trovare alle 8 due suoi amici al Caffè d'Europa. - Un duello! - esclamò Pietro sorpreso di leggero tutt'altro di quello che sperava: - confesso che me
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dopo, all'ora solita, noi incontriamo i due amici, che passeggiano, colla stessa sbadataggine, sotto gli alberi de Rinazzo; l'uno, il biondo
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sinistro di Brusio. - L'onore è salvo! - gridarono i padrini. Il conte, salutò, e andò a rimontare nella carrozza coi suoi due amici. Passando dal Caffè
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della passione. «Un giorno era uscito prima ch'io fossi levata, e avea mandato a dirmi che, invitato da alcuni amici, avrebbe desinato fuori. La sera
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veleno si mischiò al sonno della morte. Pietro rimase istupidito come un pazzo; per un mese intiero. Il secondo rivide sua madre; poi gli amici. Un anno
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Venti giorni sono scorsi da quello in cui incontrammo i due amici al Rinazzo. Siamo nei lunghi giorni del giugno. Pietro studia assiduamente da
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rivederci stassera. - Addio. Alle nove e mezzo i due inseparabili amici erano alla porta del teatro, in mezzo alla folla dei giovanotti che fumando stavano
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amici d'Università, Raimondo Angiolini, laureato in medicina da quasi due anni. Domandammo chi era morto ad un domestico in lutto che seguiva
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Pietro avrebbe corso fors'anche il più grave pericolo, minacciato dalla vendetta degli amici del caduto, quantunque difeso anche dal piccol numero dei suoi
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Accademia della crusca
