Vocabolario dinamico dell'Italiano Moderno

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questa l'annunciata regola equivalente  alle  (8'): da essa si ripassa alle (8'), applicandola ai tre
regola equivalente alle (8'): da essa si ripassa  alle  (8'), applicandola ai tre piani coordinati.
l’equazione (18) deve essere omogenea di grado n 1 rispetto  alle  lunghezze, di grado n 2 rispetto ai tempi, di grado n 3
di grado n 2 rispetto ai tempi, di grado n 3 rispetto  alle  masse; cioè ogni equazione esprimente una legge meccanica
fenomeno è dotata di una triplice omogeneità rispetto  alle  lunghezze, ai tempi e alle masse, da cui essa dipende.
una triplice omogeneità rispetto alle lunghezze, ai tempi e  alle  masse, da cui essa dipende.
teorema di Chasles (n. 4), I'M c e I'M γ risultano normali  alle  traiettorie di M, cioè alle curve c e γ.
I'M c e I'M γ risultano normali alle traiettorie di M, cioè  alle  curve c e γ.
Ci riferiamo per semplicità  alle  orbite circolari, ma il ragionamento si estende subito alle
alle orbite circolari, ma il ragionamento si estende subito  alle  orbite ellittiche, sostituendo a e P con i loro valori
quando si tenga presente che esse si riferiscono non  alle  grandezze fisiche e ma ai loro operatori o alle
non alle grandezze fisiche e ma ai loro operatori o  alle  corrispondenti matrici.
quale, confrontata con la (35), mostra che si passa dalle f  alle  f" mediante la matrice nel modo stesso con cui la matrice
nel modo stesso con cui la matrice fa passare dalle f  alle  f'.
comprese tra e . La funzione ha dunque, rispetto  alle  misure di impulso, lo stesso significato che ha la rispetto
misure di impulso, lo stesso significato che ha la rispetto  alle  misure di posizione.
e integrando: si ottiene allora (poichè è ortogonale a ,  alle  , alle e a tutte le per cui :
si ottiene allora (poichè è ortogonale a , alle ,  alle  e a tutte le per cui :
 alle  (13).
che forze esterne siano applicate esclusivamente  alle  estremità di una verga in equilibrio (F = 0), rimane
una verga in equilibrio (F = 0), rimane costante, in base  alle  (46), non soltanto Φ , ma anche Γ x Φ .
conformemente  alle  (32),
bisogna associare quelle che legano x n, y n,  alle  l e alle e alle α. Queste due equazioni si ottengono nel
bisogna associare quelle che legano x n, y n, alle l e  alle  e alle α. Queste due equazioni si ottengono nel modo più
associare quelle che legano x n, y n, alle l e alle e  alle  α. Queste due equazioni si ottengono nel modo più semplice
ora il significato fisico che si può attribuire  alle  orbite della teoria di Bohr e Sommerfeld ed al moto
la posizione di esso, con incertezza piccola rispetto  alle  dimensioni dell'orbita, e ripetere molte volte
al raggio a dell'orbita (1) Ci riferiamo per semplicità  alle  orbite circolari, ma il ragionamento si estende subito alle
alle orbite circolari, ma il ragionamento si estende subito  alle  orbite ellittiche, sostituendo a e P con i loro valori
che equivale  alle  quattro equazioni:
 alle  varie porzioni Δ C.
allora nelle (22), si perviene  alle 
le due funzioni e soddisfano  alle 
equilibrato il sistema dei vettori normali  alle  facce di un tetraedro, applicati nei centri delle
circoscritte a tali facce, di grandezze proporzionali  alle  aree e tutti diretti verso l’interno (o tutti verso
si imporrà  alle  autofunzioni la condizione di normalizzazione:
pregiudizio dell’eventuale equilibrio, possiamo sostituire  alle  forze agenti su ogni singolo nodo un sistema di forze
sistema di forze vettorialmente equivalente: precisamente  alle  forze (1), (2) sollecitanti il generico nodo A si
avendo riguardo  alle  formule di Frenet, risulta successivamente
le 2n reazioni offerte dalle rotaie  alle  singole ruote;
punti A del piano mobile sono, ad ogni istante, ortogonali  alle  loro congiungenti AI col centro istantaneo di rotazione e,
istantaneo di rotazione e, scalarmente, proporzionali  alle  rispettive distanze da I.
in base  alle  (25) e alla ξ2 + η2 = ρ2,
appunto in base  alle  (20), si ha senz’altro
pel moto assoluto si avrà, in base  alle  (5), (8),
immediato, ma assume una forma espressiva e adatta  alle  applicazioni se si introduce la velocità angolare ω del
angolare ω del moto (rigido) di trascinamento. In base  alle  formule del Poisson (Cap. prec. n. 21) l'espressione (7) di
a meno di infinitesimi di ordine superiore al primo,  alle 
δq h delle coordinate lagrangiane dovranno soddisfare  alle  relazioni
quali, in base  alle  (11), sono entrambe lineari non omogenee in
si riducono  alle  due seguenti equazioni nelle funzioni F(r), G(r):
rispetto a tre assi fissi,  alle  tre equazioni differenziali del 2° ordine
 alle  due variabili a e b due altre k, σ date da
del punto P dovranno soddisfare durante tutto il moto  alle  equazioni
e quegli stessi fenomeni solari che dànno origine  alle  tempeste magnetiche e alle aurore boreali. In casi
solari che dànno origine alle tempeste magnetiche e  alle  aurore boreali. In casi particolari le perturbazioni della
ora questo operatore  alle  della forma (338) o della forma (341), osservando che
le pressioni sugli appoggi (eguali ed opposte  alle  reazioni normali offerte dai medesimi).
coincidono colle derivate (rapporto  alle  coordinate x, y, z di P) della funzione
il passaggio dalle f'  alle  f'' sarà espresso dalla formula, analoga alla (35),
sugli assi di una terna di riferimento, danno luogo  alle  sei equazioni scalari
in base  alle  (11), per la indipendenza di si spezza nelle due ulteriori
per la velocità e l'accelerazione si ha, in base  alle  prime delle (39) e (40)
delle considerazioni precedenti possiamo enunciare, in base  alle  (1*), la regola pratica seguente:
formule analoghe relative  alle  altre coordinate e, più generalmente, a derivazioni
S sia sollecitato da certe forze esterne F soddisfacenti  alle  condizioni cardinali
si può anche stabilite, applicando lo sviluppo di Taylor  alle  componenti)
forza avrà dunque rispetto  alle  unità di velocità, accelerazione ed energia l’equazione di
coefficienti arbitrari λk, μj (questi ultimi soggetti  alle  limitazioni μj ≥ 0) si chiamano moltiplicatori del
per V = 0 si riducono, com’è naturale,  alle  (6"), ove si ponga Θ = ωt.
e ulteriormente, per un’elica circolare, in base  alle  formule del Cap. I, n. 83,

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