Vocabolario dinamico dell'Italiano Moderno

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 alla  prima l'o. l. , alla seconda , si ottiene rispettivamente
alla prima l'o. l. ,  alla  seconda , si ottiene rispettivamente
in base  alla  Ψ = - Φ A e alla prima delle (2*), (3*) che
in base alla Ψ = - Φ A e  alla  prima delle (2*), (3*) che
che, badando  alla  relazione tra p e k e alla (158), si identifica con la
che, badando alla relazione tra p e k e  alla  (158), si identifica con la (63). Da ciò si vede che le due
Da ciò si vede che le due indeterminazioni e sono soggette  alla  limitazione imposta dalla (66), che si scrive ora
il peso di un corpo C, comunque suddiviso, è sempre eguale  alla  somma dei pesi delle singole parti; cosicché, in base alla
alla somma dei pesi delle singole parti; cosicché, in base  alla  definizione del n. prec., si è condotti ad attribuire anche
definizione del n. prec., si è condotti ad attribuire anche  alla  massa la proprietà additiva, per cui la massa di un corpo è
proprietà additiva, per cui la massa di un corpo è eguale  alla  somma delle masse delle sue parti, qualunque sia il modo in
di riferir la (11)  alla  terna Ωξηζ, otterremo l’espressione della velocità
i membri di codesta equazione rispetto a t. Poiché rispetto  alla  terna Ωξηζ, che per ipotesi è fissa rispetto alla Oxyz, il
rispetto alla terna Ωξηζ, che per ipotesi è fissa rispetto  alla  Oxyz, il punto O e i vettori i, j, k, sono costanti, si
Solaio  alla  Serlio . - Dati quattro muri a sezione rettangolare, non
impiantito con quattro travi eguali, di lunghezza inferiore  alla  dimensione minima del rettangolo d’appoggio, purché
minima del rettangolo d’appoggio, purché superiore  alla  metà dell’altra dimensione.
le funzioni (1). Notiamo che quest’equazione si ridurrebbe  alla  (5) del n. 4 del Cap. prec., se il punto P fosse immobile
n. 4 del Cap. prec., se il punto P fosse immobile rispetto  alla  terna Oxyz, cioè se il moto relativo (l) si riducesse alla
alla terna Oxyz, cioè se il moto relativo (l) si riducesse  alla  quiete (relativa), rimanendo costanti le x, y, z.
nel nostro caso, ove, in base  alla  µ = λ 3 rispecchiante la similitudine materiale e alla
base alla µ = λ 3 rispecchiante la similitudine materiale e  alla  (24), si esprima mediante λ e ν, il valore
, la commensurabilità fra Θ e 2π equivale  alla  razionalità, di ossia alla commensurabilità dei due raggi
fra Θ e 2π equivale alla razionalità, di ossia  alla  commensurabilità dei due raggi a, b, della rulletta e della
punto di vista si riconosce immediatamente che J appartiene  alla  parallela condotta per J alla MT' IT'' (tangente comune ai
che J appartiene alla parallela condotta per J  alla  MT' IT'' (tangente comune ai due profili coniugati).
da risguardarsi all’infinito in direzione perpendicolare  alla  base stessa. Perciò la JΓλ diviene presentemente la
Perciò la JΓλ diviene presentemente la perpendicolare  alla  base per P'.
convenzionale, chiamiamo assoluto il moto di P rispetto  alla  terna fissa, relativo quello rispetto alla terna mobile.
di P rispetto alla terna fissa, relativo quello rispetto  alla  terna mobile. Infine diciamo moto di trascinamento il moto
mobile Oxyz e di tutti i punti solidali con essa rispetto  alla  terna fissa.
 alla  ipotesi (3).
poi lo spostamento è ortogonale  alla  forza, il lavoro è nullo; e, viceversa, se una forza (non
dà un lavoro nullo, codesto spostamento è ortogonale  alla  forza.
appena necessario avvertire che  alla  determinazione dell’evoluta si può giungere agevolmente
p. es. esprimendo le coordinate ξ*, η* del punto Γ in base  alla  identità vettoriale
l'hermiticità, deve essere . Siffatti operatori, applicati  alla  (238), sostituiscono le funzioni con due loro combinazioni
due loro combinazioni lineari, secondo lo schema (conforme  alla  regola di moltiplicazione delle matrici):
cioè che la sua energia sia (le sono, come si sa, soggette  alla  restrizione , che equivale alla normalizzazione di ).
sono, come si sa, soggette alla restrizione , che equivale  alla  normalizzazione di ).
precise condizioni, del n. 25 e dobbiamo quindi rispondere  alla  questione, associando alla equazione (16') la relazione
25 e dobbiamo quindi rispondere alla questione, associando  alla  equazione (16') la relazione limite (14) [o (14'), quando
che: Le evolventi delle circonferenze concentriche  alla  rulletta, e interne ad essa, hanno per profili coniugati
evolventi di circonferenze interne e concentriche  alla  base.
applicando gli operatori ottenuti  alla  .
troverà allora, analogamente  alla  (35):
ha, in base  alla  (9),
articolato sotto la sollecitazione Σ, basterà riferirsi  alla  sollecitazione Σ*; e le condizioni così ottenute si
e le condizioni così ottenute si riporteranno senz’altro  alla  Σ. Naturalmente, quando l’equilibrio è possibile,
casi forze interne diverse; ma trovate le Φ*, Ψ* relative  alla  Σ* si risale immediatamente alle Φ, Ψ del caso reale in
che le osservazioni empiriche, da cui ci faremo guidare  alla  formulazione dei suaccennati principi, non hanno e non
prese, se non un valore di orientamento e di stimolo  alla  nostra induzione intuitiva.
perviene  alla  condizione di equilibrio
fissa l’ipotesi del n. 29 che la rulletta sia esterna  alla  base. Ove sia invece la rulletta interna alla base (o
sia esterna alla base. Ove sia invece la rulletta interna  alla  base (o viceversa), tutto procede concettualmente in modo
in modo analogo. Quanto alle formule e in particolare  alla  rappresentazione parametrica delle traiettorie, si verifica
che il piano delle due velocità v τ , v r , tangente in P  alla  L (in quanto contiene la generatrice per P e la tangente
L (in quanto contiene la generatrice per P e la tangente  alla  t), coincide col piano di v τ e v a tangente (per analoghe
col piano di v τ e v a tangente (per analoghe ragioni)  alla  Λ; e poiché lo stesso ragionamento si può ripetere per ogni
corrisponde assume una larghezza inversamente proporzionale  alla  lunghezza totale del gruppo d'onde (o alla durata
proporzionale alla lunghezza totale del gruppo d'onde (o  alla  durata dell'emissione).
si potrà scrivere, analogamente  alla  (8'),
in punti di una retta a, ciascuno di essi ha, rispetto  alla  a, momento nullo, cosicché riesce nullo altresì il momento
riesce nullo altresì il momento risultante M a, rispetto  alla  a, dell’intero sistema Σ. In altre parole, ove si prenda
a, il momento risultante M di Σ rispetto ad O è ortogonale  alla  a.
equivalente  alla  condizione simbolica della Statica.
h costante), si arrivava  alla  formula
sarà dato dalla formula, corrispondente  alla  (23),
 alla  a Θ, ricordiamo (n. 20) che
(163) equivale  alla  seguente relazione tra e
sommando e badando  alla  (33') si ha
essenziale condizione che la terna Ωξηζ sia fissa rispetto  alla  Oxyz ben altrimenti vanno le cose se la nuova terna è in
vanno le cose se la nuova terna è in moto rispetto  alla  primitiva, come vedremo in seguito (Cap. IV).
trascurabile, verrebbe manifestamente a mancare ogni base  alla  induzione newtoniana, per cui si estendono alla Dinamica
ogni base alla induzione newtoniana, per cui si estendono  alla  Dinamica dell’Universo i principi sperimentalmente
la proprietà distributiva rispetto  alla  somma geometrica
distingueremo la velocità e l’accelerazione di P rispetto  alla  terna fissa da quelle rispetto alla terna mobile, chiamando
di P rispetto alla terna fissa da quelle rispetto  alla  terna mobile, chiamando assolute le prime, relative le
prima, con una quadratura, si perviene  alla 
generico della matrice sarà, conformemente  alla  (23),
si è introdotta la notazione, analoga  alla  (172),
far vedere che rispetto a un qualsivoglia piano tangente  alla  superficie σ, il centro di gravità G giace dalla stessa
stessa banda di σ, giacché allora esso deve appartenere  alla  regione inviluppata dai vari piani tangenti, cioè, appunto,
invece la proprietà distributiva rispetto  alla  somma (geometrica):
 alla  equazione precedente si potrà dar la forma
introducendo l'impulso p = mv e badando  alla  (117)
si perviene  alla  preannunciata rappresentazione del vettore v
con la derivata (assoluta) di v rispetto  alla  terna Ωξηζ, che anche qui, per comodità di locuzione,
fissa, e con o la derivata (relativa) di v rispetto  alla  terna mobile Oxyz, introduciamo come ausiliare una terza
altre parole, per calcolare la potremo riferirci, anziché  alla  Ωξηζ, alla terna ausiliare Ox 1 y 1 z.
per calcolare la potremo riferirci, anziché alla Ωξηζ,  alla  terna ausiliare Ox 1 y 1 z.
ad un valore determinato di λ (ci riferiamo per ora solo  alla  y(1) od alla y(2)), ma la somma di tutte quelle
determinato di λ (ci riferiamo per ora solo alla y(1) od  alla  y(2)), ma la somma di tutte quelle corrispondenti ad un

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