grandeur de l’homme est grande en ce qu’il se connait misérable. [. . .] (C’est donc etre grand que de connaitre qu’on est misérable" (f. 397). “On n'est
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’affaticato abitante della città: semmai, è il fervore dell’esistenza moderna che si trasmette alla natura e la mette in movimento. Cè ancora, sotto
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la nozione giusta della scienza. Non tutta l’esistenza è speculativa, le apparenze hanno anch’esse un valore e ce ne serviamo. Sappiamo benissimo che
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