzo  che  tenda a farla risorgere nelle coscienze e negl’istituti del
nostra civiltà italica e cristiana. Ogni volta, egli dice,  che  spinto dal bisogno irrefrenabile di cercare come nel cielo
dal bisogno irrefrenabile di cercare come nel cielo un’idea  che  mi elevi al di sopra dei contrasti terreni m’innalzo fino
a contemplare dipinti nell‘ampio empireo Angeli e Santi  che  fanno corona alla Tomba apostolica, penso con infinito
corona alla Tomba apostolica, penso con infinito orgoglio  che  qui ove s’incurva il duomo della mia religione universale
ricevetti un telegramma della presidenza della Comunità  che  chiedessi un’udienza al ministro delle ferrovie; credetti
fissare l’udienza. Ma poco dopo mi si telegrafò chiedendo  che  l’udienza venisse rimandata, perché non s’era concluso con
venisse rimandata, perché non s’era concluso con Trento.  Che  io in questa faccenda dell’udienza ho agito lealmente basta
ho agito lealmente basta a dimostrarlo la circostanza  che  ne avvertii il podestà di Trento e ne feci comunicazione al
prime di non avere altro tempo a disposizione, poi stabilì  che  non avrebbe concessa l’udienza al più tardi del giovedì.
sue risoluzioni ed a venire poi a Vienna, assieme a Trento,  che  pregai venisse invitato dalla Comunità stessa mentre io lo
per mezzo dell’on. Battisti. Nel mio telegramma dicevo  che  sollecitassero eventualmente a convocare il consesso,
del comitato tramviario, secondo perché temevo  che  il consesso potesse anche negare il proprio voto
per l’avisiana o per il compromesso, dichiarando essi  che  a simili impegni il consesso non avrebbe data la sua
una tattica dilatoria. Si andò infine d’accordo  che  il Podestà di Trento avrebbe aggiunto al suo memoriale che
che il Podestà di Trento avrebbe aggiunto al suo memoriale  che  anche Trento chiedeva una pronta evasione con riguardo alla
presentazione del progetto legge sulle ferrovie locali e  che  io, quale deputato di Fiemme, m’avrei assunto la
assunto la responsabilità di dichiarare innanzi al ministro  che  Fiemme sarebbe disposta a finanziare anche l’avisiana. Così
minor certezza sul modo e tempo di costruzione, di quello  che  abbiamo oggi. Su domanda del presidente della Comunità, il
domanda del presidente della Comunità, il ministro rispose  che  voleva una risposta entro i 15 luglio.
speciale dell’on. Tonelli, assente e dell’on. G. De Carli  che  assiste al comizio. Esprime la sua soddisfazione per
in giugno ci avevano colti un po’ di sorpresa. Ma è bastato  che  noi alzassimo di nuovo la vecchia bandiera perché la massa
Passando a dire della attività parlamentare, afferma  che  per tre quarti essa fu dai popolari dedicata ai contadini.
dedicata ai contadini. Se c’è dei signori leghisti,  che  vanno promettendo mari e monti, converrebbe forse tentare
Quando entrerà nel parlamento uno dei loro basterebbe  che  si facesse l’esperimento. Più alto che arrampica la
dei loro basterebbe che si facesse l’esperimento. Più alto  che  arrampica la scimmia, più ci si vede la coda (applausi).
arrampica la scimmia, più ci si vede la coda (applausi).  Che  cosa sono costoro se non scimmie del nostro mondo politico?
mondo politico? Ascoltateli nella loro propaganda. Quello  che  dicono di buono l’hanno copiato da noi e per il resto
o diventare socialisti. Il D.r Battisti a Trento ha detto  che  li aspetta su questa via. Ed ha pienamente ragione. Il
ha pienamente ragione. Il congresso di Trento ha dimostrato  che  ormai la distanza è minima. Il deputato socialista ha avuto
dei socialisti. Anche la stampa liberale dimenticando  che  l’organo della Lega ha schernito i postulati nazionali
gli anticlericali si trovano a braccetto. Questo dimostra  che  i capi leghisti non sanno quello che si fanno o vogliono
Questo dimostra che i capi leghisti non sanno quello  che  si fanno o vogliono condurre i loro adepti in una corrente
loro dei rimproveri. Nessuno ha zittito. Dobbiamo dire  che  i leghisti hanno il rispetto umano di propugnare le proprie
rispetto umano di propugnare le proprie convinzioni o forse  che  chi tace conferma? (applausi) Il congresso di Trento si è
si è soltanto sfogato contro i popolari. Perché? Ammettiamo  che  anche in noi ci sia qualche mancanza, che anche il nostro
Ammettiamo che anche in noi ci sia qualche mancanza,  che  anche il nostro partito non le abbia proprio indovinate
tutte, ma tutti anche gli avversari dovranno pure ammettere  che  il grande lavoro fatto finora per educare, organizzare,
attacchi contro di noi e risparmiare gli elogi per coloro  che  dei contadini non si sono entrati che per sfruttarli o ne
gli elogi per coloro che dei contadini non si sono entrati  che  per sfruttarli o ne combattono gli interessi? (grandi
col promettere a nome dei deputati di tener sempre presente  che  la maggioranza degli elettori è costituita dai contadini,
dal riporre troppe speranze nell’attuale parlamento  che  vive stentatamente. La fiducia prima va posta sulle nostre
scuola l’insegnamento del catechismo, Degasperi rileva  che  in Italia più che mai il popolo ha bisogno di un’educazione
del catechismo, Degasperi rileva che in Italia più  che  mai il popolo ha bisogno di un’educazione morale. Senza un
morale. Senza un contenuto cristiano, il movimento popolare  che  si entusiasma per gli esperimenti asiatici di Lenin,
conclude l’on. Degasperi, da questo estremo lembo d’Italia  che  la nostra nazione esca dalla presente crisi rinnovata per
increduli e molti oppositori. Nella campagna elettorale  che  seguì, anche se lo stesso consiglio si era rimangiata la
consiglio si era rimangiata la deliberazione, il fatto  che  il consiglio durante la discussione del preventivo del 1910
servì come arma alla minoranza popolare. Tutti ricordano  che  in seguito alla vigorosa campagna elettorale i popolari
per la prima volta il terzo corpo e le vicende  che  seguirono sono note, com’è noto anche che noi non abbiamo
e le vicende che seguirono sono note, com’è noto anche  che  noi non abbiamo lasciato passare occasione di rilevare nel
rappresentanza delle minoranze assunse tale forza morale,  che  i liberali, nel ripresentare le loro candidature dovettero
il dott. Viesi, a nome del partito liberale, dichiarava  che  era disposto a concedere l’introduzione della proporzionale
della proporzionale in tutti i corpi, a patto  che  venissero fatti i quattro corpi, che gli elettori in questi
tutti i corpi, a patto che venissero fatti i quattro corpi,  che  gli elettori in questi quattro corpi venissero suddivisi
corpi venissero suddivisi secondo il censo ora stabilito e  che  fosse escluso il voto delle donne. I popolari accettarono,
pubblico. Oggi è anche buono ricordare le ragioni  che  ci hanno mosso a una simile propaganda e ci hanno spinti a
hanno spinti a una tale conquista. Anzitutto noi volevamo  che  nella città di Trento la cittadinanza potesse essere
non così facilmente si potranno sostituire amministrazioni  che  facciano astrazione dalle suddivisioni politiche; ma, come
maggiore equità e a maggiore oggettività. Il secondo motivo  che  ci ha spinti a questa propaganda fu di carattere politico
fu di carattere politico morale. Noi abbiamo visto  che  Trento, in questo riguardo, è la chiave della situazione
anticlericale in genere, e attenuando le differenze reali  che  esistono fra socialisti e liberali, e a tali confusioni e
e attenuazioni spingeva il sistema elettorale stesso,  che  facilitava o consigliava connubi e dedizioni e che d’altro
stesso, che facilitava o consigliava connubi e dedizioni e  che  d’altro canto escludeva dalla partecipazione
sia alle relazioni dei partiti affini. Se quest’arma,  che  l’agitazione e la propaganda di cinque anni da loro in
che, per tagliar corto a inutili insistenze degli amici  che  gli venivano fatte anche nell’adunanza, non può accettare
della sua candidatura, sovrattutto perché non potrebbe dare  che  piccolissima parte della sua attività, essendo già
da altre molteplici occupazioni. Permettano gli amici  che  egli dedichi quella parte ormai poca del suo tempo e delle
quella parte ormai poca del suo tempo e delle sue forze  che  gli resta dopo il disimpegno delle sue cariche pubbliche,
alla propaganda e alla diffusione delle idee generali  che  sono la bandiera che sventola sopra le nostre masse in
e alla diffusione delle idee generali che sono la bandiera  che  sventola sopra le nostre masse in movimento. (Grandi
della Rerum Novarum. Quest’enciclica aveva constatato  che  nel mondo capitalista un piccolissimo numero di straricchi
alla infinita moltitudine dei proletari un giogo poco men  che  servile; respinta la dottrina socialista della comunanza
però la funzione sociale della proprietà; aveva insegnato  che  nelle contrattazioni fra lavoratori e datori di lavoro
e superiore alla libera volontà dei contraenti e constatato  che  interessa allo Stato che sia inviolabilmente osservata la
dei contraenti e constatato che interessa allo Stato  che  sia inviolabilmente osservata la giustizia, che una classe
allo Stato che sia inviolabilmente osservata la giustizia,  che  una classe di cittadini non opprima l’altra, aveva
non impedirne o punirne le violazioni... le misere plebi  che  mancano di sostegno proprio, hanno specialmente necessità
di trovarlo nel patrocinio dello Stato... E, agli operai,  che  sono del numero dei deboli e bisognosi, deve lo Stato a
dei partiti riesce oltremodo difficile. È probabile  che  la divisione in liberali, socialisti, clericali sia ormai
clericali sia ormai invecchiata e superata. I liberali  che  portano questo nome hanno quasi ciascuno un programma ma
d’essi Hobbes, Locke, Spinoza, Rousseau, Smith e Ricardo,  che  sono i capiscuola del liberalismo nei vari campi, sono
o le idee. Una delle cause di questo beato empirismo  che  domina fra i liberali è certo il fatto che tutte le loro
beato empirismo che domina fra i liberali è certo il fatto  che  tutte le loro vecchie dottrine fecero bancarotta. Che fame
fatto che tutte le loro vecchie dottrine fecero bancarotta.  Che  fame di teorie che nell’esperienza sono arrivate agli
loro vecchie dottrine fecero bancarotta. Che fame di teorie  che  nell’esperienza sono arrivate agli antipodi della meta
cesaro-papismo o alla separazione della Chiesa dallo Stato  che  equivale, nell’Europa latina almeno, ad oppressione, il
perché i socialisti da noi sono di nuovo una specialità  che  ricorda poco il socialismo teorico. Svanite per forza di
d’ordine contro la borghesia e il capitalismo trentino,  che  cosa è rimasto della dottrina socialista? Il Popolo è una
la vecchia etichetta, benché si siano mutate le pillole  che  v’erano dentro. E come il giornale sono gli uomini. Come
municipalismo, di legislazione sociale e d’altre coserelle  che  sono pratiche negazioni del liberalismo dottrinario. La
nel momento presente gli assenti. Ma anche i nuovi uomini  che  figure oscillanti! Come fate, per esempio a stabilire la
del voto? Non è possibile se non ammettendo  che  l’on. Silli abbia a Trento una casacca per la Lega
quella dell’Associazione liberale-nazionale. Davvero quindi  che  se si volesse classificare esattamente il mondo politico
e indefinito in cui vengono messi tutti i bacilli moderni  che  vengono scoperti od inventati tutti i giorni. Ciò sia detto
così detti clericali. Ed eccovi di nuovo un nome sbagliato  che  non si riferisce a nessun programma e che noi non
un nome sbagliato che non si riferisce a nessun programma e  che  noi non accettiamo. Che cosa sia il clericalismo nessuno ve
si riferisce a nessun programma e che noi non accettiamo.  Che  cosa sia il clericalismo nessuno ve lo sa dire, come la
la parola e l’immagine per spaventare ed atterrire.  Che  importa se l’orco non esiste quando la sua immagine serve
io accetto volentieri, perché sarà facilmente dimostrabile  che  i clericali non siamo noi. Sapete chi era un clericale,
popolo romano, confondendo religione e politica a seconda  che  gli giovava. Ma non siamo clericali noi seguaci di quel
giovava. Ma non siamo clericali noi seguaci di quel Cristo  che  insegnò: «Date a Cesare quel ch’è di Cesare e a Dio quel
Era clericale, per venire a tempi più vicini, don Abbondio  che  per paura di don Rodrigo abusava del suo posto per tradire
don Rodrigo abusava del suo posto per tradire due poverelli  che  chiedevano la benedizione della religione al loro
religione al loro matrimonio. Era un clericale don Abbondio  che  non si ricordava dei superiori che per abusarne. Ma non
clericale don Abbondio che non si ricordava dei superiori  che  per abusarne. Ma non sono clericali i nostri preti che col
che per abusarne. Ma non sono clericali i nostri preti  che  col coraggio di fra Cristoforo affrontano le ire dei
ire dei signorotti, non sono clericali i nostri sacerdoti  che  anche nella vita pubblica lavorano in un solo spirito coi
una società operaia! L’oratore passa quindi a dimostrare in  che  consiste invece il cosiddetto clericalismo dei cattolici
il cosiddetto clericalismo dei cattolici per concludere  che  il nostro clericalismo non è che la difesa e la
cattolici per concludere che il nostro clericalismo non è  che  la difesa e la rappresentanza degli interessi religiosi
un appello agli altri partiti trentini. Si convincano tutti  che  il nostro atteggiamento non è determinato da mire
non è determinato da mire egoistiche di parte, tanto è vero  che  noi, a base di tutto, invochiamo e reclamiamo la
di vederlo retto a regime sinceramente democratico  che  ci fa parlare. Ai liberali diciamo: non vi mettete più a
nostro paese, tacciando di antipatriottismo tutto quello  che  non è conforme alle pretese di uomini e di agglomeramenti
alle pretese di uomini e di agglomeramenti politici  che  non sono l’Italia. Non sappiamo quel che del vecchio
politici che non sono l’Italia. Non sappiamo quel  che  del vecchio partito liberale trentino è destinato a
di esso siano uomini dei nostri giorni e si convincano  che  fra il passato e il presente v’è un abisso che noi non
convincano che fra il passato e il presente v’è un abisso  che  noi non siamo forse ancora in grado di misurare, tanto è
opera preziosa a costituire un’amministrazione democratica  che  possa servire d’esempio alle altre provincie. L‘oratore
perché appoggino con forza questa tendenza di libertà,  che  non si perde in visioni lontane, ma si concreta in
governo voglia sfruttare anche quelle altre energie vitali  che  la lotta secolare e la stessa compressione straniera hanno
d’Italia, poiché vale anche per il nostro Stato quello  che  dice Wilson della sua grande repubblica nel discorso sulla
appare vuoto d’ogni sostanza, e molto meno dall’opposizione  che  suscitano certe misure del governo, a svalutare il concetto
italiani la coscienza nazionale si fonda sull’idea  che  l’Italia ha una propria missione provvidenziale nel mondo.
missione in ordine ai fini spirituali dell’incivilimento,  che  ha fatto grande moralmente una nazione. Ebbene è a
fatto grande moralmente una nazione. Ebbene è a quest’idea  che  potremo anche noi, ricongiunti finalmente alla patria,
impulso all’operosità ed ai sacrifici comuni. L’idea è  che  l’Italia ha la missione universale d’irradiare fuori dei
cristiana, ma sovratutto sede del pontificato romano  che  trasmise al mondo la civ1ltà latina e dirige nell’universo
segnato così evidentemente nella storia dal dito di Dio,  che  dobbiamo aver fede - al di là di ogni fenomeno che ci urti
di Dio, che dobbiamo aver fede - al di là di ogni fenomeno  che  ci urti presentemente - nel popolo italiano, fede nel suo
popolo italiano, fede nel suo avvenire, fede nella missione  che  la nazione nostra eserciterà in Europa e nel mondo, per la
Il relatore prelegge e spiega gli ordini del giorno  che  il Comitato provvisorio raccomanda all’assemblea, la quale
s’opposero vivacemente a tale nomina per ragioni  che  riguardano il suo atteggiamento durante la guerra. I
dei liberali, meno i più accesi di sinistra, trovarono  che  a parte ogni considerazione oggettiva era stato per lo meno
di varie tendenze e si deve solo allo sciopero tipografico,  che  tuttora perdura nella capitale, se certa stampa, che
che tuttora perdura nella capitale, se certa stampa,  che  avrebbe senza dubbio intensificata la campagna, dovette
subito soffocata. Fu con mia non piccola sorpresa  che  tornato qui constatai che parte della stampa locale s’era
Fu con mia non piccola sorpresa che tornato qui constatai  che  parte della stampa locale s’era ingaggiata a pieno per
Evidentemente per la maggior parte, non per ragioni  che  riguardano il nuovo governatore stesso, ma per il semplice
il semplice gusto di dare addosso ai cosiddetti clericali,  che  avevano assunto decisamente un contegno di protesta. Di
Noi persone individuali abbiamo un altro destino  che  gli stati». Amici, scusate la lunga citazione. Ma innanzi a
Amici, scusate la lunga citazione. Ma innanzi a quello  che  avviene intorno a noi, è necessario risalire ai principi.
nostra anima abbiamo portato con noi dalla società umana  che  ci si è sfasciata attorno alla società nuova che ci ha
umana che ci si è sfasciata attorno alla società nuova  che  ci ha accolto, un certo corredo di diritti naturali e di
certo corredo di diritti naturali e di concetti superiori  che  regnano nella cittadella della nostra coscienza. Uno dei
era scritto nella nostra coscienza dalla natura prima  che  Austria o Italia fossero, al di sopra e al di fuori di ogni
patrio, quando reclamiamo per i tedeschi la stessa equità  che  abbiamo domandato per noi? È questo un sentimento di
domandato per noi? È questo un sentimento di giustizia  che  sta in fondo della nostra coscienza e che vi soffoca ogni
di giustizia che sta in fondo della nostra coscienza e  che  vi soffoca ogni velleità di rappresaglia per i torti
dell’individuo di fronte a quella qualsiasi società umana  che  lo circonda (applausi). Vedano quindi i nostri avversari,
se vogliono comprendere la nostra politica, di non scordare  che  al di sopra di essa noi poniamo le leggi immutabili della
e della morale. E vediamo noi amici di non dimenticare mai  che  siamo entrati nella vita nazionale con questo patrimonio
di diritti e di principi, con questa coscienza morale  che  va tenuta ben in alto al di sopra del cammino dei partiti
al di sopra del cammino dei partiti perch’essa è la lucerna  che  rischiara loro la via. Sovra tutto in questo momento.
i magazzini ferroviari, si raccolsero a Roma per stabilire  che  cosa avessero da dire al popolo italiano. Bisognava allora
Nitti, ma bisognava aggiungere una direttiva risoluta  che  corrispondesse alla nostra scuola cristiano-sociale e alle
italiano è ancora in tempo a scegliere fra la rivoluzione  che  ci porti la dittatura di classe e la legale trasformazione
schiavi dell’estero, ma contemporaneamente proclamava  che  l’«assoluta economia individualista del salariato non
nazionale perché, riscosso da sé il fatalismo suicida  che  pare l’abbia invasa, reagisca con tutta la forza della
le classi sociali». L’idea di riforma economica sociale  che  dominava allora i nostri propositi venne però sviata dalla
ministeriale, giovandosi anche della tolleranza  che  egli lasciava alla già forte pressione fascista. Fisso in
della sola critica»; e, tra amici, diceva: «bisognerà  che  si decidano a calar giù dall’albero». Cosicché il calcolo
legislazione sociale più progredita del mondo. Non è però  che  i nostri sforzi si allentassero e che sia mancato ogni
del mondo. Non è però che i nostri sforzi si allentassero e  che  sia mancato ogni risultato. Basti accennare alla
e per il Consiglio superiore del lavoro. Ma è certo  che  la bufera politica sopravvenuta troncò o rese nulla gran
troncò o rese nulla gran parte dell’opera legislativa  che  un partito come il nostro, venuto dalla scuola cattolica
del partito, fu quello dell’organizzazione del Parlamento  che  è anche il problema della formazione parlamentare del
Ma si ricordi come scoppiò la crisi Bonomi. Labriola,  che  era allora nella grande compagine della democrazia,
allora nella grande compagine della democrazia, proclamò  che  bisognava «liberare il governo dalla triennale schiavitù
Di fronte alla crisi, la direzione del partito confermava  che  la collaborazione del gruppo popolare non è possibile senza
senza garanzie di carattere programmatico ed organico  che  diano maggiore stabilità alla vita parlamentare. Il quadro
seduta dei direttori dei gruppi democratici e popolari  che  si raccolsero nel febbraio del ’22 nella sede della
i democratici addivennero con noi ad una discussione  che  portò ad una intesa programmatica sulla libertà
proclamazione del principio del comitato di maggioranza  che  doveva organizzate il governo. Ben si ricorda però che ogni
che doveva organizzate il governo. Ben si ricorda però  che  ogni soluzione logica della formazione della maggioranza
del giorno Celli. E si venne così a Facta, ministero  che  doveva cadere per la contraddizione interna e perché vano
sciopero generale politico. La situazione si svolse così,  che  il Consiglio nazionale popolare, raccolto il 20 ottobre
raccolto il 20 ottobre 1922, a due anni dalla riunione  che  abbiamo citato nel principio, si credette in presenza di
di destra, onde l’appello diceva: «Non è vano il timore  che  siano in pericolo le istituzioni dello Stato italiano», ma
rinunciando alle organizzazioni armate. La collaborazione  che  venne data poi, a rivoluzione compiuta, non rinnega queste
costituzionale. C’è bisogno di dire, conclude l’oratore,  che  anche su questo terreno, a giudicare dai risultati
di istituire, e presto, in Cal¬tagirone una Banca popolare,  che  aiuti specialmente l’industria agricola e manifatturiera e
ha limiti troppo ristretti. E a noi cattolici,  che  oggi specialmente, nel continuo e pro¬gressivo sfacelo di
economici con la così detta confessionalità; anche la Banca  che  vorremo fondare deve essere cattolica, e portare l’impronta
fini politici e per mene indegne. Quindi necessità somma  che  gli azionisti sieno cattolici; e poiché tutti, a dritto o a
a dritto o a torto si fregiano di questo nome, con¬viene  che  in linea di massima gli azionisti siano soci dei nostri
al lume dei principii religiosi. Quindi credo proporre  che  la Banca abbia per l’indirizzo morale il suo assistente
Diocesano, come la nostra Cassa Rurale. Questo non toglie  che  non possano usufruire della banca facendo con essa
scontando cambiali, assegni cambiari ecc., anche coloro  che  non siano socî dei Comi¬tati ed opere annesse, basta che
che non siano socî dei Comi¬tati ed opere annesse, basta  che  non siano apertamente contrarii alla Religione Cattolica.
contrarii alla Religione Cattolica. Però a costoro, credo  che  non si pos¬sano accordare prestiti sull’onore, tranne che
che non si pos¬sano accordare prestiti sull’onore, tranne  che  la cambiale non sia avallata da un azionista. Per questa
donazione, testamento da un possessore all’altro in modo  che  non debba accadere che uno che non appartenga ai Comitati
da un possessore all’altro in modo che non debba accadere  che  uno che non appartenga ai Comitati ecc. divenga azionista.
possessore all’altro in modo che non debba accadere che uno  che  non appartenga ai Comitati ecc. divenga azionista. A questo
di istituire, e presto, in Cal¬tagirone una Banca popolare,  che  aiuti specialmente l’industria agricola e manifatturiera e
ha limiti troppo ristretti. E a noi cattolici,  che  oggi specialmente, nel continuo e pro¬gressivo sfacelo di
economici con la così detta confessionalità; anche la Banca  che  vorremo fondare deve essere cattolica, e portare l’impronta
fini politici e per mene indegne. Quindi necessità somma  che  gli azionisti sieno cattolici; e poiché tutti, a dritto o a
a dritto o a torto si fregiano di questo nome, con¬viene  che  in linea di massima gli azionisti siano soci dei nostri
al lume dei principii religiosi. Quindi credo proporre  che  la Banca abbia per l’indirizzo morale il suo assistente
Diocesano, come la nostra Cassa Rurale. Questo non toglie  che  non possano usufruire della banca facendo con essa
scontando cambiali, assegni cambiari ecc., anche coloro  che  non siano socî dei Comi¬tati ed opere annesse, basta che
che non siano socî dei Comi¬tati ed opere annesse, basta  che  non siano apertamente contrarii alla Religione Cattolica.
contrarii alla Religione Cattolica. Però a costoro, credo  che  non si pos¬sano accordare prestiti sull’onore, tranne che
che non si pos¬sano accordare prestiti sull’onore, tranne  che  la cambiale non sia avallata da un azionista. Per questa
donazione, testamento da un possessore all’altro in modo  che  non debba accadere che uno che non appartenga ai Comitati
da un possessore all’altro in modo che non debba accadere  che  uno che non appartenga ai Comitati ecc. divenga azionista.
possessore all’altro in modo che non debba accadere che uno  che  non appartenga ai Comitati ecc. divenga azionista. A questo
Non vi siete accorti voi ch’è venuto al mondo il Cristo  che  ha predicato la fratellanza ed ha imposto il dovere
e verbosa reazione alle nostre condizioni politiche,  che  si gettano a capofitto nella politica del giorno,
vostro compito è più grande, più faticoso, come il geologo  che  prepara la risurrezione della miniera. Anzi tutto studiare!
risurrezione della miniera. Anzi tutto studiare! Lasciate  che  la dica forte questa parola che da tanti convegni
tutto studiare! Lasciate che la dica forte questa parola  che  da tanti convegni studenteschi fu pure bandita. Studiare!
migliore, non farà un progresso notevole, fino a tanto  che  non avremo alcuni uomini superiori, fino che non ci saranno
fino a tanto che non avremo alcuni uomini superiori, fino  che  non ci saranno dei legali, dei filosofi, degli ingegneri,
dei legali, dei filosofi, degli ingegneri, dei finanzieri  che  s’eleveranno sopra la media, di cui le tristi condizioni
hanno abituato a chiamarci soddisfatti. (Applausi) Bisogna  che  ciascuno di voi tenti questo sforzo, si proponga questa
in cui conviene mettere mano all’opera e fare quello  che  per la miniera compie la perforatrice. Nel fondo del nostro
e giungere ai tesori d’energia potenziale e viva  che  giacciono in fondo al cuore del popolo trenino.
moderna, con i sussidi della scienza progredita, fino  che  avremo quel popolo che sta in cima ai nostri ideali, quel
della scienza progredita, fino che avremo quel popolo  che  sta in cima ai nostri ideali, quel popolo ravvivato della
l’oratore - circondati oggi da tanto assenso di popolo  che  nessun miglior augurio posso farvi di quello che nella
di popolo che nessun miglior augurio posso farvi di quello  che  nella vostra vita sia sempre come oggi e che, combattendo e
affaticanti, e sembra di non aver accanto nessun braccio  che  sorregga, di non sentire alcuna parola che conforti e
nessun braccio che sorregga, di non sentire alcuna parola  che  conforti e consigli. In questi momenti vi trovate soli
Dio ed alla vostra coscienza. È per questi momenti decisivi  che  l’associazione cattolica v’eccita a preparare fin d’oggi le
via, per quanto deserta vi possa sembrare la solitudine  che  vi circonda e per quanto accanita l’opposizione che vi sta
che vi circonda e per quanto accanita l’opposizione  che  vi sta innanzi. Anche a voi allora il poeta, il nostro
in mano incidentalmente il Contadino e ha dovuto leggere  che  questo giornale ha avuto fino la tolla di muovere
non ha lavorato. I liberali fanno ostruzione ed impediscono  che  si votino le proposte popolari per le strade, per gli
e chi ne ha colpa? Non gli ostruzionisti, ma i popolari  che  volevano lavorare! È un esempio dei mille che caratterizza
ma i popolari che volevano lavorare! È un esempio dei mille  che  caratterizza l’imparzialità di codesto settimanale. I
non sollevano proteste, né contro la tattica liberale,  che  non rappresentò certo gl’interessi rurali, né contro i
è contro i popolari, contro le loro istituzioni! Possibile  che  noi non abbiamo fatto niente di bene e che gli altri non
Possibile che noi non abbiamo fatto niente di bene e  che  gli altri non facciano nulla di male? E qui l’oratore
dietale dal periodo dell’astensione in qua dimostra  che  chi ha chiamato i contadini ad occuparsi di politica, chi
popolare sopporterà l’urto più agevolmente di quello  che  non sperano gli avversari. Ci rincresce di dover combattere
lati; ma anche se i leghisti ci attaccano alle spalle, so  che  voi saprete battervi da valorosi. Per che cosa combattiamo
alle spalle, so che voi saprete battervi da valorosi. Per  che  cosa combattiamo noi? Non per un mandato più o meno; che se
che cosa combattiamo noi? Non per un mandato più o meno;  che  se non fosse questione che di mandati, dal nostro canto
Non per un mandato più o meno; che se non fosse questione  che  di mandati, dal nostro canto facile sarebbe l’intesa. Ma è
voglia o non voglia, sono gli anticlericali della campagna  che  vi trasportano l’anticlericalismo cittadino, e come gli
a Trento colle citazioni di S. Paolo. Bisogna quindi  che  ci battiamo con tutta la forza per la difesa dei nostri
L’oratore accenna infine all’aspra campagna personale  che  si fa contro tutti i capi del movimento nel «Contadino». È
di coprirci di contumelie e di accuse? Chi siete voi  che  volete coprirci di pietre? Discutiamo di principi non di
caldo inno alla democrazia cristiana e al rinnovato sforzo  che  tutti compiamo per la sua vittoria. Un uragano d’applausi
ultimi avanzi della Lega democratica, oppure con coloro  che  li attaccarono, coi loro critici ed avversari che ora, dopo
coloro che li attaccarono, coi loro critici ed avversari  che  ora, dopo averli combattuti aspramente, siedono accanto o
forse col dr. Bertolini, capo di quella Lega democratica  che  secondo la frase dell’Alto Adige, non molti anni fa fece
li abbiamo chiamati a suo tempo nel periodo del loro fiore,  che  all’inizio dell’era democratica nel 1904 s’auguravano dalle
e di campanili si vedessero fumaioli e camini di fabbriche,  che  poi, assieme coi rossi, inaugurarono la rude campagna
nomi dei santi, o ce la prenderemo invece con quelli altri  che  allora stavano fuori e con un programma contrario si
fra loro, e su d’un campo lontano dalle discussioni  che  nascevano in Municipio, lontano dalla amministrazione
il tempo ha fatto giustizia.  Che  ne è del d.r Battisti, su cui giuravate un giorno e che
Che ne è del d.r Battisti, su cui giuravate un giorno e  che  anche qui a Merano avete applaudito. È stato espulso dal
s’è ritirato dal partito, e si dice la pensi tutt’altro  che  da socialista. A Trento avete una serie di sette
dover fare delle personalità, ma conviene, se mi sfidate,  che  dite pane al pane o vino al vino. Questi furono, o
a credere a qualunque avventuriere, a qualunque profugo  che  vi capita addosso. Io non attacco nessuno ma vi dico:
Voi siete contro gli scioperi! D.r Degasperi: Sono lieto  che  mi diate l’argomento in mano. Noi siamo solo contro gli
ingiusti. N’è prova lo sciopero dei segantini di Fiemme  che  ho sostenuto io. Sono qui molti di Fiemme, e lo sapranno.
ai segantini se sono cattolici, o no, io ho chiesto solo  che  la loro organizzazione sia di uomini onesti ed escluda
nemmeno una riga di questo sciopero? — Perché hanno paura  che  gh operai aprano gli occhi (applausi fragorosi). Concludo:
questi ed altri fatti  che  non vi posso riassumere, l’oratore spiega il formarsi di
gli operai, quella delle Unioni professionali cristiane,  che  ora si prendono a fondare in tutta l’Austria. Lavoratori,
trentini hannno fondato dal 1891 in poi 230 cooperative  che  raggiungono un giro d’affari di 43 milioni, hanno eretto
d’affari di 43 milioni, hanno eretto delle Casse rurali  che  sono 148 con 30 milioni di depositi, hanno promosso il
148 con 30 milioni di depositi, hanno promosso il Sindacato  che  vende 4 milioni di merce, hanno organizzato in società
ora coi denari dei cooperatori fondano la Banca industriale  che  deve portare una nuova vita al paese (qualche socialista
dimandatelo ai vostri compagni dell’Umanitaria di Milano,  che  restarono addirittura meravigliati della nostra
tanta diffidenza negli operai? Dei capi socialisti,  che  hanno dipinto i cattolici e il prete come gli strozzini,
disposizioni dei governi bavaro, italico ed austriaco,  che  condussero infine all’amministrazione degli undici capi
secondo i decreti dell’autorità, doveva sussistere fino  che  fosse compiuta la divisione di tutti i beni fra gli undici
in via amministrativa né in seguito ai processi divisionali  che  durarono dal 1823 fino al 1888. La divisione non poté farsi
o perché i comuni non s’accordavano intorno alle parti  che  sarebbero loro toccate, o perché nelle sentenze non si
base di divisione il numero della popolazione, affermando  che  la comunità non era da eguagliarsi ai comuni, ma ad una
fino al 1891), attinse forza il movimento «vicinale»  che  s’incamminò per le vie legali con la petizione del 27
i fatti del maggio 1906 e la conseguente causa dei vicini  che  finì con le due sentenze del 25 aprile 1907 e 21 ottobre
al compromesso, fissato nello statuto provvisorio è bene  che  ci soffermiamo a considerarne il contenuto. In queste
l’esposizione del dr. Corradini — troviamo rilevato: 1)  che  la comunità di Fiemme prima del 1807 era un comune politico
prima del 1807 era un comune politico complessivo; 2)  che  con disposizione del Regio Governo bavaro 4 gennaio 1807 fu
indipendenti, cioè divisa la Comunità in undici comuni; 3)  che  il patrimonio della cessata Comunità fu in parte suddiviso
della cessata Comunità fu in parte suddiviso fra i comuni e  che  il rimanente fu e viene in base a misure amministrative del
(consesso) istituita quale rappresentanza comunale; 4)  che  questo patrimonio, in ispecie le vaste ed assai ricche
poveri, scuole, ecc. cioè per scopi comunali; 5)  che  l’amministrazione del patrimonio della cessata comunità a
un complesso di comuni e non già un complesso di vicini; 6)  che  il consesso non era soltanto una negotiorum gestio, nella
— dice il Tribunale amministrativo — comprova chiaramente  che  l’amministrazione finora esistita (cioè il consesso) si basa
su disposizioni autoritative della supremazia dello Stato,  che  regola gli affari comunali, disposizioni che, dopo
consesso non era quindi di un organo abusivo ma legale; 7)  che  la giunta provinciale in forza del diritto di sorveglianza
ad un processo civile, sarà creata una condizione giuridica  che  obbliga a desistere da diritti finora esercitati dai
In proposito osserva poi il Tribunale amministrativo  che  i tentativi dei vicini non hanno finora sortito un esito
di imporre alla comunità un nuovo statuto. Di fronte a  che  sorse l’idea dello statuto provvisorio che inaugurasse un
Di fronte a che sorse l’idea dello statuto provvisorio  che  inaugurasse un periodo di transizione, salvando più che
che inaugurasse un periodo di transizione, salvando più  che  fosse possibile influenza e diritti dei vicini e