tali abbastanza, eccetto alcuni pochi (1). Ma pace a quell' | anima | ardente: e torniamo alla storia. Il realismo, quale si |
Aristotele esposto ed esaminato vol. I -
|
se non, quasi per una comunicazione d' idiomi, dell' | anima | umana in istato soprannaturale, come quando si dice che i |
Aristotele esposto ed esaminato vol. I -
|
della filosofia; c' era Iddio in tutta quanta la natura, | anima | e vita di questa. Dalla vita della natura Anassagora separò |
Aristotele esposto ed esaminato vol. I -
|
il complesso delle cose intese, non è per questo che l' | anima | intelligente sia queste cose. Ignora Aristotele, con tutta |
Aristotele esposto ed esaminato vol. I -
|
Aristotele che [...OMISSIS...] . Che se è ben detto, che l' | anima | intellettiva sia il luogo delle forme in potenza, consegue |
Aristotele esposto ed esaminato vol. I -
|
sia il luogo delle forme in potenza, consegue che l' | anima | intellettiva sia distinta dalle forme, come il luogo da ciò |
Aristotele esposto ed esaminato vol. I -
|
ciò che occupa il luogo. E se le forme sono identiche nell' | anima | e ne' reali, sono nell' anima anche i reali indivisi dalla |
Aristotele esposto ed esaminato vol. I -
|
le forme sono identiche nell' anima e ne' reali, sono nell' | anima | anche i reali indivisi dalla loro forma, il che nega |
Aristotele esposto ed esaminato vol. I -
|
anche fuori della mente. Ma se le specie esistono nell' | anima | intellettiva solo in potenza, anche l' anima stessa |
Aristotele esposto ed esaminato vol. I -
|
esistono nell' anima intellettiva solo in potenza, anche l' | anima | stessa esisterà solo in potenza, poichè « è il medesimo ciò |
Aristotele esposto ed esaminato vol. I -
|
che intende, e ciò che s' intende », e ciò che intende è l' | anima | intellettiva, ciò che s' intende sono le specie. Non si |
Aristotele esposto ed esaminato vol. I -
|
si ritrae Aristotele da questa conseguenza, anzi chiama l' | anima | [...OMISSIS...] . C' è dunque nell' uomo, secondo |
Aristotele esposto ed esaminato vol. I -
|
. C' è dunque nell' uomo, secondo Aristotele, un' | anima | intelligente possibile, che è lo stesso che le forme |
Aristotele esposto ed esaminato vol. I -
|
stesso che le forme possibili. Ora come è tratta poi quest' | anima | all' atto? Sente egli stesso che non può bastare il |
Aristotele esposto ed esaminato vol. I -
|
delle forme, e però è obbligato d' aggiungere all' | anima | stessa [...OMISSIS...] . C' è dunque nell' anima una mente |
Aristotele esposto ed esaminato vol. I -
|
all' anima stessa [...OMISSIS...] . C' è dunque nell' | anima | una mente che diventa tutte le forme, [...OMISSIS...] ; e |
Aristotele esposto ed esaminato vol. I -
|
come materia, e di mente in atto, dover essere nell' | anima | stessa, [...OMISSIS...] . Se dunque la mente in atto trae |
Aristotele esposto ed esaminato vol. I -
|
[...OMISSIS...] . Ora questa materia e questa forma dell' | anima | sono la mente possibile e la mente agente. Queste due menti |
Aristotele esposto ed esaminato vol. I -
|
ma unite fanno un solo subietto intelligente, una sola | anima | intellettiva completa. L' effetto della loro unione, quando |
Aristotele esposto ed esaminato vol. I -
|
è ancora. Onde la mente in potenza non è ancora mente. L' | anima | dunque in quant' è mente in potenza, non è ancora anima |
Aristotele esposto ed esaminato vol. I -
|
L' anima dunque in quant' è mente in potenza, non è ancora | anima | intellettiva. Che cosa è dunque per Aristotele? Senso. |
Aristotele esposto ed esaminato vol. I -
|
(e non si credeva ce n' avesse un' altra migliore), l' | anima | umana non si potesse dimostrare immortale, perchè i |
Aristotele esposto ed esaminato vol. I -
|
insegnato la sopravvivenza d' una parte intellettiva dell' | anima | (2), e altri luoghi delle sue opere esigendo una diversa |
Aristotele esposto ed esaminato vol. I -
|
al concetto fino a' principŒ scientifici , dice che l' | anima | dee essere costituita in un dato modo, ma qui non dice |
Aristotele esposto ed esaminato vol. I -
|
la natura di quest' anima, convien ricorrere ai libri dell' | Anima | e a' Metafisici, dove si vede che la natura d' una tal |
Aristotele esposto ed esaminato vol. I -
|
e a' Metafisici, dove si vede che la natura d' una tal | anima | dev' essere intellettiva. Non è dunque il solo senso, che |
Aristotele esposto ed esaminato vol. I -
|
fine agli Analitici posteriori descrive, ma il senso in un' | anima | intellettiva. La dottrina dunque propria dell' intendimento |
Aristotele esposto ed esaminato vol. I -
|
di qual mente parli, e dice di quella « « per la quale l' | anima | conosce ed è prudente » [...OMISSIS...] ; e poco appresso |
Aristotele esposto ed esaminato vol. I -
|
di avvertire che parla di quella mente « « colla quale l' | anima | raziocina e congettura » [...OMISSIS...] . Così distingue |
Aristotele esposto ed esaminato vol. I -
|
funzioni o differenze appartengono alla stessa parte dell' | anima | di cui ha detto voler parlare (1). Ma l' averle chiamate, |
Aristotele esposto ed esaminato vol. I -
|
pervenuto alla nostra teoria delle idee, che pone nell' | anima | umana una materia ideale indeterminata, e questa non esser |
Aristotele esposto ed esaminato vol. I -
|
« l' essere possibile », distinto affatto dall' | anima | che l' intuisce. Le cagioni, che indussero Aristotele a |
Aristotele esposto ed esaminato vol. I -
|
la coscienza , e non si deduceva la dottrina dell' | anima | dall' anima stessa, ma dall' analogia delle cose esteriori, |
Aristotele esposto ed esaminato vol. I -
|
coscienza , e non si deduceva la dottrina dell' anima dall' | anima | stessa, ma dall' analogia delle cose esteriori, |
Aristotele esposto ed esaminato vol. I -
|
ma dall' analogia delle cose esteriori, attribuendosi all' | anima | quella costituzione, che in queste si ravvisava. Ora in |
Aristotele esposto ed esaminato vol. I -
|
anche ad Aristotele, nel secondo libro cap. due dell' « | Anima | », dove la materia è detta potenza , e l' atto è detto |
Aristotele esposto ed esaminato vol. I -
|
diciamo d' intendere colla scienza , e d' intendere coll' | anima | : [...OMISSIS...] . Dove chiaramente apparisce, che |
Aristotele esposto ed esaminato vol. I -
|
, quo appresso gli scolastici, l' uno de' quali l' | anima | , l' altro la forma ultimata cioè la scienza o la sanità . |
Aristotele esposto ed esaminato vol. I -
|
parole: « Noi viviamo e sentiamo e raziociniamo coll' | anima | ». Si distingue dunque il noi dall' anima. Il noi indica |
Aristotele esposto ed esaminato vol. I -
|
noi indica certamente il subietto, la persona umana . Ma l' | anima | non è ella anche persona umana? Se si distinguesse l' anima |
Aristotele esposto ed esaminato vol. I -
|
anima non è ella anche persona umana? Se si distinguesse l' | anima | dalla persona, come gli antichi infatti distinsero «psyche» |
Aristotele esposto ed esaminato vol. I -
|
dire acconciamente che: « noi viviamo e sentiamo coll' | anima | », intendendo per anima « la vita animale e sensibile ». E |
Aristotele esposto ed esaminato vol. I -
|
che: « noi viviamo e sentiamo coll' anima », intendendo per | anima | « la vita animale e sensibile ». E probabilmente fu tratto |
Aristotele esposto ed esaminato vol. I -
|
». E probabilmente fu tratto Aristotele a considerare l' | anima | come un istrumento con cui noi operiamo, dall' aver fondata |
Aristotele esposto ed esaminato vol. I -
|
aver fondata la sua psicologia sulla definizione dell' | anima | generica, e però della più imperfetta. Ma dicendo egli |
Aristotele esposto ed esaminato vol. I -
|
più imperfetta. Ma dicendo egli oltracciò che noi coll' | anima | « raziociniamo », non può più dirsi che noi facciam questo |
Aristotele esposto ed esaminato vol. I -
|
», non può più dirsi che noi facciam questo coll' | anima | sensitiva. Coll' anima intellettiva dunque? Nè pure, perchè |
Aristotele esposto ed esaminato vol. I -
|
dirsi che noi facciam questo coll' anima sensitiva. Coll' | anima | intellettiva dunque? Nè pure, perchè quest' anima siamo noi |
Aristotele esposto ed esaminato vol. I -
|
Coll' anima intellettiva dunque? Nè pure, perchè quest' | anima | siamo noi stessi, subietto personale. Come dunque poteva |
Aristotele esposto ed esaminato vol. I -
|
assurdo, poichè ponendo il corpo come materia e potenza, l' | anima | come forma e come atto, e dicendo che tutti gli atti |
Aristotele esposto ed esaminato vol. I -
|
nella materia come in loro subietto (giacchè nega che l' | anima | sia subietto), viene a fare che il noi intelligente sia il |
Aristotele esposto ed esaminato vol. I -
|
viene a fare che il noi intelligente sia il corpo e che l' | anima | sia il suo atto (2). L' anima umana dunque è ella |
Aristotele esposto ed esaminato vol. I -
|
sia il corpo e che l' anima sia il suo atto (2). L' | anima | umana dunque è ella propriamente il subietto che sente |
Aristotele esposto ed esaminato vol. I -
|
corpo suscettivo d' essere animato, cioè di ricevere quell' | anima | che è una ragione e una specie, componendo così l' uomo di |
Aristotele esposto ed esaminato vol. I -
|
è la potenza di sentire o d' intendere, e quest' è l' | anima | sensitiva in quant' è costituita da un sentimento |
Aristotele esposto ed esaminato vol. I -
|
suscettivo di modificazioni o sensazioni, ed è l' | anima | intellettiva in quant' è costituita da una prima intuizione |
Aristotele esposto ed esaminato vol. I -
|
e quest' è l' intelligenza finita, come è appunto l' | anima | dell' uomo. Il vero dunque e reale subietto è costituito |
Aristotele esposto ed esaminato vol. I -
|
altro che « il principio sensitivo e intellettivo che è l' | anima | in quanto è persona », e perciò il subietto non è la |
Aristotele esposto ed esaminato vol. I -
|
subietto non è la materia, ma la forma dell' uomo, cioè l' | anima | intellettiva, che non è forma del solo corpo, ma di tutto |
Aristotele esposto ed esaminato vol. I -
|
non del corpo puramente materiale, ma del corpo unito all' | anima | (3). Ma se l' anima è un atto del corpo, chiaramente |
Aristotele esposto ed esaminato vol. I -
|
materiale, ma del corpo unito all' anima (3). Ma se l' | anima | è un atto del corpo, chiaramente apparisce che il corpo è |
Aristotele esposto ed esaminato vol. I -
|
che il corpo è il subietto di quest' atto, e se l' | anima | è un quid corporis benchè non sia corpo, il corpo rimarrà |
Aristotele esposto ed esaminato vol. I -
|
di novo il principale; e finalmente il dire che « l' | anima | sussiste nel corpo »è un non intendere la dignità e potenza |
Aristotele esposto ed esaminato vol. I -
|
Aristotele nacquero in gran parte dall' aver considerata l' | anima | con principŒ troppo generici ed astratti (4), onde poi non |
Aristotele esposto ed esaminato vol. I -
|
quando pose che l' intellettiva era un altro genere d' | anima | , [...OMISSIS...] , e che potea separarsi dal corpo |
Aristotele esposto ed esaminato vol. I -
|
Da questa confusione avviene che Aristotele parli dell' | anima | intellettiva come fosse ad un tempo un atto subiettivo, e |
Aristotele esposto ed esaminato vol. I -
|
e come fosse ella stessa obietto; negando però all' | anima | in genere l' esser materia e subietto, e accordandolo al |
Aristotele esposto ed esaminato vol. I -
|
luogo adduce per esempio la grammatica. Aver dunque l' | anima | intellettiva ed essere sciente in potenza è il medesimo per |
Aristotele esposto ed esaminato vol. I -
|
interpolatamente, come gli accomoda, Aristotele parla dell' | anima | intellettiva come fosse una forma obiettiva , come abbiamo |
Aristotele esposto ed esaminato vol. I -
|
atto, questa entelechia del corpo, restringendoci all' | anima | intellettiva, ha egli stesso tre gradi successivi; il primo |
Aristotele esposto ed esaminato vol. I -
|
successivi; il primo fa l' uomo sciente in potenza ed è l' | anima | intellettiva , il secondo è la scienza appresa come abito , |
Aristotele esposto ed esaminato vol. I -
|
volendo esser coerenti ai principŒ Aristotelici, che l' | anima | non solo è atto del corpo, ma anche subietto, perchè |
Aristotele esposto ed esaminato vol. I -
|
più che mai, nel rispondere alla domanda: se quest' | anima | possa sussistere separata dal corpo, e dice e ripete, che |
Aristotele esposto ed esaminato vol. I -
|
confessa di sì: « « Niente vieta, che alcune parti dell' | anima | sieno separabili, perchè non sono atti di nessun corpo » »: |
Aristotele esposto ed esaminato vol. I -
|
relativo e dialettico. E ancora Aristotele descrive l' | anima | come subietto, ogni qualvolta la descrive come quella che |
Aristotele esposto ed esaminato vol. I -
|
di questi (ciascun de' quali può in appresso rimanere nell' | anima | com' abito determinato, o può divenire oggetto d' attuale |
Aristotele esposto ed esaminato vol. I -
|
quale si radichino tutte le attività dell' anima, d' ogni | anima | qualunque, e questa anche noi abbiamo ammessa (4). Ma |
Aristotele esposto ed esaminato vol. I -
|
ecc.. Il che si conferma con queste parole: « « Nell' | anima | ragionativa inesistono i fantasmi come pure i sensibili |
Aristotele esposto ed esaminato vol. I -
|
sentire , che prende la sensione per ciò che rimane nell' | anima | intellettiva dopo l' atto del sentire; e si può |
Aristotele esposto ed esaminato vol. I -
|
constanter maneo , si derivava «menos», che significava « | anima | mente », da cui il latino mens . Viene dunque a dire |
Aristotele esposto ed esaminato vol. I -
|
sia così, rilevasi anche da questo che, a spiegare come l' | anima | abbia l' universale, non si contenta della sensazione |
Aristotele esposto ed esaminato vol. I -
|
Se dunque c' è, oltre il senso corporeo, una facoltà nell' | anima | umana, che quasi continuandosi al senso, forma gli |
Aristotele esposto ed esaminato vol. I -
|
le seguenti: 1) Aristotele dice, che ci deve essere nell' | anima | intellettiva, « « una mente tale che faccia tutte le cose » |
Aristotele esposto ed esaminato vol. I -
|
com' è appunto questo lume diverso dall' occhio. Così l' | anima | intellettiva ha l' idea, ma non è l' idea. E poichè altrove |
Aristotele esposto ed esaminato vol. I -
|
E poichè altrove Aristotele nega, che sieno innati nell' | anima | « abiti determinati di scienza », [...OMISSIS...] , convien |
Aristotele esposto ed esaminato vol. I -
|
per così dire dell' una e dell' altra esistenza, cioè dell' | anima | ch' esiste solo subiettivamente, e dell' essere ideale che |
Aristotele esposto ed esaminato vol. I -
|
impossibile concepire l' umano conoscere, senza dare all' | anima | intellettiva qualche primo e fondamentale oggetto. Tale |
Aristotele esposto ed esaminato vol. I -
|
intende. Così appunto chiama Aristotele la mente e anche l' | anima | intellettiva « principio con cui », principium quo degli |
Aristotele esposto ed esaminato vol. I -
|
si porta l' atto della consapevolezza. Ammise dunque nell' | anima | qualche cosa COL QUALE ci procacciamo consapevolmente le |
Aristotele esposto ed esaminato vol. I -
|
stesso modo avea detto che l' uomo conosce prima « per l' | anima | »intendendo « l' anima intellettiva o la mente ». In questa |
Aristotele esposto ed esaminato vol. I -
|
che l' uomo conosce prima « per l' anima »intendendo « l' | anima | intellettiva o la mente ». In questa dottrina però non è |
Aristotele esposto ed esaminato vol. I -
|
se stesso, e comincia a collocare nella natura dell' | anima | due elementi, un chè sensibile , [...OMISSIS...] , e un chè |
Aristotele esposto ed esaminato vol. I -
|
già si vede, quanto Aristotele fosse lontano dal fare dell' | anima | umana una qualche statua condillacchiana, che anzi in essa |
Aristotele esposto ed esaminato vol. I -
|
sono le stesse cose in potenza, cioè il sensibile dell' | anima | è il sentito [...OMISSIS...] in potenza » », e lo scibile |
Aristotele esposto ed esaminato vol. I -
|
sentito [...OMISSIS...] in potenza » », e lo scibile dell' | anima | è il saputo [...OMISSIS...] , pure in potenza (4). Non è lo |
Aristotele esposto ed esaminato vol. I -
|
detto in altre parole, esser così fatta la natura dell' | anima | umana ch' ella possiede un sentimento fondamentale , dove |
Aristotele esposto ed esaminato vol. I -
|
indimostrabili, appunto perchè veduti immediatamente dall' | anima | intellettiva. Ma qual è il primo di questi intelligibili, |
Aristotele esposto ed esaminato vol. I -
|
sono le altre parti, che colla mente formano nell' uomo un' | anima | sola: e perchè l' esperienza dimostra che l' anima non |
Aristotele esposto ed esaminato vol. I -
|
uomo un' anima sola: e perchè l' esperienza dimostra che l' | anima | non invecchia col corpo, benchè possa essere impedita da |
Aristotele esposto ed esaminato vol. I -
|
un atto primo di conoscere, e però ammette anche nell' | anima | umana una mente in atto e dice: [...OMISSIS...] . Riconosce |
Aristotele esposto ed esaminato vol. I -
|
. Riconosce dunque la necessità di dare all' | anima | intelligente, acciocchè sia tale, un atto d' intendere |
Aristotele esposto ed esaminato vol. I -
|
cosa intesa, [...OMISSIS...] (4). Colloca dunque nell' | anima | un intelligibile indeterminato, e come genere, attualmente |
Aristotele esposto ed esaminato vol. I -
|
operazioni, che non aveva da sè. Ora Aristotele dice che l' | anima | è specie, e però pone che possa tanto stare da sè, quanto |
Aristotele esposto ed esaminato vol. I -
|
e di subietto. Aristotele accorda quest' esistenza dell' | anima | fuori della materia non solo all' anima intellettiva, ma |
Aristotele esposto ed esaminato vol. I -
|
esistenza dell' anima fuori della materia non solo all' | anima | intellettiva, ma ben anco all' anima sensitiva, poichè dice |
Aristotele esposto ed esaminato vol. I -
|
materia non solo all' anima intellettiva, ma ben anco all' | anima | sensitiva, poichè dice che per vecchiezza il principio |
Aristotele esposto ed esaminato vol. I -
|
l' amore, che hanno, delle sensazioni (5). E poichè l' | anima | separata non cade sotto la nostra esperienza, si fa a |
Aristotele esposto ed esaminato vol. I -
|
Nel composto considera tutte le operazioni, e dice che l' | anima | è quella che le contiene tutte ed unifica e però non ha |
Aristotele esposto ed esaminato vol. I -
|
e però non ha parti (6). Secondo questo principio, l' | anima | che contiene il corpo e tutte le operazioni del composto |
Aristotele esposto ed esaminato vol. I -
|
il subietto ; ma in questo non è coerente, e fa che l' | anima | tenga qualche cosa del materiale, perchè avendo detto che |
Aristotele esposto ed esaminato vol. I -
|
avendo detto che il corpo è la materia del composto e l' | anima | la forma, e la materia essendo per lui potenza, e l' anima |
Aristotele esposto ed esaminato vol. I -
|
anima la forma, e la materia essendo per lui potenza, e l' | anima | di conseguenza atto, fece il corpo vivente subietto di |
Aristotele esposto ed esaminato vol. I -
|
e impari e raziocini [...OMISSIS...] per mezzo dell' | anima | (2); e pure, come vedemmo, l' intendere [...OMISSIS...] l' |
Aristotele esposto ed esaminato vol. I -
|
vedemmo, l' intendere [...OMISSIS...] l' attribuisce all' | anima | sola, senz' uso di corpo, e in mille luoghi parla delle |
Aristotele esposto ed esaminato vol. I -
|
operazioni dell' anima, onde gli è forza di considerare l' | anima | come subietto paziente ed operante, e non come mezzo delle |
Aristotele esposto ed esaminato vol. I -
|
e le sue parti sono istrumenti dell' anima, anche dell' | anima | sensitiva, riconosce questa per subietto, che adopera |
Aristotele esposto ed esaminato vol. I -
|
come del loro subietto (5). Avendo dunque detto che l' | anima | rispetto al corpo è specie , e le specie si predicano del |
Aristotele esposto ed esaminato vol. I -
|
fece che il corpo di cui si predica la specie dell' | anima | sia il subietto di questa, e questa la qualità essenziale e |
Aristotele esposto ed esaminato vol. I -
|
come quando si dice - e lo dice spesso Aristotele - che l' | anima | è nel corpo; ma il subietto reale è l' anima, e però si |
Aristotele esposto ed esaminato vol. I -
|
dice (quello che pur dice Aristotele), che il corpo è nell' | anima | come nel suo contenente ed unificante. Questo subietto |
Aristotele esposto ed esaminato vol. I -
|
corporale, onde dice che la mente pare un altro genere d' | anima | (1), ed è non lontano dal considerarla un atto del corpo, |
Aristotele esposto ed esaminato vol. I -
|
il pilota un atto della nave. [...OMISSIS...] . Quest' | anima | dunque, secondo Aristotele, è una sostanza dell' ordine |
Aristotele esposto ed esaminato vol. I -
|
o specie intelligibili determinate, la mente ossia l' | anima | intellettiva non esce, se non quando è unita al corpo, |
Aristotele esposto ed esaminato vol. I -
|
e onde venga [...OMISSIS...] ; e prima dice che c' è un' | anima | vegetale [...OMISSIS...] , che poi ne emette una sensitiva |
Aristotele esposto ed esaminato vol. I -
|
(4). Di queste tre anime ossia gradi di perfezione dell' | anima | il rudimento è nella vita de' generanti ossia nel loro |
Aristotele esposto ed esaminato vol. I -
|
dunque la mente, «nus», dall' anima, dico anche dall' | anima | intellettiva, «noetikes», in virtù della quale l' animale |
Aristotele esposto ed esaminato vol. I -
|
aspetto d' intelligibile , ossia com' oggetto primo dell' | anima | intellettiva, e in fatti anche le parole che seguono |
Aristotele esposto ed esaminato vol. I -
|
le parole che seguono dimostrano la mente distinta dall' | anima | stessa. [...OMISSIS...] . Dice dunque che la sola mente è |
Aristotele esposto ed esaminato vol. I -
|
Tuttavia il corpo animato avendo in sè il principio dell' | anima | trina, cioè vegetale, sensitiva, e intellettiva |
Aristotele esposto ed esaminato vol. I -
|
separata dalla materia, ma che avviene all' uomo, cioè all' | anima | intellettiva, e che pure nell' uomo stesso non fa uso d' |
Aristotele esposto ed esaminato vol. I -
|
parmi che ne risultino due cose: 1 Che la mente informa l' | anima | umana e la rende intellettiva e così capace d' intendere i |
Aristotele esposto ed esaminato vol. I -
|
mente. Questa mente è la mente in atto, che nel terzo dell' | anima | chiamò abito e lume, [...OMISSIS...] e che disse esser |
Aristotele esposto ed esaminato vol. I -
|
al suo atto la mente potenziale, quella perciò che rende l' | anima | umana atta a trarre dalle sensazioni nel modo detto la |
Aristotele esposto ed esaminato vol. I -
|
dalle sensazioni nel modo detto la scienza; poichè non ogni | anima | è atta a ciò, ma quella che è tale, cioè a cui è venuta dal |
Aristotele esposto ed esaminato vol. I -
|
dice che le specie intelligibili s' intuiscono dall' | anima | nelle specie sensibili? Non può essere in alcun altro modo, |
Aristotele esposto ed esaminato vol. I -
|
verità è l' essere , o affermato , o toccato, intuito dall' | anima | intellettiva (2); 2 Che le essenze e specie, essendo |
Aristotele esposto ed esaminato vol. I -
|
venuta dal di fuori è quella che rende intellettiva l' | anima | che la riceve, ossia che dà all' anima « « la mente in |
Aristotele esposto ed esaminato vol. I -
|
intellettiva l' anima che la riceve, ossia che dà all' | anima | « « la mente in potenza » » cioè a dire una facoltà atta a |
Aristotele esposto ed esaminato vol. I -
|
che da Aristotele è anche chiamata « « mente dell' | anima | », [...OMISSIS...] », ed è definita « « quella con cui l' |
Aristotele esposto ed esaminato vol. I -
|
», [...OMISSIS...] », ed è definita « « quella con cui l' | anima | raziocina e percepisce », [...OMISSIS...] » (2). Ora come |
Aristotele esposto ed esaminato vol. I -
|
Ora come non si può raziocinare senza che anteriormente l' | anima | intuisca i principŒ, così questa mente dell' anima o |
Aristotele esposto ed esaminato vol. I -
|
l' anima intuisca i principŒ, così questa mente dell' | anima | o facoltà di ragionare dee essere preceduta nell' uomo da |
Aristotele esposto ed esaminato vol. I -
|
dunque, secondo Aristotele, sempre in atto, davanti all' | anima | intellettiva, e costituiscono la mente che viene dal di |
Aristotele esposto ed esaminato vol. I -
|
è dunque, secondo Aristotele, la luce sempre in atto dell' | anima | intellettiva: vedremo in appresso a che cosa esso si |
Aristotele esposto ed esaminato vol. I -
|
Analitici posteriori, dove descrivendo il modo col quale l' | anima | dalle sensazioni viene formandosi la scienza, dice che |
Aristotele esposto ed esaminato vol. I -
|
[...OMISSIS...] . La condizione dunque che dee avere quest' | anima | è che abbia precedentemente in sè in atto il principio di |
Aristotele esposto ed esaminato vol. I -
|
può conoscere, percepire, ragionare, e però distingue l' | anima | intellettiva che è in potenza, dalla mente che è in atto, e |
Aristotele esposto ed esaminato vol. I -
|
è in potenza, dalla mente che è in atto, e colla quale l' | anima | intellettiva intende e ragiona tutto ciò che intende e che |
Aristotele esposto ed esaminato vol. I -
|
sensi particolari ed esterni « ma una potenza interna dell' | anima | d' apprendere immediatamente »: onde questa potenza è |
Aristotele esposto ed esaminato vol. I -
|
Aristotele intenda in genere questa potenza interna dell' | anima | d' apprendere immediatamente, e non i soli cinque sensorŒ, |
Aristotele esposto ed esaminato vol. I -
|
come un' altra cosa, qual è la mente obiettiva (6). Ora per | anima | propriamente distinta dalla mente Aristotele intende « quel |
Aristotele esposto ed esaminato vol. I -
|
raziocinare, [...OMISSIS...] : poichè ogni discorso dell' | anima | intellettiva ha bisogno dell' aiuto de' fantasmi. Dice che |
Aristotele esposto ed esaminato vol. I -
|
lui prodotta esiste nell' uomo sano. E così pure diede all' | anima | intellettiva la facoltà di separare nelle cose reali la |
Aristotele esposto ed esaminato vol. I -
|
senza luogo, s' uniscono a quell' unica essenza che è nell' | anima | cioè presente all' anima, e quivi hanno quell' essere o |
Aristotele esposto ed esaminato vol. I -
|
all' anima, e quivi hanno quell' essere o essenza che l' | anima | pensa, sempre identica in ciascuno di essi. Nasce qui |
Aristotele esposto ed esaminato vol. I -
|
tale essenza presente all' anima, nella quale essenza l' | anima | intellettiva li vede? ». Si risponde che, se si parla d' |
Aristotele esposto ed esaminato vol. I -
|
li vede? ». Si risponde che, se si parla d' un' | anima | intellettiva singolare, essi non sono più a quest' anima, |
Aristotele esposto ed esaminato vol. I -
|
essere, Platone dice, che si fa questa distinzione nell' | anima | , certamente intellettiva, [...OMISSIS...] e in generale |
Aristotele esposto ed esaminato vol. I -
|
ospite eleate nel Sofista domanda: « « se concedano che l' | anima | conosca, e l' essenza sia conosciuta » ». A cui Teeteto: « |
Aristotele esposto ed esaminato vol. I -
|
497 e segg.) ». Il fatto si è che l' operare dell' | anima | conoscente non produce altro effetto che nell' anima |
Aristotele esposto ed esaminato vol. I -
|
dell' anima conoscente non produce altro effetto che nell' | anima | stessa, la quale si può dire in qualche modo che sia attiva |
Aristotele esposto ed esaminato vol. I -
|
lume dell' umana intelligenza, il lume di Dio segnato nell' | anima | umana, il qual lume perciò Platone lo distingue |
Aristotele esposto ed esaminato vol. I -
|
anime finite. Il Bene che colla facoltà intuitiva vede l' | anima | nel suo essere ideale, ad un tempo, colla facoltà che |
Aristotele esposto ed esaminato vol. I -
|
una relazione a sè stesso, sia a sè stesso (4). Ora l' | anima | è vita, sentimento. Questo sentimento è suscettivo come di |
Aristotele esposto ed esaminato vol. I -
|
e che imitano e si conformano alle idee, che trovano nell' | anima | stessa, onde come l' anima riceve le idee da Dio, e così s' |
Aristotele esposto ed esaminato vol. I -
|
alle idee, che trovano nell' anima stessa, onde come l' | anima | riceve le idee da Dio, e così s' informa ella stessa, così |
Aristotele esposto ed esaminato vol. I -
|
in esso improntandole. E come il Bene improntato nell' | anima | non è il Bene, ma una sua partecipazione e similitudine, |
Aristotele esposto ed esaminato vol. I -
|
l' impressione delle idee nel sentimento inferiore dell' | anima | non sono le idee stesse, ma un cotal simulacro delle idee, |
Aristotele esposto ed esaminato vol. I -
|
che « « la mente non possa concepirsi esistere senza un' | anima | » » (2). Il che non intende già affermare delle menti |
Aristotele esposto ed esaminato vol. I -
|
create, ma assolutamente, con questa avvertenza però che l' | anima | che egli attribuisce alla mente essenziale, cioè a Dio, è |
Aristotele esposto ed esaminato vol. I -
|
che « « la sapienza e la mente non sono mai senza l' | anima | » » (2). E quindi trae che « « nella natura dello stesso |
Aristotele esposto ed esaminato vol. I -
|
trae che « « nella natura dello stesso Giove alberga un' | anima | regia ed una regia mente, a cagione della potenza della |
Aristotele esposto ed esaminato vol. I -
|
principio d' ogni energia. Nè conviene intendere che quest' | anima | sia un' anima partecipata, ma lo stesso essere dell' anima, |
Aristotele esposto ed esaminato vol. I -
|
energia. Nè conviene intendere che quest' anima sia un' | anima | partecipata, ma lo stesso essere dell' anima, il genere |
Aristotele esposto ed esaminato vol. I -
|
sè determinato intrinsecamente. Laonde io stimo che quest' | anima | di Dio sia diversa da quella creata e partecipata che |
Aristotele esposto ed esaminato vol. I -
|
che in questo esemplare ci fosse l' idea non meno dell' | anima | che del corpo del mondo, e che quindi il mondo fosse |
Aristotele esposto ed esaminato vol. I -
|
corpo del mondo, e che quindi il mondo fosse costituito d' | anima | e di corpo perchè nell' esemplare c' era l' una e l' altra |
Aristotele esposto ed esaminato vol. I -
|
c' era l' una e l' altra idea connessa insieme. L' | anima | del mondo dunque non è l' anima che c' è nell' esemplare, |
Aristotele esposto ed esaminato vol. I -
|
idea connessa insieme. L' anima del mondo dunque non è l' | anima | che c' è nell' esemplare, ma una copia o imitazione di |
Aristotele esposto ed esaminato vol. I -
|
ma una copia o imitazione di essa: [...OMISSIS...] . L' | anima | adunque dell' esemplare non è l' anima del mondo, ma quella |
Aristotele esposto ed esaminato vol. I -
|
[...OMISSIS...] . L' anima adunque dell' esemplare non è l' | anima | del mondo, ma quella da cui fu ricopiata. Ma Iddio che fece |
Aristotele esposto ed esaminato vol. I -
|
Ma Iddio che fece e l' esemplare e il mondo dovea avere l' | anima | sua propria, acciocchè potesse esser causa. Nondimeno la |
Aristotele esposto ed esaminato vol. I -
|
altre cose che sono quaggiù in terra presso di noi, l' | anima | e la via d' esercitare il corpo sano e, infermo, |
Aristotele esposto ed esaminato vol. I -
|
venerabilissima delle nature » », [...OMISSIS...] (4). E l' | anima | si chiama appunto la bellissima e venerabilissima natura, |
Aristotele esposto ed esaminato vol. I -
|
Giove come causa suprema, [...OMISSIS...] , dee aver un' | anima | e una mente regale e che proporzionatamente sia da dirsi lo |
Aristotele esposto ed esaminato vol. I -
|
le idee e così la sapienza. Conviene dunque distinguere l' | anima | e la sapienza dalla causa, e in questa sapienza l' |
Aristotele esposto ed esaminato vol. I -
|
nel quale ci sono i vestigi dell' esemplare e c' è l' | anima | somministrata dalla Causa, e però diversa da quella propria |
Aristotele esposto ed esaminato vol. I -
|
della causa. Questa non può esser causa se non ha l' | anima | in cui sta la forza causale e le idee, cioè l' Esemplare, e |
Aristotele esposto ed esaminato vol. I -
|
impera al tutto, [...OMISSIS...] ed è quella che presta l' | anima | alle cose animate di quaggiù [...OMISSIS...] , e ugualmente |
Aristotele esposto ed esaminato vol. I -
|
sieno le stesse idee che stanno nella sapienza e nell' | anima | della causa, ma è perchè le anime nostre prima di venire |
Aristotele esposto ed esaminato vol. I -
|
vivente e operante, come avente la sua sede in una regia | anima | e mente. Ora si dice questo Giove dirsi figliuolo di |
Aristotele esposto ed esaminato vol. I -
|
e questa non potendo stare da sè, dovea avere un' | anima | in cui fosse. Il mondo dunque dovea risultare d' |
Aristotele esposto ed esaminato vol. I -
|
fosse. Il mondo dunque dovea risultare d' intelligenza, d' | anima | e di sentimento e di corpi ordinati; queste tre cose o |
Aristotele esposto ed esaminato vol. I -
|
corpi ordinati; queste tre cose o piuttosto due (perchè l' | anima | è quella che ha l' intelligenza) congiunte insieme lo |
Aristotele esposto ed esaminato vol. I -
|
[...OMISSIS...] . Dal che si vede che il mondo reale, | anima | e corpo, e noi stessi, anima e corpo, siamo, secondo |
Aristotele esposto ed esaminato vol. I -
|
si vede che il mondo reale, anima e corpo, e noi stessi, | anima | e corpo, siamo, secondo Platone, al tutto distinti dall' |
Aristotele esposto ed esaminato vol. I -
|
di eccellenza, e anche, secondo Platone, cronologico, l' | Anima | del Mondo dovette esser creata prima. Essa è una specie di |
Aristotele esposto ed esaminato vol. I -
|
due specie. [...OMISSIS...] . Questa descrizione dell' | anima | risultante da tre elementi ha una singolare analogia con |
Aristotele esposto ed esaminato vol. I -
|
che cosa intenda Platone per quel componente dell' | anima | che chiama il diverso «to thateron». Poichè non può con |
Aristotele esposto ed esaminato vol. I -
|
significare i corpi, parlando qui della formazione dell' | anima | anteriore all' esistenza de' corpi e d' ogni corporeo. Che |
Aristotele esposto ed esaminato vol. I -
|
corporeo. Che anzi dopo aver descritta la formazione dell' | anima | del Mondo, venendo ai corpi, dice così: [...OMISSIS...] . |
Aristotele esposto ed esaminato vol. I -
|
la materia corporea, perchè è assurdo a pensare che l' | anima | si componga di ciò che è disordinato e qua e là a caso |
Aristotele esposto ed esaminato vol. I -
|
della mente. Che anzi dicendo non che Dio facesse nell' | anima | già compiuta i corpi, ma tutto ciò che fosse corporeo, |
Aristotele esposto ed esaminato vol. I -
|
escludendo non meno i corpi dalla natura dell' | anima | che ogni corporea materia. Parmi dunque di non andare |
Aristotele esposto ed esaminato vol. I -
|
sentenza di Platone, tuttavia meditando la natura dell' | anima | umana, già da buon tempo mi ero convinto che lo spazio |
Aristotele esposto ed esaminato vol. I -
|
a dirsi come Platone concepisca questo spazio nell' | anima | scevra ancora dal corpo, se, come l' abbiamo descritto noi |
Aristotele esposto ed esaminato vol. I -
|
convien dire che insieme collo spazio egli desse all' | anima | un sentimento soggettivo proprio bensì dell' essenza media, |
Aristotele esposto ed esaminato vol. I -
|
si trovava la natura del diverso , elemento dell' | anima | mondiale non ancora fornita di corpo. Ora questo sentimento |
Aristotele esposto ed esaminato vol. I -
|
illustrare il magnifico mito del Fedro, nel quale l' | anima | è assomigliata « « alla natura risultante da una biga |
Aristotele esposto ed esaminato vol. I -
|
diverso , cioè il sentimento e gli affetti che danno all' | anima | il movimento. E parimente supponendo che la natura del |
Aristotele esposto ed esaminato vol. I -
|
del diverso , che Platone vuole uno degl' ingredienti dell' | Anima | del Mondo, sia il sentimento soggettivo, che s' estende a |
Aristotele esposto ed esaminato vol. I -
|
tanto minori del maestro, potessero poi definire l' | anima | « « un numero che si move da sè medesimo » » (2), o in |
Aristotele esposto ed esaminato vol. I -
|
la teoria del maestro. L' aver poi assegnato all' | anima | sola, senza il corpo, tutto ciò che spetta all' armonia e |
Aristotele esposto ed esaminato vol. I -
|
e somiglianti, dando al corpo l' esser sensibile, ma l' | anima | dicendo « « partecipe del raziocinio e dell' armonia degl' |
Aristotele esposto ed esaminato vol. I -
|
figure geometriche, anch' egli poteva esistere solo nell' | anima | e da questa esser contenuto, non essendoci parte |
Aristotele esposto ed esaminato vol. I -
|
, ma, seriamente ragionando, in vece di dare all' | anima | le idee e notizie preconosciute, di cui all' occasione |
Aristotele esposto ed esaminato vol. I -
|
come noi appunto l' abbiamo costituita, ponendo cioè che l' | anima | per sua natura sia partecipe d' un primo identico , «tautu» |
Aristotele esposto ed esaminato vol. I -
|
identiche, cioè l' altre idee; e ponendo altresì che l' | anima | partecipi d' un primo diverso , cioè d' un sentimento |
Aristotele esposto ed esaminato vol. I -
|
tutta insieme la dottrina del Filosofo, si rileva: 1 Che l' | anima | conosce sempre per quel suo elemento che Platone chiama il |
Aristotele esposto ed esaminato vol. I -
|
allora c' è intelligenza e scienza. 3 E` sempre tutta l' | anima | quella che conosce con un interno movimento, |
Aristotele esposto ed esaminato vol. I -
|
rimprovera Aristotele, e non ne fa più anime. 4 Essendo l' | anima | composta dell' identico e del diverso , ella di conseguenza |
Aristotele esposto ed esaminato vol. I -
|
a se stessa, [...OMISSIS...] . Distingue dunque nell' | anima | il ciclo del Medesimo, [...OMISSIS...] , che produce l' |
Aristotele esposto ed esaminato vol. I -
|
noi chiamiamo percezione intellettiva fondamentale dell' | anima | separata. Descritto a questo modo l' interno ordine e |
Aristotele esposto ed esaminato vol. I -
|
niente vieta di concepire che il sentimento di quest' | anima | possa essere da certe leggi quasi screziato e variato, |
Aristotele esposto ed esaminato vol. I -
|
1537 7 159.) », e sull' altra che le corrisponde nell' | anima | umana «( Psicol. 1726 7 1779) », le quale due leggi del |
Aristotele esposto ed esaminato vol. I -
|
1726 7 1779) », le quale due leggi del Mondo e dell' | Anima | corrispondendosi e sintetizzando, non ne formano, a dir |
Aristotele esposto ed esaminato vol. I -
|
due faccie o rispetti. Questa nobilissima verità, che l' | anima | abbia l' armonia in sè stessa, vide ed espose Platone nel « |
Aristotele esposto ed esaminato vol. I -
|
Platone nel « Timeo ». Solamente che noi considerammo l' | anima | già dotata di corpo, e in relazione col mondo corporeo; |
Aristotele esposto ed esaminato vol. I -
|
egli trova certe leggi d' armonica costituzione nell' | anima | prima ancora che questa sia immessa nel corpo. Il che gli è |
Aristotele esposto ed esaminato vol. I -
|
gli è suggerito dall' opinione da lui professata, che l' | anima | abbia preesistito al corpo: opinione per vero erronea, ma |
Aristotele esposto ed esaminato vol. I -
|
come per questa forza di sentimento armonico, di cui l' | anima | è per sè stessa dotata da Dio, ella era e dovea essere la |
Aristotele esposto ed esaminato vol. I -
|
così mirabilmente spiega la virtù formatrice propria dell' | anima | «( Psicol. 17.7 7 1794) ». Certo che le leggi speciali |
Aristotele esposto ed esaminato vol. I -
|
7 1794) ». Certo che le leggi speciali dell' armonia nell' | anima | racchiuse sono d' una tanta grandezza, moltitudine e |
Aristotele esposto ed esaminato vol. I -
|
solo sensorio, cioè in una particolarissima facoltà dell' | anima | sensitiva e la universalizzò, prendendola per tipo, o tema |
Aristotele esposto ed esaminato vol. I -
|
per tipo, o tema d' ogni armonia non solo di tutta l' | anima | umana, ma anche de' corpi celesti e in una parola dell' |
Aristotele esposto ed esaminato vol. I -
|
però come supposizione e base una gran verità, che « « l' | anima | e l' universo sono coordinati insieme da una mano |
Aristotele esposto ed esaminato vol. I -
|
principali leggi dell' armonia universale e di quella dell' | anima | devono essere le stesse. Se non che piuttosto che due |
Aristotele esposto ed esaminato vol. I -
|
Se non che piuttosto che due armonie identiche, c' è tra l' | anima | e l' universo sintetizzante un' armonia unica e sola. |
Aristotele esposto ed esaminato vol. I -
|
linguaggio, l' applicò a dichiarare la costituzione dell' | anima | che dovea dar poi vita ed ordine alla macchina corporea |
Aristotele esposto ed esaminato vol. I -
|
ad esporre gli istinti armonici che Iddio pose nell' | anima | in questo modo. Dice che dopo aver mescolati insieme i tre |
Aristotele esposto ed esaminato vol. I -
|
avverarsi, che in tutti gli istinti e modi d' operare dell' | anima | appariscano i tre elementi, da cui essa risulta. Le quali |
Aristotele esposto ed esaminato vol. I -
|
da cui essa risulta. Le quali membra spirituali dell' | anima | vengono distinte secondo i numeri della doppia tetrade |
Aristotele esposto ed esaminato vol. I -
|
. . .diviso . 256. Così la sostanza trina ed una dell' | anima | fu distinta in membra rispondenti alle ragioni, in cui è |
Aristotele esposto ed esaminato vol. I -
|
meglio la grandezza di quest' armonica distribuzione dell' | anima | mondiale, a cui dovea rispondere il mondo visibile, prese |
Aristotele esposto ed esaminato vol. I -
|
della dottrina: questa sta nel principio generale, che l' | anima | è la dominatrice del corpo, e quindi che ella stessa lo |
Aristotele esposto ed esaminato vol. I -
|
le ubbidisce, di maniera che ogni movimento di questo all' | anima | è dovuto (1). Vediamo come ciò avvenga secondo la mente di |
Aristotele esposto ed esaminato vol. I -
|
di Platone. Primieramente essendo nella sostanza dell' | anima | lo spazio immensurato, c' è il luogo dove Iddio poteva |
Aristotele esposto ed esaminato vol. I -
|
dell' anima, «meta tuto», onde qui non lascia che l' | anima | dell' universo viva gran tempo separata dal corpo, secondo |
Aristotele esposto ed esaminato vol. I -
|
materiale. 2 Dando a tutto l' universo corporeo un' | anima | sola, cade rispetto all' anima mondiale la censura che |
Aristotele esposto ed esaminato vol. I -
|
l' universo corporeo un' anima sola, cade rispetto all' | anima | mondiale la censura che Aristotele fa ai Pitagorici e a |
Aristotele esposto ed esaminato vol. I -
|
ai Pitagorici e a Platone, cioè che questi credesse, ogni | anima | poter convenire ad ogni corpo. 3 Dicendo che l' anima del |
Aristotele esposto ed esaminato vol. I -
|
ogni anima poter convenire ad ogni corpo. 3 Dicendo che l' | anima | del mondo si volse in se medesima quand' ebbe il corpo e |
Aristotele esposto ed esaminato vol. I -
|
che tutte le membra e i movimenti prima distinti nell' | anima | esprimevano non atti, ma potenzialità instintive. 4 Che |
Aristotele esposto ed esaminato vol. I -
|
non atti, ma potenzialità instintive. 4 Che tosto che l' | anima | mondiale ebbe il corpo, i suoi due movimenti spirituali |
Aristotele esposto ed esaminato vol. I -
|
medesimo e del ciclo del diverso , i due elementi di cui l' | anima | si compone. 5 Che quindi la causa efficiente e movente del |
Aristotele esposto ed esaminato vol. I -
|
è che una cotale copia e imitazione di questo. 6 Che all' | anima | dell' universo, dopo aver data la vita a tutto il mondo |
Aristotele esposto ed esaminato vol. I -
|
. Così il mondo corporeo non può rappresentare l' | anima | compiutamente; perchè quantunque ci vengano rappresentati |
Aristotele esposto ed esaminato vol. I -
|
l' E`. [...OMISSIS...] . Descritta così la formazione dell' | anima | e del corpo mondiale, narra la formazione delle specie d' |
Aristotele esposto ed esaminato vol. I -
|
di quella stessa sostanza, di cui aveva elaborata l' | anima | del mondo, un certo numero d' altre anime che distribuì ai |
Aristotele esposto ed esaminato vol. I -
|
e per divina virtù immortali animali, cioè agli astri, un' | anima | seminale per ciascuno di essi, lasciando a cotesti divini |
Aristotele esposto ed esaminato vol. I -
|
di vita, cioè non solo la vita mondiale sua propria, ma l' | anima | seminale che il rende atto alla generazione, nè mancandogli |
Aristotele esposto ed esaminato vol. I -
|
generazione, nè mancandogli la corporea materia dalla sua | anima | e mente e virtù generativa dominata, abbia forniti e |
Aristotele esposto ed esaminato vol. I -
|
continuo aiuto della natura mondiale, si moltiplica (4). L' | anima | dunque dell' uomo, formata colla stessa sostanza dell' |
Aristotele esposto ed esaminato vol. I -
|
dunque dell' uomo, formata colla stessa sostanza dell' | anima | del mondo, e quindi de' tre elementi del medesimo , del |
Aristotele esposto ed esaminato vol. I -
|
fuoco e d' aria e d' acqua e di terra per provvedere all' | anima | seminale dei corpi, allora quelle particelle rapite in |
Aristotele esposto ed esaminato vol. I -
|
ad esse altro che i sensibili, tacendosi interamente dell' | anima | nel cui seno sono creati i corpi, onde dalla congiunzione |
Aristotele esposto ed esaminato vol. I -
|
di quello de' sensibili, perchè vien posto da Dio nell' | anima | avanti della produzione di questi. Vi ha dunque nell' anima |
Aristotele esposto ed esaminato vol. I -
|
anima avanti della produzione di questi. Vi ha dunque nell' | anima | qualche cosa di mutabile e molteplice che non è il |
Aristotele esposto ed esaminato vol. I -
|
corporea tutta per la sua stessa essenza esser dentro all' | anima | contenuta (dove Iddio l' ha creata, inseparabile da questa, |
Aristotele esposto ed esaminato vol. I -
|
cioè diverrebbe un essere assurdo), e altresì dall' | anima | pienamente dominata. La ragione dunque, per la quale le |
Aristotele esposto ed esaminato vol. I -
|
hanno di necessità un' estensione, si è perchè dall' | anima | la ricevono; ogni estensione essendo nell' anima, e non |
Aristotele esposto ed esaminato vol. I -
|
dal Creatore la quantità e la figura: così anche l' | anima | dominando e movendo questa materia e questa forza corporea |
Aristotele esposto ed esaminato vol. I -
|
e delle chimiche affinità. Così la materia riceve dall' | anima | non già propriamente la forma ideale, che non può essere un |
Aristotele esposto ed esaminato vol. I -
|
vedute e così intellettivamente apprese nell' idea, nell' | anima | nostra intellettiva si fa una cotale soprapposizione e |
Aristotele esposto ed esaminato vol. I -
|
delle cose sensibili, essendo determinate dall' | anima | secondo le ragioni armoniche della sua interna |
Aristotele esposto ed esaminato vol. I -
|
le ragioni armoniche della sua interna costituzione, e l' | anima | essendo con una così perfetta sapienza ordinata da Dio |
Aristotele esposto ed esaminato vol. I -
|
dicemmo, sono assomigliate ad un giogo imposto da Dio all' | anima | ed alle cose, dal quale, insieme connesse, insieme |
Aristotele esposto ed esaminato vol. I -
|
le idee loro corrispondenti, e le loro imagini nell' | anima | nostra colle idee, quasi direi, combaciandosi, diventano |
Aristotele esposto ed esaminato vol. I -
|
cioè un solo oggetto della nostra percezione (3). L' | anima | poi, avendole presenti senza che con esse si confonda, le |
Aristotele esposto ed esaminato vol. I -
|
perciò Platone esprime l' unione di tali idee coll' | anima | non solo col vocabolo di presenza , ma ancora con quello di |
Aristotele esposto ed esaminato vol. I -
|
con quello di abito , come nel Sofista, ove dice che l' | anima | diventa giusta e sapiente per la presenza e per l' abito di |
Aristotele esposto ed esaminato vol. I -
|
nelle idee corrispondenti; quelle dunque conducono l' | anima | a queste, e però si dicono similitudini di queste. E così |
Aristotele esposto ed esaminato vol. I -
|
queste, e però si dicono similitudini di queste. E così l' | anima | è descritta da Platone come la mediatrice e il vincolo del |
Aristotele esposto ed esaminato vol. I -
|
(2). Ma secondo Platone questa comunicazione dell' | anima | intellettiva coll' essenza involge un' azione reciproca, |
Aristotele esposto ed esaminato vol. I -
|
intelligibile essenza, luce resa così indivisibile dall' | anima | stessa. Si consideri che, sotto la parola conoscere Platone |
Aristotele esposto ed esaminato vol. I -
|
appropriarsi questa idea , che diviene così abito dell' | anima | e parte della sua propria natura. Conoscendo dunque l' |
Aristotele esposto ed esaminato vol. I -
|
e parte della sua propria natura. Conoscendo dunque l' | anima | le idee, parte in modo speculativo e parte in modo pratico, |
Aristotele esposto ed esaminato vol. I -
|
nella sostanza dell' anima. Onde nel Fedone dice che all' | anima | appartiene quell' essenza che si denomina « « ciò che è |
Aristotele esposto ed esaminato vol. I -
|
essere è sempre il medesimo, ma che col raziocinio all' | anima | si manifesta qualche cosa di ciò che veramente è, e perciò |
Aristotele esposto ed esaminato vol. I -
|
perenne immortale e stabile vita. E questo astrarsi dell' | anima | dal sensibile e vivere d' intelletto, dice Platone, che è |
Aristotele esposto ed esaminato vol. I -
|
la natura. Onde distingue il considerare che fa l' | anima | gli esistenti per mezzo del corpo [...OMISSIS...] , dal |
Aristotele esposto ed esaminato vol. I -
|
e scienza il secondo. Onde la filosofia insegna all' | anima | « « di non creder nulla fuorchè a sè medesima, in quant' |
Aristotele esposto ed esaminato vol. I -
|
le essenze devono essere conosciute immediatamente dall' | anima | e non per alcuna effigie o copia che gliele presenti. A |
Aristotele esposto ed esaminato vol. I -
|
presenti. A malgrado di questo, non confonde Platone l' | anima | intellettiva coll' idee, onde si contenta di dire che ad |
Aristotele esposto ed esaminato vol. I -
|
sapiente, cioè l' idee; [...OMISSIS...] ; e che l' | anima | virtuosa, la quale in questa vita si divide colla |
Aristotele esposto ed esaminato vol. I -
|
a sè cognato [...OMISSIS...] ; laddove all' opposto quell' | anima | che parte da questa vita infetta del sudiciume corporeo, |
Aristotele esposto ed esaminato vol. I -
|
aspira? Partendo dai più eccellenti intelligibili dati all' | anima | umana, dall' idee più eccellenti di cui ella sia stata |
Aristotele esposto ed esaminato vol. I -
|
l' oggetto proposto da Dio all' intuizione naturale dell' | anima | non è, secondo Platone, Dio stesso, ma il divino esemplare |
Aristotele esposto ed esaminato vol. I -
|
Dio stesso, ma il divino esemplare del mondo, che alcun' | anima | intuisce più perfettamente, alcun' altra meno. Da questa |
Aristotele esposto ed esaminato vol. I -
|
alcun' altra meno. Da questa intuizione naturale l' | anima | per mezzo del raziocinio può innalzarsi ad una sufficiente |
Aristotele esposto ed esaminato vol. I -
|
per vere le cose dedotte. L' affezione che nell' | anima | corrisponde al primo di questi due generi è chiamata da |
Aristotele esposto ed esaminato vol. I -
|
(1). Tutte queste quattro affezioni e funzioni dell' | anima | suppongono l' intuizione dell' essere. Quando conosciamo la |
Aristotele esposto ed esaminato vol. I -
|
d' intelligibile [...OMISSIS...] , secondo Platone « « l' | anima | è costretta a far uso di supposti [...OMISSIS...] non |
Aristotele esposto ed esaminato vol. I -
|
partecipate da alcun corporeo e sensibile, ma solo dall' | anima | per l' intelligenza. Da queste idee dunque vuole Platone, |
Aristotele esposto ed esaminato vol. I -
|
può acquistarsi della divinità. Poichè il lume pel quale l' | anima | intuisce quelle idee e per esse è scorta alla cognizione di |
Aristotele esposto ed esaminato vol. I -
|
di tali idee contemplandole ed imitandole, cioè all' | anima | del mondo, poi agli astri che ne sono avvivati, finalmente |
Aristotele esposto ed esaminato vol. I -
|
quelle singole essenze (3). Avendo distinte tre specie d' | anima | (4), in rapporto a quel che è giusto per natura, quel che è |
Aristotele esposto ed esaminato vol. I -
|
cognizione [...OMISSIS...] è l' effetto che consegue nell' | anima | che ha presente l' essere o la verità; la scienza |
Aristotele esposto ed esaminato vol. I -
|
appartiene la materia corporea, al fine l' anima, e però d' | anima | e di corpo il mondo si compone (3), animale razionale, che |
Aristotele esposto ed esaminato vol. I -
|
al corpo animato, e di sapienza, che si riferisce all' | anima | pura. Ora dice Platone che in questo stesso bene misto si |
Aristotele esposto ed esaminato vol. I -
|
arti; e queste stesse talune sono pure e proprie della sola | anima | senza mescolanza d' alcun elemento attualmente sensibile, |
Aristotele esposto ed esaminato vol. I -
|
specie o forme, che diventano intelligibili, tosto che l' | anima | che n' abbia il potere, le consideri in separato dalla |
Aristotele esposto ed esaminato vol. I -
|
« le cose naturali non abbiano intelligenza, e l' abbia l' | anima | » » (2), e risponde, che nella natura la materia è quella |
Aristotele esposto ed esaminato vol. I -
|
la forma, conoscibile cioè tostochè sia ricevuto in un' | anima | che sia atta a riceverlo scevro dalla materia. Dove |
Aristotele esposto ed esaminato vol. I -
|
dell' arte, dice, sono quelle « « di cui la specie è nell' | anima | » ». [...OMISSIS...] (5). L' anima che vuol produrre un |
Aristotele esposto ed esaminato vol. I -
|
di cui la specie è nell' anima » ». [...OMISSIS...] (5). L' | anima | che vuol produrre un effetto, per esempio la salute, |
Aristotele esposto ed esaminato vol. I -
|
quello che cercava, la sanità, fine che era presente all' | anima | sin da principio. Il movimento dunque dell' anima, che |
Aristotele esposto ed esaminato vol. I -
|
sia nell' anima, sia cioè la stessa specie finale dell' | anima | (1), tuttavia essa sola non è la causa efficiente della |
Aristotele esposto ed esaminato vol. I -
|
delle leggi ontologiche e delle cosmologiche, che l' | anima | segue nel suo operare, senza scorrere altresì a toccare le |
Psicologia Vol.III -
|
al corpo trovasi nell' identità di spazio, rispetto all' | anima | nell' identità di sentimento, ecc.; così la moltiplicità |
Psicologia Vol.III -
|
del suo sentimento, parte psicologiche, venienti dall' | anima | che si lascia volgere, secondo la sua natura, a rispondere |
Psicologia Vol.III -
|
sono due attualità, che si svolgono dall' essenza dell' | anima | razionale; esse appartengono all' ordine degli atti |
Psicologia Vol.III -
|
ad un' altra. E così potrebbe l' attività radicale dell' | anima | essere totalmente esaurita nell' attualità della vita |
Psicologia Vol.III -
|
che non pure nell' atto stesso, quando l' attività dell' | anima | è assorbita in qualche suo termine, cessa la possibilità |
Psicologia Vol.III -
|
non forse oscura pei vestigi di quell' atto rimasti nell' | anima | abitualmente; onde dice: [...OMISSIS...] . Ma nella vita |
Psicologia Vol.III -
|
ci piace osservare che, essendo la spontanea azione dell' | anima | più che altro quella che dirige la proporzione fra il |
Psicologia Vol.III -
|
nella trattazione del quesito: « che cosa contribuisca l' | anima | del suo a mettere in essere l' armonia »; ma colà ci |
Psicologia Vol.III -
|
essere l' armonia »; ma colà ci limitammo a parlare dell' | anima | sensitiva, come quella che riguardata in relazione al |
Psicologia Vol.III -
|
primitivo, cioè della sensazione benchè cessata, onde l' | anima | si determina all' atto altrove sperimentato; 3 ma posciachè |
Psicologia Vol.III -
|
che debbono riprodurre l' immagine, e ciò perchè l' | anima | sensitiva con un atto solo può operare più effetti, a cui |
Psicologia Vol.III -
|
il quale definiva la musica « « una aritmetica dell' | anima | » ». L' anima sensitiva gode ella veramente dei numeri e |
Psicologia Vol.III -
|
definiva la musica « « una aritmetica dell' anima » ». L' | anima | sensitiva gode ella veramente dei numeri e delle loro |
Psicologia Vol.III -
|
gran mente, fra i quali Platone e Leibnizio, dessero all' | anima | sensitiva un cotal ragionare occulto e misterioso, la |
Psicologia Vol.III -
|
agevole a prendersi dai grandi ingegni, poichè pare che l' | anima | sensitiva faccia le stesse operazioni che fa l' aritmetico, |
Psicologia Vol.III -
|
quando veramente non ne fa nulla. Vogliamo noi che l' | anima | sensitiva sembri che tiri la somma di due quantità? |
Psicologia Vol.III -
|
celerità dell' una e dell' altra barchetta. Vogliamo che l' | anima | sensitiva paia compire una sottrazione? Facciamo che mentre |
Psicologia Vol.III -
|
con più non può qualsivoglia calcolatore. Vogliamo che l' | anima | sensitiva paia operare una moltiplica, una divisione, e per |
Psicologia Vol.III -
|
armonia successiva abbiamo già toccato, parlando dell' | anima | sensitiva e recandone in esempio i colori ed i suoni |
Psicologia Vol.III -
|
l' effetto della gradevole sensazione (attività dell' | anima | concorrente in tutte le sensazioni). II Funzione . - Quella |
Psicologia Vol.III -
|
perchè questa presta la materia del pensare ed eccita l' | anima | sensitiva, che è anche ad un tempo razionale, a fare le |
Psicologia Vol.III -
|
è il medesimo, quanto alla sostanza. Così l' influsso dell' | anima | sul corpo, la virtù che ha uno spirito semplice di mettere |
Psicologia Vol.III -
|
incorporea e semplice anch' esso. Ora, noi non diamo all' | anima | altra virtù che quella che si spiega entro i limiti del |
Psicologia Vol.III -
|
negare, poichè la continua esperienza ci attesta che l' | anima | colla propria energia modifica il proprio sentimento. E |
Psicologia Vol.III -
|
fenomeni extra7soggettivi, e viceversa; e quindi perchè l' | anima | senza uscire dal proprio sentimento, operando unicamente |
Psicologia Vol.III -
|
muoversi. Ed è da notarsi che questa maniera colla quale l' | anima | muove il corpo, è una maniera di suscitare il movimento |
Psicologia Vol.III -
|
quantità di moto che già esiste, e non più; laddove l' | anima | produce, e per così dire crea il moto, nè si può assegnarvi |
Psicologia Vol.III -
|
essendo il moto altrettanto, quanta è l' attività dell' | anima | sul proprio sentimento, che può essere ad ogni istante |
Psicologia Vol.III -
|
disgregate e sconnesse, e possono essere mosse come all' | anima | piace, ed egualmente se trattasi di fluido o di solido |
Psicologia Vol.III -
|
maniera tutta diversa dalla meccanica, colla quale l' | anima | suscita e crea il moto nel termine del proprio sentimento, |
Psicologia Vol.III -
|
che si manifesta nelle gambe e nelle braccia, ecc.? Se l' | anima | imprime il movimento alla sostanza encefalica, e se è |
Psicologia Vol.III -
|
di spiegare colle leggi meccaniche quel movimento, che l' | anima | imprime alle membra del corpo. Cessa all' incontro ogni |
Psicologia Vol.III -
|
abbracciando la espressa teoria. Poichè in questa l' | anima | esercita quell' efficacia, che ella possiede, nell' esteso |
Psicologia Vol.III -
|
avere quella forma, e per così dire quello stampo che all' | anima | piace, e variare a talento; onde nell' ordine |
Psicologia Vol.III -
|
Che se si vuole che tali agenti sieno in potere dell' | anima | che li renda suoi ministri, non ripugna a pensare che anche |
Psicologia Vol.III -
|
suoi ministri, non ripugna a pensare che anche di questi l' | anima | si possa in parte servire; ma primieramente non di questi |
Psicologia Vol.III -
|
che diminuirsi, rimanendo le due questioni: 1 come l' | anima | possa far sentire il suo potere motore e dominatore a |
Psicologia Vol.III -
|
converrebbe ancora ricorrere all' efficacia, che ha l' | anima | entro la sfera dell' ordine soggettivo, dalla quale non |
Psicologia Vol.III -
|
attività istintiva, perocchè in tutte le sensazioni l' | anima | concorre colla sua attività (1). In questo fatto si vede |
Psicologia Vol.III -
|
è una compiuta dimostrazione della semplicità dell' | anima | sensitiva. Che se si rifletta, di più, che l' animale non |
Psicologia Vol.III -
|
stimolato separatamente in modo conveniente, rechi all' | anima | la sensazione, l' anima tuttavia non ammette che una |
Psicologia Vol.III -
|
in modo conveniente, rechi all' anima la sensazione, l' | anima | tuttavia non ammette che una sensazione sola, quando sono |
Psicologia Vol.III -
|
Questo fatto ci fornì una prova della semplicità dell' | anima | (2) e della sua distinzione da ogni organo corporale, |
Psicologia Vol.III -
|
in altre parole, la diversità delle sensazioni nell' | anima | non è fondata nella diversità degli spazi occupati dagli |
Psicologia Vol.III -
|
caso nostro. Come i due occhi non danno ordinariamente all' | anima | che una sola sensazione visiva, così l' anima agisce su |
Psicologia Vol.III -
|
all' anima che una sola sensazione visiva, così l' | anima | agisce su entrambi questi organi con un atto solo, e vi |
Psicologia Vol.III -
|
si consideri che gli organi simmetrici non danno all' | anima | nè sempre, nè necessariamente, una sola sensazione; si |
Psicologia Vol.III -
|
da che dipende che ciò avvenga più o meno spesso? Dall' | anima | stessa in grandissima parte, la quale tende ad avere un |
Psicologia Vol.III -
|
data questa azione simultanea e simmetrica, sorga nell' | anima | un unico sentimento. Se dunque la simpatia degli organi |
Psicologia Vol.III -
|
di due organi è simile in modo da risponderne nell' | anima | un medesimo sentimento, anche l' attività dell' anima si |
Psicologia Vol.III -
|
nell' anima un medesimo sentimento, anche l' attività dell' | anima | si manifesta eguale in due o più luoghi ». E` da |
Psicologia Vol.III -
|
come facevano gli animisti, alla precipitazione dell' | anima | esacerbata, alla diffidenza dell' anima atterrita, alla |
Psicologia Vol.III -
|
dell' anima esacerbata, alla diffidenza dell' | anima | atterrita, alla incostanza dell' anima da patemi agitata? |
Psicologia Vol.III -
|
diffidenza dell' anima atterrita, alla incostanza dell' | anima | da patemi agitata? (1). Rimarrebbe in tal caso a spiegarsi |
Psicologia Vol.III -
|
la natura di nessuna cosa; eppure le operazioni dell' | anima | sono determinate dalla sua natura. Noi diremo piuttosto che |
Psicologia Vol.III -
|
col suo pensiero dedurre a priori gli uni dagli altri; l' | anima | poi non è che sentimento, e niente cade nella sua |
Psicologia Vol.III -
|
il moto extrasoggettivo tiene col sentimento soggettivo. L' | anima | umana non è ella fatta per la felicità? Non è ella fatta |
Psicologia Vol.III -
|
godimento; ovvero è da concedere che vi è un difetto nell' | anima | stessa, troppo precipitosa e veemente nell' operare, sicchè |
Psicologia Vol.III -
|
di spingere la nostra inquisizione. L' istinto vitale | anima | il corpo; animarlo e renderlo sentito è per noi il |
Psicologia Vol.III -
|
è la corporea) riceve il dominio e rimane modificata, l' | anima | gode della sua dominazione, ed è il piacere della vita. |
Psicologia Vol.III -
|
ma che l' abitudine propria della passione desse all' | anima | razionale una grande suscettività, poniamo quella |
Psicologia Vol.III -
|
la vita animale risulta da diverse reciproche azioni dell' | anima | nel corpo, e del corpo nell' anima (1). Quindi è che ogni |
Psicologia Vol.III -
|
reciproche azioni dell' anima nel corpo, e del corpo nell' | anima | (1). Quindi è che ogni azione del principio vitale deve |
Psicologia Vol.III -
|
onde nasce questo fenomeno se non da ciò che l' | anima | intellettiva, addolorata per la fatale notizia, sottrae le |
Psicologia Vol.III -
|
viene diminuito od accresciuto dall' azione diretta dell' | anima | intelligente, e così mutato il corso zoetico. Che se noi |
Psicologia Vol.III -
|
distribuita. In quarto luogo che ella riceva dall' | anima | quell' ultima qualità, che la rende attiva in sull' anima |
Psicologia Vol.III -
|
anima quell' ultima qualità, che la rende attiva in sull' | anima | stessa, di cui abbiamo altrove parlato (1). Date queste |
Psicologia Vol.III -
|
dipende, data l' organizzazione, dall' attività dell' | anima | sensitiva. E come questa attività può essere modificata |
Psicologia Vol.III -
|
non essendo che la perfezione di quest' ultimo. L' | anima | intellettiva non si può unire che al sentimento armonico ed |
Psicologia Vol.III -
|
dividesse il braccio dal corpo; e noi abbiamo detto che l' | anima | intellettiva non si può unire che al sentimento uno ed |
Psicologia Vol.III -
|
che lo spazio immisurato sia dato dalla natura all' | anima | sensitiva, senza di che non si può spiegare nè questo, nè |
Psicologia Vol.III -
|
cercando nella Psicologia esclusivamente la dottrina dell' | anima | intellettiva, non intendono che ella è condizionata alla |
Psicologia Vol.III -
|
lavoro, e in qualche modo ricapitolarlo, la natura dell' | anima | semplicissima, e l' indefinitamente molteplice sviluppo |
Psicologia Vol.III -
|
parte dell' opera. Vedemmo nella prima parte come l' | anima | sia una in ciascun uomo, com' ella sia il principio |
Psicologia Vol.III -
|
lo costituiscono. Niuna concrezione di materia entra nell' | anima | umana, e però è spirituale; il suo termine primordiale è l' |
Psicologia Vol.III -
|
ne separano quelle due parti ond' egli risulta, tuttavia l' | anima | stessa intellettiva è immortale, ed ha un' ordinazione all' |
Psicologia Vol.III -
|
tutte è più ricca. Trovammo dunque nella semplicità dell' | anima | una molteplicità, organata ed armonica, quasi a lei |
Psicologia Vol.III -
|
di così sublimi attività, di cui fu ornata dal Creatore l' | anima | umana? Quale è il naturale voto di lei? Che destino le fu |
Psicologia Vol.III -
|
nella dottrina delle attività e leggi, colle quali l' | anima | si sviluppa ed opera, finisce la Psicologia ; fino dal |
Psicologia Vol.III -
|
il primo dei quali è via al secondo, dove dei destini dell' | anima | umana ci converrà distesamente ragionare. Toccammo già del |
Psicologia Vol.III -
|
creduto conveniente ed anzi necessaria questa dilazione. L' | anima | umana è un' intelligenza; ciò vuol dire, ha tal natura che |
Psicologia Vol.III -
|
Dio e il concetto di ciò che è divino. Dimorando dunque l' | anima | intellettiva nell' essere divino e sempiterno, quasi ivi |
Psicologia Vol.III -
|
alle cose tutte la congiunge, e le cose a lei; e però l' | anima | intellettiva, siccome ogni altra intelligenza, in questo |
Psicologia Vol.III -
|
le dà tutte le altre cose. Il che rende manifesto come l' | anima | non sia il bene di sè medesima, anzi il suo bene sia un |
Psicologia Vol.III -
|
pienamente della perfezione e della destinazione dell' | anima | non si può, senza uscire da lei; conviene che il discorso |
Psicologia Vol.III -
|
quanto all' uomo è conceduto, a lei faccia ritorno. Come l' | anima | dall' essere eterno, nel cui seno ella dimora |
Psicologia Vol.III -
|
necessario riserbarci a parlare intorno ai destini dell' | anima | umana nell' Antropologia soprannaturale, la quale deve |
Psicologia Vol.III -
|
i pensamenti e le opinioni principali sulla natura dell' | anima | umana, tenendomi, quasi a filo conduttore, a quel principio |
Psicologia Vol.III -
|
che gli antichi seguitarono intorno alla natura dell' | anima | umana. Quasi anelli d' una catena le cose dell' universo |
Psicologia Vol.III -
|
insieme, sicchè il primo anello è la materia; il secondo l' | anima | sensitiva, che la sente e percepisce; il terzo l' anima |
Psicologia Vol.III -
|
l' anima sensitiva, che la sente e percepisce; il terzo l' | anima | intellettiva, che percepisce il sentimento; il quarto l' |
Psicologia Vol.III -
|
il sentimento; il quarto l' essere, che risplende nell' | anima | intellettiva e le giova di mezzo universale a conoscere; il |
Psicologia Vol.III -
|
al cielo tutto l' universo, sta come anello medio l' | anima | intellettiva, la quale si trova legata ai due primi pel |
Psicologia Vol.III -
|
incominciarono a domandare a sè stessi « che cosa sia l' | anima | », volsero certamente la loro attenzione e la loro |
Psicologia Vol.III -
|
certamente la loro attenzione e la loro curiosità all' | anima | intellettiva; perocchè l' uomo che toglie a riflettere su |
Psicologia Vol.III -
|
può partire che dall' Io (1), e nell' Io è già contenuta l' | anima | intellettiva. Ma quell' anima, essendo inanellata, come |
Psicologia Vol.III -
|
osservare che quelle cose, da essi osservate, non erano l' | anima | che intendevano definire, e in questa disattenzione sorse |
Psicologia Vol.III -
|
tralasciato di osservare le differenze, che separano dall' | anima | le cose che sono all' anima congiunte, ecco il fonte di |
Psicologia Vol.III -
|
differenze, che separano dall' anima le cose che sono all' | anima | congiunte, ecco il fonte di tutti i loro errori. Questo è |
Psicologia Vol.III -
|
cosa nell' acqua. Ippone di Reggio ripose la sostanza dell' | anima | nell' umore genitale, che perciò faceva vivente (2). I |
Psicologia Vol.III -
|
dice che nei versi orfici si legge che l' uomo trae l' | anima | dall' universo colla respirazione (2). Di poi Anassimandro, |
Psicologia Vol.III -
|
riposero pure, in un modo o nell' altro, la natura dell' | anima | nell' aria, cioè ancora in un fluido, onde non si |
Psicologia Vol.III -
|
fra i Romani, seguendo quell' antica sentenza, definì l' | anima | così: [...OMISSIS...] . La qual sentenza fu suggerita ai |
Psicologia Vol.III -
|
l' aver voluto pigliare quei filosofi a sostanza dell' | anima | la sostanza più mobile e più sottile (9), affine di |
Psicologia Vol.III -
|
più mobile e più sottile (9), affine di spiegare l' | anima | per via della sua qualità di essere mobilissima; la quale a |
Psicologia Vol.III -
|
sembra indubitato che Pitagora distinguesse da questa l' | anima | intellettiva, di cui troppo più altamente sentiva, come |
Psicologia Vol.III -
|
a principio delle cose il fuoco (2). Democrito ridusse l' | anima | ad atomi rotondi di fuoco (3). Così pure Leucippo (4), |
Psicologia Vol.III -
|
pretende spiegare l' opinione che poneva la natura dell' | anima | nel fuoco, per la mobilità e sottigliezza di questo. Egli |
Psicologia Vol.III -
|
questo. Egli riduce tutti gli antichi sistemi intorno all' | anima | a tre generi: a quelli che definiscono l' anima per mezzo |
Psicologia Vol.III -
|
all' anima a tre generi: a quelli che definiscono l' | anima | per mezzo del moto ; a quelli che la definiscono per mezzo |
Psicologia Vol.III -
|
. E tuttavia non è certo che questi antichi ponessero l' | anima | interamente materiale, quando anzi piuttosto |
Psicologia Vol.III -
|
gli elementi, e specialmente il fuoco, o in luogo dell' | anima | pura (di cui non avevano ancora l' idea netta) parlavano |
Psicologia Vol.III -
|
(4). Aristotele asserisce che i filosofi dissero essere | anima | ognuno degli elementi fuori che la terra, la quale niuno |
Psicologia Vol.III -
|
niuno disse essere anima, se non quelli che composero l' | anima | da tutti insieme gli elementi (1). Il qual luogo, se non è |
Psicologia Vol.III -
|
. E non di meno Macrobio attesta che Senofane faceva l' | anima | « ex terra et aqua (4) », e il suo discepolo Parmenide « ex |
Psicologia Vol.III -
|
« ex terra et igne (5) ». Forse Macrobio dice dell' | anima | quello che tali filosofi avevano detto dell' uomo. Mi fa |
Psicologia Vol.III -
|
di Parmenide, fa uscire l' uomo dalla terra, e dichiara l' | anima | un miscuglio di elementi, cioè di freddo e di caldo, di |
Psicologia Vol.III -
|
tiene sugli altri il predominio (6). Il fare risultare l' | anima | non da un solo elemento materiale, ma da tutti insieme, e |
Psicologia Vol.III -
|
materiale da sè solo può spiegare le operazioni dell' | anima | (7); e ricorrendo all' armonia, si cominciava ad aggiungere |
Psicologia Vol.III -
|
all' armonia, si cominciava ad aggiungere al concetto dell' | anima | l' unità, e qualche cosa di spirituale, perocchè l' armonia |
Psicologia Vol.III -
|
scrive: [...OMISSIS...] . Aristosseno musico pose pure l' | anima | in una armonia; ma pare che la sua non fosse l' armonia |
Psicologia Vol.III -
|
inseparabile - che corrisponderebbe da qualche lato all' | anima | elementare e senziente lo spazio, di cui parlammo nella |
Psicologia Vol.III -
|
di tali corpi, cioè un' organizzazione, onde l' | anima | organica, che si dissipa coll' organismo; e tuttavia si |
Psicologia Vol.III -
|
che si dissipa coll' organismo; e tuttavia si dice che l' | anima | sia niente. Pare adunque volesse dire che l' anima non era |
Psicologia Vol.III -
|
che l' anima sia niente. Pare adunque volesse dire che l' | anima | non era niente, separata dal corpo; il che era tuttavia un |
Psicologia Vol.III -
|
dal corpo; il che era tuttavia un travedere come l' | anima | sensitiva, o principio senziente, non poteva sussistere |
Psicologia Vol.III -
|
non sollevandosi il pensatore fino alla natura dell' | anima | intellettiva, nè intendendosi per anco che il senziente (l' |
Psicologia Vol.III -
|
che la sentano! Finalmente si passò all' opinione che l' | anima | consistesse in qualche sostanza, composta bensì di |
Psicologia Vol.III -
|
si dissipava (4); il che era un travedere la natura dell' | anima | sensitiva. Gli Stoici, secondo Plutarco, posero nel senso |
Psicologia Vol.III -
|
Plutarco, posero nel senso la parte principale dell' | anima | (5); il senso poi l' attribuivano a un cotale spirito |
Psicologia Vol.III -
|
natura del calore (6). Dalla parte principale poi dell' | anima | derivavano tutte le altre, e così la costituivano (7). Ora, |
Psicologia Vol.III -
|
così dopo la dottrina che poneva l' essenza dell' | anima | nei sensi, venne quella dell' armonia dei sensi. Plutarco |
Psicologia Vol.III -
|
sensi. Plutarco dice che il medico Asclepiade definiva l' | anima | [...OMISSIS...] il che veramente era un porre ancor meno di |
Psicologia Vol.III -
|
tutto il sentimento animale, là dove Asclepiade riduceva l' | anima | alle cinque maniere esterne e comuni di sentire, senza |
Psicologia Vol.III -
|
ove potevano finalmente rinvenire la natura dell' | anima | intellettiva. Ma è più difficile fissare la riflessione sul |
Psicologia Vol.III -
|
e separare del tutto il soggetto dall' oggetto, cioè l' | anima | dall' idea ; e tutti i più illustri, usciti dalla |
Psicologia Vol.III -
|
pensa l' idea; cioè a dire riposero l' intelligenza e l' | anima | intellettiva nelle idee. PITAGORA. - Fra questi mi sembra |
Psicologia Vol.III -
|
se dunque la mente è un numero, essa mente, ossia l' | anima | intellettiva, è confusa colle idee che illuminano l' anima, |
Psicologia Vol.III -
|
i primi filosofi italiani, non riguardava adunque più l' | anima | che gli altri enti; ma sì ad ogni maniera di esseri poteva |
Psicologia Vol.III -
|
usciva la Teologia pitagorica. Finalmente s' applicava all' | anima | e ne usciva la Psicologia pitagorica. Ora le questioni |
Psicologia Vol.III -
|
numeri, dovevano essere, se non erriamo, queste: 1) Nell' | anima | vi è l' unità? 2) vi è la dualità? o la trinità, o la |
Psicologia Vol.III -
|
quali questioni la risoluzione pitagorica si era che nell' | anima | vi era l' uno, il due, il tre, il quattro, e non più. Dove |
Psicologia Vol.III -
|
l' uno, il due, il tre, il quattro, e non più. Dove nell' | anima | si diceva trovarsi l' unità? Nella mente. [...OMISSIS...] . |
Psicologia Vol.III -
|
a questa dottrina una maggiore importanza. Ora, dove nell' | anima | si trovava il due? I Pitagorici dicevano nella scienza . La |
Psicologia Vol.III -
|
il soggetto ed il predicato. Dove poi trovavano nell' | anima | il tre? Nell' opinione riguardante le cose contingenti, e |
Psicologia Vol.III -
|
dalla mente, e così riduce il quattro al due. Come poi l' | anima | nel sistema pitagorico sia un numero che si muove, |
Psicologia Vol.III -
|
gli si potrebbe imputare, di cangiare la natura dell' | anima | intellettiva nella natura delle idee stesse, il che è un |
Psicologia Vol.III -
|
cadesse in un così rozzo e plebeo errore da fare l' | anima | intellettiva composta di materiali elementi, ignorando o |
Psicologia Vol.III -
|
modo svolgendola. Ora, perchè poi l' Agrigentino compose l' | anima | di tutti gli elementi? Per spiegare la cognizione di tutte |
Psicologia Vol.III -
|
Per spiegare la cognizione di tutte le cose, di cui l' | anima | è suscettibile, movendo dal principio che « « il simile si |
Psicologia Vol.III -
|
ma da lui seguita. E ancora: [...OMISSIS...] . L' | anima | dunque ha in sè la similitudine degli elementi, non gli |
Psicologia Vol.III -
|
quando noi stessi voleva che fossimo animati da quell' | anima | spirituale, che pervadeva tutto il mondo, e che era |
Psicologia Vol.III -
|
la dottrina di Empedocle intorno alla formazione dell' | anima | umana essere simile a quella di Platone (3); il qual luogo |
Psicologia Vol.III -
|
Primieramente è indubitato che Platone non fece l' | anima | intellettiva, ossia la mente, di elementi materiali, ma |
Psicologia Vol.III -
|
di Aristotele, i due filosofi nominati, che componevano l' | anima | degli elementi, facevano questo, movendo dal principio che |
Psicologia Vol.III -
|
veramente risiede la similitudine delle cose, con cui l' | anima | conosce (3). Di poi, che cosa è la prima lunghezza, la |
Psicologia Vol.III -
|
Di tali essenze intelligibili adunque si compone l' | anima | intellettiva, secondo Platone. Ora, se vero è quel che dice |
Psicologia Vol.III -
|
vero è quel che dice Aristotele, che Empedocle compone l' | anima | intellettiva dei quattro elementi simigliantemente a |
Psicologia Vol.III -
|
supporlo sì goffo e zotico intelletto da voler composta l' | anima | umana di materiali elementi (2). E un altro commentatore di |
Psicologia Vol.III -
|
lo faceva alla guisa di Platone, che distingueva nell' | anima | la parte sensitiva, ed a questa attribuiva gli elementi |
Psicologia Vol.III -
|
l' anima, e ciascuno dei quali era un Dio, e pei quali l' | anima | era intelligente, perchè simili agli elementi di cui |
Psicologia Vol.III -
|
pure idee? VIII) Di più, se Empedocle avesse composto l' | anima | di elementi materiali, non ci sarebbe stato bisogno di |
Psicologia Vol.III -
|
da Plutarco e da altri antichi che Empedocle diceva l' | anima | di divina origine, e l' unirsi al corpo era per lei come un |
Psicologia Vol.III -
|
le quali tengono della scuola pitagorica, ripugnano all' | anima | formata di elementi materiali; onde congettura che |
Psicologia Vol.III -
|
posto due anime, l' una divina, intelligente, nata dall' | anima | del mondo, e l' altra sensitiva, compaginata di elementi. |
Psicologia Vol.III -
|
composta la ragione divina, a cui si riduce la natura dell' | anima | intelligente ed immortale. E qui ponendo modo a questa |
Psicologia Vol.III -
|
avevano confuso l' oggetto col soggetto, e dichiarata l' | anima | come risultante dagli enti (ideali), che ella intuiva. Ma |
Psicologia Vol.III -
|
esattamente, il loro errore intorno alla natura dell' | anima | giace nella « confusione del soggetto (anima) coll' |
Psicologia Vol.III -
|
veduto, Diogene Laerzio ci assicura che faceva dell' | anima | una emanazione del fuoco centrale. Parmenide del pari la |
Psicologia Vol.III -
|
[...OMISSIS...] , dove si scorgono confuse le cose, che l' | anima | percepisce, coll' anima stessa, l' oggetto col soggetto. |
Psicologia Vol.III -
|
si scorgono confuse le cose, che l' anima percepisce, coll' | anima | stessa, l' oggetto col soggetto. Eraclito tutto dal fuoco |
Psicologia Vol.III -
|
tutto dal fuoco derivava, e, secondo Stobeo, voleva l' | anima | essere di luce, «photos». Onde dagli Atomisti, corruttori |
Psicologia Vol.III -
|
si divise l' antichità. Ma gli uni e gli altri confusero l' | anima | umana col loro termine. Quelli che determinarono l' ente, |
Psicologia Vol.III -
|
ultimi spiegare in qualche modo la cognizione che ha l' | anima | umana delle cose, ricorsero alle immagini: ma facendo |
Psicologia Vol.III -
|
queste stesse della natura dell' anima, le confusero coll' | anima | stessa. Tennemann espone brevemente il sistema degli idoli |
Psicologia Vol.III -
|
in qual maniera tutta materiale Democrito voleva che l' | anima | movesse il corpo, cioè come un corpo muove un altro corpo, |
Psicologia Vol.III -
|
non abbia sempre accuratamente distinto le idee dall' | anima | intellettiva, ma voluto che l' anima si componesse della |
Psicologia Vol.III -
|
distinto le idee dall' anima intellettiva, ma voluto che l' | anima | si componesse della similitudine di tutte le cose, questo |
Psicologia Vol.III -
|
egli ragionava, e non è lo stesso Socrate, ossia la stessa | anima | di Socrate ragionante. Al qual detto se fosse stato |
Psicologia Vol.III -
|
sarebbe pervenuto a trovare la propria natura dell' | anima | umana. Ma il nesso delle idee con noi è così intimo, che |
Psicologia Vol.III -
|
« Timeo » Platone comincia a descrivere la formazione dell' | anima | del mondo, dicendo che Iddio la compose di tre nature, |
Psicologia Vol.III -
|
«bia». Se Platone avesse collocato l' essenza dell' | anima | in quel principio medio, che lega l' identico ed il |
Psicologia Vol.III -
|
Aristotele, cogliendo il sistema platonico intorno all' | anima | da quest' ultimo lato debole, cioè dall' averle dato un |
Psicologia Vol.III -
|
Empedocle materialmente interpretato, e disse che faceva l' | anima | composta dei quattro elementi; poscia tolse altresì a farne |
Psicologia Vol.III -
|
Ora, quanto al rimprovero che Platone componesse l' | anima | dei quattro elementi materiali, basterebbe a purgarlo |
Psicologia Vol.III -
|
[...OMISSIS...] . Ma poichè Platone fa che Iddio traesse l' | anima | in parte anche da quella natura che nei corpi si divide, |
Psicologia Vol.III -
|
dobbiamo vedere se questa natura divisibile, di cui l' | anima | partecipa, sieno forse i quattro elementi materiali. Ora |
Psicologia Vol.III -
|
essere cioè lo spazio un termine costante e naturale dell' | anima | umana (2). Egli dichiara che questa natura è « « il |
Psicologia Vol.III -
|
rimane che lo spazio debba appartenere alla forma dell' | anima | sensitiva, la qual forma è il sentito. Onde Platone dice, |
Psicologia Vol.III -
|
soggiunge così: [...OMISSIS...] . Quella porzione dell' | anima | adunque, che non è identica, e nella quale come in una |
Psicologia Vol.III -
|
, il quale è quindi a Platone come una cotal forma dell' | anima | sensitiva. Dunque nella composizione dell' anima platonica |
Psicologia Vol.III -
|
dell' anima sensitiva. Dunque nella composizione dell' | anima | platonica non entra corpo alcuno, nè elementi materiali, |
Psicologia Vol.III -
|
essere corpi, e perciò prodotti da Dio posteriormente all' | anima | (3). Ma veniamo all' altra censura, che fa Aristotele alla |
Psicologia Vol.III -
|
all' altra censura, che fa Aristotele alla teoria dell' | anima | di Platone, tratta dal moto che questi le accorda. Convien |
Psicologia Vol.III -
|
simile si conosce pel simile », dall' aver egli composta l' | anima | di ciò che è essenzialmente identico, e di ciò che è |
Psicologia Vol.III -
|
Aristotele lo incolpò di spiegare i movimenti dell' | anima | alla guisa di Democrito, ricorrendo a un moto eguale a |
Psicologia Vol.III -
|
niuno meglio di Platone riconosceva la spiritualità dell' | anima | intelligente, che la faceva prodotta da Dio in tempo in cui |
Psicologia Vol.III -
|
a Platone l' errore di confondere l' essenza dell' | anima | coi suoi termini. Intanto è indubitato che alcune |
Psicologia Vol.III -
|
come sono tutte quelle dove egli dice espressamente che l' | anima | risulta da tre nature. A ragion d' esempio, di Dio dice: |
Psicologia Vol.III -
|
vi sono dei luoghi, in cui egli mostra di accorgersi che l' | anima | doveva propriamente dimorare in quell' essenza media, la |
Psicologia Vol.III -
|
Nel luogo ultimamente addotto la sola media parte dell' | anima | è chiamata «usia» (1), benchè altrove chiami con questo |
Psicologia Vol.III -
|
altro è l' anima; dunque, secondo Platone, l' essenza dell' | anima | non può essere collocata nelle parti estreme, nè |
Psicologia Vol.III -
|
II) In secondo luogo, quantunque Platone faccia l' | anima | composta anche di ciò che è sempre diverso da quello ch' |
Psicologia Vol.III -
|
col simile », tuttavia egli non reputava bastevole che l' | anima | fosse sensibile per conoscere il sensibile, ma oltracciò |
Psicologia Vol.III -
|
IV) Finalmente vuolsi osservato come Platone dica l' | anima | possedere il necessario e la scienza, allorquando la |
Psicologia Vol.III -
|
parla delle tre parti dell' anima, ma insegna che « « nell' | anima | dell' uomo vi sono due cotali entità, l' una migliore e l' |
Psicologia Vol.III -
|
luogo scompaiono, come dicevo, i due termini estremi dell' | anima | in quanto sono da essa diversi, e resta la sola parte |
Psicologia Vol.III -
|
Aristotele rampognare Empedocle perchè, facendo egli che l' | anima | si componga dei quattro elementi e dei due principii, |
Psicologia Vol.III -
|
anche dei sensibili, e che tuttavia egli esige l' | anima | sensibile come condizione, senza cui ella non potrebbe |
Psicologia Vol.III -
|
veduto una verità bellissima e fecondissima, ed è che nell' | anima | umana vi sono ingenite le leggi dell' ordine e dell' |
Psicologia Vol.III -
|
quale un' espressione è la danza. Ed è indubutabile che l' | anima | non potrebbe sentire ciò che vi è di bello e di armonico |
Psicologia Vol.III -
|
la costituzione mirabile e profonda della sensibilità dell' | anima | sia il principio supremo di quest' ultima scienza, o parte |
Psicologia Vol.III -
|
di scienza (1). Platone adunque diede il movimento all' | anima | del mondo - a cui somiglianza egli fa poi l' anima umana - |
Psicologia Vol.III -
|
all' anima del mondo - a cui somiglianza egli fa poi l' | anima | umana - e anzi la fece moventesi da sè stessa, « «auto |
Psicologia Vol.III -
|
orbite, quante sono quelle dei pianeti, che quell' | anima | doveva animare. Ed è pur da notarsi come Platone metta ciò |
Psicologia Vol.III -
|
a ciò che è identico, e quindi dica aver poi Iddio entro l' | anima | fatti i corpi (3), ed ella in mezzo di sè (dove sono i |
Psicologia Vol.III -
|
li circonda ed avvolge (4). Onde, avendo egli descritta l' | anima | in continua rivoluzione intorno a sè medesima e di varie |
Psicologia Vol.III -
|
Perocchè noi interpretiamo così la sua descrizione dell' | anima | del mondo, e i circoli di cui la vien componendo, e gli |
Psicologia Vol.III -
|
platonica, niente vi è di assurdo che Platone dia all' | anima | del mondo l' estensione, e distingua in essa più circoli, |
Psicologia Vol.III -
|
e che è suo termine. Poichè così appunto avviene nell' | anima | umana, in quanto ella avviva il corpo, avendo certo in sè |
Psicologia Vol.III -
|
dire che all' estensione extra7soggettiva risponda nell' | anima | una pari estensione soggettiva; ossia, il che è più esatto |
Psicologia Vol.III -
|
di Platone come un solo animale, conviene dire che nell' | anima | di quell' animale risponda un' estensione corporea pari, e |
Psicologia Vol.III -
|
che i corpi occupano nell' estensione, debba esservi nell' | anima | un moto soggettivo, rispondente al moto extra7soggettivo |
Psicologia Vol.III -
|
e che Platone desse quell' estensione e quel moto all' | anima | del mondo, e non questo. Infatti nel « Fedro » distingue il |
Psicologia Vol.III -
|
il moto proprio dell' anima; e dalla natura del moto dell' | anima | ne deduce la sua immortalità, perocchè, egli dice, l' anima |
Psicologia Vol.III -
|
anima ne deduce la sua immortalità, perocchè, egli dice, l' | anima | ha il moto interno, che è come sua natura, là dove il corpo |
Psicologia Vol.III -
|
viva (1). Di che si vede, e che Platone attribuisce all' | anima | la cagione, ossia il principio del propro moto (2), e che |
Psicologia Vol.III -
|
è stabile e ferma. IV) Ora, con questo moto interno dell' | anima | del mondo Platone spiega tutti i movimenti che accadono |
Psicologia Vol.III -
|
maniera onde Democrito e Filippo il Comico volevano che l' | anima | movesse il corpo; quelli pensavano che essa lo movesse come |
Psicologia Vol.III -
|
a muoversi; al che è pur mestieri supporre che « « l' | anima | non muova così l' animale, ma per una cotale elezione ed |
Psicologia Vol.III -
|
questo la stessa obbiezione. Infatti Platone non fa che l' | anima | comunichi il movimento al corpo, come fa un corpo ad un |
Psicologia Vol.III -
|
comunica, rimanendone esso di tanto spogliato; non dà all' | anima | il moto solamente, ma di più le dà il principio del moto, |
Psicologia Vol.III -
|
hanno il loro fondamento pel moto sensibile nel corpo dall' | anima | informato, e pel moto intelligibile nell' essere |
Psicologia Vol.III -
|
nell' essere universale, da cui è informata l' | anima | umana, ai quali due termini si riducono le due estreme |
Psicologia Vol.III -
|
due termini si riducono le due estreme parti assegnate all' | anima | da Platone. Quanto poi alla fatica, che si prende |
Psicologia Vol.III -
|
alla fatica, che si prende Aristotele di dimostrare che l' | anima | intellettiva non può avere grandezza corporea, e che « l' |
Psicologia Vol.III -
|
tiene, se si parla di parti e di moti sensibili quanto all' | anima | sensitiva, e di parti e di moti ideali quanto all' anima |
Psicologia Vol.III -
|
anima sensitiva, e di parti e di moti ideali quanto all' | anima | intellettiva. Perocchè le stesse parti e gli stessi |
Psicologia Vol.III -
|
relazioni di parti e di luoghi), e in un altro modo nell' | anima | sensitiva (con relazione di sensilità), e in un terzo modo |
Psicologia Vol.III -
|
(con relazione di sensilità), e in un terzo modo nell' | anima | intellettiva (con relazione di entità), come abbiamo |
Psicologia Vol.III -
|
(2). I filosofi precedenti, che riposero l' essenza dell' | anima | nelle idee, la deificarono, perchè gli antichi non erano |
Psicologia Vol.III -
|
Il soggettivismo dei Platonici alessandrini intorno all' | anima | intellettiva è a sufficienza delineato in questo brano di |
Psicologia Vol.III -
|
che « il diavolo è una modificazione o una funzione dell' | anima | vostra ». E` dunque più chiaro del sole che il preteso |
Psicologia Vol.III -
|
dai corpi all' anima; e quindi il principio che « l' | anima | nulla può conoscere fuori di sè stessa ». Vediamo come |
Psicologia Vol.III -
|
anima; che dunque i corpi non sono che modificazioni dell' | anima | stessa: Idealismo estetico . - Gli errori di questo |
Psicologia Vol.III -
|
colla parola corpo, col concetto delle modificazioni dell' | anima | propria. 2) La dottrina del sentimento imperfetta e mozza; |
Psicologia Vol.III -
|
corporeo. Se si fosse conosciuta questa dualità, e che l' | anima | non è che il principio senziente, non si sarebbero già |
Psicologia Vol.III -
|
in ogni sensazione vi è una sostanza diversa dall' | anima | stessa, che agisce a suo modo nell' anima. Ma non |
Psicologia Vol.III -
|
modo nell' anima. Ma non distinguendosi il termine dell' | anima | dall' anima, si ridusse quello a questa; e si confuse e |
Psicologia Vol.III -
|
che serviva di base a tali errori, cioè che « l' | anima | non può uscire di sè, e perciò non può pensare che sè |
Psicologia Vol.III -
|
invece di sciogliere il nodo, lo tagliò, dicendo che « « l' | anima | veramente percepisce e pensa cose da sè diverse, ma lo fa |
Psicologia Vol.III -
|
ammetteva il fatto, attestato dal senso comune, che l' | anima | pensa cose diverse da sè; ma non soddisfaceva, perchè non |
Psicologia Vol.III -
|
a spiegazione di questa. Disse non potersi negare che l' | anima | non possa uscire di sè, dunque conoscere tutto in sè |
Psicologia Vol.III -
|
perocchè l' ente è il proprio ed immediato termine dell' | anima | intellettiva (1). FICHTE. - Riuscito male il tentativo di |
Psicologia Vol.III -
|
efficacissimo il sofisma originale e primitivo, che l' | anima | non possa conoscere che sè stessa, scartò la possibilità |
Psicologia Vol.III -
|
della riflessione, e che non conteneva solamente l' | anima | umana, ma l' anima già svolta e pervenuta alla coscienza di |
Psicologia Vol.III -
|
e che non conteneva solamente l' anima umana, ma l' | anima | già svolta e pervenuta alla coscienza di sè; quando |
Psicologia Vol.III -
|
la propria esistenza non dipende dall' atto con cui l' | anima | si conosce, perchè anzi questa cognizione suppone dinanzi a |
Psicologia Vol.III -
|
mente: 1) la nozione dell' individuo dall' anima; 2) e l' | anima | dal corpo. La differenza fra la nozione dell' individuo e |
Psicologia Vol.III -
|
corpo. La differenza fra la nozione dell' individuo e l' | anima | è infinita; perocchè quella è eterna, e questa è |
Psicologia Vol.III -
|
dunque non si identificano. La differenza fra l' | anima | e il corpo è di sostanza a sostanza; e due sostanze, delle |
Psicologia Vol.III -
|
individuo produttore s' identifica coll' anima, e che l' | anima | s' identifica col corpo, conchiude che questa nozione, che |
Psicologia Vol.III -
|
l' altro. E poichè quella nozione è l' anima, perciò l' | anima | non potrà produrre (se fosse una nozione producente) che sè |
Psicologia Vol.III -
|
l' opera della riflessione e la coscienza, che ha l' | anima | di sè stessa. I nostri filosofi tedeschi fondarono il loro |
Psicologia Vol.III -
|
errore, che noi attribuimmo a Platone, di confondere l' | anima | coll' idea, il soggetto coll' oggetto che la illustra? |
Psicologia Vol.III -
|
ed è soggettivismo, in quanto si ritengono le doti dell' | anima | e le si attribuiscono alle idee, che con essa si |
Psicologia Vol.III -
|
la seconda. Per fermo, è sentenza aristotelica che « « l' | anima | diventa in qualche modo tutte le cose » », e che « « |
Psicologia Vol.III -
|
Ella è tuttavia cosa grandemente diversa il confondere l' | anima | colle idee, attribuendo a quella la natura di queste, e il |
Psicologia Vol.III -
|
In questo caso, benchè Aristotele ponga la natura dell' | anima | nel soggetto, e in ciò non erri, tuttavia cade in un errore |
Psicologia Vol.III -
|
asserire che il sistema aristotelico circa la natura dell' | anima | appartenga alla numerosa classe dei soggettivisti; e a ciò |
Psicologia Vol.III -
|
ecc. (4). Quindi è indubitato che Aristotele concepì l' | anima | come un atto del corpo, col quale il corpo si perfeziona. E |
Psicologia Vol.III -
|
alla materia, in questo modo: [...OMISSIS...] . L' | anima | dunque è ciò che si trova in un corpo e che fa sì che quel |
Psicologia Vol.III -
|
il corpo riceve un nuovo nome sostantivo. Quindi ripone l' | anima | fra le sostanze; perocchè egli distingue tre maniere di |
Psicologia Vol.III -
|
la forma, e il composto (4); ma con più proprietà l' | anima | aristotelica si dovrebbe chiamare forma sostanziale (5). E |
Psicologia Vol.III -
|
Quindi nel sistema aristotelico è impossibile concepire l' | anima | separata dal corpo, come l' atto è impossibile considerarsi |
Psicologia Vol.III -
|
incerto e impacciato, quando applica la sua dottrina all' | anima | intellettiva; perocchè i filosofi, che lo avevano |
Psicologia Vol.III -
|
quindi sussistere senza corpo. Onde, dopo aver detto che l' | anima | non si può separare dal corpo, come l' immagine impressa |
Psicologia Vol.III -
|
perchè non è atto di corpo o di organo corporeo, dunque l' | anima | intellettiva non deve essere forma di corpo, perchè la |
Psicologia Vol.III -
|
ossia forma del corpo: [...OMISSIS...] . Nega dunque all' | anima | intellettiva l' esser subbietto e materia, il che |
Psicologia Vol.III -
|
cioè agli uomini, viene a parlare dell' intelletto. Onde l' | anima | intellettiva è considerata come forma negli animali |
Psicologia Vol.III -
|
perfetti, di un grado più elevata di quella che è l' | anima | dei bruti, ma dello stesso genere. Che cosa dunque |
Psicologia Vol.III -
|
non esistono nell' anima, ma nelle cose esteriori. Ma l' | anima | ha la potenza di riceverle dal di fuori, ed è così che |
Psicologia Vol.III -
|
fa per via dell' unione dei sessi. Quivi egli distingue l' | anima | in potenza dall' anima in atto; l' anima non si dice essere |
Psicologia Vol.III -
|
dei sessi. Quivi egli distingue l' anima in potenza dall' | anima | in atto; l' anima non si dice essere generata e veramente |
Psicologia Vol.III -
|
egli distingue l' anima in potenza dall' anima in atto; l' | anima | non si dice essere generata e veramente esistere, se non è |
Psicologia Vol.III -
|
generata e veramente esistere, se non è in atto. Ora l' | anima | vegetativa, sensitiva, e intellettiva, vengono all' atto |
Psicologia Vol.III -
|
( proportione respondens elemento stellarum ), che è l' | anima | ancora in potenza. Di quest' anima in potenza, all' atto |
Psicologia Vol.III -
|
stellarum ), che è l' anima ancora in potenza. Di quest' | anima | in potenza, all' atto del concepimento si fa l' anima |
Psicologia Vol.III -
|
anima in potenza, all' atto del concepimento si fa l' | anima | vegetale, la cui indole consiste nella virtù che ha un |
Psicologia Vol.III -
|
qualche tempo dal corpo nutrito un altro suo atto, cioè l' | anima | sensitiva, e finalmente da questa già maturata, l' |
Psicologia Vol.III -
|
[...OMISSIS...] (1). Il seme adunque maschile contiene l' | anima | in potenza, ma il concepito, che è tosto quando la femmina |
Psicologia Vol.III -
|
che è tosto quando la femmina è fecondata, già contiene l' | anima | in atto, solo però l' anima vegetale. [...OMISSIS...] . Ora |
Psicologia Vol.III -
|
è fecondata, già contiene l' anima in atto, solo però l' | anima | vegetale. [...OMISSIS...] . Ora - soggiunge - |
Psicologia Vol.III -
|
. Ora - soggiunge - [...OMISSIS...] . Fa venir fuori l' | anima | intellettiva allo stesso modo come fa venir fuori la |
Psicologia Vol.III -
|
si organizza e passa all' atto del nutrirsi, sviluppi l' | anima | vegetale, e successivamente gli altri due atti del sentire |
Psicologia Vol.III -
|
mente , che Aristotele fa venire dal di fuori, sia l' | anima | intellettiva; ma ciò non può essere il pensiero dello |
Psicologia Vol.III -
|
cosa sia questa mente, che viene dal di fuori, benchè l' | anima | intellettiva stessa sia un atto e una perfezione del corpo. |
Psicologia Vol.III -
|
può esser altro che una speciale facoltà o qualità, che l' | anima | intellettiva trae dal di fuori, cioè dalla comunicazione |
Psicologia Vol.III -
|
permanente; e questa impressione unica, che rimane nell' | anima | da molte sensazioni, è ciò in cui Aristotele vede il |
Psicologia Vol.III -
|
cose in un solo. Ma altro è che più sensioni lascino nell' | anima | un' impressione eguale, il che avviene anche nei bruti, in |
Psicologia Vol.III -
|
bruti, in quanto le sensioni sono simili, altro è che l' | anima | si giovi di quell' unica impressione, che rimane nel senso |
Psicologia Vol.III -
|
Burana per « « universale costituito e stabilito nell' | anima | dalle molte memorie, o reminiscenze precedenti » », di |
Psicologia Vol.III -
|
precedenti » », di maniera che non sia l' universale nell' | anima | che dia l' unità alle molte memorie, ma sieno le molte |
Psicologia Vol.III -
|
come l' Aquinate, ritennero l' universale quiescente nell' | anima | esser cosa nuova, che qui introduce quasi di furto |
Psicologia Vol.III -
|
non l' unità dell' effetto fantastico, lasciato nell' | anima | dalle varie memorie, ossia immagini; ritennero che per |
Psicologia Vol.III -
|
se si considera che Aristotele pone sempre in potenza nell' | anima | ciò che poscia vi è in atto, non è punto improbabile che |
Psicologia Vol.III -
|
AUT ETIAM ULTERIUS, ex universali quiescente in | anima | »; ecco come l' universale quiescente, secondo S. Tommaso, |
Psicologia Vol.III -
|
qui prendere pel concetto universale in atto) « est in | anima | id, quod est principium artis et scientiae, etc. ». Secondo |
Psicologia Vol.III -
|
che la natura dell' universale si è questa, che l' | anima | concepisca in tutti i possibili eguali ciò che esperimenta |
Psicologia Vol.III -
|
avvenire in alcuni reali; ma di nuovo non si dice come l' | anima | estenda la sua veduta a tutta la sfera del possibile, la |
Psicologia Vol.III -
|
ogni anima, ma soltanto in quella che è atta a patir ciò, | anima | vero est talis, ut possit pati hoc; e, sebbene la parola |
Psicologia Vol.III -
|
sensistica, perchè sembra che il solo senso agisca e che l' | anima | li riceva dal senso, come la cera riceve l' impressione dal |
Psicologia Vol.III -
|
luogo con altri di Aristotele, in cui egli introduce nell' | anima | un lume, che chiama lume dell' intelletto agente, si scorge |
Psicologia Vol.III -
|
agente, si scorge che egli non osa negare che nell' | anima | vi sia un principio formale degli universali; onde S. |
Psicologia Vol.III -
|
nel testo di Aristotele non si esiga altro se non che l' | anima | sia tale ut possit pati hoc, tuttavia S. Tommaso vi |
Psicologia Vol.III -
|
altro non è che l' intelletto in potenza, ossia l' | anima | intellettiva in potenza; e l' intelletto agente non è che |
Psicologia Vol.III -
|
e l' intelletto agente non è che la virtù che ha quell' | anima | intellettiva in potenza di divenire anima intellettiva in |
Psicologia Vol.III -
|
che ha quell' anima intellettiva in potenza di divenire | anima | intellettiva in atto, il quale atto le viene dal di fuori, |
Psicologia Vol.III -
|
origine delle cognizioni, poichè non basta il dire che l' | anima | abbia la potenza di formarsele, il che ognuno sa; conviene |
Psicologia Vol.III -
|
ella possa produrle. Aristotele tenta anche di farlo. L' | anima | umana, viene egli a dire, è così disposta, che al |
Psicologia Vol.III -
|
il comune, ossia l' universale ; poichè se non fosse, l' | anima | non si potrebbe fermare in esso ed astrarlo. All' incontro |
Psicologia Vol.III -
|
intende che la mente, ossia l' intelletto, venga all' | anima | dal di fuori; ma non posso a meno di far prima l' |
Psicologia Vol.III -
|
il comune, l' uno; medicando poscia alquanto col dare all' | anima | una potenza di fermarsi al comune, che però riponeva nelle |
Psicologia Vol.III -
|
è l' intelletto, ossia la mente, la quale viene nell' | anima | dal di fuori (3). Ma posciachè l' anima non potrebbe |
Psicologia Vol.III -
|
quale viene nell' anima dal di fuori (3). Ma posciachè l' | anima | non potrebbe acquistare questo intelletto, se non ne avesse |
Psicologia Vol.III -
|
se non ne avesse la facoltà, dunque, dice Aristotele, l' | anima | ha l' intelletto in potenza (intelletto possibile); ed |
Psicologia Vol.III -
|
actu est intellectum in actu . Ecco tutta la teoria dell' | anima | di Aristotele; la quale anima rimane sempre un atto, una |
Psicologia Vol.III -
|
. Ecco tutta la teoria dell' anima di Aristotele; la quale | anima | rimane sempre un atto, una perfezione, una entelechia del |
Psicologia Vol.III -
|
quella cognizione si riceve dai dati del senso; ma l' | anima | stessa non è dal corpo divisibile. Secondo questa dottrina |
Psicologia Vol.III -
|
non è dal corpo divisibile. Secondo questa dottrina l' | anima | non è corpo, ma è bensì atto di corpo, cosa appartenente al |
Psicologia Vol.III -
|
(1). L' errore di Aristotele intorno alla natura dell' | anima | consiste, dunque, nell' « aver fatto venire il comune dalle |
Psicologia Vol.III -
|
dalle cose reali (dal senso che le percepisce e dall' | anima | atta a riceverlo), invece di sollevarsi ad intendere che il |
Psicologia Vol.III -
|
nell' essere comunissimo, nell' essere ideale intuìto dall' | anima | per natura, il quale è forma7oggettiva di essa anima ». |
Psicologia Vol.III -
|
dall' anima per natura, il quale è forma7oggettiva di essa | anima | ». Quindi il maestro della scuola terminò la Filosofia |
Psicologia Vol.III -
|
ella è l' essere ideale, per sè oggetto, immensamente all' | anima | superiore; la quale forma costituisce il nesso naturale |
Psicologia Vol.III -
|
la quale produce la filosofia, volendo riguardare l' | anima | per conoscere che cosa ella è, di che natura e condizione, |
Psicologia Vol.III -
|
errori precedenti, essendosi accorto il suo autore che l' | anima | non poteva essere alcuna di quelle quattro cose, le quali |
Psicologia Vol.III -
|
dalla loro condizione altissima, riducendole al grado dell' | anima | stessa e delle cose soggettive. Che se nol disse |
Psicologia Vol.III -
|
ciò che noi abbiamo esposto circa la natura dell' | anima | colle altrui opinioni, giudica liberamente, guidato dal tuo |
Psicologia Vol.III -
|
ma qui congiunta a una natura inferiore di sè, cioè all' | anima | ed al corpo umano. Ed è in questa maniera di concepire del |
Aristotele esposto ed esaminato vol. II -
|
queste cose materiali agiscano per via de' sensi nell' | anima | umana, allora quest' anima con una sua facoltà che è la |
Aristotele esposto ed esaminato vol. II -
|
agiscano per via de' sensi nell' anima umana, allora quest' | anima | con una sua facoltà che è la mente, separa quella forma |
Aristotele esposto ed esaminato vol. II -
|
quella forma dalla materia. Allora quella forma nell' | anima | è una cosa coll' intellezione. Questa dottrina risulta da |
Aristotele esposto ed esaminato vol. II -
|
la forma ultimata solo rispetto alla sostanza qual è l' | anima | umana, che dicesi entelechia , perchè è per sè atto del |
Aristotele esposto ed esaminato vol. II -
|
che hanno già in potenza, allora mettono in essere l' | anima | ossia la vita. Di conseguente Aristotele definisce la vita |
Aristotele esposto ed esaminato vol. II -
|
la vita: [...OMISSIS...] (2). Così Aristotele definisce l' | anima | generica, secondo il suo metodo (1), per venire poi alle |
Aristotele esposto ed esaminato vol. II -
|
anima, onde in una tale definizione Aristotele chiama l' | anima | in genere entelechia prima , cioè prossima al corpo che la |
Aristotele esposto ed esaminato vol. II -
|
e la tiene, come suo subietto, [...OMISSIS...] (4). Quest' | anima | vegetale si trova separata nelle piante (5). Ma in cert' |
Aristotele esposto ed esaminato vol. II -
|
trova separata nelle piante (5). Ma in cert' altri enti l' | anima | vegetale contiene in potenza la specie della sensitività |
Aristotele esposto ed esaminato vol. II -
|
a suo tempo il corpo che è passato all' atto dell' | anima | vegetale, da questa passa all' atto ulteriore che si chiama |
Aristotele esposto ed esaminato vol. II -
|
vegetale, da questa passa all' atto ulteriore che si chiama | anima | sensitiva . L' anima sensitiva, secondo Aristotele, è |
Aristotele esposto ed esaminato vol. II -
|
all' atto ulteriore che si chiama anima sensitiva . L' | anima | sensitiva, secondo Aristotele, è sempre contenuta in |
Aristotele esposto ed esaminato vol. II -
|
secondo Aristotele, è sempre contenuta in potenza in un' | anima | vegetale (7), come quest' anima è contenuta in potenza in |
Aristotele esposto ed esaminato vol. II -
|
contenuta in potenza in un' anima vegetale (7), come quest' | anima | è contenuta in potenza in un dato corpo naturale |
Aristotele esposto ed esaminato vol. II -
|
in potenza in un dato corpo naturale organizzato. L' | anima | vegetale adunque che ha in potenza la sensitività, tende |
Aristotele esposto ed esaminato vol. II -
|
che ha in potenza la sensitività, tende alla specie o | anima | sensitiva come a suo fine, e a suo bene: chè in grazia del |
Aristotele esposto ed esaminato vol. II -
|
(.). Ora in un modo somigliante spiega l' origine dell' | anima | intellettiva . Ella è già in potenza nella sensitiva, come |
Aristotele esposto ed esaminato vol. II -
|
in certi corpi naturali organici. Ma quando viene all' | anima | intellettiva, distingue da questa, subbiettivamente |
Aristotele esposto ed esaminato vol. II -
|
corporee sono unite indivisibilmente colla materia, nell' | anima | rimangono senza materia, e però come puro atto (2). Ora |
Aristotele esposto ed esaminato vol. II -
|
che sono nei corpi unite colla materia passano all' | anima | mediante l' atto de' corpi. Ora l' atto de' corpi sensibili |
Aristotele esposto ed esaminato vol. II -
|
s' uniscono in un istante e diventano una cosa sola nell' | anima | che sente (5). Essendo dunque la forma sensibile l' atto |
Aristotele esposto ed esaminato vol. II -
|
pel contatto e per l' azione, facendosi ed esistendo nell' | anima | stessa, in questa c' è la forma stessa sensibile che prima |
Aristotele esposto ed esaminato vol. II -
|
di questa nuova attualità nasce l' intendimento, e l' | anima | intellettiva. Queste forme intelligibili non hanno più |
Aristotele esposto ed esaminato vol. II -
|
per sè universali , sono ragioni. Perciò si dice che l' | anima | intellettiva possiede la ragione, «logon» (1). Senza la |
Aristotele esposto ed esaminato vol. II -
|
che costituisce la persona (3). [...OMISSIS...] (4). Che l' | anima | non sia un subietto, ma solo una natura impersonale, si può |
Aristotele esposto ed esaminato vol. II -
|
una natura impersonale, si può certamente concedere, se per | anima | s' intende soltanto o la vita, o ciò che prossimamente dà |
Aristotele esposto ed esaminato vol. II -
|
e organati c' è in potenza quella forma o specie che dicesi | anima | nutritiva o vegetale , in altri di più quella che dicesi |
Aristotele esposto ed esaminato vol. II -
|
nutritiva o vegetale , in altri di più quella che dicesi | anima | sensitiva , in altri anche quella che dicesi anima |
Aristotele esposto ed esaminato vol. II -
|
dicesi anima sensitiva , in altri anche quella che dicesi | anima | intellettiva , che si sviluppa per generazione. Venuta |
Aristotele esposto ed esaminato vol. II -
|
E che anche in quell' atto o specie naturale che si chiama | anima | intellettiva, ci sia la materia ossia la potenza, e con |
Aristotele esposto ed esaminato vol. II -
|
parole: [...OMISSIS...] . Or come la mente in potenza dell' | anima | passi ad emettere gli atti speculativi, cioè ad acquistare |
Aristotele esposto ed esaminato vol. II -
|
in atto , [...OMISSIS...] , in parte è dichiarato nel « De | Anima | » (2), come abbiamo veduto. Passata poi, la mente in |
Aristotele esposto ed esaminato vol. II -
|
atti, l' uno più perfetto dell' altro, nello stato dell' | anima | intellettiva, due dirò così innati e due acquisiti. 1 L' |
Aristotele esposto ed esaminato vol. II -
|
della mente in potenza , che dicesi atto rispetto all' | anima | sensitiva che lo emette; 2 L' atto ulteriore, o specie |
Aristotele esposto ed esaminato vol. II -
|
sensitiva, finalmente intellettiva, allora quest' ultima | anima | è così fatta che è suscettiva di tutte le specie, |
Aristotele esposto ed esaminato vol. II -
|
quella che propriamente intende, raziocina e giudica, ma l' | anima | con essa, [...OMISSIS...] . Della qual maniera non c' è |
Aristotele esposto ed esaminato vol. II -
|
dicendo che il sensibile ha la sua fermezza nell' | anima | in cui si attua la forma sensibile (2). Poichè l' anima |
Aristotele esposto ed esaminato vol. II -
|
anima in cui si attua la forma sensibile (2). Poichè l' | anima | stessa ha la sua verità nella specie con che è conosciuta, |
Aristotele esposto ed esaminato vol. II -
|
verità nella specie con che è conosciuta, giacchè anche l' | anima | si conosce come l' altre cose (3); onde, per essere il |
Aristotele esposto ed esaminato vol. II -
|
sussistere l' universo solo materia corporea senza alcun' | anima | vegetativa ? No, risponde, perchè senza questa non c' è l' |
Aristotele esposto ed esaminato vol. II -
|
vegetativa ? No, risponde, perchè senza questa non c' è l' | anima | sensitiva. Ma non potrebbe esistere l' universo senza |
Aristotele esposto ed esaminato vol. II -
|
Ma non potrebbe esistere l' universo senza alcun' | anima | sensitiva ? In tal caso non si potrebbe più concepire |
Aristotele esposto ed esaminato vol. II -
|
Poteva esistere l' universo senza l' intelligenza, ossia l' | anima | intellettiva ? Impossibile del pari, perchè in tal caso non |
Aristotele esposto ed esaminato vol. II -
|
che relativi, il che è assurdo (3). Poteva esistere l' | anima | intellettiva senza gli intelligibili ? Nè pure, perchè la |
Aristotele esposto ed esaminato vol. II -
|
in potenza. Quindi la materia corporea è in potenza l' | anima | vegetativa, la qual è l' atto di quella; l' anima |
Aristotele esposto ed esaminato vol. II -
|
l' anima vegetativa, la qual è l' atto di quella; l' | anima | vegetativa è l' anima sensitiva in potenza, e questa l' |
Aristotele esposto ed esaminato vol. II -
|
la qual è l' atto di quella; l' anima vegetativa è l' | anima | sensitiva in potenza, e questa l' atto di quella; l' anima |
Aristotele esposto ed esaminato vol. II -
|
anima sensitiva in potenza, e questa l' atto di quella; l' | anima | sensitiva è l' intellettiva in potenza, e questa l' atto |
Aristotele esposto ed esaminato vol. II -
|
in potenza, e questa l' atto della sensitiva; l' | anima | intellettiva è gli intelligibili in potenza, e questi sono |
Aristotele esposto ed esaminato vol. II -
|
Osserva, che certi corpi passando all' atto metton fuori l' | anima | vegetativa, e questa la sensitiva, e questa passando all' |
Aristotele esposto ed esaminato vol. II -
|
e questa la sensitiva, e questa passando all' atto l' | anima | intellettiva, e questa passando all' atto gl' |
Aristotele esposto ed esaminato vol. II -
|
principio solo potrebbe essere il vero subietto dell' | anima | vegetale, di cui la materia non sarebbe che un puro |
Aristotele esposto ed esaminato vol. II -
|
che un puro termine. Che cosa poi dovrebbe essere l' | anima | sensitiva in potenza? Se l' anima vegetale, come suppone |
Aristotele esposto ed esaminato vol. II -
|
poi dovrebbe essere l' anima sensitiva in potenza? Se l' | anima | vegetale, come suppone Aristotele, non sente nulla, in che |
Aristotele esposto ed esaminato vol. II -
|
da esso di poi (1). O conviene dunque ammettere nell' | anima | vegetale qualche cosa di sentito, per minimo che sia, o |
Aristotele esposto ed esaminato vol. II -
|
sia, o riconoscere che non c' è in essa punto nè poco l' | anima | sensitiva in potenza. Il sentimento dove non è, dovrebbe |
Aristotele esposto ed esaminato vol. II -
|
separate. Con questo egli allude indubitatamente all' | anima | intellettiva, che considera come specie del corpo |
Aristotele esposto ed esaminato vol. II -
|
dell' operare della natura. Questa gran produzione dell' | anima | appartiene a quell' efficienza naturale, che Aristotele |
Aristotele esposto ed esaminato vol. II -
|
ultimo suo atto, puro da materia corporea, che dicesi | anima | e mente , alla natura non resta altro che fare, ma in |
Aristotele esposto ed esaminato vol. II -
|
posta in essere una nuova causa d' operare, e questa è l' | anima | stessa intellettuale, dotata di diverse potenze, e che dà |
Aristotele esposto ed esaminato vol. II -
|
alla specie come forma reale, così tutta l' attività dell' | anima | intellettiva, che è l' altra causa da Aristotele spesso |
Aristotele esposto ed esaminato vol. II -
|
dell' attività e de' movimenti. Ma se tutte le specie nell' | anima | sono acquisite, come l' anima sarà un principio operante? |
Aristotele esposto ed esaminato vol. II -
|
Ma se tutte le specie nell' anima sono acquisite, come l' | anima | sarà un principio operante? Aristotele risponde che la |
Aristotele esposto ed esaminato vol. II -
|
un principio operante? Aristotele risponde che la stessa | anima | intellettiva è una specie (2). E dice la mente, come |
Aristotele esposto ed esaminato vol. II -
|
pratico e del fattivo, e quindi di tutta l' attività dell' | anima | intellettiva, gioverà che, richiamando le cose dette, e |
Aristotele esposto ed esaminato vol. II -
|
intelligibile ed al divino. Perocchè con questo sviluppo l' | anima | si provvede di specie determinate, di cui si compongono le |
Aristotele esposto ed esaminato vol. II -
|
in potenza . Quando l' animale di cui si tratta, abbia un' | anima | intellettiva, le specie intelligibili che sono in potenza |
Aristotele esposto ed esaminato vol. II -
|
e specie dell' atto della sensazione particolare, perchè l' | anima | sensitiva è ella stessa un sentimento (3). La natura |
Aristotele esposto ed esaminato vol. II -
|
un' altra natura, a quella del corpo animato, termine dell' | anima | sensitiva. Pure il corpo esterno si sente come forza che |
Aristotele esposto ed esaminato vol. II -
|
parmi si provi dai luoghi seguenti: « « Diciamo l' | anima | stessa essere in un certo modo tutte le cose che sono » ». |
Aristotele esposto ed esaminato vol. II -
|
tanto le cose sensibili quanto le intelligibili sono nell' | anima | non solo in atto, ma ben anco in potenza: ne riconosce con |
Aristotele esposto ed esaminato vol. II -
|
venire le une dalle altre. Oltre di che, se sono nell' | anima | in potenza ed in atto, di conseguente non sono ne' corpi |
Aristotele esposto ed esaminato vol. II -
|
deve essere della stessa specie, conviene che ci sia nell' | anima | un primo sentito che sia in potenza tutti gli altri |
Aristotele esposto ed esaminato vol. II -
|
ideale , che noi abbiamo posti come costitutivi dell' | anima | umana. Aristotele dunque qui è nel vero. Continua poi |
Aristotele esposto ed esaminato vol. II -
|
poi mostrando come rimangano le cose corporee fuori dell' | anima | così: [...OMISSIS...] . - Sulle quali parole conviene |
Aristotele esposto ed esaminato vol. II -
|
in vari modi; e tra gli altri in questi due, che nell' | anima | sia la sola forma , rimanendo fuori di essa il composto di |
Aristotele esposto ed esaminato vol. II -
|
di essa il composto di materia e di forma: o che nell' | anima | sia la forma , rimanendo esclusa dall' anima la sola |
Aristotele esposto ed esaminato vol. II -
|
o che nell' anima sia la forma , rimanendo esclusa dall' | anima | la sola materia. In quest' ultimo senso fu inteso da' |
Aristotele esposto ed esaminato vol. II -
|
» » (1). Vedesi che anche qui per Aristotele (nè pur l' | anima | intellettiva) non è il subietto , ma uno strumento del |
Aristotele esposto ed esaminato vol. II -
|
altro: [...OMISSIS...] . Dal qual luogo si raccoglie che l' | anima | è strumento degli strumenti, come la mano, perchè essa è |
Aristotele esposto ed esaminato vol. II -
|
spiegazione di ciò che dice così di frequente, che « « l' | anima | senza i fantasmi nulla intende » » (1). Nè noi ripugniamo, |
Aristotele esposto ed esaminato vol. II -
|
(2). Ora questo «to noetikon» è quel principio stesso nell' | anima | che chiama anche «to epistemonikon,» quel primo sapere |
Aristotele esposto ed esaminato vol. II -
|
quel primo sapere indeterminato che è insito nell' | anima | e che costituisce la mente. Dice anche più espressamente |
Aristotele esposto ed esaminato vol. II -
|
i sensibili siano vere specie, ma quelli che ricevono nell' | anima | intellettiva la specie della mente, e così s' intendono; |
Aristotele esposto ed esaminato vol. II -
|
ed essa, eterna ed assoluta; e se essa non s' unisce nell' | anima | al sensibile come forma, il sensibile non sarebbe mai |
Aristotele esposto ed esaminato vol. II -
|
con alcun corpo. [...OMISSIS...] . Dunque nè pur l' | anima | in quant' è atto del corpo; ed avendo definito l' anima « |
Aristotele esposto ed esaminato vol. II -
|
l' anima in quant' è atto del corpo; ed avendo definito l' | anima | « un atto del corpo »carattere, che essendo generico è |
Aristotele esposto ed esaminato vol. II -
|
sussista, tuttavia quando la mente, essendo data all' | anima | come uno strumento, viene dall' anima adoperata a percepire |
Aristotele esposto ed esaminato vol. II -
|
essendo data all' anima come uno strumento, viene dall' | anima | adoperata a percepire ed intendere, essa anima abbia |
Aristotele esposto ed esaminato vol. II -
|
viene dall' anima adoperata a percepire ed intendere, essa | anima | abbia bisogno del corpo. Onde alle citate parole Aristotele |
Aristotele esposto ed esaminato vol. II -
|
continua così: [...OMISSIS...] . Onde per l' uso che fa l' | anima | della mente imagina un corpo etereo e divino, che si separa |
Aristotele esposto ed esaminato vol. II -
|
teoretica si trova principalmente nel terzo libro dell' | Anima | (capitoli quarto e quinto), di cui pure abbiamo fatta l' |
Aristotele esposto ed esaminato vol. II -
|
abbiamo fatta l' analisi. La storia del modo con cui l' | anima | intellettiva procede fino agli ultimi intelligibili, è |
Aristotele esposto ed esaminato vol. II -
|
procede fino agli ultimi intelligibili, è questa: l' | anima | ha un' attività e un movimento intellettuale suo proprio: |
Aristotele esposto ed esaminato vol. II -
|
riceve la sensazione: questo è di tutti gli animali. Ma l' | anima | d' alcuni non va oltre: in altri la cosa sentita rimane |
Aristotele esposto ed esaminato vol. II -
|
rimane [...OMISSIS...] : quest' uno che rimane nell' | anima | [...OMISSIS...] è una memoria , e dalla memoria di tali |
Aristotele esposto ed esaminato vol. II -
|
poi, cioè da tutto ciò che è stato depositato nell' | anima | e che è l' universale, cioè dall' uno fuori dei molti, che |
Aristotele esposto ed esaminato vol. II -
|
fuori dei molti, che in tutti i precedenti restati nell' | anima | giace uno e il medesimo, si fa il principio dell' arte e |
Aristotele esposto ed esaminato vol. II -
|
sente il singolare, il senso non dà l' universale: ma è l' | anima | quella che in occasione del senso, con un' altra sua |
Aristotele esposto ed esaminato vol. II -
|
in questo senso la sensazione è dell' universale, cioè l' | anima | intellettiva universalizza il singolare che è il solo dato |
Aristotele esposto ed esaminato vol. II -
|
di artefatto e però non può ancora essere ingenito nell' | anima | in questa forma di proposizione; i termini della |
Aristotele esposto ed esaminato vol. II -
|
si vedono gli altri universali. Poichè non avendo l' | anima | nostra che l' intuizione dell' essere al tutto |
Aristotele esposto ed esaminato vol. II -
|
sieno ne' particolari sensibili, ma perchè, essendoci nell' | anima | l' essere, questi hanno nell' essere la loro ragione , e |
Aristotele esposto ed esaminato vol. II -
|
di contraddizione, cioè l' essere: col qual essere l' | anima | afferma questo è, questo non è [...OMISSIS...] (4): l' |
Aristotele esposto ed esaminato vol. II -
|
una: chè, come c' è un solo e indivisibile sensitivo nell' | anima | con cui ella sente più cose (1), così c' è pure un unico e |
Aristotele esposto ed esaminato vol. II -
|
di modo che, a ragion d' esempio, di quella parte dell' | anima | con cui sente il dolce, e di quella con cui sente il |
Aristotele esposto ed esaminato vol. II -
|
dolce, e di quella con cui sente il bianco, risulti nell' | anima | un uno con cui senta l' un e l' altro [...OMISSIS...] . C' |
Aristotele esposto ed esaminato vol. II -
|
. C' è dunque secondo Aristotele un sensitivo nell' | anima | che è uno ed indivisibile, e questo in atto, «kat' |
Aristotele esposto ed esaminato vol. II -
|
non sia tale nella realità. La ragione dunque è nell' | anima | (3) ed è altra cosa dalla realità esterna, vi è generata |
Aristotele esposto ed esaminato vol. II -
|
« « il vero è il toccare e il dire »(3) ». Suppone che l' | anima | tocchi immediatamente questi intelligibili incomposti: con |
Aristotele esposto ed esaminato vol. II -
|
che Aristotele dice tocco , e noi chiamiamo intuizione, l' | anima | non s' inganna mai: « « Poichè, soggiunge, non ha luogo l' |
Aristotele esposto ed esaminato vol. II -
|
specie in un tempo indivisibile e coll' indivisibile dell' | anima | » (3) ». Sul qual luogo si potrebbe così ragionare: L' |
Aristotele esposto ed esaminato vol. II -
|
» (3) ». Sul qual luogo si potrebbe così ragionare: L' | anima | unisce i più in uno, perchè ella intende l' indivisibile di |
Aristotele esposto ed esaminato vol. II -
|
altra che quella dell' essere. Dunque la potenza che ha l' | anima | di unire e dividere, per via di predicazione, nasce dall' |
Aristotele esposto ed esaminato vol. II -
|
che ha dell' essere. Colloca dunque Aristotele nell' | anima | qualche cosa di uno , tanto nell' ordine sensuale, quanto |
Aristotele esposto ed esaminato vol. II -
|
quanto nell' ordine intellettuale: quest' uno che è nell' | anima | può esistere in più modi, e questi modi nell' ordine del |
Aristotele esposto ed esaminato vol. II -
|
si conosce, [...OMISSIS...] . Quest' uno poi che è nell' | anima | e che contiene tutti i sensibili, e così pure quest' altro |
Aristotele esposto ed esaminato vol. II -
|
tutti i sensibili, e così pure quest' altro uno che è nell' | anima | e che contiene tutti gl' intelligibili, li contiene non in |
Aristotele esposto ed esaminato vol. II -
|
che non è altro che l' essere, è posto da Aristotele nell' | anima | come mente, sotto un aspetto in atto, sotto un altro in |
Aristotele esposto ed esaminato vol. II -
|
dunque sono potenzialmente in un primo sensitivo dell' | anima | (sentimento fondamentale), tutti gli intelligibili sono in |
Aristotele esposto ed esaminato vol. II -
|
tutti gli intelligibili sono in un primo intellettivo dell' | anima | pure potenzialmente (essere indeterminato). Così ricapitola |
Aristotele esposto ed esaminato vol. II -
|
è dal nostro filosofo chiamata « « lo scientifico dell' | anima | » » «to epistemonikon». Anche questa parola ha un senso |
Aristotele esposto ed esaminato vol. II -
|
il generante produce un suo simile. [...OMISSIS...] . L' | anima | intellettiva dunque si svolge dal seme; ma la mente? Questa |
Aristotele esposto ed esaminato vol. II -
|
Pare dunque che per mente intenda l' oggetto e per l' | anima | intellettiva il soggetto. [...OMISSIS...] . E qui si vede |
Aristotele esposto ed esaminato vol. II -
|
soggetto. [...OMISSIS...] . E qui si vede come riponga l' | anima | intellettiva tra quei principŒ che hanno bisogno d' organo |
Aristotele esposto ed esaminato vol. II -
|
come più sopra abbiamo dichiarato. Ma come avviene all' | anima | dal di fuori? Certamente come tutte le altre specie |
Aristotele esposto ed esaminato vol. II -
|
reale, e questa sia l' anima. Egli vi dice che « « niuna | anima | può essere in un altro, se non in quello di cui ella è, nè |
Aristotele esposto ed esaminato vol. II -
|
l' occhio d' un corpo morto »(2) ». La forma reale dell' | anima | non può essere se non in quel corpo che l' ha: ma la forma |
Aristotele esposto ed esaminato vol. II -
|
assegnandole una causa superiore: poichè la stessa | anima | umana non è intellettiva se non aspira e tende col suo |
Aristotele esposto ed esaminato vol. II -
|
e la più nobile vita, l' ultimo e il più nobile atto dell' | anima | più nobile di tutte, che è l' anima intellettiva, a cui le |
Aristotele esposto ed esaminato vol. II -
|
più nobile atto dell' anima più nobile di tutte, che è l' | anima | intellettiva, a cui le stesse virtù morali e tutte l' altre |
Aristotele esposto ed esaminato vol. II -
|
la sostanza divina entri in composizione col corpo e coll' | anima | dell' uomo, rimanendo sostanza in atto, essendo la vita |
Aristotele esposto ed esaminato vol. II -
|
Iddio nell' universo [...OMISSIS...] , e lo pone pure nell' | anima | intellettiva, come principio primo d' ogni suo movimento, |
Aristotele esposto ed esaminato vol. II -
|
que' superficiali de' nostri tempi, che non ripongono nell' | anima | intellettiva niun oggetto insito, e da' sensisti, che la |
Aristotele esposto ed esaminato vol. II -
|
il vero, a Platone. [...OMISSIS...] . Ciò dunque a cui l' | anima | deve tendere è di sottrarsi alla sensazione, e affissarsi |
Aristotele esposto ed esaminato vol. II -
|
contiene tutti gli altri, conviene certamente che dia un' | anima | dotata d' intelligenza e d' appetito (1), che sono le cause |
Aristotele esposto ed esaminato vol. II -
|
a imitazione di Platone, voluto significare che l' | anima | del cielo, risolvendosi in una continua riflessione sopra |
Aristotele esposto ed esaminato vol. II -
|
guari diverso da quello spirito calido che è mezzano tra l' | anima | intellettiva ed il corpo e propria sede probabilmente dell' |
Aristotele esposto ed esaminato vol. II -
|
intellettiva ed il corpo e propria sede probabilmente dell' | anima | sensitiva e dell' appetito (.). Laonde alla posizione degli |
Aristotele esposto ed esaminato vol. II -
|
tutto (1). Questa mente pura, che si dice una parte dell' | anima | umana, è di natura separata dal rimanente dell' anima (2), |
Aristotele esposto ed esaminato vol. II -
|
dell' anima umana, è di natura separata dal rimanente dell' | anima | (2), e viene dal di fuori (3); onde non pare che Aristotele |
Aristotele esposto ed esaminato vol. II -
|
di fuori (3); onde non pare che Aristotele conservasse all' | anima | dopo la morte dell' uomo la sua individualità, rimanendo |
Aristotele esposto ed esaminato vol. II -
|
vegetabili , il cui complesso, e il cui nesso è la vita o | anima | vegetativa; il terzo è quello delle specie sensibili , il |
Aristotele esposto ed esaminato vol. II -
|
sensibili , il cui complesso e il cui nesso è la vita o | anima | sensitiva che costituisce l' animale; il quarto grado è |
Aristotele esposto ed esaminato vol. II -
|
specie intellettive , il cui complesso e il cui nesso è l' | anima | intellettiva. Ogni ente mondiale è costituito da una sola |
Aristotele esposto ed esaminato vol. II -
|
aspetti, [...OMISSIS...] ? Essa è una facoltà che ha l' | anima | umana di raccogliere le specie sparse nella natura (per |
Aristotele esposto ed esaminato vol. II -
|
il primo intelligibile, Iddio; in quant' è subiettiva, è l' | anima | umana che tocca quel primo intelligibile di continuo, onde |
Aristotele esposto ed esaminato vol. II -
|
in quanto che il subietto è l' atto stesso d' ogni | anima | intuente la forma dell' Essere. Così si spiega come |
Aristotele esposto ed esaminato vol. II -
|
generanti, di pervenire a quell' atto che costituisce l' | anima | umana, di cui la parte più elevata è la mente. Ho detto che |
Aristotele esposto ed esaminato vol. II -
|
e questo accade nella generazione umana rispetto all' | anima | che è la specie del corpo, anzi solo rispetto a quella |
Aristotele esposto ed esaminato vol. II -
|
specie del corpo, anzi solo rispetto a quella parte dell' | anima | che è del tutto pura da ogni contagione di materia, e |
Aristotele esposto ed esaminato vol. II -
|
, di cui parla Aristotele nel III, 5 dell' « | Anima | », e finalmente la mente passiva, [...OMISSIS...] , che non |
Aristotele esposto ed esaminato vol. II -
|
la dottrina acquista chiarezza. In fatti supponendo che l' | anima | umana in cui è la mente sia giunta all' intuizione dell' |
Aristotele esposto ed esaminato vol. II -
|
essere conviene che per la stessa ragione l' occhio dell' | anima | veda tutto ciò che le si presenta come essere. La mente |
Aristotele esposto ed esaminato vol. II -
|
mente in atto cioè la vista intellettiva e subiettiva dell' | anima | vede le specie ne' sensibili, allora ella acquista tali |
Aristotele esposto ed esaminato vol. II -
|
nelle sensazioni e nelle immagini che sono sottratte all' | anima | insieme all' organo corporale di cui abbisognano (1). All' |
Aristotele esposto ed esaminato vol. II -
|
di ricevere tali specie. Questa è quella mente, con cui l' | anima | pensa e percepisce, [...OMISSIS...] : onde evidentemerice e |
Aristotele esposto ed esaminato vol. II -
|
(1). Questo principio dunque di contemplazione che ha l' | anima | dell' eterna e prima essenza rispetto alle specie mondiali |
Aristotele esposto ed esaminato vol. II -
|
il sensitivo, il motivo di luogo, sieno parti della stessa | anima | di cui è la mente. La mente essendo nella stessa anima, e |
Aristotele esposto ed esaminato vol. II -
|
della nottola sono al lume del giorno, così la mente dell' | anima | nostra a quelle cose che per loro natura sono |
Aristotele esposto ed esaminato vol. II -
|
cose (4). Quando poi Aristotele parla della mente data all' | anima | come strumento col quale possa formarsi la scienza, non può |
Aristotele esposto ed esaminato vol. II -
|
la seconda «panta noei»: la prima è lo strumento dell' | anima | [...OMISSIS...] , la seconda è l' effetto prodotto dall' |
Aristotele esposto ed esaminato vol. II -
|
(3). Questa raccolta delle specie naturali fatta dall' | anima | coll' organo della mente, per via dell' induzione e del |
Aristotele esposto ed esaminato vol. II -
|
(1), e per mezzo della generazione umana si perpetua. Ma l' | anima | umana non tocca quest' atto che imperfettamente, e non |
Aristotele esposto ed esaminato vol. II -
|
specie sostanziale che è una e singolare e che rimane nell' | anima | fornita di mente, in occasione della sensazione (6). Onde a |
Aristotele esposto ed esaminato vol. II -
|
. L' uomo non percepisce se non il mondo sensibile e l' | anima | propria; il primo, oggetto dell' esperienza esterna; il |
Antropologia soprannaturale Vol.I -
|
se non si trattasse qui di un' azione interna di Dio nell' | anima | dell' uomo, di un' azione reale ; mai dentro l' uomo esser |
Antropologia soprannaturale Vol.I -
|
dell' uomo è la reale azione della grazia nell' | anima | umana (4). Che diremo dunque del protestantesimo che nei |
Antropologia soprannaturale Vol.I -
|
Chi dà fede ad una non ideale ma reale azione di Dio nell' | anima | per la quale questa sia mossa alla fede, carità e buone |
Antropologia soprannaturale Vol.I -
|
anima, dice S. Tommaso, sono molte; ma l' essenza dell' | anima | è unica: quelle dunque sono diverse da questa, ma da questa |
Antropologia soprannaturale Vol.I -
|
come tralci da un unico ceppo. Come poi l' essenza dell' | anima | è il principio comune delle potenze, così le potenze sono |
Antropologia soprannaturale Vol.I -
|
l' operazione mirabile della grazia nella essenza dell' | anima | umana (4). Nella essenza dell' anima adunque, nell' IO è la |
Antropologia soprannaturale Vol.I -
|
nella essenza dell' anima umana (4). Nella essenza dell' | anima | adunque, nell' IO è la operazione della grazia: in questo |
Antropologia soprannaturale Vol.I -
|
operazione della divina grazia. Dottrina cristiana è che l' | anima | sia il soggetto della grazia in quanto essa appartiene alla |
Antropologia soprannaturale Vol.I -
|
potenza si deve chiamare un elemento della essenza dell' | anima | umana«. Ciò che non meno è conforme alle dottrine dell' |
Antropologia soprannaturale Vol.I -
|
Aquinate, si può rivelare dal seguente ragionamento: L' | anima | umana è di una specie diversa da quella de' bruti pel solo |
Antropologia soprannaturale Vol.I -
|
. Dunque l' intelletto appartiene all' essenza dell' | anima | umana. La proposizione minore di questo sillogismo è |
Antropologia soprannaturale Vol.I -
|
di sua natura (2). L' azione adunque della grazia nell' | anima | è un' azione nella parte sua intellettiva, è l' intelletto |
Antropologia soprannaturale Vol.I -
|
salmo: « dammi intelletto » (questa è l' essenza dell' | anima | intellettiva) «e io scruterò la tua legge » (questa è la |
Antropologia soprannaturale Vol.I -
|
non fosse nulla d' intellettivo e di razionale, sarebbe un' | anima | irragionevole, qual' è quella dei bruti. Ciò posto, in |
Antropologia soprannaturale Vol.I -
|
percezione, che toccava, che produceva un sentimento, un' | anima | nuova piena di virtù e di forza da operare. [...OMISSIS...] |
Antropologia soprannaturale Vol.I -
|
congiunto e quasi concorporato colla essenza dell' | anima | nostra. [...OMISSIS...] Questa azione divina, continua e |
Antropologia soprannaturale Vol.I -
|
continua e immanente della grazia nell' anima, dà all' | anima | una stabile energia, la solleva a un potere che prima non |
Antropologia soprannaturale Vol.I -
|
una causa formale ; cioè dispose dare alla essenza dell' | anima | una nuova forma, una nuova attività; il che è quanto dire |
Antropologia soprannaturale Vol.I -
|
pure che l' intelletto è un elemento della essenza dell' | anima | nostra: quindi la grazia opera nella essenza dell' anima, e |
Antropologia soprannaturale Vol.I -
|
Essendo nostra questa potenza, uscendo dall' essenza dell' | anima | nostra, nostri devono essere gli atti di questa potenza, e |
Antropologia soprannaturale Vol.I -
|
Santo in noi, cioè della grazia che sta nella essenza dell' | anima | e da questa per conseguente li distingue: [...OMISSIS...] . |
Antropologia soprannaturale Vol.I -
|
e, per così dire, un suo toccamento. Quanto insomma l' | anima | sente, deve essere tal cosa che sia evidentemente Dio (1); |
Antropologia soprannaturale Vol.I -
|
a degli atti accidentali. In questo senso parimente l' | anima | è la forma del corpo. Ora Dio non può essere, in tal modo, |
Antropologia soprannaturale Vol.I -
|
ma solo forma fenomenale, o apparente, come tale, all' | anima | stessa: in quanto poi esso è attivo , anzichè causa |
Antropologia soprannaturale Vol.I -
|
assai acconciamente quell' essere Iddio, rispetto all' | anima | dotata di grazia, non una causa puramente formale, ma una |
Antropologia soprannaturale Vol.I -
|
ma non quella di ricevere essa in sè cosa alcuna dall' | anima | ove inabita. [...OMISSIS...] (Ecco la ragione del non patir |
Antropologia soprannaturale Vol.I -
|
del Padre, e che, unendosi con noi, viene sentito dall' | anima | nostra e così l' anima nostra riceve la impressione e la |
Antropologia soprannaturale Vol.I -
|
con noi, viene sentito dall' anima nostra e così l' | anima | nostra riceve la impressione e la imagine di lui. Egli è |
Antropologia soprannaturale Vol.I -
|
del suggello adoperata a spiegare l' azione di Dio nell' | anima | giusta: solamente che nel suggello si mostra altresì non |
Antropologia soprannaturale Vol.I -
|
Trinità termine della operazione della grazia e forma dell' | anima | santa, ci parve poter acconciamente chiamare questa |
Antropologia soprannaturale Vol.I -
|
a tutto quell' idea, che è insieme sostanza, cibo dell' | anima | che la sazia, la compisce a segno, che non le resta che |
Antropologia soprannaturale Vol.I -
|
che ci letifica: nutrimento e delizia incomparabile dell' | anima | ebbra e affogata come in pelago di amore, ove siffattamente |
Antropologia soprannaturale Vol.I -
|
svanisce. All' incontro nel sentimento soprannaturale l' | anima | percepisce tre volte la stessa cosa, cioè tanto nel |
Antropologia soprannaturale Vol.I -
|
dell' amore, senza aggiungervi nulla di più, perchè l' | anima | posseduta dall' amore ed ebbra in lui già perde quasi fino |
Antropologia soprannaturale Vol.I -
|
è da considerarsi che, rimanendo il solo amore nell' | anima | e smarrendosi la notizia precedente di Dio (il quale |
Antropologia soprannaturale Vol.I -
|
l' esterna rivelazione, ebbero anche nell' interiore | anima | un lume corrispondente di grazia, mediante il quale |
Antropologia soprannaturale Vol.I -
|
rappresentata appunto in un connubio indissolubile dell' | anima | con Cristo, della chiesa con lui suo sposo. « PERMANETE in |
Antropologia soprannaturale Vol.I -
|
la santità stessa, la carità originaria (5) che informa l' | anima | nostra. Dunque esso opera nella volontà . Nè meno opera per |
Antropologia soprannaturale Vol.I -
|
si radica nell' essenza dell' anima. L' essenza dell' | anima | intellettiva è a un tempo passiva e attiva: in quanto è |
Antropologia soprannaturale Vol.I -
|
l' amore in questo che assottiglia e affina l' occhio dell' | anima | e la contemplazione; la volontà insomma, che muove la |
Antropologia soprannaturale Vol.I -
|
di spiegazione, perocchè non sempre la santificazione dell' | anima | si opera in egual modo (2). Un effetto talvolta è prodotto |
Antropologia soprannaturale Vol.I -
|
mezzo. Ora io dico, che anche nella santificazione dell' | anima | non sempre la persona dello Spirito Santo opera in modo da |
Antropologia soprannaturale Vol.I -
|
. All' opposto, quando la persona dello Spirito informa l' | anima | umana, allora è proprietà dello Spirito la santificazione: |
Antropologia soprannaturale Vol.I -
|
persona dello Spirito non informa l' anima, ma solo nell' | anima | vi hanno i suoi doni, in tal caso l' effetto di questa |
Antropologia soprannaturale Vol.I -
|
stesso non si faccia forma dell' anima, la santità dell' | anima | non si potrebbe dire Spiriti7forme , ma solo deiforme; e |
Antropologia soprannaturale Vol.I -
|
il secondo è la stessa persona dello Spirito, di cui l' | anima | si fa partecipe. Or quando è che si può dire, riceversi |
Antropologia soprannaturale Vol.I -
|
fa partecipe. Or quando è che si può dire, riceversi dall' | anima | i doni , e quando riceversi lo stesso Spirito ? L' anima, |
Antropologia soprannaturale Vol.I -
|
è essenzialmente viva, è sentimento. Non può dirsi che l' | anima | abbia ricevuto la persona stessa dello Spirito Santo se non |
Antropologia soprannaturale Vol.I -
|
quale egli stesso sia la forma , un sentimento, per cui l' | anima | senta l' amabilità di Dio per modo che quest' amabilità |
Antropologia soprannaturale Vol.I -
|
in azione nel fondo e talor, può dirsi, nell' abisso dell' | anima | sua? E quelli che più acutamente ritorcono lo sguardo in sè |
Antropologia soprannaturale Vol.I -
|
parliamo, non sia un sentimento TOTALE e che accusi nell' | anima | qualche cosa di sussistente, non si può dire che sia |
Antropologia soprannaturale Vol.I -
|
all' opposto, ove lo Spirito Santo si comunichi all' | anima | personalmente, egli è il santificatore di lei con quella |
Antropologia soprannaturale Vol.I -
|
propriamente l' immediato imparare che fa da Cristo l' | anima | per una comunicazione tale, che dà fino l' immortalità, che |
Antropologia soprannaturale Vol.I -
|
Spirito Santo si appropria, perchè è un avviamento nell' | anima | al medesimo Spirito Santo; ed è anche in questo senso, che |
Antropologia soprannaturale Vol.I -
|
le cognizioni particolari (1). Ora chi insegna all' | anima | nostra a penetrare colla riflessione nel Verbo percepito? a |
Antropologia soprannaturale Vol.I -
|
è il fonte: Cristo dà l' acqua, e questa diverrà poi nell' | anima | un fonte. L' acqua che dà Cristo, sono quelli che abbiamo |
Antropologia soprannaturale Vol.I -
|
Tuttavia il Padre a questo mondo non è visibile dall' | anima | per sè stesso, ma solo pel Figliuolo: e in questo non |
Antropologia soprannaturale Vol.I -
|
verità che si diffonde nell' anima, pel quale affetto l' | anima | contempla e imbeve e s' innebria della luce della verità; e |
Antropologia soprannaturale Vol.I -
|
di verità, e solo esso sazia e empisce il bisogno dell' | anima | intelligente. Per questo è che lo Spirito divino dà |
Antropologia soprannaturale Vol.I -
|
di lei come infinito e necessario. Alla vista del quale l' | anima | si congiunge più ed è tratta alla sapienza sussistente che |
Antropologia soprannaturale Vol.I -
|
divine si comunicano ineffabilmente e segretamente all' | anima | dell' uomo sollevato all' ordine soprannaturale e vi |
Antropologia soprannaturale Vol.I -
|
lo Spirito e il Verbo sono che fanno l' azione reale nell' | anima | e la collustrano. Al filosofo, cioè all' uomo nell' ordine |
Antropologia soprannaturale Vol.I -
|
percezione reale, non dell' orecchio al di fuori, ma dell' | anima | al di dentro, poco innanzi al luogo citato, dicendo a quei |
Antropologia soprannaturale Vol.I -
|
uomo, ma bensì in un' operazione occulta che fa Dio nell' | anima | (1), alla quale dà il sentimento di sè; egli è manifesto |
Antropologia soprannaturale Vol.I -
|
canone di quel primo emendatore del Vangelo, alla cui santa | anima | ha dedicato il suo libro (1): che fu quel celebre: « stat |
Antropologia soprannaturale Vol.I -
|
nelle operazioni della memoria ch' essa... [che l' | anima | è imagine e somiglianza di Dio; per tal modo presente a sè |
Antropologia soprannaturale Vol.I -
|
grazia si faccia mediante un' operazione reale di Dio nell' | anima | umana (4): per la grazia essere Iddio formalmente congiunto |
Antropologia soprannaturale Vol.I -
|
eguale a sè. Tale lo Spirito Santo pur coll' entrare nell' | anima | vi accende in essa il Verbo, che è quanto dire la vera |
Antropologia soprannaturale Vol.I -
|
E quelle parole che seguono: « E l' uomo fu fatto in | anima | vivente« »; si devono intendere non meno della vita del |
Antropologia soprannaturale Vol.I -
|
comunicando: di che egli è come un suggello rispetto all' | anima | nostra e lo Spirito Santo è quello che lo usa sigillando in |
Antropologia soprannaturale Vol.I -
|
che « l' imagine di Dio nell' uomo è solo il Verbo coll' | anima | dell' uomo congiunto« », con S. Agostino al quale non piace |
Antropologia soprannaturale Vol.I -
|
come l' uomo ha una parte di sè interiore consistente nell' | anima | intellettiva, e una parte esteriore, cioè il corpo |
Antropologia soprannaturale Vol.I -
|
universo materiale, è ordinato a dover essere ministro all' | anima | delle notizie delle cose e eccitamento alle sue nobili |
Antropologia soprannaturale Vol.I -
|
chiamarsi, che può dare la pienezza dei beni naturali a un' | anima | pura e innocente: ma in quest' anima dovevano poi |
Antropologia soprannaturale Vol.I -
|
beni naturali a un' anima pura e innocente: ma in quest' | anima | dovevano poi risvegliarsi da sè altri desideri, altri |
Antropologia soprannaturale Vol.I -
|
la vita, anche quella che consisteva nell' unione dell' | anima | col corpo, fino che questa vita doveva rendersi |
Antropologia soprannaturale Vol.I -
|
in Adamo fosse fornito di grazia e nell' essenza della sua | anima | Iddio realmente esercitasse una segreta azione, tuttavia |
Antropologia soprannaturale Vol.I -
|
azione, tuttavia questo Dio che abitava nell' essenza dell' | anima | dell' uomo, non diffondeva però a prima giunta tanto la sua |
Antropologia soprannaturale Vol.I -
|
opera nell' essenza dell' anima, ed è Dio stesso che all' | anima | formalmente si congiunge. Ora per una cotale unione l' |
Antropologia soprannaturale Vol.I -
|
si venisse moltiplicando (2). Abbiamo veduto come l' | anima | intelligente si crea nell' uomo in venendo questo generato, |
Antropologia soprannaturale Vol.I -
|
sicuramente pensare a se stesso, ai suoi atti interni, all' | anima | sua che non cade punto sotto i suoi sensi, se non in un |
Antropologia soprannaturale Vol.I -
|
indefinita e immortale a cui aspira continuamente l' | anima | dell' uomo, e si paragona coll' immensità di questi |
Antropologia soprannaturale Vol.I -
|
e legale imputazione (2), in una macchia che rende l' | anima | giustamente degna di eterna dannazione, è tal cosa di che |
Antropologia soprannaturale Vol.I -
|
la parola « macula« » materialmente, perocchè nell' | anima | non si dànno macchie nel senso proprio e materiale: |
Antropologia soprannaturale Vol.I -
|
e disgrega quell' ordine e bellezza di giustizia, di cui l' | anima | doveva altramente essere decorata. Egli è evidente che |
Antropologia soprannaturale Vol.I -
|
imputato; perchè sia una macchia morale che contamina l' | anima | loro; conviene che il disordine del peccato sia altresì |
Antropologia soprannaturale Vol.I -
|
di Trento che il battesimo ha efficacia di t“rre dall' | anima | pienamente la macchia del peccato. [...OMISSIS...] Dunque |
Antropologia soprannaturale Vol.I -
|
cioè che egli deve essere una macchia morale dell' | anima | e che per conseguente deve affettare anche la volontà dell' |
Antropologia soprannaturale Vol.I -
|
che il peccato originale risiede primieramente nell' | anima | stessa e dall' essenza dell' anima trapassi a contaminare |
Antropologia soprannaturale Vol.I -
|
primieramente nell' anima stessa e dall' essenza dell' | anima | trapassi a contaminare le potenze; colla sentenza di San |
Antropologia soprannaturale Vol.I -
|
sola volontà è la potenza morale, e che tutto ciò che nell' | anima | vi è di morale esser vi dee per cagione della volontà; e |
Antropologia soprannaturale Vol.I -
|
Tommaso, fluiscono le potenze. Se dunque per essenza dell' | anima | s' intende il principio delle potenze, egli è manifesto |
Antropologia soprannaturale Vol.I -
|
che il peccato originale macchi prima l' essenza dell' | anima | che la volontà; e qui mi basterà solo di notare che il |
Antropologia soprannaturale Vol.I -
|
e per ciò qualunque infezione e guastamento fosse nell' | anima | anteriore allo storcimento della volontà, ciò non sarebbe |
Antropologia soprannaturale Vol.I -
|
errore di una mano o di un piede s' imputa all' uomo o all' | anima | che mosse quella mano o quel piede. Si deve intendere che |
Antropologia soprannaturale Vol.I -
|
originale. Abbiamo veduto che anche tutte le potenze dell' | anima | sono state vulnerate dal peccato originale. Ora questa |
Antropologia soprannaturale Vol.I -
|
il Signore Dio tuo di tutto il cuore tuo e in tutta l' | anima | tua, e in tutta la mente tua« (1) ». Egli è il medesimo che |
Antropologia soprannaturale Vol.I -
|
la grazia aggiunge una cotal forza alla essenza dell' | anima | congiungendola con Dio, della quale partecipano tutte le |
Antropologia soprannaturale Vol.I -
|
che loro comanda di amare Iddio con quel cuore, con quell' | anima | e con quella mente che hanno. Perocchè quel precetto non |
Antropologia soprannaturale Vol.I -
|
quel precetto non dice amerai Iddio col cuore, coll' | anima | e colla mente; ma dice col cuore tuo, coll' anima tua, |
Antropologia soprannaturale Vol.I -
|
coll' anima e colla mente; ma dice col cuore tuo, coll' | anima | tua, colla mente tua: che è quanto dire con quelle parti e |
Antropologia soprannaturale Vol.I -
|
incipiente di Dio, il quale collo starci aderente all' | anima | e operante in essa colla sua propria sostanza, vi suscita |
Antropologia soprannaturale Vol.I -
|
il quale è propriamente la vita soprannaturale dell' | anima | intelligente. Perocchè l' anima in quanto ha il sentimento |
Antropologia soprannaturale Vol.I -
|
vita soprannaturale dell' anima intelligente. Perocchè l' | anima | in quanto ha il sentimento animale, intanto non vive come |
Antropologia soprannaturale Vol.I -
|
corpo e non l' anima, sicchè, distrutto il corpo, anche l' | anima | sensitiva non è più (1). Or vero è che l' anima |
Antropologia soprannaturale Vol.I -
|
anche l' anima sensitiva non è più (1). Or vero è che l' | anima | intellettiva naturalmente concepisce l' essere ideale, ma |
Antropologia soprannaturale Vol.I -
|
di sentimento, e non un sentimento intero. Perciò l' | anima | intelligente senza la grazia non ha più per natura che un |
Antropologia soprannaturale Vol.I -
|
meglio questo vero si consideri primieramente che l' | anima | col solo essere indeterminato non vede ossia non sente |
Antropologia soprannaturale Vol.I -
|
stesso al sommo confuso e indefinito. In secondo luogo, l' | anima | colla vista di questo solo essere, non discerne sè stessa, |
Antropologia soprannaturale Vol.I -
|
o della quale è il sentimento sia compita, perchè nell' | anima | vi abbia, per così dire, un moto continuo, non è |
Antropologia soprannaturale Vol.I -
|
per così dire, un moto continuo, non è sufficiente che essa | anima | possegga il solo essere indeterminato e ideale, ma è |
Antropologia soprannaturale Vol.I -
|
soffra l' azione di un essere reale, dalla quale azione l' | anima | riceve un sentimento compito e comincia da questo il suo |
Antropologia soprannaturale Vol.I -
|
sentimento e dal sentimento all' idea. Ora cessando nell' | anima | l' azione degli esseri finiti e materiali colla morte del |
Antropologia soprannaturale Vol.I -
|
è precaria e non propria dell' anima, quindi è che l' | anima | priva della grazia non ha anche unita al corpo se non una |
Antropologia soprannaturale Vol.I -
|
la morte (1). Tutto questo ha luogo anche considerando l' | anima | umana come semplicemente priva della grazia, sebbene |
Antropologia soprannaturale Vol.I -
|
nell' uomo infetto dalla original colpa, allora vi ha nell' | anima | anche un' avversione, come abbiam detto più sopra, dalla |
Antropologia soprannaturale Vol.I -
|
originale è dichiarato dal Concilio di Trento morte dell' | anima | (2). Un' altra conseguenza del peccato di origine, |
Antropologia soprannaturale Vol.I -
|
dànno lume a far probabile conghiettura dello stato dell' | anima | la qual passi all' altra vita macchiata del peccato |
Antropologia soprannaturale Vol.I -
|
che si possono fare dal detto sono le seguenti: PRIMO. - L' | anima | che macchiata dal peccato originale passa all' altra vita, |
Antropologia soprannaturale Vol.I -
|
eterna, perchè Iddio che la produce colla sua azione nell' | anima | è eterno; ed essendo vita eterna, è sola vera vita. TERZO. |
Antropologia soprannaturale Vol.I -
|
quanto dire che è esclusa dal regno de' cieli. QUARTO. - L' | anima | divisa dal corpo col solo peccato originale, quell' anima |
Antropologia soprannaturale Vol.I -
|
anima divisa dal corpo col solo peccato originale, quell' | anima | deve essere in un cotale stato che possiam dire di |
Antropologia soprannaturale Vol.I -
|
a rifuggire dalla verità e dalla vita. QUINTO. - L' | anima | in tale stato è esposta all' azione delle creature, come |
Antropologia soprannaturale Vol.I -
|
che Dio stesso. Sicchè converrebbe supporre che all' | anima | per essere tormentata dai demonii, fosse aggiunto un cotal |
Antropologia soprannaturale Vol.I -
|
gli scrittori ecclesiastici circa il sapere come cominci l' | anima | intellettiva in un uomo che vien generato. Altri sostennero |
Antropologia soprannaturale Vol.I -
|
come il corpo ingenerava il corpo, così simultaneamente l' | anima | ingenerasse di sè un' altra anima, e per tal modo che l' |
Antropologia soprannaturale Vol.I -
|
di sè un' altra anima, e per tal modo che l' uomo intero, | anima | e corpo, fosse naturalmente ingenerato: e questa sentenza |
Antropologia soprannaturale Vol.I -
|
fu pure Innocenzo III, che così esprime la origine dell' | anima | intellettiva: « infundendo creatur, creando infunditur ». |
Antropologia soprannaturale Vol.I -
|
le cose da doversi tenere per fede, che l' origine dell' | anima | fosse incerta (1). Nel IX secolo la questione era nel |
Antropologia soprannaturale Vol.I -
|
Tommaso d' Aquino insegnò: « haereticum esse dicere, quod | anima | intellectiva traducatur cum semine (3) ». E dopo di lui si |
Antropologia soprannaturale Vol.I -
|
Perocchè due cose diverse sono a dimandarsi:« se l' | anima | sebbene spirituale si propagini in un modo spirituale |
Antropologia soprannaturale Vol.I -
|
che fa il corpo dal corpo«; e domandarsi:« se l' | anima | si propagini mediante la generazione corporea, di maniera |
Antropologia soprannaturale Vol.I -
|
Nel IV secolo Prudenzio riprende la sentenza che l' | anima | venga generata dal corpo, non come dubbio, ma come certo |
Antropologia soprannaturale Vol.I -
|
articolo cui egli intitola come questa dimanda: Se l' | anima | intellettiva sia cagionata dal seme? Nel quale articolo è |
Antropologia soprannaturale Vol.I -
|
non condanna in quell' articolo se non il farsi produr l' | anima | dalla materia; giacchè ecco come egli dice. Riferirò le sue |
Antropologia soprannaturale Vol.I -
|
viene a dire così: Se il corpo producesse l' anima, o l' | anima | dovrebbe essere una sostanza corporea, oppure una |
Antropologia soprannaturale Vol.I -
|
un atto del corpo stesso. Sostanza corporea l' | anima | non è: e non è nè pure una semplice modificazione o atto di |
Antropologia soprannaturale Vol.I -
|
corpo, poichè un tal atto non è sostanza per sè. Dunque l' | anima | non può esser fatta dal corpo. Ma per condurre la cosa all' |
Antropologia soprannaturale Vol.I -
|
S. Agostino e mostrare che quando si tratta di dedurre l' | anima | dall' anima, niente risolve (2), e piuttosto il tengo |
Antropologia soprannaturale Vol.I -
|
che contrario (3). Laddove quando trattasi di dedurre l' | anima | da corporea materia, è risoluto in negarlo come un errore |
Antropologia soprannaturale Vol.I -
|
proposta a S. Agostino la questione dell' origine dell' | anima | e ricercato il suo parere. Si veda adunque in qual parole |
Antropologia soprannaturale Vol.I -
|
nel primo uomo fu creata? (4). Parlasi dunque di trar l' | anima | dall' anima; e non altro. Or su questa ecco come si tiene |
Antropologia soprannaturale Vol.I -
|
pensare di S. Agostino, quando si tratta di propaginare l' | anima | dall' anima. Ma vuolsi vedere all' incontro, come egli la |
Antropologia soprannaturale Vol.I -
|
egli la senta quando trattasi di una propaginazione dell' | anima | materiale? Il santo Dottore avvertì benissimo che alcuni |
Antropologia soprannaturale Vol.I -
|
Dottore avvertì benissimo che alcuni materializzavano l' | anima | col farla venire dai corpi, e fa colpevoli di questa |
Antropologia soprannaturale Vol.I -
|
. Or dunque non era dubbioso S. Agostino se l' | anima | nascesse dal seme corporeo, che è la proposizione chiamata |
Antropologia soprannaturale Vol.I -
|
assurdo, sebbene oscurissimo e inintelligibile, era che l' | anima | potesse propaginarsi dall' anima. Il primo diceva un errore |
Antropologia soprannaturale Vol.I -
|
. Dalla storia della questione dell' origine dell' | anima | fin qui esposta apparisce, aver essa avuto tre periodi. Il |
Antropologia soprannaturale Vol.I -
|
uomo. In tal modo non è che l' animale e molto meno l' | anima | intelligente preesista nei padri, ma bensì in essi esistono |
Antropologia soprannaturale Vol.I -
|
se non forse egli dalla nostra sentenza dell' origne dell' | anima | venga a ricevere l' interpretazione più piana e naturale. |
Antropologia soprannaturale Vol.I -
|
quelli che intendono per lo spiracolo della vita l' | anima | umana in quanto è soggetto, e non l' oggetto di quest' |
Antropologia soprannaturale Vol.I -
|
lettera e deviarle dal loro ovvio significato, o far l' | anima | una particella emanata dalla divina sostanza. E qui di |
Antropologia soprannaturale Vol.I -
|
espressioni dei Padri della Chiesa, nelle quali fanno l' | anima | umana quasi una particella di Dio. Nell' anima vi è l' |
Antropologia soprannaturale Vol.I -
|
fanno l' anima umana quasi una particella di Dio. Nell' | anima | vi è l' ente, e questo è il divino dell' anima, questo un |
Antropologia soprannaturale Vol.I -
|
dell' anima, questo un riflesso, uno spiro di Dio: l' | anima | non è l' ente ma il vede, e per questo ella è così sublime, |
Antropologia soprannaturale Vol.I -
|
Per questa S. Giustino nel dialogo con Trifone chiama l' | anima | « Reginae mentis particula (1) ». Taziano allo stesso modo |
Antropologia soprannaturale Vol.I -
|
Genesi. L' autore delle false Clementine dice pure che l' | anima | ha una stessa sostanza con Dio (6). E Sinesio nelle sue |
Antropologia soprannaturale Vol.I -
|
(9). E chi volesse sostenere che Dio crea di tutto punto l' | anima | e la mette nel corpo viziato, parmi che, di buona fede |
Antropologia soprannaturale Vol.I -
|
ente, onde attinge l' intelligenza e nasce per tal modo l' | anima | intellettiva. Si consideri ancora che solo supponendo vera |
Antropologia soprannaturale Vol.I -
|
per la quale S. Tommaso risponde alla difficoltà, come l' | anima | venendo non dall' uomo, ma da Dio, ricever possa per |
Antropologia soprannaturale Vol.I -
|
l' umana natura? Non certo il solo corpo, ma il corpo e l' | anima | insieme, e principalissimamente l' anima intellettiva che |
Antropologia soprannaturale Vol.I -
|
ma il corpo e l' anima insieme, e principalissimamente l' | anima | intellettiva che costituisce la specifica differenza di |
Antropologia soprannaturale Vol.I -
|
che la parte materiale. Il solo corpo non siamo noi , ma l' | anima | anche sola può pronunciare questo monosillabo NOI: al corpo |
Antropologia soprannaturale Vol.I -
|
al corpo non appartiene l' ordine morale, e però solo nell' | anima | si trova giustizia o peccato. Or come, in senso proprio e |
Antropologia soprannaturale Vol.I -
|
la nostra stessa natura (2) fossimo figliuoli d' ira, se l' | anima | è di sua natura creata pura e monda e solo rimane viziata |
Antropologia soprannaturale Vol.I -
|
nel quale s' introduce o dove si crea? All' incontro se l' | anima | si produce insieme coll' uomo in virtù di quell' ente che è |
Antropologia soprannaturale Vol.I -
|
di uomini, questa natura è un composto sostanziale di | anima | e di corpo, e non è il solo corpo: e perciò perchè vi abbia |
Antropologia soprannaturale Vol.I -
|
aver luogo se non nella sentenza dell' origine dell' | anima | che noi abbiamo proposta. Perocchè venendo l' anima creata |
Antropologia soprannaturale Vol.I -
|
dell' anima che noi abbiamo proposta. Perocchè venendo l' | anima | creata di tutto punto da Dio, essa non comunicherebbe |
Antropologia soprannaturale Vol.I -
|
E dico la bruta materia , perocchè quel Dio che creasse l' | anima | intelligente, creerebbe anche l' anima animale |
Antropologia soprannaturale Vol.I -
|
Dio che creasse l' anima intelligente, creerebbe anche l' | anima | animale conciossiacchè non vi sono nell' uomo due anime, ma |
Antropologia soprannaturale Vol.I -
|
conciossiacchè non vi sono nell' uomo due anime, ma un' | anima | sola. Egli è vero che la sentenza da noi proposta non |
Antropologia soprannaturale Vol.I -
|
stiratura. Or solamente nella sentenza sull' origine dell' | anima | da noi esposta tutti questi passi delle divine Scritture si |
Antropologia soprannaturale Vol.I -
|
dall' Apostolo in quel passo: « Il primo uomo fu fatto in | anima | vivente; e il secondo in spirito vivificante« (.) ». Per la |
Antropologia soprannaturale Vol.I -
|
vivificante« (.) ». Per la generazione adunque si ha l' | anima | che dà la vita naturale: per la rigenerazione si ha lo |
Antropologia soprannaturale Vol.I -
|
di Dio (9). Nella medesima sentenza della origine dell' | anima | cadono a terra tutte quelle obbiezioni che i Pelagiani e i |
Antropologia soprannaturale Vol.I -
|
dalla Scuola (3). Insegnando dunque questa, che l' | anima | intellettiva è creata di tutto punto da Dio, quest' anima |
Antropologia soprannaturale Vol.I -
|
anima intellettiva è creata di tutto punto da Dio, quest' | anima | stessa, come essi dicono, racchiude anche dell' anima |
Antropologia soprannaturale Vol.I -
|
anima stessa, come essi dicono, racchiude anche dell' | anima | sensitiva e della vegetabile. Però in questo sistema non è |
Antropologia soprannaturale Vol.I -
|
il principio del sentire e del vegetare, in una parola l' | anima | tutta con tutte le sue parti e potenze. Ma esponiamo |
Antropologia soprannaturale Vol.I -
|
il sistema della Scuola intorno all' origine dell' | anima | umana; e poi additiamo le difficoltà che esso involge. |
Antropologia soprannaturale Vol.I -
|
scolastici, che in primo luogo l' embrione è animato da un' | anima | nutritiva o vegetabile; ma che questa nello sviluppo dell' |
Antropologia soprannaturale Vol.I -
|
sviluppo dell' embrione si corrompe e a lei succede un' | anima | sensitiva; e finalmente si corrompe anche questa, e Dio |
Antropologia soprannaturale Vol.I -
|
si corrompe anche questa, e Dio allora vi crea un' | anima | intellettiva, la quale ha in sè le proprietà anche delle |
Antropologia soprannaturale Vol.I -
|
Ora su questa dottrina primieramente osservo, che l' | anima | vegetabile par cosa del tutto abbandonata: e però in questa |
Antropologia soprannaturale Vol.I -
|
umano, fa credere inverisimile che esso venga animato con | anima | umana solo dopo tanti giorni dalla concezione, come pone |
Antropologia soprannaturale Vol.I -
|
concezione, come pone Aristotele, ma che piuttosto abbia l' | anima | sin dal principio del concepimento. Opinione che viene |
Antropologia soprannaturale Vol.I -
|
come torni forte a dover credere che prima s' abbia un' | anima | sensitiva nel feto, la quale si corrompe e perda; e poi v' |
Antropologia soprannaturale Vol.I -
|
che Dio vi crea in suo luogo. Perocchè a qual fine un' | anima | sensitiva, se ella non è fatta se non per corrompersi? |
Antropologia soprannaturale Vol.I -
|
egli può essere apparecchiato senza lei, nel punto che l' | anima | intellettiva non entra se non dopo che ha sgombrato la |
Antropologia soprannaturale Vol.I -
|
l' una sensitiva e intellettiva l' altra. Dunque quando l' | anima | intellettiva entra nel corpo, essa non trova già un corpo |
Antropologia soprannaturale Vol.I -
|
un' anima, ma il trova privo di anima; e un corpo privo di | anima | non ha bisogno di un' anima per apparecchiarsi a essere |
Antropologia soprannaturale Vol.I -
|
di anima; e un corpo privo di anima non ha bisogno di un' | anima | per apparecchiarsi a essere tale. Conciossiacchè corpo |
Antropologia soprannaturale Vol.I -
|
apparecchiarsi a essere tale. Conciossiacchè corpo privo di | anima | non può avere altra disposizione che quella che consiste in |
Antropologia soprannaturale Vol.I -
|
vita anche animale, il deve ricevere dall' azione dell' | anima | intellettiva, che ha in sè anco la virtù sensitiva. Oltre |
Antropologia soprannaturale Vol.I -
|
che ha in sè anco la virtù sensitiva. Oltre ciò, se l' | anima | sensitiva si corrompe e si perde, in che modo avviene essa |
Antropologia soprannaturale Vol.I -
|
Se per successione di tempo, vi sarà dunque nel feto un' | anima | mezzo corrotta e mezzo non corrotta prima che entri l' |
Antropologia soprannaturale Vol.I -
|
mezzo corrotta e mezzo non corrotta prima che entri l' | anima | intellettiva. E questo stato di mezza morte, questa |
Antropologia soprannaturale Vol.I -
|
nessun osservatore n' abbia mai trovato indizio? Ancora, l' | anima | intellettiva entrerà quando l' anima sensitiva è corrotta |
Antropologia soprannaturale Vol.I -
|
indizio? Ancora, l' anima intellettiva entrerà quando l' | anima | sensitiva è corrotta tutta, o quando è corrotta una parte? |
Antropologia soprannaturale Vol.I -
|
dunque vi sarà un momento, nel quale il feto avrà in sè un' | anima | intellettiva e un' anima sensitiva mezzo corrotta. Se poi |
Antropologia soprannaturale Vol.I -
|
nel quale il feto avrà in sè un' anima intellettiva e un' | anima | sensitiva mezzo corrotta. Se poi l' anima sensitiva si |
Antropologia soprannaturale Vol.I -
|
e un' anima sensitiva mezzo corrotta. Se poi l' | anima | sensitiva si corrompe in un istante e in quel medesimo |
Antropologia soprannaturale Vol.I -
|
corrompe in un istante e in quel medesimo istante entra l' | anima | intellettiva, come mai il feto non darà nessuno indizio di |
Antropologia soprannaturale Vol.I -
|
non darà nessuno indizio di questa gran metamorfosi? L' | anima | sensitiva è pur anima vera e propria del feto: or come si |
Antropologia soprannaturale Vol.I -
|
di questa gran metamorfosi? L' anima sensitiva è pur | anima | vera e propria del feto: or come si potrà ella staccare da |
Antropologia soprannaturale Vol.I -
|
ella staccare da lui, come si potrà corrompere e perir l' | anima | che è sua propria, senza che egli punto nol senta? Mutar l' |
Antropologia soprannaturale Vol.I -
|
che è sua propria, senza che egli punto nol senta? Mutar l' | anima | a un corpo è egli poco? Sopravvenendo poi in un istante l' |
Antropologia soprannaturale Vol.I -
|
a un corpo è egli poco? Sopravvenendo poi in un istante l' | anima | intellettiva, quale immenso passaggio! qual salto! un |
Antropologia soprannaturale Vol.I -
|
Vi ha egli un modo possibile a concepirsi nel quale un' | anima | sensitiva perisca, se non corrompendosi il corpo a cui è |
Antropologia soprannaturale Vol.I -
|
corpo a cui è aderente? Noi appronfondendo la natura dell' | anima | sensitiva, abbiamo trovato che essa è indivisile dal corpo, |
Antropologia soprannaturale Vol.I -
|
ma al tutto assurdo e contradditorio l' ammettere che un' | anima | perisca, restando intatto e senza alcun detrimento il suo |
Antropologia soprannaturale Vol.I -
|
che batte anche la dottrina di Aristotele, che definisce l' | anima | sensitiva un atto del corpo. Se ella è un atto del corpo |
Antropologia soprannaturale Vol.I -
|
soffrire immutazione e stogliersi dal suo atto, perchè l' | anima | sensitiva cessi di essere. Nè vale il dire che gliene vien |
Antropologia soprannaturale Vol.I -
|
più che il corpo animato non riceve nè più nè meno dall' | anima | intellettiva, perocchè questa non comunica col corpo in |
Antropologia soprannaturale Vol.I -
|
corruzioni e generazioni. Ma il cangiamento dell' | anima | sensitiva e la sostituzione dell' anima intellettiva non |
Antropologia soprannaturale Vol.I -
|
cangiamento dell' anima sensitiva e la sostituzione dell' | anima | intellettiva non serberebbe nè pure la legge imposta dal |
Antropologia soprannaturale Vol.I -
|
ed è la loro forma che solamente cangia. Laddove l' | anima | che viene creata da Dio nulla ritiene, nella sentenza |
Antropologia soprannaturale Vol.I -
|
pure la Scuola è sollecita di applicare all' origine dell' | anima | i principii della generazione aristotelica (1). E |
Antropologia soprannaturale Vol.I -
|
aristotelica (1). E finalmente noi dunque non abbiamo l' | anima | che abbiamo ricevuto dai nostri padri per generazione: non |
Antropologia soprannaturale Vol.I -
|
sarebbe stato, in un tal caso assai più semplice e nessuna | anima | sarebbe con esso andata a male. Ma l' assurdo maggiore che |
Antropologia soprannaturale Vol.I -
|
nell' ipotesi scolastica si è, che per la infusione dell' | anima | intellettiva che succede alla sensitiva, è perduta l' |
Antropologia soprannaturale Vol.I -
|
non avrebbero per figlio se non il feto fino che ha l' | anima | sensitiva; ma quando egli riceve l' anima intellettiva il |
Antropologia soprannaturale Vol.I -
|
fino che ha l' anima sensitiva; ma quando egli riceve l' | anima | intellettiva il loro figlio è perito, e non rimane più che |
Antropologia soprannaturale Vol.I -
|
supponendo che il feto appena concepito non abbia che un' | anima | sensitiva, egli non potrebbe essere soggetto capevole di |
Antropologia soprannaturale Vol.I -
|
con delle sottili e vane distinzioni. Di più, quell' | anima | sensitiva non è quella che resta all' uomo, ma ella va |
Antropologia soprannaturale Vol.I -
|
creata di tutto punto da Dio. Dunque, quando ancora quell' | anima | sensitiva fosse soggetto capevole di peccato, andando essa |
Antropologia soprannaturale Vol.I -
|
con essa il peccato ricevuto dai padri. E sebbene l' | anima | nuova che viene infusa da Dio, dopo quei tanti giorni |
Antropologia soprannaturale Vol.I -
|
liquore da un vaso infetto; tuttavia l' ingiustizia in essa | anima | non comincerebbe se non allora allora, e non nell' atto del |
Antropologia soprannaturale Vol.I -
|
della carne animale diventa poi cagione di peccato nell' | anima | intellettiva che sopraviene perocchè inclina questa al |
Antropologia soprannaturale Vol.I -
|
moderni si contentano di dire, che Dio crea e infonde l' | anima | nel corpo, senza parlare del tempo e del modo in che |
Antropologia soprannaturale Vol.I -
|
alla loro, tuttavia non potrebbe produrre neppure un' | anima | sensitiva e animale, giacchè Iddio crea l' anima umana da |
Antropologia soprannaturale Vol.I -
|
un' anima sensitiva e animale, giacchè Iddio crea l' | anima | umana da sè intellettiva e sensitiva a un tempo: e all' |
Antropologia soprannaturale Vol.I -
|
virtù di questa sospesa e impedita dal produrre almeno un' | anima | sensitiva. Sicchè quelli che ammettono che le anime umane |
Antropologia soprannaturale Vol.I -
|
somministrare della materia bruta, da essere animata da un' | anima | che Dio stesso crea e v' infonde; perchè Iddio dar pure |
Antropologia soprannaturale Vol.I -
|
una tale potenza? Ad effigiare e comporre una massa senz' | anima | non è necessario deputare una potenza e un apparato |
Antropologia soprannaturale Vol.I -
|
intelligenza della medesima. Si dirà adunque: l' | anima | sensitiva non sussiste per sè, ma solamente unita al corpo, |
Antropologia soprannaturale Vol.I -
|
ella rimarrà materiale o mortale? Ma io rispondo: L' | anima | sensitiva, ove il corpo a cui aderisce distruggasi, ella |
Antropologia soprannaturale Vol.I -
|
senziente non vi ha anima, perocchè esso principio è l' | anima | stessa. Cioè a dire, nel sentimento fondamentale che |
Antropologia soprannaturale Vol.I -
|
immortale. Io non dubito adunque di chiamare spirituale l' | anima | delle bestie, considerata nel suo principio, e solo dalla |
Antropologia soprannaturale Vol.I -
|
sentita anche la materia corporea, in tal caso esso è un' | anima | intellettiva e animale a un tempo, la quale ha due termini, |
Antropologia soprannaturale Vol.I -
|
Venendo dunque a perire la materia corporea, quest' | anima | non si dissipa nè distrugge, ma rimane sussistente per sè, |
Antropologia soprannaturale Vol.I -
|
che fu provata la immortalità e la semplicità dell' | anima | dai maggiori filosofi dell' antichità e dai Padri della |
Antropologia soprannaturale Vol.I -
|
luce semplicissima, di cui è partecipe e dove sussiste l' | anima | intelligente? Sicchè quando noi abbiamo detto, che l' anima |
Antropologia soprannaturale Vol.I -
|
anima intelligente? Sicchè quando noi abbiamo detto, che l' | anima | umana è intelligente, immateriale, sussistente per sè, |
Antropologia soprannaturale Vol.I -
|
savi, nei quali si parla appunto di questa cognazione dell' | anima | colle cose eterne, che essi nominavano anche Dei, appunto |
Antropologia soprannaturale Vol.I -
|
appunto perchè vedevano come quell' elemento che rende l' | anima | immortale sia divino, e non trovavano nè come unificarlo, |
Antropologia soprannaturale Vol.I -
|
come l' abolizione del peccato e la liberazione dell' | anima | dai ceppi di una tediosissima schiavitù. Fino poi che |
Antropologia soprannaturale Vol.I -
|
confessava di non poter spiegare a sè medesimo, come mai l' | anima | possa trarre il peccato da Adamo, se essa stessa non viene |
Antropologia soprannaturale Vol.I -
|
1. Che si ha una distinzione reale tra l' esservi nell' | anima | un sentimento ed un' idea qualunque, e l' avvertenza di |
Antropologia soprannaturale Vol.I -
|
quell' idea. Di modo che vi possono essere e vi sono nell' | anima | dei sentimenti e delle idee di cui l' uomo non ha nessuna |
Antropologia soprannaturale Vol.I -
|
dalla natura umana con Dio, ma che viene purificata l' | anima | stessa del fanciullo dalla macchia originale e che in |
Antropologia soprannaturale Vol.I -
|
del fanciullo dalla macchia originale e che in quest' | anima | viene infusa la grazia dello Spirito Santo e gli abiti |
Antropologia soprannaturale Vol.I -
|
ella la Chiesa di spiegarci come avvenga tutto ciò nell' | anima | del fanciullo che non dà ancora nessun segno esterno di uso |
Antropologia soprannaturale Vol.I -
|
Chiesa colla questione filosofica intorno alla natura dell' | anima | intelligente, e come quella dottrina della Chiesa |
Antropologia soprannaturale Vol.I -
|
che questa questione si risolvesse in modo che l' | anima | dovesse avere una comunicazione primitiva e naturale colla |
Antropologia soprannaturale Vol.I -
|
colla mia fede; mi consolai pensando che il cuor mio e l' | anima | mia non avea professato, nè professava altra dottrina da |
Il razionalismo -
|
è come una continuazione del movimento peccaminoso dell' | anima | dell' omicida; e lo stato peccaminoso de' posteri è come |
Il razionalismo -
|
e peccato, se trovasi così piegata la stessa punta dell' | anima | sede dell' umana persona. Ma non poteva Iddio impedire |
Il razionalismo -
|
del corpo traendo seco un' inordinazione nell' | anima | (3), nella stessa volontà personale, dove ogni guasto è |
Il razionalismo -
|
cui il De Rubeis nega, che ciò che v' ha d' aderente all' | anima | del bambino nel peccato originale sia qualche pravo |
Il razionalismo -
|
. E seguitando a dichiarare l' effetto che rimane nell' | anima | dopo il peccato attuale, quell' effetto cioè che peccato |
Il razionalismo -
|
di Trento definì il peccato originale « morte dell' | anima | ». Ma la morte è la privazione della vita, e la vita dell' |
Il razionalismo -
|
». Ma la morte è la privazione della vita, e la vita dell' | anima | è la grazia santificante. Dunque il peccato non è altro, |
Il razionalismo -
|
dell' anima, allo stesso modo, dice S. Agostino, come l' | anima | è la vita del corpo. Ora quando si dice, che l' anima è la |
Il razionalismo -
|
l' anima è la vita del corpo. Ora quando si dice, che l' | anima | è la vita del corpo non si vuol dir altro, se non che l' |
Il razionalismo -
|
è la vita del corpo non si vuol dir altro, se non che l' | anima | è la cagione formale della vita del corpo. Per altro la |
Il razionalismo -
|
corpo. Per altro la vita del corpo non istà meramente nell' | anima | considerata da sè sola; ma essa vita è un effetto delle |
Il razionalismo -
|
sè sola; ma essa vita è un effetto delle mutue azioni dell' | anima | da una parte sul corpo, e del corpo dall' altra in sull' |
Il razionalismo -
|
d' Aristotele definì propriamente la vita, dicendo, che l' | anima | est ACTUS CORPORIS organici ; (1) [...OMISSIS...] . Ciò |
Il razionalismo -
|
vive in comunicazione coll' anima; così la morte dell' | anima | è la cessazione di quell' atto dell' anima, con cui questa |
Il razionalismo -
|
disorganizzazione del corpo stesso; così la morte dell' | anima | importa un disordine ed una intima disorganizzazione, per |
Il razionalismo -
|
che secondo il Concilio di Trento è « la morte dell' | anima | »non si può far consistere nella semplice privazione della |
Il razionalismo -
|
alla natura dell' anima; ma è una sopraggiunta, sicchè l' | anima | anche priva della grazia, può avere tutto ciò che esige la |
Il razionalismo -
|
il nome di MORTE dell' anima, se non si suppone nell' | anima | stessa un disordine che la renda incapace ed indegna di |
Il razionalismo -
|
muta la natura delle cose, non cangia i costitutivi dell' | anima | e le sue naturali esigenze. Vero è che quando l' anima ha |
Il razionalismo -
|
anima e le sue naturali esigenze. Vero è che quando l' | anima | ha già la grazia, come l' aveva Adamo, l' atto con cui la |
Il razionalismo -
|
grazia nel modo detto cagiona la vita soprannaturale dell' | anima | , ma l' anima innocente nell' ordine naturale, come sarebbe |
Il razionalismo -
|
detto cagiona la vita soprannaturale dell' anima , ma l' | anima | innocente nell' ordine naturale, come sarebbe quella del |
Il razionalismo -
|
rettitudine naturale. Onde non si avvererebbe, che ora l' | anima | del bambino avesse quel peccato che è mors animae secondo |
Il razionalismo -
|
riponendosi la definizione del peccato che è morte dell' | anima | nella semplice privazione della grazia santificante ne |
Il razionalismo -
|
senza alcun difetto realmente inerente alla natura dell' | anima | che la renda peccatrice; verrebbero dunque con tale |
Il razionalismo -
|
produce una carne che sconcerta l' ordine morale dell' | anima | del generato, e così mette in essere il suo proprio |
Il razionalismo -
|
del pari inferma e guasta, la qual trae la volontà dell' | anima | dall' eguaglianza della giustizia (2). Ma qui gli |
Il razionalismo -
|
alcuna malizia; ma la tradizione tutta vede nell' | anima | dell' uomo espressamente LA MALIZIA, il disordine morale. |
Il razionalismo -
|
9 S. Giovanni Crisostomo rassomiglia la corruzione dell' | anima | pel peccato alla corruzione e dissoluzione del corpo, e l' |
Il razionalismo -
|
. Questa somiglianza tra la corruzione dell' | anima | pel primo peccato e la corruzione del corpo torna frequente |
Il razionalismo -
|
1 che i dottori cattolici non ripongono la morte dell' | anima | nella mera privazione della grazia, ma in un guasto simile |
Il razionalismo -
|
simile a quello della disorganizzazione del corpo; 2 che l' | anima | così corrotta e macchiata dal peccato, com' è di presente, |
Il razionalismo -
|
in uno stato d' eterna inazione, conservata solo all' | anima | intellettiva l' immota intuizione dell' essere, per la |
Il razionalismo -
|
morale. Ed eccone brevemente le prove. I E` di fede che l' | anima | volitiva contrae necessariamente il peccato originale, e ne |
Il razionalismo -
|
riconoscere altro male morale deformante la volontà e l' | anima | umana che il libero , distrugge la pietà ed apre l' adito |
Il razionalismo -
|
dice, che pel peccato originale [...OMISSIS...] , cioè l' | anima | è soggetta ad un male eudemonologico, che rispettivamente |
Il razionalismo -
|
Egli è vero che la dannazione consegue ad un' | anima | infetta da' vizii anche considerata questa infezione in se |
Il razionalismo -
|
libertà, sanno ancora, che la libertà , è una forza dell' | anima | DOMINATRICE E DETERMINATRICE DELLA VOLONTA`, avendo io |
Il razionalismo -
|
radice, traggono la loro attività tutte le potenze; e l' | anima | ha una virtù unica e limitata; ond' avviene che se questa |
Il razionalismo -
|
non sia urgentissima d' una parte e dall' altra se l' | anima | dell' uomo non sia sgagliardita (1); egli mi fa dire all' |
Il razionalismo -
|
la conoscenza, o che dalla forza subbiettiva dell' | anima | fa venire all' uomo le idee, onde la verità, che nelle idee |
Il razionalismo -
|
effetti qual è la riformazione e il miglioramento dell' | anima | umana, di cui l' uomo non ha coscienza, benchè poscia ne |
Il razionalismo -
|
agisce con insolente violenza e trae a sè e quasi lega l' | anima | intellettiva; e questa efficacia dell' animalità assorbente |
Il razionalismo -
|
assorbente per così dire la miglior attività dell' | anima | umana si origina, a quanto sembra, dall' attuosità del |
Il razionalismo -
|
ed altri dottori infetto e corrotto. Laonde benchè solo l' | anima | intellettiva e volitiva sia il subietto del peccato |
Il razionalismo -
|
che questo attraimento soverchio che fa la carne dell' | anima | intellettiva a sè non è ancor propriamente il peccato |
Il razionalismo -
|
Poichè a cagione di quell' attraimento, avviene, che l' | anima | intellettiva sia alquanto ottenebrata (e quest' appartiene |
Il razionalismo -
|
. Ora la naturale applicazione di tanta attività dell' | anima | intellettiva al sentimento della vita animale, è ciò che i |
Il razionalismo -
|
conversione alla creatura ; e il conseguente languore dell' | anima | rimasta debole all' ordine di ragione, e priva della |
Il razionalismo -
|
in un modo generale può dirsi l' inclinazione dell' | anima | intellettiva verso l' animalità e il bene subbiettivo. A |
Il razionalismo -
|
della vita e del sentimento animale che tira a sè l' | anima | intellettiva, ella è più tosto la causa prossima del |
Il razionalismo -
|
della volontà anzi che peccato ella stessa (1). L' | anima | razionale dunque ed appetitiva dell' uomo, quando l' uomo è |
Il razionalismo -
|
nè pure nella volontà come potenza; ma nell' essenza dell' | anima | volitiva e appetitiva; onde incomincia quel male che si |
Il razionalismo -
|
e di questi si riduce in fine alla mala disposizione dell' | anima | che è lo stesso peccato originale. Ma che l' anima stessa, |
Il razionalismo -
|
dell' anima che è lo stesso peccato originale. Ma che l' | anima | stessa, l' essenza dell' anima abbia questa mala |
Il razionalismo -
|
peccato originale. Ma che l' anima stessa, l' essenza dell' | anima | abbia questa mala disposizione in sè riesce difficile a |
Il razionalismo -
|
si ha coscienza, e quella mala qualità e disposizione dell' | anima | di cui la coscienza ci manca e in cui il peccato originale |
Il razionalismo -
|
che il peccato originale prima è nascosto in fondo dell' | anima | ed ivi quiescente, poi operante al di fuori ed in battaglia |
Il razionalismo -
|
peccato originale consiste, è una mala disposizione dell' | anima | occulta in essa, una mala qualità (3). [...OMISSIS...] Ed |
Il razionalismo -
|
si prende per quell' impeto, per così dire, onde l' | anima | del bambino che si concepisce s' immerge nella viva carne, |
Il razionalismo -
|
originaria, a questa volontà, o attività razionale dell' | anima | prona a riporre il suo finale compiacimento nella natura, |
Il razionalismo -
|
non s' acquieta in questa, perchè la parte suprema dell' | anima | è sostenuta dall' infusion della grazia. Quella tendenza |
Il razionalismo -
|
per l' atto dell' animalità che attira a sè l' | anima | razionale nel primo momento dell' esistenza dell' uomo, |
Il razionalismo -
|
a questi atti, posta in essere nella congiunzione dell' | anima | col corpo; che in noi è quiescente e a noi stessi ignota |
Il razionalismo -
|
non l' ha più, perchè le è sottratta l' attività dell' | anima | già soverchiamente attratta e legata nell' animalità. L' |
Il razionalismo -
|
e legata nell' animalità. L' attività radicale dell' | anima | è dunque unica, perchè unica è l' anima, ed ella si |
Il razionalismo -
|
(3). Vero è che continua l' animalità ad operare sull' | anima | e a tirarne a sè quanto può l' attività; ma essa non la |
Il razionalismo -
|
peso, per così dire, la sostiene. Quindi l' attività dell' | anima | è divisa, non più al solo senso lasciata andar col suo |
Il razionalismo -
|
E in quanto al grado non può negarsi, che la tendenza dell' | anima | al bene soggettivo e sensibile deva riuscir minore dopo il |
Il razionalismo -
|
minore dopo il battesimo, se una parte dell' attività dell' | anima | e la migliore è attratta dalla grazia che avvalora il |
Il razionalismo -
|
colla morte il fomite con tutte le sue conseguenze, l' | anima | del giusto rimane del tutto pura e viva in Cristo, che è « |
Il razionalismo -
|
stato, essendo questo bene il solo agente reale che sull' | anima | influisca e che può a sè prevalentemente attirarla. Se |
Il razionalismo -
|
l' animalità da parte sua seguiti ad allettare a sè l' | anima | volitiva ed attiva dell' uomo anche dopo il Battesimo |
Il razionalismo -
|
il Battesimo siccome prima, onde il fomite; tuttavia quest' | anima | stessa nella sua parte più eccellente è contemporaneamente |
Il razionalismo -
|
e posseduta da Dio; e così il bene infinito risiede nell' | anima | non solo idealmente ma anche realmente. L' azione del qual |
Il razionalismo -
|
ed ella è sì forte che niente può separare Iddio dall' | anima | volitiva se non sopravviene la libertà dell' uomo stesso, |
Il razionalismo -
|
non erano in allora ben distinte queste due attività dell' | anima | razionale, cioè quella di volere , e quella di eleggere fra |
Il razionalismo -
|
sì, perde le anime. E che mai giovano alla salute dell' | anima | certi nuovi dogmi, non della divina Rivelazione, ma dell' |
Il razionalismo -
|
effetto naturale e non punto vizioso se non a levare dall' | anima | l' errore de' suoi disordini? « e ad exscusandas |
Il razionalismo -
|
si trova in tutte le cose, e quello con cui si trova nell' | anima | del giusto ». Pregate il Signore che mi dia lume a dirvi il |
Epistolario ascetico - Vol. IV -
|
stesso. Per intendere dunque come Iddio sia presente nell' | anima | del giusto, conviene intendere come Iddio doni a questo sè |
Epistolario ascetico - Vol. IV -
|
che in tutti questi tre casi, la differenza è immensa. All' | anima | dunque che è giusta, cioè incorporata a Gesù Cristo e a lui |
Epistolario ascetico - Vol. IV -
|
tutti gli altri uomini, ma dà sè stesso per modo che quell' | anima | ha non solo presente, ma unito con sè Dio, e lo sente nella |
Epistolario ascetico - Vol. IV -
|
qual ragione? Perchè nelle opere della grazia, ch' è nell' | anima | del giusto, comunica se stesso, si manifesta, e si |
Epistolario ascetico - Vol. IV -
|
e assegna a ciascuno la sua, cui battendo salverà l' | anima | in eterno. [...OMISSIS...] 1.52 E` un errore il credere che |
Epistolario ascetico - Vol. IV -
|
e anche pe' piccoli e continui mancamenti che commette l' | anima | negligente: e in tal caso conviene cacciarla da sè col |
Epistolario ascetico - Vol. IV -
|
dai loro difetti, e quasi l' oggetto della speranza d' un' | anima | che tende alla perfezione devano essere « grandi cose a |
Epistolario ascetico - Vol. IV -
|
vocazione; e viceversa ogni qual volta sopravviene all' | anima | un raffreddamento notabile nella vocazione, si ha un segno |
Epistolario ascetico - Vol. IV -
|
che di giorno in giorno si va operando e formando nell' | anima | propria! Poichè nell' anima si opera di continuo un secreto |
Epistolario ascetico - Vol. IV -
|
si va operando e formando nell' anima propria! Poichè nell' | anima | si opera di continuo un secreto lavoro o in bene od in |
Epistolario ascetico - Vol. IV -
|
tesoro non è mai la pace di Cristo! quanto profitto fa l' | anima | camminando in questa pace! qual luce di verità non si |
Epistolario ascetico - Vol. IV -
|
ed hanno tutti in Gesù Cristo un solo cuore ed un' | anima | sola. Sì, conviene, o carissimi, che ciascuno esulti e |
Epistolario ascetico - Vol. IV -
|
Onde se uno pregasse così: « Signore, fate che quest' | anima | assolutamente si salvi anche se la vostra maggior gloria |
Epistolario ascetico - Vol. IV -
|
lui ogni onore e gloria, e ci rallegriamo altresì perchè l' | anima | nostra acquisti così dei meriti, con grande fiducia di |
Epistolario ascetico - Vol. IV -
|
(Luc. XVIII) »; perchè lo stato interno e morale dell' | anima | all' uomo è impenetrabile, e solo a Dio palese, « qui |
Epistolario ascetico - Vol. IV -
|
che ritrarrete frutti abbondanti e per la perfezione dell' | anima | vostra e per la salute delle anime altrui. Confidate nel |
Epistolario ascetico - Vol. IV -
|
Dio e diffonditore della santità sarà la vostra vita e l' | anima | dell' anima vostra! Di questo prego il Signore per voi di |
Epistolario ascetico - Vol. IV -
|
della santità sarà la vostra vita e l' anima dell' | anima | vostra! Di questo prego il Signore per voi di cuore, e |
Epistolario ascetico - Vol. IV -
|
e meglio, senz' altro pensare al passato. Anche quando un' | anima | avesse la disgrazia di offendere Iddio gravemente, deve |
Epistolario ascetico - Vol. IV -
|
di quelle che contenevano, per quella facoltà dell' | anima | umana che dagli effetti si rileva velocissima alla causa, e |
Antropologia soprannaturale Vol.II -
|
le orecchie dell' uomo, dovevano eccitare e condurre l' | anima | sua a due riflessioni successive, la prima delle quali |
Antropologia soprannaturale Vol.II -
|
un agente cieco, operare in modo da produrre nell' | anima | non tanto nuovo lume, quanto piuttosto un nuovo sentimento |
Antropologia soprannaturale Vol.II -
|
l' effetto soprannaturale di una vita possente, cioè dell' | anima | viva per la presenza di Dio. Chi volesse negar questo |
Antropologia soprannaturale Vol.II -
|
pur non tacerò che in quel volto contemplante, da cui l' | anima | è peregrina, tutti veggono Iddio che si trastulla colla |
Antropologia soprannaturale Vol.II -
|
e in tutti una somma edificazione; sicchè appena havvi | anima | sì fattamente sciagurata, che non ne parta almeno con una |
Antropologia soprannaturale Vol.II -
|
persuasione di ciò che dico, cioè che Iddio congiunto all' | anima | di un uomo può produrre nello stesso corpo tali effetti |
Antropologia soprannaturale Vol.II -
|
corporee, quando questa santità gli veniva infusa nell' | anima | e in lui dall' anima discendeva a santificare lo stesso |
Antropologia soprannaturale Vol.II -
|
questa santità gli veniva infusa nell' anima e in lui dall' | anima | discendeva a santificare lo stesso corpo. Or ad intender |
Antropologia soprannaturale Vol.II -
|
hanno una tale efficacia e virtù, che portano nell' | anima | la grazia anche senza il mezzo di un atto precedente della |
Antropologia soprannaturale Vol.II -
|
il vocabolo in senso stretto, di produrre la grazia nell' | anima | stessa dell' uomo: il perchè S. Tommaso li definisce per un |
Antropologia soprannaturale Vol.II -
|
niente ripugnanti a quell' uso che far volesse di esse un' | anima | santa, ma ben ancora giovassero a quest' anima stessa a |
Antropologia soprannaturale Vol.II -
|
di esse un' anima santa, ma ben ancora giovassero a quest' | anima | stessa a nutrire atti e affetti di santità. Perciocchè è da |
Antropologia soprannaturale Vol.II -
|
della imaginativa inclinano, se non anche tirano l' | anima | a una piuttosto che a un' altra serie di pensieri? I |
Antropologia soprannaturale Vol.II -
|
non trapassano di lor propria efficacia la sfera dell' | anima | sensitiva: e pure chi non ha sperimentato quanto |
Antropologia soprannaturale Vol.II -
|
pure chi non ha sperimentato quanto inclinevole secondi l' | anima | intellettiva, quasi per una cotal legge di armonia a cui |
Antropologia soprannaturale Vol.II -
|
a questi movimenti animali tragga eziandio lo sdegno dell' | anima | intellettiva e, se la causa è sacra, fino lo zelo ardente e |
Antropologia soprannaturale Vol.II -
|
nell' animalità stessa le più dolci passioni, da cui l' | anima | razionale sentesi invitata a sperare o ad amare dell' |
Antropologia soprannaturale Vol.II -
|
certo è che dunque anche allo stato di santità, in cui l' | anima | si trova colla suprema sua parte, deve corrispondere uno |
Antropologia soprannaturale Vol.II -
|
superiore; sicchè una tale disposizione inviti ed ecciti l' | anima | a santi pensieri e voleri, e non che la impedisca, ma anzi |
Antropologia soprannaturale Vol.II -
|
sebbene sarebber segni di cose sacre e disporebber l' | anima | alla santità, tuttavia secondo la dottrina dell' angelico |
Antropologia soprannaturale Vol.II -
|
E però Iddio affettava e toccava immediatamente l' | anima | intellettiva, e le altre parti materiali dell' universo |
Antropologia soprannaturale Vol.II -
|
è uopo che questo segno esterno produca la santità nell' | anima | e però che sia, in senso stretto e proprio Sacramento. E |
Antropologia soprannaturale Vol.II -
|
quando si considera la natura umana perfetta, vedesi che l' | anima | nell' intellettiva sua parte non comunica col mondo |
Antropologia soprannaturale Vol.II -
|
principalmente in questo effetto si manifesta, che l' | anima | spirituale nelle sue operazioni si trovò legata e fatta |
Antropologia soprannaturale Vol.II -
|
senza sentire il freno di quella, e di più trascina l' | anima | stessa dietro alle sue proprie operazioni, e la sforza ad |
Antropologia soprannaturale Vol.II -
|
un dimostramento dell' alterazione sofferta dal peccato. L' | anima | adunque nell' umanità peccatrice è influita dal corpo. Or |
Antropologia soprannaturale Vol.II -
|
fare che questa influenza del corpo tornasse a bene dell' | anima | stessa? E così ordinò la sapienza divina, la quale si servì |
Antropologia soprannaturale Vol.II -
|
via de' segni sensibili e però delle sensazioni corporee l' | anima | riceve la grazia è misteriosa e del tutto incognita (2). |
Antropologia soprannaturale Vol.II -
|
efficacia congiunta da rendere la parte superiore dell' | anima | più indipendente che prima non era dal corpo, e porgere |
Antropologia soprannaturale Vol.II -
|
quella tendenza che è un abituale consenso nel male: e l' | anima | sollevata da una tale schiavitù, libera da tali ceppi, |
Antropologia soprannaturale Vol.II -
|
come dicevamo, mosso da una virtù divina può dare all' | anima | tal movimento e quasi tal guizzo da farla atta a toccare |
Antropologia soprannaturale Vol.II -
|
poi attribuisce l' operazione di avvivare egli solo quest' | anima | colla sua virtù tutta spirituale e non immersa, se mi è |
Antropologia soprannaturale Vol.II -
|
le sensazioni nell' ordine naturale aiutano e dispongono l' | anima | intellettiva a formare le intellezioni, così nell' ordine |
Antropologia soprannaturale Vol.II -
|
ricomporsi a una compiuta perfezione; e ciò in virtù dell' | anima | salva, ossia di Cristo che abita in lei immortalmente. |
Antropologia soprannaturale Vol.II -
|
ossia di Cristo che abita in lei immortalmente. Sicchè l' | anima | perfetta trae dietro a sè la perfezione del corpo, e la |
Antropologia soprannaturale Vol.II -
|
cioè nella risurrezione dei corpi, tirandolsi dietro l' | anima | in grazia, nella quale abita lo Spirito Santo (2). Il |
Antropologia soprannaturale Vol.II -
|
con questo precetto, ed era di inculcargli il rispetto all' | anima | dell' uomo, e così chiamarli a riflettere alla dignità di |
Antropologia soprannaturale Vol.II -
|
uomo, e così chiamarli a riflettere alla dignità di quest' | anima | intelligente e fatta a similitudine di Dio, alla quale l' |
Antropologia soprannaturale Vol.II -
|
p“r mente. E per far ciò metteva innanzi agli uomini quest' | anima | come principio della vita animale, giacchè in quest' atto |
Antropologia soprannaturale Vol.II -
|
facile a quegli antichi poter fissare colla mente quest' | anima | e riconoscerla per qualche cosa. E conciossiachè la vita |
Antropologia soprannaturale Vol.II -
|
inculca il rispetto al sangue, appunto come alla sede dell' | anima | (3). Laonde prosegue a dire Iddio in conferma del precetto |
Antropologia soprannaturale Vol.II -
|
(4). » Dove si vede che l' imagine di Dio su cui è fatta l' | anima | umana varrebbe a riparare i buoni dall' essere uccisi, ma |
Antropologia soprannaturale Vol.II -
|
che si stendessero fin oltre il sepolcro, degni di un' | anima | che sopravvive alla distruzione del corpo. 6. Il patto |
Antropologia soprannaturale Vol.II -
|
un corpo, era, se mi lice usare questa similitudine, l' | anima | tutta spirituale che si vede mediante un corpo da lei |
Antropologia soprannaturale Vol.II -
|
sacratissima di Cristo aveva efficacia di innalzare l' | anima | di chi la vedeva alla cognizione e contemplazione del Verbo |
Antropologia soprannaturale Vol.II -
|
in altro modo. In questi Sacramenti non è la carne ma l' | anima | dell' Uomo7Dio che immediatamente opera: conciossiachè si |
Antropologia soprannaturale Vol.II -
|
di amore; e gli atti di potestà e di amore vengono dall' | anima | a dirittura. Egli è Cristo giudice che opera nel Sacramento |
Antropologia soprannaturale Vol.II -
|
alla parte sensibile ed esteriore del Sacramento è come l' | anima | per così dire che avviva e avvalora essa parte materiale |
Antropologia soprannaturale Vol.II -
|
di lui, ma tutto insieme essa e lo spirito che è come l' | anima | sua; senza alcuna esitazione noi affermeremo allora, che il |
Antropologia soprannaturale Vol.II -
|
antecedente alla volontà, opera nella essenza dell' | anima | prima che nelle potenze (2) ed è perciò che la sua azione è |
Antropologia soprannaturale Vol.II -
|
e ineffabile operazione de' Sacramenti di Cristo nell' | anima | di quelli che li ricevono. E nella lettera a' Romani, è l' |
Antropologia soprannaturale Vol.II -
|
una operazione per la quale Iddio si facesse sentire all' | anima | dell' uomo per la via dell' animalità, conveniva che tutta |
Antropologia soprannaturale Vol.II -
|
all' umana natura, e si comunica continuamente; e quindi l' | anima | dell' uomo ne sente e percepisce la real forma e natura, e |
Antropologia soprannaturale Vol.II -
|
in un modo implicito, sicchè era sola la punta dell' | anima | che a Dio volgevasi per quella fede (1). Duplice era dunque |
Antropologia soprannaturale Vol.II -
|
la necessità del Redentore perchè fossero salvi nell' | anima | e nel corpo, ordinò in quell' occasione la cerimonia dell' |
Antropologia soprannaturale Vol.II -
|
divina significata nel color celeste che sopraggiunta all' | anima | perfezionava la naturale onestà. Le due altre erano l' |
Antropologia soprannaturale Vol.II -
|
Questa fede però mancava sempre della comunicazione all' | anima | del Verbo, poichè il Verbo non erasi ancor vestito dell' |
Antropologia soprannaturale Vol.II -
|
dello stringersi questo patto con Dio nell' interiore dell' | anima | di ciascun uomo è questa, che un tal patto non ha quel |
Antropologia soprannaturale Vol.II -
|
essere segni di lui come gli antichi, i quali niente nell' | anima | producevano. E se anche significano i nuovi Sacramenti, ciò |
Antropologia soprannaturale Vol.II -
|
animo così anche il segno suo necessario s' imprime nell' | anima | stessa (1) ed è ciò che le divine Scritture chiamano or |
Antropologia soprannaturale Vol.II -
|
tutta (2). Questo segno interiore che dovea imprimere nell' | anima | Cristo era adombrato nell' antico tempo e dai Profeti |
Antropologia soprannaturale Vol.II -
|
questo segno che Cristo co' suoi Sacramenti imprime nell' | anima | è uopo a noi rammemorare ciò che abbiam detto intorno alla |
Antropologia soprannaturale Vol.II -
|
Verbo si rivela all' anima, e questa vista del Verbo che l' | anima | ne riceve è il lume soprannaturale onde cominciano tutte le |
Antropologia soprannaturale Vol.II -
|
può considerare rispetto all' impressione che lascia nell' | anima | la qual viene dal Verbo stabilmente informata; o rispetto |
Antropologia soprannaturale Vol.II -
|
Conciossiachè certa cosa è che il Verbo risplendente nell' | anima | vi imprime la sua forma o similitudine, e questa è quella |
Antropologia soprannaturale Vol.II -
|
impressione. Sicchè quella luce del Verbo impressa nell' | anima | acquista nome di grazia solamente quando influisce nella |
Antropologia soprannaturale Vol.II -
|
Or tuttavia l' impressione del Verbo può rimanersi nell' | anima | ristretta nella sola parte intellettiva di lei eziandio che |
Antropologia soprannaturale Vol.II -
|
umana volontà non impedisce punto che dall' esser nell' | anima | la luce e l' impressione del Verbo non iscaturiscano nuovi |
Antropologia soprannaturale Vol.II -
|
tradizione. I. Il carattere viene impresso nell' | anima | dallo Spirito Santo. S. Paolo parlando del carattere dice: |
Antropologia soprannaturale Vol.II -
|
indelebile. E all' azione dello Spirito Santo nell' | anima | l' attribuiscono pure costantemente i Padri della Chiesa. |
Antropologia soprannaturale Vol.II -
|
è ch' egli sia luce e splendore, perocchè il Verbo all' | anima | a cui si comunica non è che luce. E questo dice S. Ambrogio |
Antropologia soprannaturale Vol.II -
|
di cui si parla è altro che intellettiva, la qual dà all' | anima | conoscimento. Per questa osservazione si spiegano |
Antropologia soprannaturale Vol.II -
|
ne' quali si dice che col Battesimo viene impresso nell' | anima | il nome di Dio, volendo dire che viene impresso il |
Antropologia soprannaturale Vol.II -
|
E` proprio del Verbo il congiungersi coll' essenza dell' | anima | intellettiva. E però se il carattere è una impressione del |
Antropologia soprannaturale Vol.II -
|
egli deve aver sua sede nell' essenza o sostanza dell' | anima | nostra. Questa sentenza si può conciliare con quella di S. |
Antropologia soprannaturale Vol.II -
|
che ripone il carattere nella potenza intellettiva dell' | anima | (3); poichè esso carattere si può risguardare da due lati, |
Antropologia soprannaturale Vol.II -
|
e carnale, la circoncisione, ma presso noi fu posto nell' | anima | stessa, e suggellatovi dallo Spirito Santo (3). Or essendo |
Antropologia soprannaturale Vol.II -
|
esterno dell' acqua battesimale, manifesta cosa è che l' | anima | nostra non è distinta da quelle degli infedeli mediante un |
Antropologia soprannaturale Vol.II -
|
sieno a Cristo consecrate. L' impressione del Verbo nell' | anima | intellettiva non può essere mai oziosa, e, come dicono i |
Antropologia soprannaturale Vol.II -
|
questi effetti; l' uno è l' attitudine che acquista l' | anima | e il diritto di ricevere o di amministrare gli altri |
Antropologia soprannaturale Vol.II -
|
Col carattere indelebile che imprime il Battesimo, l' | anima | vien posta in tal condizione, che ricevendo gli altri |
Antropologia soprannaturale Vol.II -
|
all' uomo in conseguenza dell' impressione del Verbo nell' | anima | sua sia un effetto spontaneo e necessario di detta |
Antropologia soprannaturale Vol.II -
|
che vede in questo come un vero patto positivo fra l' | anima | e Dio; e però la chiama potenza morale e non fisica. |
Antropologia soprannaturale Vol.II -
|
Che se il carattere è luce del Verbo, fulgente nell' | anima | (3), chi può limitare la forza di un tale splendore? A |
Antropologia soprannaturale Vol.II -
|
Battesimo per un suo spontaneo e fisico effetto renda l' | anima | capace di ricevere il carattere della Confermazione. A quel |
Antropologia soprannaturale Vol.II -
|
nell' ordine naturale, il lume della ragione che sta nell' | anima | quando nasciamo, ci fa capaci di ricevere qualsivoglia |
Antropologia soprannaturale Vol.II -
|
egli è impresso in un soggetto incorruttibile, cioè nell' | anima | (1), la quale ragione ha tutta sua forza ove si tenga la |
Antropologia soprannaturale Vol.II -
|
fare poscia gli atti da uomo; così colla luce del Verbo l' | anima | riceve la potenza degli atti soprannaturali, e colla sua |
Antropologia soprannaturale Vol.II -
|
i Teologi chiamino il carattere una consecrazione dell' | anima | (7). Consecrare una cosa è destinarla al culto divino, |
Antropologia soprannaturale Vol.II -
|
il possesso dell' anima, e mette in essa la sua fede, e l' | anima | così è nelle mani del Verbo consegnata. Or tutti i riti |
Antropologia soprannaturale Vol.II -
|
una unione permanente del Verbo colla essenza dell' | anima | intellettiva, per la quale l' anima percepisce il Verbo e |
Antropologia soprannaturale Vol.II -
|
colla essenza dell' anima intellettiva, per la quale l' | anima | percepisce il Verbo e se ne informa. Di poi l' abbiamo |
Antropologia soprannaturale Vol.II -
|
considerato come potenza, perocchè questa forma nuova dell' | anima | le aggiunge un potere soprannaturale che non avea prima; e |
Antropologia soprannaturale Vol.II -
|
mostra di considerare la disposizione o potenza dell' | anima | ad eseguire le cose appartenenti al culto come una |
Antropologia soprannaturale Vol.II -
|
la grazia, che nel primo caso lo Spirito Santo che segna l' | anima | è lieto ed amico, nell' altro caso egli è contristato. |
Antropologia soprannaturale Vol.II -
|
non sarebbe propriamente detto quando non aggiungesse all' | anima | alcuna santità. Però un celebre scrittore ecclesiastico |
Antropologia soprannaturale Vol.II -
|
la virtù del Battesimo che rimane riproduce nell' | anima | la grazia battesimale. Ora perchè lo stesso ragionamento |
Antropologia soprannaturale Vol.II -
|
Ebrei, e il carattere di Cristo ucciso, sulla cima dell' | anima | che è la sua parte intellettiva. E a conferma di ciò basti |
Antropologia soprannaturale Vol.II -
|
fronte poi è acconcissima a indicare la parte suprema dell' | anima | in cui viene impresso il carattere. Solamente si può |
Antropologia soprannaturale Vol.II -
|
è una cotal percezione del Verbo. Il Verbo lucente nell' | anima | produce varii effetti, che a due classi si riferiscono: la |
Antropologia soprannaturale Vol.II -
|
quello dell' estrema Unzione ha per iscopo di levare dall' | anima | il peccato che è appunto l' obice che impedisce la |
Antropologia soprannaturale Vol.II -
|
il carattere, come detto abbiamo, imprimendo il Verbo nell' | anima | coi descritti effetti. [...OMISSIS...] Di ciascuno de' |
Antropologia soprannaturale Vol.II -
|
da cui usciva virtù di sanare non meno il corpo che l' | anima | (3): purchè in quelli che toccavano il sacratissimo corpo, |
Antropologia soprannaturale Vol.II -
|
come abbiamo veduto. E Cristo non poteva unirsi coll' | anima | se non a quel modo in cui veramente si trovava essere. |
Antropologia soprannaturale Vol.II -
|
essere. Dunque Cristo ancora vivente doveva unirsi coll' | anima | vivo; Cristo morto doveva unirsi coll' anima morto; Cristo |
Antropologia soprannaturale Vol.II -
|
unirsi coll' anima vivo; Cristo morto doveva unirsi coll' | anima | morto; Cristo glorioso doveva unirsi coll' anima glorioso. |
Antropologia soprannaturale Vol.II -
|
coll' anima morto; Cristo glorioso doveva unirsi coll' | anima | glorioso. Nella gloria poi Cristo ebbe due stati, |
Antropologia soprannaturale Vol.II -
|
diversi periodi di tempo il Battesimo congiungeva all' | anima | del battezzato Cristo, in quello stato in cui si ritrovava. |
Antropologia soprannaturale Vol.II -
|
e di essa non poco godere. Dopo la morte di Cristo poi l' | anima | battezzata e senza peccato era ammessa alla visione di Dio |
Antropologia soprannaturale Vol.II -
|
alla visione di Dio per la visione del Verbo e dell' | anima | di Cristo già gloriosa. Imperciocchè Cristo avea finito di |
Antropologia soprannaturale Vol.II -
|
Cristo avea finito di patire e meritato tutto: sicchè l' | anima | di Cristo, scevra oggimai di ogni molestia, abbandonavasi |
Antropologia soprannaturale Vol.II -
|
benchè il corpo non fosse ancora surto alla gloria. L' | anima | del battezzato però sebbene già beata non dimoravasi per |
Antropologia soprannaturale Vol.II -
|
venendo a significare che Paradiso è ogni luogo per l' | anima | che vede Dio (2). Dice però meco facendo conoscere che la |
Antropologia soprannaturale Vol.II -
|
le ragioni dette: i vestigi della Trinità che mette nell' | anima | sono: 1. un sentimento di Dio in Cristo (forza infinita), |
Antropologia soprannaturale Vol.II -
|
tempo stesso che l' acqua monda il corpo viene infuso nell' | anima | di chi è battezzato. Descrive adunque S. Giovanni il modo |
Antropologia soprannaturale Vol.II -
|
la riflessione ed opera mediante operazione riflessa dell' | anima | medesima. Questo noi l' abbiamo osservato là dove |
Antropologia soprannaturale Vol.II -
|
suoi quella grazia che chiamasi Verbiforme, colla quale l' | anima | percepisce immediatamente il Verbo. Tutti due questi mezzi |
Antropologia soprannaturale Vol.II -
|
luce del Verbo maggiormente discopra ed imprima nell' | anima | stessa, e la faccia operare in tutte l' altre potenze, |
Antropologia soprannaturale Vol.II -
|
non possono indicare se non una unione della persona coll' | anima | quelle maniere che usa l' autore del libro dell' |
Antropologia soprannaturale Vol.II -
|
ci congiunge al divino Spirito, che ci fa percepire nell' | anima | la santa e deifica società del medesimo Spirito divino e |
Antropologia soprannaturale Vol.II -
|
Dal medesimo principio, che lo Spirito Santo ricalca nell' | anima | la notizia del Verbo, ravviva la fede, vi deduce la carità |
Antropologia soprannaturale Vol.II -
|
Sacramento, il quale conferisce, come abbiamo detto, all' | anima | la grazia triniforme. [...OMISSIS...] Anche in alcuni |
Antropologia soprannaturale Vol.II -
|
parole della vita, avrebbero ricevuto immediatamente nell' | anima | loro il Verbo e lo Spirito; e gli altri fedeli avrebbero |
Antropologia soprannaturale Vol.II -
|
che credesse rimanere la materia del pane informata dall' | anima | di Cristo, il che sarebbe una vera impanazione (1). I |
Antropologia soprannaturale Vol.II -
|
l' identità materiale delle particelle inanimate dall' | anima | nostra è al tutto indipendente e cosa diversissima dall' |
Antropologia soprannaturale Vol.II -
|
immedesima, diventa una cosa sola fusa con esso; un' | anima | stessa l' avviva, una medesima vita partecipa, gode d' un |
Antropologia soprannaturale Vol.II -
|
col quale ha la natura indivisa, e il Verbo informa l' | anima | e il corpo nello stesso punto della verginal concezione. |
Antropologia soprannaturale Vol.II -
|
come noi, i quali diciamo, che il Verbo e l' | anima | e il corpo di Cristo mediante lo Spirito Santo, fuoco |
Antropologia soprannaturale Vol.II -
|
si trova sotto le specie del pane consecrato il corpo, l' | anima | e la divinità di Cristo. Hassi dunque a spiegare non solo |
Antropologia soprannaturale Vol.II -
|
[estrasoggettiva]; egli continuerebbe ad agire sull' | anima | nostra, e avrebbe cessato di agire sul corpo degli altri |
Antropologia soprannaturale Vol.II -
|
non continuava meno per questo ad essere congiunto coll' | anima | di Cristo, nè meno continuava ad essere in quest' anima il |
Antropologia soprannaturale Vol.II -
|
anima di Cristo, nè meno continuava ad essere in quest' | anima | il sentimento del corpo al quale era unito (1). Or sebbene |
Antropologia soprannaturale Vol.II -
|
ed esso male si trova; e« in non voler riconoscere che un' | anima | umana possa venir affetta dal male morale senza che non |
Antropologia soprannaturale Vol.II -
|
un bene morale che viene dall' azione che Iddio fa nell' | anima | nostra senza la nostra libera volontà, o in aiuto di |
Antropologia soprannaturale Vol.II -
|
Cristo dovea essere il conseguente effetto de' meriti dell' | anima | di Cristo precedentemente alla sua Incarnazione; errore che |
Antropologia soprannaturale Vol.II -
|
e che esso peccato consiste formalmente nella morte dell' | anima | , la quale non è una relazione alla causa del detto |
Antropologia soprannaturale Vol.II -
|
ed altre già conosciute, che il detto peccato morte dell' | anima | non ha ragione di colpa e di demerito, se non come prodotto |
Antropologia soprannaturale Vol.II -
|
dimostrano il peccato originale così: « La vita dell' | anima | è la grazia santificante: la privazione di questa grazia è |
Antropologia soprannaturale Vol.II -
|
mancanza è privazione , e così vogliono che sia morte dell' | anima | e peccato. Or che Adamo si sia demeritata la grazia, questo |
Antropologia soprannaturale Vol.II -
|
dire certamente che essa viene da Dio che crea e infonde l' | anima | intellettiva. Ora con questo le difficoltà si aumentano. Se |
Antropologia soprannaturale Vol.II -
|
le difficoltà si aumentano. Se aveste sostenuto che l' | anima | intellettiva, subbietto, come voi dite, del peccato d' |
Antropologia soprannaturale Vol.II -
|
del peccato. - In nessuna maniera noi ammettiamo che l' | anima | intellettiva si comunichi ex traduce , il che involgerebbe |
Antropologia soprannaturale Vol.II -
|
se voi saprete farvi sommessi al Superiore, e avere un' | anima | sola con lui; se saprete vincere ogni ripugnanza in |
Epistolario ascetico Vol.II -
|
è amor puro come l' oro affinato, amore che appaga l' | anima | che amando patisce. O mio caro Mellerio! voi non avete |
Epistolario ascetico Vol.II -
|
l' acerba notizia, non ho mancato di raccomandare a Dio l' | anima | del defunto, e di farla raccomandare a' miei. V' abbraccio |
Epistolario ascetico Vol.II -
|
voi che le commettete? No. Dunque quelle non nuociono all' | anima | vostra. Quando voi fate il vostro dovere, dentro la vostra |
Epistolario ascetico Vol.II -
|
voi fate il vostro dovere, dentro la vostra sfera, l' | anima | vostra è santa, voi siete salvo. Che cosa volete cercare di |
Epistolario ascetico Vol.II -
|
fate una cosa che è vero male per voi, perchè danneggia l' | anima | vostra. Voi mi rispondete, che intanto le cose vanno male, |
Epistolario ascetico Vol.II -
|
e nell' ubbidienza; voi santificate e perfezionate l' | anima | vostra, e avete condotto l' Istituto al suo fine. Pel resto |
Epistolario ascetico Vol.II -
|
fedeli ed amorevoli): Pensate, o caro fratello, all' | anima | vostra. Ah! l' anima vostra si perde! l' anima vostra è |
Epistolario ascetico Vol.II -
|
Pensate, o caro fratello, all' anima vostra. Ah! l' | anima | vostra si perde! l' anima vostra è sulla strada dell' |
Epistolario ascetico Vol.II -
|
all' anima vostra. Ah! l' anima vostra si perde! l' | anima | vostra è sulla strada dell' abisso! E come no, se voi, la |
Epistolario ascetico Vol.II -
|
è sulla strada dell' abisso! E come no, se voi, la cui | anima | è stata riempita di grazia mediante i Sacramenti della |
Epistolario ascetico Vol.II -
|
inferno non prevarranno contro di lei? »Possibile che nell' | anima | vostra siasi estinta improvvisamente la fede nell' orazione |
Epistolario ascetico Vol.II -
|
dei pensieri che hanno per tanto tempo dominata l' | anima | intera. Ma qual dubbio, che se, umiliato nella polvere ai |
Epistolario ascetico Vol.II -
|
che esse non contengono punto. Però quasi direbbesi che l' | anima | vostra (permettetemi che non vel taccia), sdegnata forse |
Epistolario ascetico Vol.II -
|
la forza occulta e tutta spirituale, che opera nell' | anima | e che senza contrasto conquista il mondo, voi ricorrete a |
Epistolario ascetico Vol.II -
|
a lungo alla voce di Dio, che non tace sicuramente nell' | anima | vostra. [...OMISSIS...] [...OMISSIS...] 1.37 Io so bene che |
Epistolario ascetico Vol.II -
|
come noi stessi. Buona cosa è tuttavia e che fa fare all' | anima | molti progressi, l' occuparsi in opere di carità e |
Epistolario ascetico Vol.II -
|
a ciò che mi dice circa la differenza di specie fra l' | anima | di un buono e di un malvagio, non si potrebbe sostenere, |
Epistolario ascetico Vol.II -
|
nome del suo diletto Unigenito, ci aprirà gli occhi dell' | anima | e ci farà cadere le cateratte che le nostre passioni su vi |
Epistolario ascetico Vol.II -
|
vedrà che al maggior bene, non del vostro corpo, ma dell' | anima | vostra, giovi che meniate una vita mista, egli farà nascere |
Epistolario ascetico Vol.II -
|
la precedente, per la giusta sollecitudine che ho dell' | anima | vostra. Addio. [...OMISSIS...] [...OMISSIS...] 1.40 Non |
Epistolario ascetico Vol.II -
|
spiragli della luce celeste, che da turare gli occhi dell' | anima | nostra, fatti pure per ricevere quella luce e |
Epistolario ascetico Vol.II -
|
menomamente dubitare che l' ecclesiastico, che dirige l' | anima | sua, non sia degno della piena sua confidenza; e però sono |
Epistolario ascetico Vol.II -
|
noi udiamo dalla bocca del suo Ministro che ha cura dell' | anima | nostra: entriamo dunque con fiducia e col cuore esultante, |
Epistolario ascetico Vol.II -
|
non si dee reprimere quando Iddio lo fa nascere nell' | anima | nostra: tuttavia questo desiderio, come tutti gli altri |
Epistolario ascetico Vol.II -
|
dove, oltre l' offendere la verità e nuocere all' | anima | mia, mi esporrei al pericolo di rendermi maestro di errore |
Epistolario ascetico Vol.II -
|
Oh felici contraddizioni e mortificazioni per un' | anima | che ama GESU` Cristo e sospira di rendersi a lui simile il |
Epistolario ascetico Vol.II -
|
segno che cominciate ad amare la virtù sinceramente . L' | anima | vostra dee essere aperta a' Superiori, pel canale de' quali |
Epistolario ascetico Vol.II -
|
spirituale, toglie la pace, distrugge l' umiltà vera dell' | anima | e vi semina la superbia, diminuisce la stima e la carità |
Epistolario ascetico Vol.II -
|
e faccia il tutto ridondare in aumento di meriti per l' | anima | sua, acciocchè diventi più pura e più bella, con questa |
Epistolario ascetico Vol.II -
|
di questo suo male sarà una maggior purificazione dell' | anima | sua e un maggior distacco dalle cose di questa terra, un' |
Epistolario ascetico Vol.II -
|
vostra da Stresa ha lasciato, quasi direi, un vuoto nell' | anima | mia. L' uomo s' abitua alle cose dolci, ed io m' ero così |
Epistolario ascetico Vol.II -
|
più strano che noi piangiamo sull' avventurata sorte di un' | anima | che abbiamo ragione di credere eletta sposa di sua Divina |
Epistolario ascetico Vol.II -
|
Da quest' Uno vien prima la Mente universale; da questa l' | Anima | universale; da questa le anime speciali; da queste la |
Sulle categorie e la dialettica -
|
diversa dall' Uno primo, e che la seconda Mente, o | Anima | universale, sia essenzialmente diversa dalla prima Mente. E |
Sulle categorie e la dialettica -
|
cosa alcuna. All' incontro l' altre cose, la Mente, l' | Anima | ecc., appetiscono l' Uno, cioè il Bene: e però per sè sono |
Sulle categorie e la dialettica -
|
soli generi: dunque è un altro: quest' altro è l' Anima; l' | anima | universale, i cui oggetti sono tutti i generi minori e le |
Sulle categorie e la dialettica -
|
le cose divine (1): a questi tre principii Uno, Mente ed | Anima | si riducono: perchè l' Anima è costituita dalle specie, |
Sulle categorie e la dialettica -
|
tre principii Uno, Mente ed Anima si riducono: perchè l' | Anima | è costituita dalle specie, onde al pari della mente la |
Sulle categorie e la dialettica -
|
sua costituzione, è l' Anima; il quarto che esce dall' | Anima | già costituita, eccedendo dalla natura dell' Anima, non è |
Sulle categorie e la dialettica -
|
come un' altra sostanza o ipostasi. E lo stesso dice dell' | Anima | rispetto alla Mente (2). Il qual pensiero non si può negare |
Sulle categorie e la dialettica -
|
sia quasi un' imagine o similitudine del primo Uno, e l' | Anima | un' imagine o similitudine della Mente; poichè nei generi, |
Sulle categorie e la dialettica -
|
il primo veniente dalla Mente, il secondo dall' | Anima | stessa che contemplando sè stessa, cioè le specie tutte, |
Sulle categorie e la dialettica -
|
vede in esse la realità (1). Ma quest' atto che viene dall' | Anima | ed è in essa, non è più essa, ma è la Natura. Oltrediciò |
Sulle categorie e la dialettica -
|
coll' affissarsi in sè stessa non si deteriora. Del pari l' | Anima | coll' affissarsi nella Mente è costituita nella sua propria |
Sulle categorie e la dialettica -
|
forme di cui si veste e in cui si pone. Come dunque dall' | Anima | esce la Natura reale? L' Anima, il complesso delle specie, |
Sulle categorie e la dialettica -
|
contemplando opera; operando produce: dopo dunque che l' | Anima | è costituita, la sua contemplazione di sè non può più |
Sulle categorie e la dialettica -
|
di Plotino esposto da Marsiglio: [...OMISSIS...] . La prima | Anima | dunque è separata dalla materia: ma, come l' intende |
Sulle categorie e la dialettica -
|
è intelligenza, comparisce la forma incorporea , cioè l' | Anima | vegetale del Mondo, intelligente anche questa: i quali due |
Sulle categorie e la dialettica -
|
l' essenza è sempre una specie o idea. All' incontro l' | Anima | vegetale del Mondo, che è la prima forma della materia, a |
Sulle categorie e la dialettica -
|
(3) sempre per uno svolgimento [...OMISSIS...] . L' | anima | vegetale dunque contemplando opera come vita genitale e |
Sulle categorie e la dialettica -
|
la materia informe (prodotta insieme con essa dall' | Anima | prima), le dà e rimuta le forme corporee, onde la |
Sulle categorie e la dialettica -
|
in prima questo filosofo, che tanto la Mente quanto l' | Anima | prima, universale, separata, sia ad un tempo una e molte, |
Sulle categorie e la dialettica -
|
e tuttavia queste molte anime si riducono ad una sol' | anima | contemplante. L' ultima di queste produce l' Anima vegetale |
Sulle categorie e la dialettica -
|
una sol' anima contemplante. L' ultima di queste produce l' | Anima | vegetale della Natura. Ora qual è l' Anima umana? Plotino, |
Sulle categorie e la dialettica -
|
produce l' Anima vegetale della Natura. Ora qual è l' | Anima | umana? Plotino, quasi dubitando, dice: [...OMISSIS...] . |
Sulle categorie e la dialettica -
|
dunque nel continuo operare delle cause si giunge all' | Anima | prima, o Mondo intelligibile, e questa contemplando sè |
Sulle categorie e la dialettica -
|
e questa contemplando sè stessa produce la materia e l' | Anima | vegetale svolgentesi nella vita genitale e sensibile; in |
Sulle categorie e la dialettica -
|
o i generi, e in quest' ultima l' Uno o il bene. Ma l' | anima | vegetale operando nella materia genera e s' individua, e la |
Sulle categorie e la dialettica -
|
di queste generazioni è quella dell' uomo, in cui è l' | Anima | umana. Di qui il principio dell' Etica Plotiniana, che |
Sulle categorie e la dialettica -
|
praticamente ciò che è migliore e ottimo. Poichè, se l' | Anima | umana si compone delle parti accennate, non è difficile l' |
Sulle categorie e la dialettica -
|
non è difficile l' intendere come, in quant' è in essa l' | anima | separata, si tenga nel mondo intelligibile; e, in quant' è |
Sulle categorie e la dialettica -
|
separata, si tenga nel mondo intelligibile; e, in quant' è | anima | vegetale, sia tratta dalla sua propria natura verso il |
Sulle categorie e la dialettica -
|
qualche essenza o qualche modo d' essere (2). L' | anima | poi s' infetta e accoglie il male contemplando la materia |
Sulle categorie e la dialettica -
|
si produce, ma per una contemplazione posteriore; chè l' | anima | è per sè buona, e il male le accade come accidente. Ma onde |
Sulle categorie e la dialettica -
|
della tenebrosa materia? Dalla debolezza di quell' | anima | che ha immediatamente generato la materia, come ultima |
Sulle categorie e la dialettica -
|
di tornare indietro, e d' invadere procacemente quell' | anima | che l' ha prodotta, e per mezzo di questo ritorno |
Sulle categorie e la dialettica -
|
producendo così la generazione , che è il modo col quale l' | Anima | s' unisce stabilmente alla materia. Quindi, benchè il male |
Sulle categorie e la dialettica -
|
egli suppone, che, col semplice generare la materia, l' | Anima | non si renda mala; ma ella però genera il suo nemico, il |
Sulle categorie e la dialettica -
|
immediatamente col Bene, da cui esiste; dall' altra coll' | Anima | cui produce: la seconda, da una parte comunica |
Sulle categorie e la dialettica -
|
e la costituiscono; le specie che ne derivano sono nell' | Anima | e del pari la costituiscono: l' una e l' altra una e molte. |
Sulle categorie e la dialettica -
|
salendo colla speculazione alla prima Mente, della quale l' | Anima | è il verbo [...OMISSIS...] e l' imagine [...OMISSIS...] . |
Sulle categorie e la dialettica -
|
sola sarebbe l' ipostasi intelligente, questa sola l' | Anima | che intenderebbe ugualmente e identica i generi, e ne' |
Sulle categorie e la dialettica -
|
di tutte le cose dall' Uno, e prima della Mente, poi dell' | Anima | o Mondo intelligibile, e finalmente del Mondo sensibile, |
Sulle categorie e la dialettica -
|
gli Scolastici dell' ens extra animam , e dell' ens in | anima | (3). S. Tommaso dichiara, secondo la mente di Aristotele, |
Sulle categorie e la dialettica -
|
nello spazio, che agli enti spirituali, come sarebbe l' | anima | nostra e le sue modificazioni: dunque se fosse forma della |
Sulle categorie e la dialettica -
|
trascendentale. Quest' è quanto dire che l' idea dell' | Anima | intelligente, del Mondo, e di Dio, sono condizioni ultime |
Sulle categorie e la dialettica -
|
che questo vale specialmente pel sentimento interno che l' | anima | ha di sè stessa. Egli non punto osserva che nel sentimento |
Sulle categorie e la dialettica -
|
Egli non punto osserva che nel sentimento suo proprio l' | anima | e sente la varietà delle sue modificazioni, e sente sè |
Sulle categorie e la dialettica -
|
inestesi, niente ripugna che un inesteso com' è l' | anima | venga in composizione con un esteso com' è il corpo ed anco |
Sulle categorie e la dialettica -
|
», la quale è gratuita e falsa. Perocchè l' unione dell' | anima | col corpo non si fa nello spazio (benchè nello spazio si |
Sulle categorie e la dialettica -
|
un paralogismo, che le fa credere che esista realmente un' | anima | pensante; di pervenire all' unità assoluta delle condizioni |
Sulle categorie e la dialettica -
|
anima) s' immedesima col primo ontologico, dunque all' | anima | si riducono tutte le cose. E poichè il primo psicologico |
Sulle categorie e la dialettica -
|
ed in raziocinŒ: ma queste non sono più operazioni dell' | anima | umana. Il che niente ripugna, dopo che nell' idea si |
Sulle categorie e la dialettica -
|
conseguentemente a lei si diede la vita e l' attività dell' | anima | (il che potrebbe essere a dir vero immaginazione poetica, |
Sulle categorie e la dialettica -
|
e un desiderio straordinario di compunzione sensibile: l' | anima | crede di umiliarsi, è insaziabile di abbassarsi: ma tutto |
Epistolario ascetico Vol.III -
|
pace. Intendo troppo quanto sia penoso lo stato di un' | anima | che vuol credere, ed è disturbata e impedita dal fare una |
Epistolario ascetico Vol.III -
|
ed assoluta persuasione, ma si contentano di lasciare l' | anima | in preda al dubbio e con un segreto rimorso. Questi sono |
Epistolario ascetico Vol.III -
|
la sua fede sta immobile e sicura nel fondo dell' | anima | sua. Vi fu infusa col santo Battesimo, e fortificata con |
Epistolario ascetico Vol.III -
|
Sacramenti. Ma questo non toglie che alla superficie dell' | anima | nascano dei timori e delle trepidazioni, ed anche dei dubbi |
Epistolario ascetico Vol.III -
|
da se medesime o s' indeboliscono. All' incontro se l' | anima | prende tali cose con serietà, se si dà a credere che |
Epistolario ascetico Vol.III -
|
abbiano importanza, quando non ne hanno nessuna; allora l' | anima | facilmente si turba, viene occupata da un gran timore; e il |
Epistolario ascetico Vol.III -
|
da parere un elefante. Anzi fanno ancor più, perchè l' | anima | presa da vano timore vede quel che non c' è, come l' occhio |
Epistolario ascetico Vol.III -
|
caro Arnoldo, non vi date a credere che il convertire un' | anima | sia tanto facile come il fare un' elemosina, come assistere |
Epistolario ascetico Vol.III -
|
vera virtù. Queste cose spianano la via e dispongono l' | anima | alla impressione che debbono poi farvi le massime eterne, e |
Epistolario ascetico Vol.III -
|
e la passione del Figlio fu riflettuta e rinnovata nell' | anima | della Madre. Io spero, anzi sono certo, che all' illustre e |
Epistolario ascetico Vol.III -
|
ritorno sopra di sè stessi, su ciò che avviene nell' | anima | nostra, o che fa l' anima nostra. Il nostro bene è fuori di |
Epistolario ascetico Vol.III -
|
stessi, su ciò che avviene nell' anima nostra, o che fa l' | anima | nostra. Il nostro bene è fuori di noi, è Dio in sè stesso e |
Epistolario ascetico Vol.III -
|
adunque che continui a scrivere quanto passa nell' | anima | sua, per sua propria edificazione, e per informazione di |
Epistolario ascetico Vol.III -
|
esprimere e manifestare distintamente ciò che passa nell' | anima | sua, essendo il punto più importante per chi la deve |
Epistolario ascetico Vol.III -
|
dall' aver celebrata la Santa Messa in suffragio dell' | anima | della Signora Marchesa, e così farò pur fare de' suffragi |
Epistolario ascetico Vol.III -
|
». A costoro l' un necessario non è più liberare l' | anima | dalla servitù del peccato, ma liberare l' Italia dalla |
Epistolario ascetico Vol.III -
|
e svelati come agli occhi dei comprensori celesti, l' | anima | nostra non potrebbe conoscere altri affetti che quelli |
Epistolario ascetico Vol.III -
|
Augusto? Forse era questa l' unica via di condurre quell' | anima | al cielo, dove ora adora ed esalta la divina bontà, e |
Epistolario ascetico Vol.III -
|
anche prima della sua fine: celebrerò la S. Messa per l' | anima | sua, e raccomanderò a tutti i miei compagni di unire pure |
Epistolario ascetico Vol.III -
|
le sue secrete dolcezze, le quali sono tali e tante per un' | anima | amante che vincono le amarezze, ed anzi rendono il pastore |
Epistolario ascetico Vol.III -
|
non abbiano cura e sollecitudine della salvezza dell' | anima | vostra. Come può stare la compunzione, la penitenza, il |
Epistolario ascetico Vol.III -
|
pazientissima usata da lui col caro Don Roberto, la cui | anima | godrà ora la vista di Dio, merita che noi pure siamo verso |
Epistolario ascetico Vol.III -
|
istanze, e con grida e gemiti, presentandogli l' | anima | aperta a ricevere tutto quello che egli ci mette, e gli |
Epistolario ascetico Vol.III -
|
Ancor domani celebrerò la santa Messa in suffragio dell' | anima | di sua madre e la farò suffragare colle orazioni de' miei |
Epistolario ascetico Vol.III -
|
ai compazienti, io bramerei ch' Ella potesse vedere nell' | anima | mia; poichè in allora chiaramente conoscerebbe che non Le |
Epistolario ascetico Vol.III -
|
d' essere fatica, e diventa soavissimo esercizio, a cui l' | anima | infervorata trae e anela, siccome l' affamato al cibo più |
Epistolario ascetico Vol.III -
|
da Dio, a forza di orazione, di renderlo innocuo all' | anima | vostra, e utile spiritualmente ai vostri prossimi; egli è |
Epistolario ascetico Vol.III -
|
quello che più, ed anzi, che solo importa, voglio dire all' | anima | vostra, non tarderei di richiamarvi al Noviziato. Ma spero |
Epistolario ascetico Vol.III -
|
morte naturale, e allora che felicità! Non regna più nell' | anima | che l' amor di Dio, vi regna libero e potente in ogni parte |
Epistolario ascetico Vol.III -
|
avviene la special comunicazione fra Gesù Cristo e l' | anima | divota. Il terzo mezzo si è quello di sforzarsi |
Epistolario ascetico Vol.III -
|
il divino Maestro quasi dipinto davanti agli occhi dell' | anima | nostra, udendo le sue parole quali sono scritte nel |
Epistolario ascetico Vol.III -
|
prudenza, il quale moltiplica i frutti della carità. Un' | anima | che si propone in tutto quello che fa o che dice, il bene |
Epistolario ascetico Vol.III -
|
questo mistero giovasse ad un tempo e a salvare quell' | anima | e a santificare Lei e tutta la sua famiglia. Le vie del |
Epistolario ascetico Vol.III -
|
e non solo in un solo corpo, ma in un solo cuore e in un' | anima | sola. Perocchè tale deve essere l' esercito del Signore, e |
Epistolario ascetico Vol.III -
|
A questo dunque attendete; e a tal fine mantenete pura l' | anima | vostra da ogni contagione di questo secolo, vivendo della |
Epistolario ascetico Vol.III -
|
tentazioni e delle battaglie che vi dà il nemico dell' | anima | vostra. Iddio ne ha preavvertiti tutti quelli che egli |
Epistolario ascetico Vol.III -
|
. All' incontro, chi non lo fa, mette in grave pericolo l' | anima | propria, tanto se, cedendo alla tentazione, cade in |
Epistolario ascetico Vol.III -
|
più lecito di sciogliervi. Nè vi verrebbe a salvezza dell' | anima | l' esser dimesso dall' Istituto; chè i Superiori non |
Epistolario ascetico Vol.III -
|
che v' insidia l' eterna salute, e vuol perdere l' | anima | vostra; e dovete respingere questa voce seduttrice, non |
Epistolario ascetico Vol.III -
|
diligente ad arricchire la mente di santi pensieri, l' | anima | di santi affetti e la volontà di frequenti propositi di |
Epistolario ascetico Vol.III -
|
dell' immutabilità di quel bene. Poichè anche l' | anima | nostra acquista una certa sostanza ed immutabilità, e |
Epistolario ascetico Vol.III -
|
cose che cangiano, rimarranno al di sotto del luogo dell' | anima | nostra. Io so, mia veneratissima Signora, che questi sono i |
Epistolario ascetico Vol.III -
|
del tutto opposti, e per la stessa ragione del salvarsi l' | anima | ne volessero un altro tutto diverso e con un' uguale |
Epistolario ascetico Vol.III -
|
verbo umano è un accidente dell' anima, di maniera che l' | anima | umana potrebbe esistere senza di lui, ed essa infatti |
Introduzione al Vangelo secondo Giovanni -
|
è transeunte dai suoi effetti immanenti che restano nell' | anima | per un certo tempo e anche per sempre. Il Verbo divino non |
Introduzione al Vangelo secondo Giovanni -
|
se non per una operazione occulta del Santo Spirito nell' | anima | umana; 2 Che questa operazione del Santo Spirito è |
Introduzione al Vangelo secondo Giovanni -
|
dallo Spirito che opera interiormente per modo che l' | anima | insieme con essa percepisca almeno in un modo incoato il |
Introduzione al Vangelo secondo Giovanni -
|
la percezione soprannaturale e viva del Verbo conduce l' | anima | a compiacersi nella santità del Verbo, e quindi a |
Introduzione al Vangelo secondo Giovanni -
|
( Ps. 2, 11). Nemo ibi cantat: Nonne Deo subjecta erit | anima | mea? ab ipso enim salutare meum. Etenim ipse est Deus meus |
Introduzione al Vangelo secondo Giovanni -
|
in questo vi ha un' azione della sussistenza divina nell' | anima | umana: di maniera che l' atto che fa l' anima nel ricevere |
Introduzione al Vangelo secondo Giovanni -
|
divina nell' anima umana: di maniera che l' atto che fa l' | anima | nel ricevere il lume naturale dicesi intuizione, laddove l' |
Introduzione al Vangelo secondo Giovanni -
|
lume naturale dicesi intuizione, laddove l' atto che fa l' | anima | nel ricevere il lume soprannaturale merita il nome di |
Introduzione al Vangelo secondo Giovanni -
|
umanato che forma la salute delle anime); viene dato all' | anima | pel carattere indelebile e per la grazia, in virtù di cui |
Introduzione al Vangelo secondo Giovanni -
|
percepito. La qual comunicazione immediata di Dio all' | anima | suol avvenire con qualche manifestazione esterna di Dio, |
Introduzione al Vangelo secondo Giovanni -
|
vero la vita animale è suscitata dal termine corporeo: l' | anima | non è che il principio senziente; se non avesse il termine |
Introduzione al Vangelo secondo Giovanni -
|
del sentimento animale, e così può perdere la vita; all' | anima | separata può esser sottratto l' essere ideale, suo oggetto |
Introduzione al Vangelo secondo Giovanni -
|
non esisterebbe più un principio intelligente. Ma se l' | anima | non avesse bisogno della materia e dell' idea dell' essere |
Introduzione al Vangelo secondo Giovanni -
|
di lui lo spiracolo della vita, e l' uomo fu fatto in | anima | vivente (1) » », conviene intendere per questo spiracolo |
Introduzione al Vangelo secondo Giovanni -
|
siccome è scritto: Il primo uomo Adamo fu fatto in | anima | vivente (1), il novissimo Adamo in ispirito vivificante. Ma |
Introduzione al Vangelo secondo Giovanni -
|
poi Iddio lo vivificasse col suo spiro e così lo rendesse | anima | vivente, partecipe della vita, non solo animale e |
Introduzione al Vangelo secondo Giovanni -
|
vera vita che era nel Verbo. Ma se quel primo uomo era | anima | vivente, non era però spirito vivificante, siccome è il |
Introduzione al Vangelo secondo Giovanni -
|
rivolgersi al Verbo, piuttostochè fosse impresso nell' | anima | sua e la dominasse come principio operativo. Con che si |
Introduzione al Vangelo secondo Giovanni -
|
e l' umanità di Cristo essendo composta necessariamente d' | anima | e di corpo, egli è di conseguente rettore, capo e vita non |
Introduzione al Vangelo secondo Giovanni -
|
Laonde il carattere s' imprime nell' essenza dell' | anima | in quanto è intelligente, affettando la natura umana; la |
Introduzione al Vangelo secondo Giovanni -
|
poi informa la volontà dell' uomo, cioè l' essenza dell' | anima | in quanto è volitiva: e così tutto l' uomo rimane a Cristo |
Introduzione al Vangelo secondo Giovanni -
|
lo Spirito Santo che da lui e dal Padre procede nell' | anima | nostra: altrimenti non percipiamo Cristo secondo lo |
Introduzione al Vangelo secondo Giovanni -
|
« Per questo, dice, mi ama il Padre, perchè io depongo l' | anima | mia per riprenderla ». Ora l' amore, che il Padre ha al suo |
Introduzione al Vangelo secondo Giovanni -
|
Padre: « Per questo mi ama il Padre, perchè io depongo l' | anima | mia per assumerla di nuovo. Nessuno me la toglie; ma io la |
Introduzione al Vangelo secondo Giovanni -
|
ma non salvava l' uomo, anzi lo distruggeva; e l' | anima | separata dal corpo rimaneva sempre sotto la medesima giusta |
Introduzione al Vangelo secondo Giovanni -
|
morte del giusto che in lui crede, quando accoglie a sè l' | anima | sua, e le dà della sua vita ammettendola alla visione di |
Introduzione al Vangelo secondo Giovanni -
|
risurrezione medesima. Ora noi sappiamo per fede che l' | anima | separata dal corpo, se non ha macchia di peccato, viene |
Introduzione al Vangelo secondo Giovanni -
|
por mente a due cose: 1 Quale sarebbe lo stato dell' | anima | separata dal corpo ed abbandonata intieramente a se stessa; |
Introduzione al Vangelo secondo Giovanni -
|
Quanto alla prima questione è da rispondere che l' | anima | umana, privata che sia del corpo, ove non le venga alcuna |
Introduzione al Vangelo secondo Giovanni -
|
in lei alcuna azione da qualche agente a lei straniero, l' | anima | umana separata, da sè sola, primieramente non ha più alcuna |
Introduzione al Vangelo secondo Giovanni -
|
dell' intuizione che non si direbbe propriamente vita: l' | anima | così esisterebbe, ma non vivrebbe. Nel quale stato non |
Introduzione al Vangelo secondo Giovanni -
|
dell' essere, e quel deposito di abiti rimanenti nell' | anima | dalla precedente sua unione col corpo, che dà a lei un' |
Introduzione al Vangelo secondo Giovanni -
|
gli Ebrei, la setta dei Sadducei. Questi credevano che l' | anima | non soprastesse alla sua separazione dal corpo, o piuttosto |
Introduzione al Vangelo secondo Giovanni -
|
loro errore, non toglie a stabilire la tesi generale che l' | anima | separata dal corpo viva; ma si limita a parlare degli |
Introduzione al Vangelo secondo Giovanni -
|
cum sint filii resurrectionis (4): » e nulla disse dell' | anima | per sè sola considerata, nè tampoco de' reprobi che pure |
Introduzione al Vangelo secondo Giovanni -
|
non sarebbero vivi se non dovessero risorgere. Dunque l' | anima | separata se non fosse destinata a risorgere, se non avesse |
Introduzione al Vangelo secondo Giovanni -
|
che la divinità non abbandonò giammai nè il corpo nè l' | anima | di Cristo, e che perciò la persona di Cristo non fu |
Introduzione al Vangelo secondo Giovanni -
|
vivere della vita naturale dell' uomo, tuttavia vivesse l' | anima | sua della vita eucaristica, della qual misteriosa vita |
Introduzione al Vangelo secondo Giovanni -
|
muore; e la vita umana che consisteva nella unione dell' | anima | sua sacratissima col suo divinissimo corpo. Ora, quantunque |
Introduzione al Vangelo secondo Giovanni -
|
vita, e l' onnipotenza di Dio, come dicevamo, anche ad un' | anima | separata dal proprio corpo naturale può aggiungere un' |
Introduzione al Vangelo secondo Giovanni -
|
cioè in una santificazione e divinizzazione della sua | anima | e del suo corpo uniti insieme individuamente, dal che |
Introduzione al Vangelo secondo Giovanni -
|
effetti della sua divinità lasciando che il suo corpo e l' | anima | sua potessero patire, come abbiamo detto, e dividersi per |
Introduzione al Vangelo secondo Giovanni -
|
percezione, il che si consegue quando viene impresso nell' | anima | il carattere indelebile; credere nel Figlio è dare l' |
Introduzione al Vangelo secondo Giovanni -
|
di Dio e creda in Lui. Attesa questa vita eterna di cui l' | anima | è dotata per la grazia di Cristo, nel quale ella è |
Introduzione al Vangelo secondo Giovanni -
|
cristiane l' ipotesi, che noi facevamo più sopra, di un' | anima | cioè separata dal corpo, che non ritiene altro se non la |
Introduzione al Vangelo secondo Giovanni -
|
di ogni altro atto, e molto più d' ogni consapevolezza. L' | anima | cristiana all' incontro, anche separata dal corpo, non |
Introduzione al Vangelo secondo Giovanni -
|
di pane e di vino, opera al di là di questa vita, e dà all' | anima | separata, come all' anima unita al corpo, una vita |
Introduzione al Vangelo secondo Giovanni -
|
di là di questa vita, e dà all' anima separata, come all' | anima | unita al corpo, una vita misteriosa in Cristo che non può |
Introduzione al Vangelo secondo Giovanni -
|
corporalmente, lo pone tutto, il corpo, il sangue, l' | anima | e la divinità; laddove il battesimo congiunge l' uomo al |
Introduzione al Vangelo secondo Giovanni -
|
furono: 1 la vita naturale che consiste nell' unione dell' | anima | col corpo; 2 la vita eucaristica; 3 la vita spirituale di |
Introduzione al Vangelo secondo Giovanni -
|
la vita naturale, egli si rimarrebbe morto per sempre: l' | anima | sua cadrebbe in quello stato di tenebre e d' inazione che |
Introduzione al Vangelo secondo Giovanni -
|
il suo corpo e il suo sangue, e con essi insieme la sua | anima | e la sua divinità, in forma di alimento. E come l' alimento |
Introduzione al Vangelo secondo Giovanni -
|
e questo avviene quando l' uomo muore. Perocchè l' | anima | separata dall' uomo che muore riceve dalla vita eucaristica |
Introduzione al Vangelo secondo Giovanni -
|
lume di gloria », di cui parlano i teologi, che rende l' | anima | atta a vedere Iddio faccia a faccia insieme con Cristo e |
Introduzione al Vangelo secondo Giovanni -
|
solo alla morte, quando è tolto dagli occhi dell' | anima | il velame della carne corrotta, velame significato nel velo |
Introduzione al Vangelo secondo Giovanni -
|
fiducia e speranza, non nella immortalità naturale dell' | anima | separata che non avrebbe potuto dare a se stessa nè luce nè |
Introduzione al Vangelo secondo Giovanni -
|
cristiani, per indicare la beatitudine che gode l' | anima | in cielo; e sembra che il citato Concilio si giovi di |
Introduzione al Vangelo secondo Giovanni -
|
indica la risurrezione di cui parliamo, che avviene all' | anima | mondata subito dopo aver deposta la soma terrena, perchè |
Introduzione al Vangelo secondo Giovanni -
|
ad uno stato palese risponde quella risurrezione dell' | anima | di cui dice Cristo che passa dalla morte alla vita |
Introduzione al Vangelo secondo Giovanni -
|
vita non del corpo, ma dell' anima; avendo anche l' | anima | quella specie di morte naturale di cui abbiamo parlato, |
Introduzione al Vangelo secondo Giovanni -
|
esige se non d' illuminarsi e di manifestarsi, senza che l' | anima | loro passi per alcun grado inferiore. Rimane ora a |
Introduzione al Vangelo secondo Giovanni -
|
è Cristo, nè è degna o atta di vederlo quella vita, quell' | anima | che dee presiedere a tali sensi: quindi Cristo, nostra vera |
Introduzione al Vangelo secondo Giovanni -
|
Verbo, e così distrusse la morte, cioè quello stato dell' | anima | separata che rimane senza sentimento operativo perchè priva |
Introduzione al Vangelo secondo Giovanni -
|
morte anche rispetto alla vita naturale, facendo che all' | anima | sia un tempo restituito un corpo glorioso colla |
Introduzione al Vangelo secondo Giovanni -
|
della persona: similitudine acconcissima rispetto all' | anima | separata dal corpo, la quale priva di questo suo termine |
Introduzione al Vangelo secondo Giovanni -
|
predetta virtù di Cristo, la quale passando dal corpo all' | anima | ed allo spirito, rinnova finalmente la superiore parte |
Introduzione al Vangelo secondo Giovanni -
|
di Cristo dentro di noi (e per concomitanza altresì l' | anima | e la divinità), le quali restano dentro di noi qualche |
Introduzione al Vangelo secondo Giovanni -
|
di Cristo, questo produce i suoi effetti spirituali nell' | anima | e nello spirito dell' uomo battezzato e ben disposto. |
Introduzione al Vangelo secondo Giovanni -
|
Spirito ex opere operato, e così il primo va incontro all' | anima | colla divina sua operazione, la quale ne sentirebbe l' |
Introduzione al Vangelo secondo Giovanni -
|
il corpo di Cristo; laddove nella comunione spirituale è l' | anima | che cogli atti della sua volontà deriva a sè le grazie del |
Introduzione al Vangelo secondo Giovanni -
|
si legge: « Multitudinis autem credentium erat cor unum et | anima | una (3). » Di che proveniva che, come avevano in comune |
Introduzione al Vangelo secondo Giovanni -
|
Cristo, la cui prima legge è d' avere un cuor solo ed un' | anima | sola, si rinforzò di santi proponimenti, si rabbellì di |
Scritti vari di metodo e pedagogia -
|
ogni materiale ristringimento, spira per così dire l' | anima | nelle dottrine, v' infonde l' ordine , stringe le loro |
Scritti vari di metodo e pedagogia -
|
operare altresì: perchè con tutto il cuore , con tutta l' | anima | , e con tutte le forze , cioè con tutto l' uomo, e con |
Scritti vari di metodo e pedagogia -
|
alla medesima l' unità, e non sappia esserne dirò così l' | anima | che l' avviva. E veramente il progetto proposto richiede |
Scritti vari di metodo e pedagogia -
|
prime ne sono il mezzo prossimo, perocchè la natura dell' | anima | a ragion d' esempio ne dimostra la dignità, e rende |
Scritti vari di metodo e pedagogia -
|
e dai platonici di accostarsi a filosofare coll' | anima | purgata, dove si può fare un cenno delle purgazioni |
Scritti vari di metodo e pedagogia -
|
di essere soggettivo, riducono anche le altre potenze dell' | anima | ad essere meramente soggettive. Tale è Kant. - Leggasi il |
Scritti vari di metodo e pedagogia -
|
aggiunge o toglie all' oggetto. 6 Definizione volgare dell' | anima | umana, da cui conviene incominciare la Psicologia. « L' |
Scritti vari di metodo e pedagogia -
|
umana, da cui conviene incominciare la Psicologia. « L' | anima | è il principio del sentire, dell' intendere e dell' operare |
Scritti vari di metodo e pedagogia -
|
- Si scevera dall' Io ciò che appartiene alla natura dell' | anima | e ciò che vi aggiunsero le operazioni della mente. . « La |
Scritti vari di metodo e pedagogia -
|
della psicologia è la percezione di noi stessi ». 9 L' | anima | in ciascun uomo è unica. - S' argomenta dalla coscienza |
Scritti vari di metodo e pedagogia -
|
dell' Io. 10 Difficoltà. - Questione dell' identità. - L' | anima | è unica e identica, benchè abbia più facoltà. 11 |
Scritti vari di metodo e pedagogia -
|
più facoltà. 11 Continuazione della stessa questione. - L' | anima | è unica e identica, benchè abbia più atti. - Ogni facoltà è |
Scritti vari di metodo e pedagogia -
|
Se sia vero, come sostiene Condillac, che le facoltà dell' | anima | non siano innate, ma acquisite. - Distinzione fra le |
Scritti vari di metodo e pedagogia -
|
fra le facoltà e i principii d' operare. 13 Unità dell' | anima | in generale. - Il principio sensitivo d' operare, se è |
Scritti vari di metodo e pedagogia -
|
- Il principio sensitivo d' operare, se è diviso, forma un' | anima | a sè. - Unità e identità dell' anima umana, dove i due |
Scritti vari di metodo e pedagogia -
|
se è diviso, forma un' anima a sè. - Unità e identità dell' | anima | umana, dove i due principii sono uniti (dalla coscienza). |
Scritti vari di metodo e pedagogia -
|
sono uniti (dalla coscienza). 14 Immaterialità dell' | anima | umana. 15 Spiritualità dell' anima umana (per escludere l' |
Scritti vari di metodo e pedagogia -
|
14 Immaterialità dell' anima umana. 15 Spiritualità dell' | anima | umana (per escludere l' idea ch' ella sia un punto |
Scritti vari di metodo e pedagogia -
|
l' idea ch' ella sia un punto matematico). - Dell' | anima | noi abbiamo un concetto positivo e non meramente negativo. |
Scritti vari di metodo e pedagogia -
|
positivo e non meramente negativo. 16 Immortalità dell' | anima | umana. 17 Durazione perpetua dell' anima provata da due |
Scritti vari di metodo e pedagogia -
|
Immortalità dell' anima umana. 17 Durazione perpetua dell' | anima | provata da due principii: I L' uno cosmologico « niuna cosa |
Scritti vari di metodo e pedagogia -
|
« Iddio non annulla ciò che una volta ha creato ». 1. Dell' | anima | sensitiva de' bruti. - S' incomincia l' analisi di quest' |
Scritti vari di metodo e pedagogia -
|
sensitiva de' bruti. - S' incomincia l' analisi di quest' | anima | (principio senziente - termine sentito). 19 Del nesso tra |
Scritti vari di metodo e pedagogia -
|
vitale. - Istinto sensuale. 23 Si continua l' analisi dell' | anima | sensitiva dei bruti (1 sentimento d' estensione; 2 |
Scritti vari di metodo e pedagogia -
|
dell' eccitazione, ossia organismo). 24 Semplicità dell' | anima | dei bruti. 25 Principio sensifero. - Sua identità col |
Scritti vari di metodo e pedagogia -
|
- Ipotesi della animazione de' primi elementi. 31 Dell' | anima | umana. - Distinzione dell' anima dallo spirito puro. - L' |
Scritti vari di metodo e pedagogia -
|
primi elementi. 31 Dell' anima umana. - Distinzione dell' | anima | dallo spirito puro. - L' anima per esser tale dee animare, |
Scritti vari di metodo e pedagogia -
|
umana. - Distinzione dell' anima dallo spirito puro. - L' | anima | per esser tale dee animare, ossia dar vita a ciò che non l' |
Scritti vari di metodo e pedagogia -
|
all' animato). - Vita del corpo (comunicata). - Vita dell' | anima | sensitiva (propria). - Vita del principio sensitivo (altra |
Scritti vari di metodo e pedagogia -
|
sensitivo (altra propria, altra comunicata). - Vita dell' | anima | intellettiva (propria). - Vita soprannaturale dell' anima |
Scritti vari di metodo e pedagogia -
|
anima intellettiva (propria). - Vita soprannaturale dell' | anima | intellettiva (comunicata). 33 Nesso del principio sensitivo |
Scritti vari di metodo e pedagogia -
|
(comunicata). 33 Nesso del principio sensitivo coll' | anima | intellettiva. - Percezione fondamentale. 34 Spiegazione del |
Scritti vari di metodo e pedagogia -
|
- Percezione fondamentale. 34 Spiegazione del modo come l' | anima | intellettiva influisce sopra il corpo. - Virtù del |
Scritti vari di metodo e pedagogia -
|
il corpo. - Virtù del percipiente sul percepito. 35 L' | anima | intellettiva informata dall' essere in universale. 36 L' |
Scritti vari di metodo e pedagogia -
|
la quale si favellava. NB . Allorquando considero l' | anima | colla coscienza di se stessa ed involgo la coscienza nella |
Scritti vari di metodo e pedagogia -
|
dovrebbe fare una critica delle diverse definizioni dell' | anima | dimostrando che quelle che si censurano definiscono l' |
Scritti vari di metodo e pedagogia -
|
dimostrando che quelle che si censurano definiscono l' | anima | da cose estranee ad essa, e confirmando la propria |
Scritti vari di metodo e pedagogia -
|
conveniente. Prima classe. - Sistemi che confusero l' | anima | colla materia. Seconda classe. - Sistemi che ridussero l' |
Scritti vari di metodo e pedagogia -
|
colla materia. Seconda classe. - Sistemi che ridussero l' | anima | umana ad un soggetto senziente. Terza classe. - Sistemi che |
Scritti vari di metodo e pedagogia -
|
Terza classe. - Sistemi che riposero la natura dell' | anima | nelle idee, ossia confusero il soggetto coll' oggetto. |
Scritti vari di metodo e pedagogia -
|
coll' oggetto. Quarta classe. - Sistemi che confusero l' | anima | umana con Dio. Quinta classe. - Sistemi che la riposero |
Scritti vari di metodo e pedagogia -
|
si riferisce alla moltiplicità degli atti, si è « come l' | anima | in quanto fa un dato atto non debba esser diversa dall' |
Scritti vari di metodo e pedagogia -
|
in quanto fa un dato atto non debba esser diversa dall' | anima | in quanto fa un altro atto, ma debba essere identica ». |
Scritti vari di metodo e pedagogia -
|
di tutti gli atti futuri ». Si risponde esser vero che l' | anima | è semplice. Ma, consistendo questa semplicità nel ridursi |
Scritti vari di metodo e pedagogia -
|
subordinato all' altro. Ora questo è appunto il caso dell' | anima | umana. Ella ha due atti primitivi: l' uno superiore, ed è |
Scritti vari di metodo e pedagogia -
|
una piccola libreria, nella quale abbiate il pascolo dell' | anima | vostra. Degli altri, se qualcheduno fra i migliori vorrete |
Scritti vari di metodo e pedagogia -
|
e considererò le meraviglie della tua legge » (1). 9 « L' | anima | mia al suolo è distesa: dammi vita, secondo la tua parola » |
Scritti vari di metodo e pedagogia -
|
la tua parola » (2). 10 « Assonnò vinta dal tedio l' | anima | mia: colle tue parole dammi vigore » (3). 11 « Dammi |
Scritti vari di metodo e pedagogia -
|
Signore quaggiù rappresentare ancora quella quiete dell' | anima | che in cielo si assaggia nel gaudio divino: tal quiete |
Scritti vari di metodo e pedagogia -
|
mai sempre in pura contemplazione. La congiunzione dell' | anima | con questa mole crassa ed inferma di corpo rende quella |
Scritti vari di metodo e pedagogia -
|
e uberrime istituzioni! In queste non che esser vi possa | anima | tanto arida, che satollar non si debba; ma non ve n' ha |
Scritti vari di metodo e pedagogia -
|
corpo ma collo spirito, questi ha vita eterna. Nudrire l' | anima | nostra di Cristo è essenziale a salute: con questo Cristo |
Scritti vari di metodo e pedagogia -
|
pertanto che il nostro corpo fa le specie sacramentate, l' | anima | bene disposta riceve dentro a sè Cristo, e a Cristo s' |
Scritti vari di metodo e pedagogia -
|
non è sfornita di veste corporea; così il cibo, che all' | anima | si presta, di corporea forma sia circondato. Allora però, |
Scritti vari di metodo e pedagogia -
|
Abbiamo fatta nel battesimo una prima risurrezione dell' | anima | morta, nella penitenza una seconda; l' ultima, in cui |
Scritti vari di metodo e pedagogia -
|
tutti i tempi. Le Scritture ispirate, le virtù infuse nell' | anima | della fede, speranza e carità, la preghiera ardente, e in |
Scritti vari di metodo e pedagogia -
|
modo de' fatti privati della divina bontà, i quali all' | anima | sua peculiarmente apportarono o salute o aumento di grazia. |
Scritti vari di metodo e pedagogia -
|
tutti da sè imparino la Mansuetudine e l' Umiltà (3). O | anima | piamente pudica, non se' mandata ad imparare l' umiltà dal |
Scritti vari di metodo e pedagogia -
|
taluno per avventura, che questa bellezza interiore dell' | anima | raccorrà lode e premio da Dio che la vede, giusto e per noi |
Scritti vari di metodo e pedagogia -
|
Padre celeste, la nostra utilità cioè, la salvezza dell' | anima | nostra, la letizia che in questa misera valle ne è |
Epistolario ascetico Vol.I -
|
si divolgassero le più salubri e cristiane dottrine. L' | anima | di questa Società tipografica dovrebbe essere il solo amore |
Epistolario ascetico Vol.I -
|
quello assai maggiore di non sapere che cosa avverrà dell' | anima | loro, e quali ritorneranno! Nei luoghi delle Università, |
Epistolario ascetico Vol.I -
|
i fratelli , come si chiamavano, erano un solo cuore ed un' | anima | sola ; e così rifletto di presente all' occasione che da |
Epistolario ascetico Vol.I -
|
la religiosissima sua lettera, in cui traspira la sua bell' | anima | e il suo ardente amore di giovare veramente altrui, non |
Epistolario ascetico Vol.I -
|
di tutti i Santi, e che è quella di tutta la Chiesa, l' | anima | nostra si può al tutto consolare e santificare. Nè solo |
Epistolario ascetico Vol.I -
|
sebbene senza rumore, dallo spirito di Gesù Cristo che la | anima | e la conduce. Di più è persuaso il medesimo che qui scrive, |
Epistolario ascetico Vol.I -
|
cecità. Pregate che il Signore diradi questa cecità dall' | anima | mia. Noi felici se, diventando stolti secondo il mondo, |
Epistolario ascetico Vol.I -
|
III, parlando del conservare i Novizi nelle cose utili all' | anima | e al profitto nelle virtù, così dice: [...OMISSIS...] . |
Epistolario ascetico Vol.I -
|
voluto ingannare; conosco troppo la candidezza dell' | anima | vostra; ma bensì io credo abbiate ingannato voi stesso, |
Epistolario ascetico Vol.I -
|
senza l' aiuto di Dio. Sia pur contento d' avere cura dell' | anima | propria, che basta, e non desideri nè voglia fare altro in |
Epistolario ascetico Vol.I -
|
se stessi: se Iddio ci fa la grazia di mettere in salvo l' | anima | nostra e di purificarla da' suoi peccati, ci deve bastare; |
Epistolario ascetico Vol.I -
|
di tutto per formare il suo spirito, riguardandolo come un' | anima | a voi affidata dal Signore, e trattandolo colla tenerezza |
Epistolario ascetico Vol.I -
|
preghi per me. A Dio. A Dio. Siamo nel Signore cor unum et | anima | una . [...OMISSIS...] 1.29 La vostra lettera, scritta in |
Epistolario ascetico Vol.I -
|
tribolazione non gli sarà di grande aiuto e lume all' | anima | sua? Egli perderà in faccia agli uomini, forse; egli |
Epistolario ascetico Vol.I -
|
lassezza e battaglia, e si mettono in fuga i nemici dell' | anima | nostra; e chi in lei confida non può perire. Egli è per |
Epistolario ascetico Vol.I -
|
acquistano dirò così un corpo spirituale per noi, e l' | anima | nostra le vede, le palpa, le amoreggia e si mesce con esse. |
Epistolario ascetico Vol.I -
|
dei discepoli di Gesù Cristo: qui siamo un cuore e un' | anima | sola. Ci si è aggiunto da pochi giorni un altro compagno, |
Epistolario ascetico Vol.I -
|
« porro unum est necessarium »; e questa è di salvare l' | anima | nostra e di possedere in noi Dio. Che cerchiamo di più? Se |
Epistolario ascetico Vol.I -
|
giorno in comune e in privato. Io dico sempre Messa per l' | anima | mia e per quella di coloro che il Signore sembra |
Epistolario ascetico Vol.I -
|
uniti; e, massime all' altare, siamo un cuor solo ed un' | anima | sola, giacchè all' altare spezziamo un solo pane che ci |
Epistolario ascetico Vol.I -
|
che in ogni modo ci sarà tolta. Viviamo dunque coll' | anima | nostra nel cielo, in Dio: ecco l' unica via di giungere |
Epistolario ascetico Vol.I -
|
se non il vivere distaccati dalle cose terrene, e coll' | anima | in cielo, aventi sempre la memoria di Dio e del nostro |
Epistolario ascetico Vol.I -
|
che appunto il fondamento di essa è la perfezione dell' | anima | propria; e che tutto il grande scopo di essa si è di |
Epistolario ascetico Vol.I -
|
giacchè oltre il sommo vantaggio che deriva all' | anima | da quel luogo solitario ed idoneo al contemplare, massime |
Epistolario ascetico Vol.I -
|
di pubbliche malattie occorrono dei pericoli anche per l' | anima | più del solito, per la libertà maggiore del trattare, ed |
Epistolario ascetico Vol.I -
|
i laici; sicchè tutti i nostri sieno anche in ciò un' | anima | sola ed un solo olocausto; non ne manchi uno solo. |
Epistolario ascetico Vol.I -
|
Creatore! Ella ha un tal valore questa conversione dell' | anima | desolata e nuda dei beni naturali al bene sommo ed |
Epistolario ascetico Vol.I -
|
anche minima cagione che possa diminuire questa unità d' | anima | e di cuore che abbiamo in Cristo, a imitazione dei primi |
Epistolario ascetico Vol.I -
|
egli non vuole in ogni cosa che il bene. Così si forma un' | anima | dilatata, che corre nella via dei divini comandamenti. Per |
Epistolario ascetico Vol.I -
|
non ci assiste, che possiamo noi fare? Vi raccomando l' | anima | di un mio condiscepolo che amai tanto. [...OMISSIS...] 1.33 |
Epistolario ascetico Vol.I -
|
aprirsi della nuova stagione. Per quanto allo stato dell' | anima | vostra che diligentemente mi descrivete, io spero bene, mio |
Epistolario ascetico Vol.I -
|
vostra, che voi mi presterete senza pericolo alcuno dell' | anima | vostra nè dell' Istituto. E` l' unico partito che mi resta. |
Epistolario ascetico Vol.I -
|
promessa, dalla quale tanto dipende sia riguardo all' | anima | vostra, sia riguardo ai due Istituti. Scrivetemi subito; e |
Epistolario ascetico Vol.I -
|
il bambino saluti l' alba del giorno, che a lui traluce. L' | anima | sua ragionevole rallegrasi della verità, che ritrova, e a |
Principio supremo della metodica -
|
che il primo atto dell' intendimento deve pur essere all' | anima | umana un grande istante, un istante solenne, il sentimento |
Principio supremo della metodica -
|
persona, provi un sentimento, che è effetto immediato dell' | anima | intelligente, che opera nelle sensazioni cagionate, ma che |
Principio supremo della metodica -
|
casi nuovi par loro di vedere un moto spontaneo, un' | anima | nelle cose materiali; ma quando non possono cavar più |
Principio supremo della metodica -
|
non penso che ella giochi prima della comunicazione dell' | anima | intellettiva: nel primo riso adunque parmi, che l' una e l' |
Principio supremo della metodica -
|
ancora più facile e chiara la data spiegazione: l' un' | anima | sente la sua compagna in un dato stato, a ragion d' esempio |
Principio supremo della metodica -
|
che reca l' uomo a percepire cose animate: percepisce l' | anima | della madre sul suo volto, e tosto simigliantemente nell' |
Principio supremo della metodica -
|
dà mano al mirabilissimo congegno della creatura umana. L' | anima | sensitiva già piena di dolcezza è convenevolmente disposta |
Principio supremo della metodica -
|
dolcezza è convenevolmente disposta a ben sentire un' altra | anima | pure sensitiva ed affezionarvisi, nell' uomo quella |
Principio supremo della metodica -
|
ad abbracciarsi col vero, un' avidità, per la quale « « l' | anima | semplicetta che sa nulla » » e che è pur fatta per sapere, |
Principio supremo della metodica -
|
sopra il proprio sentire, e pensare, egli avrebbe dell' | anima | propria un' immediata percezione; la quale sarebbe un' |
Principio supremo della metodica -
|
ordine, perciò più elementare di quella che si ha dell' | anima | considerata come causa di movimento degli esseri animati. - |
Principio supremo della metodica -
|
chè sarebbe ingiuria fatta al lume divino che nell' | anima | umana risplende; egli deve saviamente occuparla e |
Principio supremo della metodica -
|
animati. Per altro noi già vedemmo, che il bambino dà l' | anima | anche al bottone che luce e a tutte le cose; e però non |
Principio supremo della metodica -
|
scopo di determinare qual sia lo stato della mente e dell' | anima | del nostro bambino rispetto al bene. A rispondervi conviene |
Principio supremo della metodica -
|
Quindi medesimo apparisce il danno che alla tenera | anima | del bambino risulta dai segni esterni dell' ira, del |
Principio supremo della metodica -
|
il timore un affetto posto dalla natura nel seno dell' | anima | umana? Perchè dunque ve l' ha posto? Per contenere, anche |
Principio supremo della metodica -
|
assai più a Dio che all' uomo il comunicarsi all' | anima | semplicetta che sa nulla e che pure intende il suo fattore. |
Principio supremo della metodica -
|
Amerai il Signor Dio tuo di tutto il cuor tuo e in tutta l' | anima | tua, e in tutta la mente tua »(1). » Che cosa ordina la |
Principio supremo della metodica -
|
Cristianesimo ci apre un arcano: egli ci assicura, che l' | anima | dell' infante, che viene battezzato subisce una segreta ma |
Principio supremo della metodica -
|
esultare di questo tesoro divino che sta nascosto nell' | anima | del loro bambino ed adorarlo: debbono custodirlo e |
Principio supremo della metodica -
|
semplice e sagace di una madre, che sa spiare sì bene nell' | anima | de' suoi nati, sì bene osservarli ed intenderli. |
Principio supremo della metodica -
|
Io riveggo una persona e tosto mi si rappresenta all' | anima | il campanile della chiesa della sua parrocchia: qui vi ha |
Principio supremo della metodica -
|
rammentarmi quella verità matematica mi si affacciasse all' | anima | il volto o anche solo il nome del maestro che me la |
Principio supremo della metodica -
|
morale e divino che dona la maggior sua dignità all' | anima | intelligente. Vedemmo che la benevolenza del fanciullo, |
Principio supremo della metodica -
|
stabilire le norme o principŒ morali, che si formano nell' | anima | all' ordine quinto d' intellezioni. Il rimorso, prima di |
Principio supremo della metodica -
|
morale che si manifesta colla sua virtù immediatamente all' | anima | intelligente prima ancora d' aver preso la forma di legge |
Principio supremo della metodica -
|
e lor volontà) sorge una disarmonia di fatto: nell' | anima | sua, in questo sentimento sostanziale, accade una lotta, ed |
Principio supremo della metodica -
|
Questo è un cotale rimorso, che ha luogo nell' | anima | come un fatto necessario e non volontario, e come un |
Principio supremo della metodica -
|
o così vago e sfuggevole come accidentali affezioni. L' | anima | nel suo essere morale può ricevere adunque delle ferite e |
Principio supremo della metodica -
|
senso morale, perocchè l' esigenza morale che opera nell' | anima | intellettivo7morale come una cotal forza spirituale |
Principio supremo della metodica -
|
ciò che è finito, la sussistenza stessa del finito. All' | anima | umana è convenientissima una tale notizia: annunziatagliela |
Principio supremo della metodica -
|
questo è uno degli istinti più forti dell' umana natura: l' | anima | si precipita nell' entità oggettiva come nel suo bene, |
Principio supremo della metodica -
|
Da questa tendenza poi efficacissima, che porta l' | anima | intelligente a contemplar le cose, come sono in se stesse, |
Principio supremo della metodica -
|
l' affermazione de' reali non è già un atto con cui l' | anima | esca, quasi direbbesi, materialmente da se stessa, come la |
Gioberti e il panteismo -
|
materiali, è uopo non volere intendere le operazioni dell' | anima | per alcuna similitudine tratta dalle operazioni de' corpi. |
Gioberti e il panteismo -
|
sensi, rientra nelle leggi universali, secondo le quali l' | anima | conserva più o meno i suoi stati. Egli è chiaro, che l' |
Gioberti e il panteismo -
|
conserva più o meno i suoi stati. Egli è chiaro, che l' | anima | stessa essendo durevole, dura in quello stato in cui si |
Gioberti e il panteismo -
|
e così è che conosco in gran parte la natura dell' | anima | pe' fenomeni ch' ella produce nel sentimento corporeo. Or |
Gioberti e il panteismo -
|
di noi; (prescinderò ora dal sentimento sostanziale dell' | anima | nostra) anzi nè pure è tanto, poichè la sensilità delle |
Gioberti e il panteismo -
|
le cose sensibili in una parola, interne ed esterne; l' | anima | nostra che è il soggetto stesso, e i sentimenti dell' |
Gioberti e il panteismo -
|
cioè Dio, [...OMISSIS...] . Iddio dunque informa l' | anima | umana sostanzialmente, la informa come prima sostanza, la |
Gioberti e il panteismo -
|
l' intuito di Dio. Ma l' intuito, quest' operazione dell' | anima | umana, a chi appartiene, all' anima umana o a Dio? Il |
Gioberti e il panteismo -
|
quest' operazione dell' anima umana, a chi appartiene, all' | anima | umana o a Dio? Il signor Gioberti vi dice conseguentemente |
Gioberti e il panteismo -
|
avesse avuto sott' occhio la « Tavola delle potenze dell' | anima | umana »da me pubblicata in Rovereto, vi avrebbe trovato |
Gioberti e il panteismo -
|
individuo, è composto di due parti intimamente connesse, l' | anima | e il corpo, così parimente l' organizzazione dell' umanità |
Questioni politico religiose -
|