bottiglia di spumante, e scrosciò un battimani. - Che cosa fanno? - domandò Sergio. - È un rito: l'augurio vivace e spumeggiante che la nave percorra
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. E quando ella soggiunse: «Allora guarirai i presto» egli sentì che l'augurio si sarebbe avverato. Poichè ella era la Regina d'Italia, e alle Regine
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il buon profumo dei cibi: arrosti, intingoli, torte. Si infervorano nei preparativi: chi ha scritto la letterina d'augurio da mettere sotto il piatto
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sole; e la sua mamma, ogni mattina, dopo averlo rifasciato, lavato e pettinato, un po' per buon augurio, un po' per chiasso, soleva dirgli:
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quel viso di mal augurio, stizzito, fece una mossaccia, e non rispose nulla. E per quel giorno non ammazzò neppure uno sgricciolo. Un'altra mattina, ecco
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salutò con molte belle parole e con l'augurio di rivedersi a Venezia, dove essi trafficavano molto, soprattutto in frutta secca e agrumi. Sulle onde
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