uno di quegli scherzi di luce e d'ombra. Aspettava, davanti una chiesuola, un amico che era salito a fare un'imbasciata nella casa vicina. C'era un
conservare nessuna delle dodici bestioline! Una mattina ero intento a governarla, quando mi fu annunziata l' inaspettatissima visita di un amico che
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regalata, perchè la provasse, da un amico tornato dal Cairo. Egli non aveva voluto avventurarsi alla prova, temendo che gliene venisse male; e aveva
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lascerà Roma) e che il Papa fosse non nemico della Francia, ma amico: dite avrete tutta quella fiducia agli atti suoi, non dommatici, ma politici, civili
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poesia. Appena Franco ebbe chiuso l'uscio dietro di sé, l'amico gli sussurrò: "È fatto?". "È fatto", rispose Franco. L'altro lo abbracciò e lo baciò
, il Puttini aveva un debole per il pigro, placido e bonario Papuzza. "Stia tranquillo", disse ridendo il Commissario. "Il suo amico Papuzza se la
Alle due e mezzo dopo la mezzanotte, Franco, l'avvocato V. e il loro amico Pedraglio erano seduti in loggia, al buio, in silenzio. A un tratto
stagione moriva. Sterminati i seccumi, Franco propose a sua moglie di andar in barca a Casarico per riportare all'amico Gilardoni i due primi volumi dei
, adesso! E lascia star la filosofia." "Lei è nemico della filosofia?", osservò il professore, sorridendo. "Io sono amico", rispose Franco, "della
Maironi Rigey fa sapere alla marchesa Maironi Scremin che il professore Beniamino Gilardoni è un ottimo amico di suo marito e suo, ma che ne fu
Benaglia, vescovo di Lodi, vecchio amico della famiglia, ma occorreva il fatto compiuto. Se il cuore della marchesa si indurisse, com'era probabile
Comitato di Como. A ogni modo andrò io stessa domani a Pellio Superiore dove c'è un medico condotto grande amico di V. e sicurissimo. Parlerò con lui
Gilardoni. "Caro amico", diss'egli, "Le debbo dir una cosa." Il professore, assorto nella contemplazione del fuoco, non rispondeva. Franco gli posò
, con cerimonioso orrore, di aver solamente inteso imitar la voce dell'ottimo suo vicino ed amico, l'uscio si aperse una terza volta. Donna Eugenia
l'amico curato Introini, il buon Tartufo, che non poteva soffrire l'Introini, si mise a farne il panegirico. Che perla quel curato di Castello! Che cuor
stata una stupidità grande, ma è un cuor d'oro, un buon amico, tenetevelo caro. Il giorno prima che gli venisse quell'accesso di pazzia, mi ha fatto una
all'amico avvocato V. pregandolo di venire appena gli fosse possibile. Voleva saper da lui come avrebbe potuto usare delle carte possedute dal Gilardoni
dell'oceano, lo atterrivano. Aveva per maggior precauzione chiuso gli occhi, temendo che lo cogliesse una vertigine. "O'Donnell, mio coraggioso amico," disse
quaranta miglia." "Una semplice passeggiata." "Sì, caro amico, se non troviamo più sotto una corrente che ci spinge verso terra, apriremo le valvole
Kelly?" chiese l'irlandese. "Sì, amico mio." "Ne producono molto quelle isole?" "Quando le annate sono buone, quei vigneti danno circa 5000 pipe(2
non poterci fermare!" disse O'Donnell, sospirando. "Saremmo certi di venire raccolti." "Non possediamo più le àncore, mio povero amico." "Dannati
ragazzo!" "La fame non ragiona, amico mio," disse l'ingegnere. "Continua, ragazzo." "Avevo messo in serbo alcuni biscotti e un mezzo litro d'acqua che
completamente consumate." "Sono assai capricciosi i fulmini, Mister Kelly!" "Molto, caro amico. Il signor Neal, per esempio, ha veduto un disgraziato
fondo all'oceano." "Un marinaio non avrebbe fatto di più, mio bravo amico," disse l'ingegnere, porgendogli una bottiglia di whisky. "Grazie, Mister
tempi anteriori alla scoperta dell'isola?" chiese O'Donnell con sorpresa. "Sì, amico mio." "Ma l'isola fu scoperta solo nel 1497! Chi poteva averla
messaggeri, 26 chili." "Tre ancore!" esclamò O'Donnell. "V'ingannate: io non ne vedo che una." "No, amico mio: ne possediamo tre. Quella che vedete lì e che
golfo." "Ma chi può aver avvertito quel legno che ci prende a colpi di cannone?" "Il telegrafo, amico mio. Avranno annunciato da Sidney la vostra fuga
avevano riacquistato colore. "Dove sono?" chiese, con voce rauca e tremula. "Simone, amico mio," disse l'ingegnere, "non riconosci più i tuoi amici?" Il
!" ghignò quella voce. "Le mie budella non sono in grado di aspettare i vostri comodi, e nemmeno quelle dei miei compagni." "Gentile come un orso l'amico
, amico mio, perché pare che a una certa altezza l'idrogeno si tramuti in aria calda." "Per quale motivo?" "I fisici non sono ancora riusciti a
. Appoggiati alle mie spalle, amico mio: sono robusto e un forte nuotatore, e per qualche tempo potremo reggerci." Il pazzo, invece di obbedire, gli
il pallone è una pazzia, amico mio. In poche ore il vostro incrociatore rimarrà indietro di due o trecento miglia." "Ma non siamo quasi immobili
. "Allora ne manderai uno al tuo amico Umpane?" "Nel mio prossimo viaggio te ne porterò uno." "E non fuggirà lasciandomi la pelle?" "T'insegnerò il modo di
, - disse l'indiano entrando, ma pronunciando le parole quasi con pena. - Ah! sei tu, amico, - rispose Kougli, alzandosi prontamente. - Cominciava a
un giorno avrai bisogno di un amico fedele, ricordati di me. Addio. Si slanciò verso la feritoia, dopo di essersi armato delle pistole del sipai, vi
, - disse Manciadi, sforzandosi a sorridere. - Non aver paura, ti diventerà amico, - disse il maharatto. Legato il canotto, raggiunsero la capanna
rumore delle pistole che armava. - Sono pronto, padrone, - disse. - Andiamo, mio prode amico. - E se incontriamo i thugs? - Ci ritireremo e daremo
che sei, amico mio, a credere che io porti il nome di Saranguy. Io sono Tremal-Naik ... Tremal-Naik della jungla nera, il cacciatore di serpenti. Non
ingannato? - Sì, amico. Hider guardò fisso fisso Tremal-Naik che era diventato meditabondo emise un profondo sospiro, e lasciò la lunetta per recarsi a prua