Altro fenomeno caratteristico del Barocco è lo scambio rapido e frequente delle esperienze attraverso i viaggi degli artisti e la circolazione delle
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poesia non dev’essere altro che un succedersi rapido di immagini smaglianti ed sonore per «piacere ai vivi che sentono»: l’Adone, testo-base della poesia
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protagonisti della pittura del secolo; secondo, che l’uno e l’altro si opponevano nettamente alla cultura manieristica romana; terzo, che l’ideaiismo
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Giuseppe gli tiene aperto davanti: che altro deve fare l’artista se non eseguire con gli strumenti dell’arte i segni che legge e che interpreta? San
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conciso: tu - io? - tu. Altro che ut pictura poesis, altro che letteratura tradotta in figure!
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Crocefissione di San Pietro: null’altro che la meccanica della croce sollevata a forza di corde e di spalle. La macchina della morte si è messa in
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cui l’azione del dipingere realizza l’intenzionalità, l’impegno morale dell’artista. Ciò che si ritrova nell’opera non è altro che un tempo, un
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presto barocco, altro non è che il bisogno di fermare la sensazione piena, così come è stata colta dai sensi, non facendole perdere nulla in completezza o
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soddisfa: è infatti (Jaffé) lo stesso Rubens ad offrirsi di sostituirlo con un altro, ben più impegnativo: invoca i «perversi lumi» e la «sciagurata luce
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rette che si incrociano, di diagonali che si proseguono, richiamandosi da un lato all’altro del dipinto (l’alzarsi del braccio che regge la spada si
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spalle l’uno dell’altro per raggiungere il podio da cui s’affaccia la santa. Non c’è compiacimento per il «particulare»: i poveri sono i prediletti da Dio
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virtù fantastica, et ha licenza di porre insieme cose con qual che varisimilitudine, che per altro non si potranno congiungere, e di più ha ottenuto
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, come la verticale del braccio che fa da corda all’arco del corpo o il movimento conciso dell’altro braccio e del capo. A Piacenza, dal 1612 al 1629, il
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altro scopo che quello di portare in alto l’ovale con l’immagine o la reliquia, che rompe il coronamento dell’edificio e lo conclude con un bizzarro
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limite e diventa un organismo plastico, a cui infatti si raccorda l’altro organismo plastico, la cupola.
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chiesa di Sam Marcello al Como (1683) è sciolta, ariosa, pittorica. Tra le due ali laterali e il corpo mediano non v’è altro raccordo che un elemento
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pascaliani della «géométrie» e della «finesse»; come Montaigne, avrebbe potuto confessare che in fondo dipingeva sempre per se stesso, né c’era altro da
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Parallela e complementare alla ricerca poussiniana è quella di un altro grande francese, Claude Gellée detto CLAUDIO LORENESE (Champagne 1600- Roma
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si innesta sulla tradizione cinquecentesca e manieristica: ciò che da un lato lo limita e dall’altro gli apre infinite possibilità di soluzioni
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, compiacendosene) dal grottesco, dal deforme, dall’orrendo. Altro che ideale classicistico: i filosofi antichi sono raffigurati come straccioni e vagabondi, gli
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tutta di luci ed ombre che sono denso impasto di colore, quasi la materia altro non fosse che spessore cromatico. Parallelamente, una sensualità
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Altro artista che, col Castiglione e lo Strozzi, sente profondamente l’influenza dei fiamminghi è GIOACCHINO ASSERETO (1600 c.-1649) che utilizza una
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, dalle cupole di San Marco, dall’altro dalle cupole palladiane di San Giorgio e del Redentore: le due cupole accostate della Salute raccordano a
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, benché inconscio di esserlo, da poterlo ritrovare tale e quale, o quasi, in un altro pittore, FRANCESCO DEL CAIRO (1607-1665).
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» significato, poiché nella realtà non v’è distinzione tra ma e l’altro. Quanto più si approfondisce la verità dell’oggetto tanto più si approfondisce la
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comprendere, può darsi altrimenti che per immagini. E dunque la fine di tutte le tipologie classiche, che non erano altro che schemi di strutture spaziali
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del Settecento; poi, da un lato, si pone come ideale teorico, dall’altro come oggetto di una nuova scienza, l’archeologia. Svuotato dei suoi
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crinale delle colline, che diventano così un orizzonte urbano (l’altro, dal lato opposto, è la catena delle Alpi). È il primo monumento rappresentativo che
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Monti, in piazza di Spagna: altro snodo urbanistico importante. Cominciò a progettarlo lo Specchi; l’eseguì, variando, FRANCESCO DE SANCTIS (1693-1740
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esser altro, la concezione barocca. Un altro caso di «Barocco riformato», o di anticipazione neoclassica, è quello della villa Albani (dopo il 1747) di
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altro ideale che quello dell’arte sia che lavori per Napoleone o per il papa o per l'imperatore d’Austria. Il prestigio europeo di cui gode gli permette
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L’altro è LORENZO BARTOLINI (1777-1850), che fu allievo del David a Parigi e col Canova non ebbe un rapporto diretto; ma che indubbiamente contribuì
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E questo è anche, del Canova, l’aspetto già quasi romantico: quello che di tanto lo allontana dal David quanto più lo avvicina ad un altro pittore
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Null’altro che questo portarsi della realtà a livello del simbolo, questo includersi dell'idea della morte in quella della vita è il classicismo
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BENE! POSSO FARE ALTRO PER VOI?
NON AVETE POTUTO SAPERE NIENT’ALTRO?
CONTEMPORANEAMENTE, IN UN ALTRO LOCALE DEL CASTELLO...
STUD!... TIM!... NON SPRECATE ALTRO PIOMBO SU QUELLE BESTIACCE! A RIVA!
NO!... LA MIA GENTE HA GIÀ COMBATTUTO ABBASTANZA E NON SPARGERÀ ALTRO SANGUE!
NE SONO CONVINTO ANCH’IO, MEFISTO! PER I SOLDATI, I SEMINOLES NON SONO ALTRO CHE RIBELLI!
POCHI ISTANTI DOPO, IL GIGANTESCO NEGRO E IL CAPO DEI SEMINOLES SONO L’UNO DI FRONTE ALL’ALTRO.
VA’, DUNQUE, E FA’ COME TI HO DETTO, O LE MANI DI QUEL DAMBO SI MACCHIERANNO DI ALTRO SANGUE SEMINOLE!
TRA L’ALTRO, IN QUESTA CABINA FA UN CALDO INFERNALE!... VADO SUL PONTE A PRENDERE UN PO’ D’ARIA FRESCA!
ZOMBIE O NON ZOMBIE, AL PRIMO CHE OSERÀ FARSI VEDERE REGALEREMO TANTO DI QUEL PIOMBO, DA MANDARLO DAVVERO ALL’ALTRO MONDO.
MA IL TENENTE HA APPENA FINITO DI PARLARE, CHE UN ALTRO SUONO ECHEGGIA NELLA FORESTA... I RINTOCCHI CUPI E SINISTRI DI UNA CAMPANA.
È MOLTO PROBABILE! QUEL BARONE DE LAFAYETTE CON CUI MEFISTO SI È ALLEATO HA DATO PROVA DI ESSERE UN AVVERSARIO TUTT’ALTRO CHE DISPREZZABILE, PERCIÒ