- dosi su su, per esser preso su la spalla a baciare e pigliar baci. Ragù e la Caciotta facevan capolino dalla loro antica paniera, dove dormivano di
bimbi facevano da babbo e da mamma a' loro sorcetti; avevan carezze, baci, premure per tutti. Ma in fin de' conti, che male ci sarebbe stato a levarsi
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il mento con le manucce, rendendo furiosamente, quasi per supplicare che non l' abbandonassero, tutt' i baci che riceveva. - Moschino! Moschino mio
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, bada bene! L' altro, gongolante di gioia, prometteva tutto quel che volevano; saltava. rideva, copriva di baci la bestiola; non fu tranquillo se non
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stretta da un fiocco, e su la parrucca il cappello a tre punte, che gli dava un' aria birichina ed elegante, da chiamare i baci. In tanto la contessa
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rossa, che spiccava sul suo pelo nero. E nè pure alla Caciotta, a Ragù e a Bellino mancarono gli elogi e i baci. Vittorio pensava alla sua povera Ninì. Oh
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seta floscia; più odoroso della vallata delle Rose! Lascia ch' io ti baci gli occhi, che splendono più dei rubini! lascia ch' io ti ripeta che il mio
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. I bocconi più ghiotti eran per lei; per lei i baci e le carezze de' bambini; la stessa signora le aveva dato un bel pezzo di bambagia, perchè la
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. Perchè la Ninì era così triste, mentre tutti di casa le volevan bene tanto e la colmavano di cure e di carezze? Era affettuosa quanto mai, ma non dava baci
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mano il topino, lo coprì di baci. Dodò lasciava fare, e quando il conte l' ebbe posato di nuovo su la tavola, ei gli prese un dito con le manine, e
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diè tanti baci, tanti baci, per dirle che proprio era contento d' aver morso quel soggettaccio, che tormentava gli uomini e trattava male le povere
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