Vocabolario dinamico dell'Italiano Moderno

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Risultati per: baccio

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decorato ad opera di Francesco di Giorgio Martini e  Baccio  Pomelli.
Corte pontifìcia; bisogna venire anche più in qua, non a  Baccio  Pintelli, non all’Alberti, ma al Bramante.
aveva dato un nuovo scrollo al cordone del campanello.  Baccio  comparve. - Non lascierai partire Bebbe stasera. Preparagli
aveva narrata la sua tragedia lo aveva estenuato. Dissi a  Baccio  che ritornava dall'averlo coricato: - Eh! dimmi! che cosa
significano quei lumi laggiù, verso la casa del sindaco?  Baccio  uscì nell'orto e dopo un istante ricomparve sogghignando e
perfine seppero quanto volevano sapere senza che nessun  Baccio  e nessun medico venisse a frapporsi e a troncar sul più
della pipa e si avviò verso la porta. Nel tempo stesso  Baccio  picchiava colle sue dita nocchiute contro i vetri della
tosto, i due della scienza in capo fila, io, Mansueta e  Baccio  dietro, sulla punta dei piedi e rattenendo il respiro. Dal
al cuore. - Questo è troppo piccolo, disse Bazzetta a  Baccio  che portava un cuscino; - uno di quelli del divano, là in
delle persone abituate a far sempre la medesima strada.  Baccio  intanto si preparava ad andar per il medico il quale teneva
in calma. S'interruppe, pensò, poi avvicinatosi a  Baccio  gli disse all'orecchio una parola. E soggiunse: - Che te ne
lui; e al diavolo il signor Caniveri. Verso le sei di sera,  Baccio  partì, tutto orgoglioso del bastone col corno di camoscio,
notte non succederà l'inondazione. E mi pareva di veder  Baccio  colla sua famosa calza in mano. Un vero attruppamento di
dell'Ave Maria squillavano malinconicamente; in assenza di  Baccio  si era andato a cercare il suo sostituto, un vecchio
e lo Spirito Santo in paradiso. A queste parole guardai  Baccio  in viso; egli aveva la bocca chiusa ermeticamente, e gli
faccia smunta su cui le lagrime non scorrevano più. Io e  Baccio  attoniti, rattenendo il respiro, non battendo ciglio, lo
detto prima: - Era scritto ciò che era scritto! Ti ricordi,  Baccio  mio, quella crocetta che sta a due passi dalla colma dei
babbo, la dev'essere una festa davvero! Il signor Arturo, -  Baccio  tu lo conosci, - aggradì l'offerta. Ci incamminammo,
alla perorazione. Bevette un bicchier di vino offertogli da  Baccio  e, asciugatasi di nuovo quella fronte piena di passato e di
e rimbombò nell'aria tragicamente. - Che è questo? - È  Baccio  che suona l'agonia per la Gina. E abbandonati i fornelli, e
la mia attenzione, e vi presi parte anch'io. Dopo cena  Baccio  mi accompagnò nella mia camera. Gli manifestai la mia
me ne tornai difilato a casa. Don Luigi non era rientrato.  Baccio  mi disse misteriosamente: - Il sor curato è salito alla
al villaggio si rinfrancò un poco; ma non tanto che  Baccio  non s'accorgesse della sua tristezza. E mi disse con
incantato come uno che viene dal paradiso. Il paragone di  Baccio  non mi sembrò punto strano: il suo racconto in cui altri
la tavola per la colazione. - Tre posate? chiesi a  Baccio  che ripuliva, strofinando e soffiando, il mobiglio. - Ma
Io era colpito dal fulmine. Pronunciando quel nome,  Baccio  mi aveva rubato, tradito, assassinato! Io che sognavo nello
sul mio avverso destino, quando un rapido movimento di  Baccio  mi fe' volgere la testa malinconicamente china al
Siamo intesi. Bazzetta doveva essere un ben noto burlone, e  Baccio  molto abituato alle sue gherminelle, per rispondergli con
povera morta, mi disse all'orecchio Bazzetta. In questo,  Baccio  attraversò difilato la chiesa, nella direzione di
la processione avviavasi verso il cimitero, ne feci uscir  Baccio  con un cenno, e gli chiesi: - Che cosa vi ha detto
Giulio de' Medici decidono di affidare a Michelangiolo e a  Baccio  d’Agnolo la stesura del progetto definitivo. La questione
- Suona un'altra volta, disse il più piccolo. Suonai io, e  Baccio  fu tosto ad aprirmi quella memorabile porticina. - Oh!
dalla lieta brigata che si raccoglieva nella bottega di  Baccio  d’Agnolo, ha conosciuto Rodolfo Ghirlandaio, il Bugiardini,
curato, lo interuppi, io sì che debbo essere riconoscente a  Baccio  ed alla mia buona stella di avermi condotto in questa casa.
gli venne la fantasia di farsi vestire e trasportar da  Baccio  fino lassù, sotto la sua quercia. Il giorno dopo era
a paragone il Combattimento della ragione e della libido di  Baccio  Bandinelli, e commentando che il dipinto di Tiziano è una
dalla mente. Avvicinandomi al presbiterio incontro  Baccio  che mi passa accanto frettoloso senza vedermi. Entrando nel
colloquio nello studio si prolunga. Un passo s'avvicina. È  Baccio  che torna. Don Luigi e il dottore gli vengono incontro a'
colla sicumera crudele di un diacono che intona le esequie.  Baccio  suonava l'angelus, e insieme l'agonia del sindaco. Poi la
si faceva troppo aspettare. La mattina seguente accadde a  Baccio  cosa tanto straordinaria che egli, per la prima volta in
sassi, chissà da quanto tempo. - Ohimè, gemetti, neanche  Baccio  non c'è più! Difatti quando passai accanto alla vasca, vidi
maccherone di un gigante scolpito dal nemico del Cellini,  Baccio  Bandinelli. E sopra il Perseo mi scesero nell'anima le
gli uomini a destra, le donne a sinistra; il solo  Baccio  era in piedi, aggirandosi a capo chino per veder dove
i commensali stavano ancora ripiegando i tovaglioli, quando  Baccio  entrò con una faccia sepolcrale, ed annunzio l'arrivo del
rauca faceva le proposte; un coro di gemiti rispondeva.  Baccio  spegneva le candele. Poi uscivano dalla chiesa i fedeli, e,