La storia dei cavalli.
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Non così i Perissodattili (attuali cavalli, asini e zebre), con zoccolo impari. Nell’Eocene questi animali furono anche più abbondanti degli
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Valga come esempio la storia della più importante famiglia di Perissodattili: i Cavalli, o Equidi (figg. 17, 18). Da un piccolo antenato eocenico
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Figura 17. Alcuni rappresentanti della serie paleontologica dei cavalli: a) Hyracotherium, b) Orohippus, c) Mesohippus, d) Merychippus, e) Pliohippus
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Figura 18. Arto anteriore di alcuni rappresentanti della serie paleontologica dei cavalli: a) Eohippus, b) Orohippus, c) Mesohippus, d) Miohippus, e
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dita. L’evoluzione dal Merychippus all’Equus, il genere che comprende i cavalli attuali, avvenne nell’America settentrionale; di qui, nel Pliocene o agli
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ramo evolutivo in America, e alla sua sopravvivenza in Europa. Oggi gli Equidi vanno scomparendo: i cavalli selvatici che abitavano le steppe asiatiche
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microorganismi, e non ne avevano tentato una definizione generale. Sapevano che da cavalli nascono sempre cavalli, da cani, gatti, querce o rose, sempre
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geografiche, che hanno condotto i cavalli, così come sono oggi, solipedi, pascolatori, abitatori delle steppe, a vivere nelle grandi pianure dell’Eurasia. E
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predeterminazione del cammino evolutivo. Così la riduzione progressiva delle dita laterali nel piede dei cavalli, lo sviluppo progressivo, fino a
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sterili. Quand’anche cavalli e asini vivessero nella stessa area e si accoppiassero frequentemente fra di loro, è chiaro che le due specie non potrebbero
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lupo al pechinese) o di cavalli (dal poney al cavallo arabo) o di polli (dal livornese bianco al combattente indiano)
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