Vocabolario dinamico dell'Italiano Moderno

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Casa di bambola

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Ibsen, Eric 17 occorrenze
  • 1894
  • Maz Kantorowicz
  • Milano
  • teatro - commedia
  • UNICT
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C'è qualche cosa scritta?

Pagina 101

Dio mio! L'hai detto, e chiaramente. Infatti è un'impresa superiore alle mie forze. C'è un altro compito a cui devo consacrarmi: l'elevazione di me

Pagina 110

C'è una sola spiegazione di tutto questo.

Pagina 113

Intendo, ahimè, intendo! C'è già un abisso tra noi due! Ma di', Nora, non potremo colmarlo?

Pagina 115

(c. s.).

Pagina 12

pieno inverno! C'è voluto un bel coraggio!

Pagina 19

Scusi, signora. C'è uno che vuol parlare al signor avvocato.

Pagina 31

è anche l'opinione di coloro che sono malati moralmente. Ne ho lasciato or ora uno di là, da Helmer; lo curo io. C'è degli ospedali per i malati di

Pagina 33

Ed eccomi proprio felice, felicissima! C'è soltanto una cosa di cui ho una voglia matta a questo mondo.

Pagina 35

svestirli io stessa. Lasciami fare: mi diverte. Va di là intanto; sei gelata. C'è del caffè caldo in cucina.

Pagina 38

C'è una grande differenza, Nora mia, fra tuo padre e me. Tuo padre non era funzionario incolpevole, ed io sono tale e spero di restar tale finchè

Pagina 62

Ecco una lettera. Cercate subito un fattorino che la porti, subito, subito. C'è l'indirizzo quassù. E questo è il denaro.

Pagina 64

(c. s.).

Pagina 69

C'è altre meraviglie da osservare?

Pagina 69

Vede? C'è delle persone che si vogliono bene, e ce n'è delle altre che fanno piacere avvicinandole.

Pagina 71

C'è stato un tempo in cui egli avrebbe fatto qualunque cosa per piacermi.

Pagina 79

C'è un cappellone... Non hai inteso parlare di un certo cappellone che rende invisibile? Te lo metti in testa e nessuno ti vede.

Pagina 99

Racconti 2

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Capuana, Luigi 22 occorrenze
  • 1894
  • Salerno Editrice
  • prosa letteraria
  • UNIFI
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insuperabile! Un'acqua rigeneratrice dei capelli! C'è da cavarne milioni in pochi anni" egli diceva, spalancando avidamente gli occhi, quasi i milioni

faccia, perché venisse a darle una mano nelle faccende di casa. C'era sempre qualcosa da fare; ora mondare il grano da consegnare al mugnaio; ora

adoperare sottintesi o esprimere leggermente sentimenti c he erano piuttosto madrigali senza costrutto, o complimenti, o adulazioni, o maliziose

Villotti. - Non protesti, cara signorina! - continuò il dottore. - C'è amore e amore; ed io sarei molto imbarazzato se dovessi spiegarle questa sottile

nessuno venisse ad aprirgli, e Nina la Pollastra s'era affacciata alla finestra e gli aveva detto, ridendo: - C'è su vostra moglie che sta a confessarsi

dovette reggerlo, se no ruzzolava. - C'è il confessore - gli disse una delle vicine accorse per dare assistenza, fermandolo sull'uscio della camera

stessa bocca a quel galantuomo che smania! - Che mi fate fare, tentazione? - C'è pure una pezza di tela, tessuta di mano degli angioli; tutto quel

rendono veramente insuperabile il raglio asinino. C'erano, insomma, discontinuità nella emissione, asprezze nei passaggi; l'ibridismo vi si manifestava

; e non andava piú avanti. "No, no! Non è quel che intravedo. C'è ancora troppa sensualità, troppa materialità in queste note. Non riuscirò; non farò

drammatizzarle; sono il pettegolezzo alla mano di tutti. Non potete immaginare come la gente s'interessi dei fatti del prossimo. C'è un redattore

di essa. Rifletteteci un po', e ve ne avvedrete. - Che c'entra tutto questo con la fatalità? - disse Mazzani. - C'entra - rispose Remossi - perché noi

santi non si scherza. Non gli è piaciuto di darci un figliolo? C'impetrerà da Gesú Cristo la grazia dell'anima. Inoltre, i dottori non dicono che tu sei

sanctooo! - stiracchiava il prevosto. - Raglia! - Il canonico Salamanca non lo poteva soffrire. C'era della ruggine fra loro, per la prevostura

. Quando la gna' Rosa, una vicina, venne a dirgli: - C'è il dottore - Don Michele diventò una bestia; e cominciò a a rovesciar giú dal cielo angioli

non ho chiuso occhio. C'è mancato poco che non ti svegliassi. - Perché? - Non sgridarmi; avevo paura. - Ancora? - egli esclamò, fingendo di mostrarsi

! C'è di mezzo l'onore d'una donna ... - Fidatevi di me, mastro Giovanni -. E Nino, povero grullo, era corso pel medico tirandosi l'uscio dietro

cosa. C'è tempo da pregare e c'è tempo da giocare, ha detto San Paolo. In casino ogni anno si giocava a toppa, dall'Immacolata all'Epifania, e il

, che si mettevano subito in movimento, appena avvenuta la scossa ... Nino non ci c apiva niente, ma faceva le viste di capire; e, all'ultimo, stette

, lasciando parecchi ciuffi di paretaria, che avrebbero continuato a deturpare la bella architettura. - C'è mancato poco non mi conducessero in carcere

! Tegònia, al suo solito, lo lasciava sfogare e avvolgeva tra le dita una cocca del grembiule, con gli occhi pieni di lagrime - C'è bisogno di

non sono stato mai cosí bene in salute, cosí allegro, cosí spensierato! C'è da ammatti re ... L'ho mandato al diavolo!" E all'ultimo: "Ci siamo trovati

. Sopporterò questa tortura; voi troverete un rimedio per addormentarmi il pensiero ... C'è un rimedio? Ah! ... Benissimo! Vivevo di odio, di gelosia, di

I PESCATORI DI BALENE

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Salgari, Emilio 11 occorrenze

altri quattro marinai. - C'è tutto? - chiese il capitano curvandosi sulla murata. - Tutto - risposero ad una voce il tenente e il mastro. - Al largo

, che i due nuotatori si trovarono grandemente imbarazzati a mantenersi a galla. C'erano dei momenti che entrambi scomparivano. - Coraggio, fiociniere

meno. C'era il pericolo di dover svernare in quello stretto braccio di mare. E quali orrori allora! Lo stesso tenente Hostrup, che di nulla si

polo. Vuole vincere la scommessa a qualunque costo. - C'è una scommessa - chiese il fiociniere. - Sì, e molto grossa. - E con chi,tenente? - Col

pericoli da sfidare! C'era di che spaventare il più intrepido baleniere dei mari artici; c'era di che far rabbrividire il più intrepido esploratore

dell'isola. - Siete un tiratore da far paura, - disse Koninson al tenente, che raccoglieva le vittime. - C'è qui tanta carne da nutrire per un'intera

inghiottito: gemeva, perdeva ora un pezzo di murata, ora un attrezzo della coperta. C'erano certi momenti che tanta era la massa dell'acqua che si

questi animali dei climi caldi. - Signor Hostrup! - disse in quell'istante il fiociniere che si era svegliato. - C'è della gente allegra, a quanto pare

, si arrestò bruscamente facendo un gesto di sorpresa e di terrore. - Che hai? - chiese Hostrup. - C'è qualcuno dentro - rispose il fiociniere. - È

la loro protezione. - Hum! - mormorò Koninson. - C'è qualche cosa di grave in aria. - O meglio in terra. Guarda laggiù, guarda! Koninson guardò nella

a filare con notevole velocità verso l'uscita del "fiord", dinanzi al quale scintillava il banco di ghiaccio. C'erano oltre novecento metri da

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