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troviamo sempre composto fondamentalmente dagli stessi pezzi: omero, ulna e radio, carpo, metacarpo e falangi, oltre alle ossa del cosiddetto cinto
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forme affini alle meduse, ai coralli e alle madrepore), Vermi e Molluschi abbastanza simili agli attuali, Echinodermi (forme affini agli attuali ricci
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placentali, rappresentati da forme che si estingueranno nei periodi successivi e saranno sostituiti da forme sempre più simili a quelle viventi. Accanto alle
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periodi delle diverse ere, erano adatti agli ambienti che, di volta in volta erano realizzati. Se non erano capaci di adeguarsi alle trasformazioni dell
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più di 20 metri di lunghezza, sei o sette di altezza, e peso che si può stimare intorno alle 30 tonnellate nelle forme più grosse. Tutta la storia
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, con le zampe fornite di cinque dita (Hyracotherium o Eohippus), si originarono, sempre nell’Eocene, varie forme tutte con quattro dita alle zampe
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analogamente per molte altre linee di discendenza che ci sono più o meno ben conosciute grazie alle ricerche dei paleontologi.
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Alle grandi crisi geologiche, ai profondi cambiamenti che hanno lasciato tracce inconfondibili sulla superficie della terra, corrispondono
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ambienti accessibili, secondo le proprie possibilità. Quasi una massa plastica su di una superficie accidentata e rugosa, che si adatta sempre alle
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occhi, ci si rivelano affaccendati in una continua opera di conquista, di adeguamento alle circostanze, che si sono lentamente, costantemente cambiate.
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minimi particolari di luogo e di tempo, e avesse messo in vita, di volta in volta organismi adatti alle singole circostanze, giungendo al punto da
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ecologiche», adattandosi alle esigenze che di volta in volta si presentano. Di qual natura siano le forze che determinano questo adattamento, è
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milioni di anni fa. Così ancora i Limulus, singolari artropodi marini comuni sulla costa orientale degli Stati Uniti d’America e alle Molucche
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Il mondo dei viventi, così com’è oggi, rappresenta quindi non certo il migliore dei mondi, ma quanto, di ogni ceppo, è riuscito a sopravvivere alle
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delle varie linee di evoluzione è diversa: ciascuno se venuto adattando alle circostanze che ha incontrato, come meglio ha potuto, chi s’è trovato ad
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centriolo. I cromosomi si attaccano alle fibre del fuso per mezzo di un organo, che ha una posizione definita nel filamento cromosomico, il
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origine alle varie combinazioni che abbiamo ricordato.
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discendenza di questo tipo (ne esistono in alcuni organismi, e si chiamano cloni) sarebbe impenetrabile rispetto alle altre. E se in due di esse vi
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Dal 1950 in poi si è riusciti a spingere l’indagine a livello submicroscopico, fino alle dimensioni molecolari. Ciò ha consentito una fine analisi
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specialmente nelle piante Fanerogame. Questi casi sono, in un certo senso, l’estremo opposto alle specie criptiche: gruppi di individui tanto diversi fra di
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induce direttamente variazioni ereditarie negli-organismi, tali da renderlo adatto alle proprie esigenze - e abbiamo visto ripetutamente che tutti i
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invertebrati), è eccellente, superiore alle sei classi adottate da Linneo.
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potrebbero paragonarsi ai mattoni, alle pietre varie, al legname, ai pezzi che entrano nella costituzione di un edificio. Ma è evidente che con gli stessi
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alle teorie »telefinalistiche» secondo le quali l’evoluzione è interamente preordinata verso un fine preciso. Ne abbiamo discusso a p. 88. Vogliamo
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I dati paleontologici relativi alla vita nelle ere precambriche sono stati discussi alle pp. 126 e sgg.
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rimanda alle opere più recenti indicate nella bibliografia.
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gradualmente fino alle più elevate manifestazioni della vita spirituale, come è documentato dai dati della preistoria e della storia.
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Questa evoluzione ha condotto ad un nuovo tipo di possibilità evolutive, affidato, anziché alla selezione naturale e alle sole forze fisiche, al
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differenti, è certo che la prima conclusione non è conforme alle leggi della natura, mentre, al contrario, la seconda è in perfetto accordo con esse.
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Tutto concorre dunque a provare la mia affermazione, cioè, che non già la forma, sia del corpo, sia delle sue parti, dà luogo alle abitudini e al
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Seconda legge. Tutto ciò che la natura ha fatto acquisire o perdere agli individui per l’influenza delle circostanze alle quali la loro razza si
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alle seguenti leggi della natura, che l’osservazione ha sempre constatato.
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eccezionalmente lunga: morì a sessantadue anni. Oltre alle lezioni, alle ricerche anatomiche, paleontologiche e di storia della biologia, di cui diremo fra poco, fu
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giovane naturalista, armato già del suo strumento principale, il metodo comparativo, volle paragonarle alle ossa degli elefanti attuali. E giunse
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società in cui non era ammesso il minimo accenno al danaro, agli affari, in famiglia, di fronte alle signore - fu scossa da un fulmine, seguito da un
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compiaceva invece di apprendere nozioni scientifiche direttamente dall’osservazione in natura, o dai colloqui con amici appassionati alle scienze naturali
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Si appassionò invece sempre più alle scienze naturali, e cominciò a far gite in campagna insieme con esperti naturalisti e a raccogliere coleotteri
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Per tutta la sua vita - dopo il viaggio sul Beagle - il Darwin fu sofferente, e i suoi disturbi si accentuavano in seguito alle lievi fatiche imposte
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scetticismo e ben lontano dal credere alla frenologia: quando tornai dal viaggio, appena mi vide si volse alle mie sorelle dicendo: «Guardate, la forma della
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posto accanto alle altre scienze della natura con una sua teoria prettamente scientifica, senza far ricorso a spiriti vitali o a misteriose forze
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Egli si rifà allora alla teoria geologica di Charles Lyell, la teoria dell’attualismo, che si contrappone alle catastrofi del Cuvier, e spiega le
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Si racconta che una signora della buona società, messa alle strette dal rigore degli argomenti di un evoluzionista, abbia esclamato: «Sarà pur vero
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illuminazione, che gettava viva luce su molti fenomeni prima completamente oscuri; a molti altri, legati alle concezioni tradizionali, sembrò un’eresia
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rispondere alle numerose obiezioni che gli si possono muovere, e gli furono infatti mosse da ogni parte.
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Un altro punto oscuro, per il Darwin, e per tutti i suoi contemporanei, era quello relativo alle leggi che governano la trasmissione ereditaria dei
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Julian Huxley, nipote del contemporaneo di Darwin, dimostrò ch’essa è assai plausibile in base alle nozioni di fisiologia della riproduzione che si sono
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fu accolto in Italia. Un contributo originale alle teorie evoluzionistiche fu recato da un italiano, Daniele Rosa, di cui riparleremo più oltre.
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in pasto alle proprie larve, sono utili in quanto sono completi, perfetti. Non si vede come un breve aculeo sprovvisto di ghiandole del veleno, di
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basato su osservazioni anziché sull’esperimento, si esaurì l’impeto di ricerca di più d’una generazione di biologi. Ora avvenne che, di fronte alle
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Le cause di questo atteggiamento sono molteplici. Conviene accennare almeno alle principali, perché in Italia lo scetticismo nei riguardi della
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