Nella piccola casa di via Racos regnava gran silenzio. Anche gli inquilini ch'eran soliti radunarsi a far quattro chiacchiere in cortile ora
bigliettino e disse: — Voi non andrete a casa ma mi seguirete in sala di consiglio. Debbo parlarvi! E s'avviò senza spiegare lo strano invito. In classe si
: — Signorino... — disse — se vengo io, li butto fuori tutti, da solo! Boka sorrise: — Lascia fare a noi! E s'affrettava verso casa anche lui. Sotto il
era umida, ma non tanto, per cui le bombe erano efficacissime. I ragazzi corsero a casa di gran fretta ed alle quattordici meno un quarto il campo era
— E per oggi mi può bastare. Boka si rivolse a Ciele: — E tu non vieni? — Come faccio? — disse avvilito Ciele — Alle cinque e mezza devo essere a casa
! — rispose Nemeciech e proseguì per raggiungere Boka a casa sua. Vais allora si servì dell'ultima sua arma. Con voce stridula intimò: — Soldato! Alt! A
momento, alle tredici meno un quarto, dal cortile della casa vicina venne improvviso il suono d'un organetto: e tutta la serietà scomparve per
casa tua! Lo disse con occhi che mandavano lampi. E Ghereb in quel momento ebbe veramente paura. Capì che se le Camicie Rosse lo mandavano via, non
occhi. Boka gli disse con tristezza — Non piangere, Ghereb. Non voglio che tu pianga davanti a me. Va a casa tua e lasciaci in pace! Ora sei venuto
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riempiti dalle fate e contenenti frotte miracolose, specialmente se qualche fronda verde si intrecciava fra il rosso. Oggi dalla casa di Mario una donna
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non puliti ad accanto a cui era deposto il letame dei campi. Anche l'acqua del pozzo di casa può essere pericolosa, infatti il secchio e la corda o la
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di restare esposto lunghe ore alla sferza del solleone. Maggio fresco e casa calda, la massaia sta lieta e balda. Maggio molle, lin per le donne
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. Gli uomini sono andati al borgo vicino o si riposano sotto qualche pergola. Le donne stanno in casa nelle stanze più fresche, tendendo l'orecchio per
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dal terreno tante piccole teste di gigante che diventano grandi ogni giorno di più. Il povero contadino si chiuse in casa con la moglie e il figlio
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sono esposte delle carabattole per la casa: in vero alluminio, dice il venditore. E poiché il prezzo è mite anche qui molti fanno acquisti. Ma i bambini
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AUTUNNO Ottobre pag. 3 ll primo giorno di scuola ivi Ciò che Mario deve imparare 4 Villa Castelli ivi Guardandosi intorno 5 La Casa di Mario ivi A
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torna a casa ha imparato qualche cosa di nuovo e lo racconta. Suo padre è contento che non passi il tempo soltanto a giocare. Mario sa tirare il mantice
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PREGHIERA ANTICA «Piacciati, Signore, di visitare questa casa, e di allontanare tutte le insidie del nemico. Vi abitino tuoi Angioli e ci
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UNA BRUTTA DIMORA Mario va malvolentieri in compagnia di Federico quand'esso lo vuole con sè a casa sua. In che brutta cascina abita! Davanti alla
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FINE DI NOVEMBRE Come si sono abbreviati i giorni! Adesso bisogna accendere la lampada per tempo e ritirarsi in casa intorno al focolare. I bambini
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fioritura candida e fragile. Non si esce volentieri all'aperto e, quando bisogna uscire di casa, fa piacere avere una sciarpa di lana o un mantello. Però
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LA CUCINA DI ZELINDA Zelinda, un'amica di mamma Vittoria, è una brava donna da casa. A qualunque ora la si vada a trovare ha sempre le sue stanze
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tornar a casa la strada era lunga e il peso troppo grave, tanto che la povera donna ogni poco lasciava cadere il fascio. Passò vicino alla vecchia Sèrafo
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. Egli sa dov'è la sua casa e quella dei suoi compagni; e della sua casa egli conosce tante cose, che certo la maestra ignora. Che cosa, dunque, deve
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mentre i bambini guardano ancora con occhio fisso il Bambino Gesù e se ne ritornano a casa buoni e contenti.
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LA ZINGARELLA Mario è andato coi suoi compagni a vedere una comitiva di zingari che si è fermata appena fuori del paese. Povera gente, ha per casa
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cosa pensa la Mariannina? Chiude piano piano e corre a prendere il gatto di casa, quella birba di Buricchio, e lo introduce nella credenza perchè
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LA CASA DI MARIO È una piccola casa che fa parte di una fattoria; è formata di poche stanze: la cucina, a piano terreno con accanto, a destra, uno
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GUARDANDOSI INTORNO Mario ritorna a casa. E una serena giornata d'ottobre ed il fanciullo, per esser proprio obbediente, guarda meglio intorno a sè
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LA VEGLIA La sera dei giorni di festa a Villa Castelli la gente si riunisce a veglia in casa degli amici o dei parenti. Gli uomini siedono intorno
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piccolo paese, dalla matrigna alla fruttivendola, dal mugnaio al padrone di casa, dal sagrestano al lampionaio, tutti avevano da dire qualche cosa contro
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impazzano per il disordine e il chiasso che si fa per la casa.
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A CASA Mario entra in casa contento; egli ha tante cose da raccontare alla mammaa; ma non sa trovare le parole e decide di parlare un altro giorno
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"MOSCHINO" Mentre Mario mangia, «Moschino» entra in casa a chiedere la sua parte. «Moschino» è un povero cane di nessuno e di tutti; è un cagnetto
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NEL CORTILE Nel cortile della casa di Mario, a primavera, la popolazione dei volatili, aumenta. Uccelli grandi e piccini e d'ogni specie. Le galline
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braccio in segno di saluto e sciama poi lieto coi compagni verso casa, contento in cuor suo per ciò che ha promesso alla bella bandiera tricolore.
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rondinelle sono tornate ai loro paesi e volano felici di aver ritrovato la propria casa. Pare che dicano al sole: «Grazie del calore che ci dài». Le
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han voluto prendere il loro posto. Quante rose e di quanti colori! Davanti alla casa c'è un grande rosaio che si arrampica fino al tetto; ogni
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