C'è qualche cosa scritta?
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Dio mio! L'hai detto, e chiaramente. Infatti è un'impresa superiore alle mie forze. C'è un altro compito a cui devo consacrarmi: l'elevazione di me
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C'è una sola spiegazione di tutto questo.
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Intendo, ahimè, intendo! C'è già un abisso tra noi due! Ma di', Nora, non potremo colmarlo?
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(c. s.).
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pieno inverno! C'è voluto un bel coraggio!
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Scusi, signora. C'è uno che vuol parlare al signor avvocato.
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è anche l'opinione di coloro che sono malati moralmente. Ne ho lasciato or ora uno di là, da Helmer; lo curo io. C'è degli ospedali per i malati di
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Ed eccomi proprio felice, felicissima! C'è soltanto una cosa di cui ho una voglia matta a questo mondo.
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svestirli io stessa. Lasciami fare: mi diverte. Va di là intanto; sei gelata. C'è del caffè caldo in cucina.
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C'è una grande differenza, Nora mia, fra tuo padre e me. Tuo padre non era funzionario incolpevole, ed io sono tale e spero di restar tale finchè
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Ecco una lettera. Cercate subito un fattorino che la porti, subito, subito. C'è l'indirizzo quassù. E questo è il denaro.
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(c. s.).
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C'è altre meraviglie da osservare?
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Vede? C'è delle persone che si vogliono bene, e ce n'è delle altre che fanno piacere avvicinandole.
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C'è stato un tempo in cui egli avrebbe fatto qualunque cosa per piacermi.
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C'è un cappellone... Non hai inteso parlare di un certo cappellone che rende invisibile? Te lo metti in testa e nessuno ti vede.
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insuperabile! Un'acqua rigeneratrice dei capelli! C'è da cavarne milioni in pochi anni" egli diceva, spalancando avidamente gli occhi, quasi i milioni
faccia, perché venisse a darle una mano nelle faccende di casa. C'era sempre qualcosa da fare; ora mondare il grano da consegnare al mugnaio; ora
adoperare sottintesi o esprimere leggermente sentimenti c he erano piuttosto madrigali senza costrutto, o complimenti, o adulazioni, o maliziose
Villotti. - Non protesti, cara signorina! - continuò il dottore. - C'è amore e amore; ed io sarei molto imbarazzato se dovessi spiegarle questa sottile
nessuno venisse ad aprirgli, e Nina la Pollastra s'era affacciata alla finestra e gli aveva detto, ridendo: - C'è su vostra moglie che sta a confessarsi
dovette reggerlo, se no ruzzolava. - C'è il confessore - gli disse una delle vicine accorse per dare assistenza, fermandolo sull'uscio della camera
stessa bocca a quel galantuomo che smania! - Che mi fate fare, tentazione? - C'è pure una pezza di tela, tessuta di mano degli angioli; tutto quel
rendono veramente insuperabile il raglio asinino. C'erano, insomma, discontinuità nella emissione, asprezze nei passaggi; l'ibridismo vi si manifestava
; e non andava piú avanti. "No, no! Non è quel che intravedo. C'è ancora troppa sensualità, troppa materialità in queste note. Non riuscirò; non farò
drammatizzarle; sono il pettegolezzo alla mano di tutti. Non potete immaginare come la gente s'interessi dei fatti del prossimo. C'è un redattore
di essa. Rifletteteci un po', e ve ne avvedrete. - Che c'entra tutto questo con la fatalità? - disse Mazzani. - C'entra - rispose Remossi - perché noi
santi non si scherza. Non gli è piaciuto di darci un figliolo? C'impetrerà da Gesú Cristo la grazia dell'anima. Inoltre, i dottori non dicono che tu sei
sanctooo! - stiracchiava il prevosto. - Raglia! - Il canonico Salamanca non lo poteva soffrire. C'era della ruggine fra loro, per la prevostura
. Quando la gna' Rosa, una vicina, venne a dirgli: - C'è il dottore - Don Michele diventò una bestia; e cominciò a a rovesciar giú dal cielo angioli
non ho chiuso occhio. C'è mancato poco che non ti svegliassi. - Perché? - Non sgridarmi; avevo paura. - Ancora? - egli esclamò, fingendo di mostrarsi
! C'è di mezzo l'onore d'una donna ... - Fidatevi di me, mastro Giovanni -. E Nino, povero grullo, era corso pel medico tirandosi l'uscio dietro
cosa. C'è tempo da pregare e c'è tempo da giocare, ha detto San Paolo. In casino ogni anno si giocava a toppa, dall'Immacolata all'Epifania, e il
, che si mettevano subito in movimento, appena avvenuta la scossa ... Nino non ci c apiva niente, ma faceva le viste di capire; e, all'ultimo, stette
, lasciando parecchi ciuffi di paretaria, che avrebbero continuato a deturpare la bella architettura. - C'è mancato poco non mi conducessero in carcere
! Tegònia, al suo solito, lo lasciava sfogare e avvolgeva tra le dita una cocca del grembiule, con gli occhi pieni di lagrime - C'è bisogno di
non sono stato mai cosí bene in salute, cosí allegro, cosí spensierato! C'è da ammatti re ... L'ho mandato al diavolo!" E all'ultimo: "Ci siamo trovati
. Sopporterò questa tortura; voi troverete un rimedio per addormentarmi il pensiero ... C'è un rimedio? Ah! ... Benissimo! Vivevo di odio, di gelosia, di
altri quattro marinai. - C'è tutto? - chiese il capitano curvandosi sulla murata. - Tutto - risposero ad una voce il tenente e il mastro. - Al largo
, che i due nuotatori si trovarono grandemente imbarazzati a mantenersi a galla. C'erano dei momenti che entrambi scomparivano. - Coraggio, fiociniere
meno. C'era il pericolo di dover svernare in quello stretto braccio di mare. E quali orrori allora! Lo stesso tenente Hostrup, che di nulla si
polo. Vuole vincere la scommessa a qualunque costo. - C'è una scommessa - chiese il fiociniere. - Sì, e molto grossa. - E con chi,tenente? - Col
pericoli da sfidare! C'era di che spaventare il più intrepido baleniere dei mari artici; c'era di che far rabbrividire il più intrepido esploratore
dell'isola. - Siete un tiratore da far paura, - disse Koninson al tenente, che raccoglieva le vittime. - C'è qui tanta carne da nutrire per un'intera
inghiottito: gemeva, perdeva ora un pezzo di murata, ora un attrezzo della coperta. C'erano certi momenti che tanta era la massa dell'acqua che si
questi animali dei climi caldi. - Signor Hostrup! - disse in quell'istante il fiociniere che si era svegliato. - C'è della gente allegra, a quanto pare
, si arrestò bruscamente facendo un gesto di sorpresa e di terrore. - Che hai? - chiese Hostrup. - C'è qualcuno dentro - rispose il fiociniere. - È
la loro protezione. - Hum! - mormorò Koninson. - C'è qualche cosa di grave in aria. - O meglio in terra. Guarda laggiù, guarda! Koninson guardò nella
a filare con notevole velocità verso l'uscita del "fiord", dinanzi al quale scintillava il banco di ghiaccio. C'erano oltre novecento metri da