Vocabolario dinamico dell'Italiano Moderno

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Risultati per: cause

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di poco, l'aumento del secondo, il salario tende, ove altre  cause  non s'infrappongano, a scendere. E il tempo non è nelle
su certi punti o su certi rami d'attività, e dieci altre  cause  interrompendo il lavoro, non lasciano all'operaio la libera
di confutare la sua sentenza che « le forme sieno le prime  cause  delle cose », sofisticamente interpretandola. Aristotele si
uomo. Quanto poi alla questione del modo d' operare delle  cause  seconde, l' abbandonò al fisico, e non la reputò argomento
elevare al primo seggio, esagerando l' importanza delle  cause  seconde, come se non ce ne fossero altre, come se fossero
se non ce ne fossero altre, come se fossero esse stesse le  cause  prime. Gli s' affacciò soltanto la difficoltà in un modo
ha forse dimostrato l' assurdità del ricorso delle  cause  all' infinito, e della necessità d' arrestarsi ad una prima
suo sistema, che ci sia stato nel mondo un vero ricorso di  cause  all' infinito. Inserisce dunque nel suo sistema due
lo stesso Aristotele che riconosce assurda una catena di  cause  infinita, da una parte applichi questo principio con
L' esagerazione è questa. Tutti i quattro generi di  cause  debbono essere eterni, secondo Aristotele (1); deve, di
il principio « dell' assurdità che c' è in una serie di  cause  e d' effetti infinita », quando non vede niente d'
d' impossibile che la serie degli atti operati da quelle  cause  sia veramente eterna. Le cause in potenza e le specie delle
degli atti operati da quelle cause sia veramente eterna. Le  cause  in potenza e le specie delle cause non possono essere
sia veramente eterna. Le cause in potenza e le specie delle  cause  non possono essere infinite; gli atti di ciascuna di queste
non possono essere infinite; gli atti di ciascuna di queste  cause  non possono essere infiniti. Ma l' assurdità c' è tanto in
forma: [...OMISSIS...] (3). Egli vede che di queste stesse  cause  accidentali non può esservi una serie infinita. Poichè
eterna, rimaneva qualche cosa ancora, che con tutte le  cause  naturali non si poteva spiegare, e quest' era l' evento
naturale, benchè esistente fuori di esso; e anzi che più  cause  motrici potevano concorrere a dare il movimento a una
che si naturava. Così rispetto all' uomo egli annovera tre  cause  motrici ed esterne (oltre la suprema), cioè il genitore ,
non della stessa specie «ute homoeideis:» chè le sole  cause  puramente motrici possono, secondo lui, non essere
determina per ciascuna di esse un' altra natura. Sono tutte  cause  motrici immobili, sono atti puri, intellezioni che hanno
sono appunto le forme pure . Continua poi: « « ora tutte le  cause  è necessario che siano eterne, soprattutto queste » » (le
(le separabili dalla materia ed immobili), « « poichè sono  cause  a quelle tra le cose divine che appaiono (3). Onde sono tre
[...OMISSIS...] . In questa dottrina i corpi esterni sono  cause  occasionali delle specie sensibili, e le specie sensibili
occasionali delle specie sensibili, e le specie sensibili  cause  occasionali delle intelligibili. E queste cause occasionali
sensibili cause occasionali delle intelligibili. E queste  cause  occasionali sono di quella classe, che noi chiamiamo
dice Aristotele sull' impossibilità, che gli elementi e le  cause  sieno una serie infinita, ma è uopo arrivare ad una prima
e in una prima causa finale (1). Se non che queste tre  cause  vanno poi a ridursi in una, perchè la prima causa finale
stabilisce questo principio, che se « « alcuna delle  cause  non ha contrario, ella conosce se stessa, ed è in atto e
perchè così avvenga, e due sieno i sessi, e quali le  cause  ulteriori (2), così descrive in breve le ultime cause
le cause ulteriori (2), così descrive in breve le ultime  cause  moventi e finali: [...OMISSIS...] . Spiega dunque
ed eterna (2). Ora se tutte le cose dipendono dalle loro  cause  formali, e queste non ci sarebbero se non ci fossero le
Infatti, dice, non ci può essere una serie di  cause  all' infinito, ma in ciascuno de' quattro generi convien
se non c' è un primo non c' è niuna causa (1). Tra tutte le  cause  poi la prima è la finale: onde la nobilissima scienza, a
(2). E` impossibile che ci sia una catena infinita di  cause  finali; poichè la causa finale è un termine, in grazia di
anima dotata d' intelligenza e d' appetito (1), che sono le  cause  del moto locale secondo Aristotele (2). Ma come poi il
corruzione. Poichè se le forme da sè generassero, sarebbero  cause  necessarie, e perchè dunque non generano sempre, ma or sì
modo al pensiero d' Aristotele sembra questo, che le tre  cause  riunite originariamente in Dio si dividano discendendo alle
E infatti nell' esempio che adduce per dimostrare che le  cause  delle cose generabili devono esser tre, queste cause sono
che le cause delle cose generabili devono esser tre, queste  cause  sono già divise, traendo un tale esempio dalla medicina,
dell' altre cose che operano per una forza, cioè come  cause  efficienti (1). La quale osservazione niun meno di Platone
questo resta di solido nella dottrina aristotelica circa le  cause  rimote della generazione: l' aver egli veduto che niente c'
di maniera che l' uno e l' ente come generi sieno le  cause  alle essenze determinate d' essere uno, o d' esser ente,
di Platone, che faceva l' uno causa delle idee , e le idee  cause  dei sensibili (5), salvochè Aristotele non vuole che
molte e varie? Se sono diverse, perchè non si assegnano le  cause  delle loro differenze? E poi, come in tal caso
sola materia senza differenze intrinseche, da queste due  cause  non s' avrebbe potuto avere, che un ente solo (1). Il quale
danno alla materia l' essere qualche cosa, e però sono  cause  del suo essere (1). Gl' intelligibili uniti alla materia
plurale per la ragione detta. [...OMISSIS...] . Ma tra le  cause  eterne quella che è separata e di tutte le altre più divina
che contiene « « i primi che cadano nel pensiero e le  cause  » », [...OMISSIS...] . Certamente conviene anche qui
c' è anche il Bene, la causa finale, e propriamente tra le  cause  finali l' ultima, [...OMISSIS...] . Ora questa è anche l'
conviene per certo che il filosofo abbia i principŒ e le  cause  delle sostanze » » (6). Ora il principio e la causa,
essere tutte le cause, c' è una scienza sola di tutte le  cause  non meno nell' ordine della mente, cioè nell' ordine
senza gli universali. Come e di quali cose investigare le  cause  tanto de' sensibili quanto degl' intelligibili, o conduce
agli uni quanto rispetto agli altri nella ricerca delle  cause  non si può andare all' infinito: lo stesso sensibile e lo
efficiente, quando gli agenti da lei diversi non sono che  cause  eccitatrici . Non è dunque l' uomo col sentimento naturale
non virtuale ed eminente. In tal caso il concetto di tali  cause  o potenze non potrebbe essere, per noi, se non analogo alle
o potenze non potrebbe essere, per noi, se non analogo alle  cause  o potenze conosciute positivamente. Ma per ciò che riguarda
ad averne una utile conclusione. Per tutte queste  cause  gl' incontra di riuscire ad un risultamento, o imperfetto o
in sè stessi. Quale ne è dunque l' origine? da quali  cause  procede? Le cause, per le quali ogni agente si piace della
per la corrispondenza delle immagini colle entità reali,  cause  delle sensazioni. E ciò perchè si tratta di confrontare
è il principio sensitivo (benchè vi possano concorrere più  cause  eccitanti), il quale è presente nello stesso tempo a tutta
attività annessa al sentimento. La serie adunque delle  cause  e degli effetti in tutti i fenomeni animali, divisi in due
ben distinte di effetti dovessero corrispondere altrettante  cause  o forze di distinta natura, che ne spiegassero l'
a cui la materia soggiace, si debbono ridurre a due  cause  spirituali, cioè al principio corporeo ed al principio
corporeo ed al principio sensitivo . Se dunque vi sono due  cause  di moto specificamente diverse, le quali, perchè sono due,
- Sempre mediante le due funzioni da noi distinte come  cause  dei fenomeni extrasoggettivi, la funzione organizzatrice e
si può disconoscere che gli animisti abbiano abusato delle  cause  finali, pretendendo che il principio operatore dei fenomeni
e l' uno modificando incessantemente l' altro, sono le  cause  di entrambi; essi andrebbero sempre di loro natura verso il
nè a destra, nè a sinistra. Ma se l' una delle due  cause  esteriori mentovate influisce di nuovo sull' animalità,
il corso zoetico, e i primi sentimenti dipendono dalle due  cause  accennate, la materia e l' intelligenza. Enumeriamo i
stimolante senza moto. Supponendo poi il moto prodotto da  cause  materiali, queste potranno agire in modo chimico, fisico e
dalla sua direzione ogni istante della vita, e per più  cause  associate, una sola delle quali basta a farnelo deviare; ma
Ma la maggiore o minore fortezza di questo dipende dalle  cause  accennate, e nell' uomo particolarmente dalle affezioni del
l' uno sull' altro reciprocamente. Ma, qualunque sieno le  cause  che rendono l' istinto vitale più forte o più debole, certo
ad una maggior azione, avremmo contemporaneamente due  cause  operanti in senso opposto: avremmo un eccesso di stimolo,
si conchiude da chi non riflette alla serie complicata di  cause  e di effetti, che nel corso zoetico s' intrecciano e
è ragione la maggiore intensità delle sensioni, e le stesse  cause  che rendono più potente l' istinto vitale. Quindi: Quanto è
intima del morbo di cui si tratta, e quindi le sue  cause  interiori che ne producono esternamente i sintomi. Così
il corso zoetico. E un anello di questo corso, da quante  cause  mai non risulta, ciascuna sì difficile a ben rilevarsi! In
impossibile stabilire l' arte di medicare unicamente sulle  cause  interne dei morbi direttamente conosciute, o indirettamente
capillari venosi, l' accresciuto movimento nelle arterie,  cause  entrambe atte, insieme con altre molte, a sviluppare una
possa condurre, almeno per induzioni certe, a stabilire le  cause  interne delle malattie, e le modificazioni in più o in meno
qualunque sia il complesso degli elementi interni e delle  cause  materiali e formali dell' infiammazione, tende a scoprire
perocchè queste parole non ambiscono di descrivere le  cause  interne del morbo, o di ridurre il morbo ad una sola e
questo. Il sillogismo della medicina analitica è questo: Le  cause  interne e formali costituenti il presente morbo sono queste
si suppongono precedentemente rilevati e raccolti; chè le  cause  interne e formali della malattia non si possono indurre che
per via di percezione. Ora, dedurre col raziocinio le  cause  interne e formali del morbo dai fenomeni che esso presenta
già in relazione immediata al morbo, ma in relazione alle  cause  interne e formali di esso; di determinare il metodo
ma se l' azione interna di esso metodo restituisca le  cause  supposte della sanità, e tolga le morbose, o faccia il
ad analizzare gli elementi primitivi costituenti le  cause  dei morbi e della loro cura, diede spesso all' arte medica
di altre regioni, ove sono paludi, risaie o altre  cause  di miasmi, o anche semplicemente all' aria umida e più
di preferenza il fegato; l' itterizia è spesso cagionata da  cause  morali. Se la passione ha un' origine intellettiva, il
riassumendo e annoverando con maggiore chiarezza le  cause  che debilitano il detto istinto, e gli tolgono o
d' attività, questa serie di effetti che diventano  cause  alla loro volta, che complica immensamente la scienza
sono determinate in gran parte dalle simpatie e da quelle  cause  accennate di sopra, che alle simpatie danno questa o quella
Così Platone stabilisce la necessità delle idee come  cause  delle cose. La sua maniera di esprimersi è certamente
, ma, nell' una e nell' altra esistenza, sono principŒ e  cause  attive (natura ed arte), e perciò reali. Il nominalismo e
realismo aristotelico e averroistico, che trovò tant' altre  cause  a lui affini con cui associarsi. Queste parti integranti
in tre significati. Poichè dice in un altro luogo che le  cause  come quiddità, [...OMISSIS...] , sono: il tutto, «to
nell' opifice, e perciò in un reale, perchè « « le  cause  moventi (come l' opifice) esistono come nate avanti » ». L'
principŒ immediati e indimostrabili, [...OMISSIS...] ,  cause  della conclusione, [...OMISSIS...] : 4 istrutto l' umano
accrescere le cose da spiegarsi invece d' assegnarne le  cause  (1). 2 Che esse nulla servono a spiegare la cognizione
ente per sè, [...OMISSIS...] . Ma i principŒ e le supreme  cause  appartengono, all' ente per sè, o sono accidentali?
dunque una natura per sè, di cui siano i principŒ e le  cause  supreme, [...OMISSIS...] . Ora questa natura è
sè ente e non per accidente, e di essa sono i principŒ e le  cause  supreme, che sono immobili, perpetue, e separabili da ogni
i primi intelligibili, i principŒ della ragione e le prime  cause  formali. Ora Aristotele è pure costretto di convenire che
ritiene la denominazione che Platone diede alle idee di  cause  delle cose (3): onde la prima delle sue quattro cause « «
di cause delle cose (3): onde la prima delle sue quattro  cause  « « l' essenza e la quiddità separata dalla materia, che
tempo Aristotele insegna, che l' essere sta in queste  cause  delle cose, per modo che la loro definizione e quiddità si
immateriali non sono le cose, in quanto sensibili, ma loro  cause  prossime, non poteva farle derivare da queste, e dirle
hanno della potenza ». Quando dunque considera quelle  cause  o principŒ prossimi e formali delle cose in se stesse, non
e che proporzionatamente sia da dirsi lo stesso dell' altre  cause  che a quella somma s' avvicinano, cioè degli astri (2). Il
e il principio e il fine del loro movimento, sono chiamati  cause  da Aristotele, e alla dottrina di queste quattro cause egli
cause da Aristotele, e alla dottrina di queste quattro  cause  egli riduce tutta la metafisica (3). La prima causa dunque,
come i generi più estesi possibili. Ma ciascuna di queste  cause  generiche, quando si vuol determinare maggiormente e
altre. Si può dunque considerare ciascuno di quei generi di  cause  relativamente all' ultimo termine della sua azione in
stesse, è una classificazione di subietti . Venendo alle  cause  motrici e considerandole rispetto all' effetto che
qualche cosa, dicesi fortuna (1). Ma queste sono piuttosto  cause  rispetto al concepire dell' uomo che non conosce tutte le
su cui torna spesso in altri luoghi (3): suppone che le  cause  remote e prossime nella natura sieno già incatenate da sè,
l' impulso da una mente, che vedendo tutta quella serie di  cause  e di effetti dà quell' impulso col fine d' ottenere l'
nè separate dalla materia, quali sono nella mente, sono  cause  efficienti delle cose di cui il mondo sensibile risulta
hanno parte la natura la società. come sono esse le  cause  che la destano, così sono parimenti le cause che possono
sono esse le cause che la destano, così sono parimenti le  cause  che possono renderla perpetuamente inerte. Dissi
o provinciali non si potrebbero affidare quelle  cause  le quali trattassero della giustizia degli atti emanati dai
degli atti emanati dai supremi poteri dello Stato,  cause  gravissime e talora difficilissime: debbono dunque queste
essere riserbate alla suprema corte di giustizia che nelle  cause  minori costituisce la terza istanza. Ora posciachè nella
terza istanza. Ora posciachè nella trattazione di tutte le  cause  è da ritenere il principio delle tre istanze, converrà che
il principio delle tre istanze, converrà che per le  cause  maggiori il supremo Tribunale politico ammetta le tre
medesimo al diritto di voto, quando ciò esigano per giuste  cause  contro i mariti ed i padri, o le madri vedove. 6 I servi
per esempio piccolo proprietario e l' altro grande, le due  cause  sarebbero trattate in separato; e sebbene il voto del
Assemblea; c) Lo stipendio da assegnarsi al delegato. Le  cause  fra il delegato e le Assemblee sono di competenza del
del medio evo, mentre, come diceva, date le stesse  cause  debbono aversi gli stessi effetti. Consideriamo questo
di un Tribunale non contiene già un' inquisizione delle  cause  da giudicare; ma è solo una corte stabile e per così dire
o provinciali non si potrebbero affidare quelle  cause  le quali trattassero della giustizia degli atti emanati dai
degli atti emanati dai supremi poteri dello Stato,  cause  gravissime e talora difficilissime: debbono dunque queste
essere riserbate alla suprema corte di giustizia che nelle  cause  minori costituisce la terza istanza. Ora posciachè nella
terza istanza. Ora posciachè nella trattazione di tutte le  cause  è da ritenere il principio delle tre istanze, converrà che
il principio delle tre istanze, converrà che per le  cause  maggiori il supremo Tribunale politico ammetta le tre
medesimo al diritto di voto, quando ciò esigano per giuste  cause  contro i mariti ed i padri, o le madri vedove. del voto.
per esempio piccolo proprietario e l' altro grande, le due  cause  sarebbero trattate in separato; e sebbene il voto del
Assemblea; c) Lo stipendio da assegnarsi al delegato. Le  cause  fra il delegato e le Assemblee sono di competenza del
del medio evo, mentre, come diceva, date le stesse  cause  debbono aversi gli stessi effetti. Consideriamo questo
di un Tribunale non contiene già un' inquisizione delle  cause  da giudicare; ma è solo una corte stabile e per così dire
di più aver Platone chiamato quelli numeri intelligibili ,  cause  delle cose, non le cose stesse, chiamate bensì numeri anche
de' numeri », o quando consideravano i numeri come  cause  delle cose, cadendo in quella contraddizione che osserva lo
(il «peperasmenon», o «peras echon», o «perainon»); IV  Cause  (l' «aition») (1). E così, come osserva Aristotele,
modo di concepire della mente umana. E questa è una delle  cause  dell' oscurità di Platone e di Aristotele stesso, parlando
vuole che unità così vuota sia causa di tutte le  cause  (3). In terzo luogo la Mente, che è il secondo principio
[...OMISSIS...] . Quando dunque nel continuo operare delle  cause  si giunge all' Anima prima, o Mondo intelligibile, e questa
abbandona volontariamente alla materia: col qual sistema di  cause  naturali tutte così incatenate non si vede come si possa,
tutto. Onde poi questa debolezza? Venuta la catena delle  cause  all' ultimo anello, e all' infimo prodotto la materia;
sola causalità fisica e non libera si avrebbe un ricorso di  cause  all' infinito, di cui non si potrebbe aver mai l' ultima, e
sè gli enti finiti, con subordinazione delle serie delle  cause  seconde, e con leggi stabili, in modo da formare anche per
prescrivesse quella concatenazione delle creature e delle  cause  seconde, e quella stabilità delle leggi? Si risponde, che
e congiunzione fra sè; 3 che vi avesse subordinazione di  cause  e di effetti, stabilità di leggi, ecc.. Le quali condizioni
», dee intendersi non già come nelle cose umane dove le  cause  diverse, i diversi operanti hanno diverse operazioni; ma
create oltracciò vi ha una subordinazione di cause. Ora le  cause  seconde, fra le quali si annoverano le istrumentali, sono
per lo scalpello del tale autore », di maniera che le due  cause  subordinate nell' uno e nell' altro modo vengono egualmente
causa subordinata al Padre, ma ad esso uguale; e perchè le  cause  subordinate hanno diversa natura e diversa operazione,
e il loro ferreo ed eterno sonno. Questa fu una delle  cause  per le quali alcuni filosofi, che non ricevettero il lume
è generale, e si possono distinguere più specie di  cause  formali, dalla quale accurata distinzione verrà piena luce
quello che si è detto, parlando della seconda maniera di  cause  formali . Ora Iddio non può essere causa formale7fenomenale
nelle cause, e però, oltre la causa prima, ammettano delle  cause  subordinate; tuttavia l' ordine di queste cause, per la
dipendere dal tempo, ma dicono che tutta la serie delle  cause  è da Dio percepita, creata e conservata con quell' atto
non distrugge punto nè poco la vera subordinazione delle  cause  in fra loro e la loro temporale successione, poichè questa
operazione divina, nelle creature, in una parola, nelle  cause  subordinate. Ma queste dottrine cattoliche non possono
negare la subordinazione delle cause, e quindi le  cause  mediate e immediate; perocchè questi nega altresì a
chiaramente quale fosse la sentenza cattolica delle  cause  mediate e immediate. La stessa mancanza di cognizione
difendere i loro diritti. Ma anche qui voi confondete due  cause  ben diverse. Il personaggio, che ha nelle cose d' Irlanda
senza di ciò, e attribuendo il non fare la mortificazione a  cause  oneste ed anco sante. Il pensare il contrario e il perdere
in cui giovi usare quei primi. E certo in tutte le  cause  personali che riguardano noi o le cose nostre, dee aver
e non si ripiega sul soggetto se non tardi, costrettavi da  cause  speciali. 2 Che nelle prime percezioni il soggetto
Come si può egli spiegare un tal fenomeno? Io credo che più  cause  concorrano a produrlo, ed è forse difficile il conoscerle
sempre uso di quelli. I principŒ d' azione, le forze, le  cause  vengono gradatamente a concepirsi, a disegnarsi via meglio
tutto, il fonte universale de' beni, a distinguerla dalle  cause  seconde e preferirla a tutte le persone umane per buone che
somiglianze e delle differenze (2), sia per quello delle  cause  e dell' effetto, sia per altra relazione qual si voglia. I
detta. Mancando adunque questi elementi che entrano come  cause  e parti integranti del rimorso razionale che si ravvisa
come quello che produce non già solo gli atti delle  cause  seconde, ma le stesse cause seconde. Andiamo avanti:
non già solo gli atti delle cause seconde, ma le stesse  cause  seconde. Andiamo avanti: [...OMISSIS...] . Qui non è una
non si contenti di chiamare Iddio causa prima e le creature  cause  seconde, il che è benissimo detto e consentaneo al comune
Egli è per questa via della serie delle sostanze e delle  cause  che si perviene alla sostanza prima, alla causa prima e
poscia estendendolo anche ai dolori dell' animo e fino alle  cause  dei dolori, e giunge a formarsi l' idea universale di male.
ed il metodo razionale parve sempre tendere ad escludere le  cause  soprannaturali influenti sulla volontà umana e però ad
come causa e fonte del bene, e il male provenendo dalle  cause  seconde e deficienti, come abbiamo dichiarato nella
moglie, l' altra dal supposto marito. Ma non ci sono  cause  per ottenere dalla legge un altro divorzio. La legge
stesso decreto: [...OMISSIS...] . Chi non sa che ad eguali  cause  rispondono eguali effetti, e che da uguali principii
ciò che si sa. Infatti a queste due si riducono le  cause  prossime degli errori. E quanto alla prima egli è evidente
non vedere que' frutti che io accenno; perciocchè troppe  cause  mettono fin' ora impedimento a quella unione che sola