costume, della vita sociale; e dà figura, carattere, valore di bellezza naturale e storica insieme alle città, cioè all’ambiente della vita sociale e
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indietro è peccato. Ecco la differenza rispetto all'ideale culturale del Rinascimento, il ritorno all’antico. Quello che si chiamerà il classicismo
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dell’immaginazione: perciò, all’inizio, la pittura di genere contrappone alla pittura di storia e tuttavia la integra, ponendo in seno all’arte stessa
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genericamente settentrionale; ed ha, all’origine, una motivazione religiosa come ricerca di un’arte che, senza pretendere di rivelare o spiegare le verità
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tradizione italiana. All’opposto delle prospettive vertiginose del Tibaldi, lo spazio della Macelleria, è poco profondo senza scorci prospettici
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manifestare e proporre all’esempio è il ritmo creativo dell’immaginazione, la sua capacità di oltrepassare i limiti del reale, di sostituirsi alle
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: Annibale mira all’ideale, il Caravaggio al reale. Si tratta di una schematizzazione, che non corrisponde a quella che fu, di fatto, la posizione dei due
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sentimento del reale e il sentimento del divino. Le figure sono presentate l’una accanto all’altra nel modo più semplice: nessuno sfoggio d’invenzione
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fatto che accade ora e potrebbe accadere in qualsiasi momento, a chiunque. La grazia non è un segno che solo all’eletto sia dato vedere: tutti si
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sosteneva la necessità di una difesa ad oltranza dell’autorità della Chiesa e del suo apparato politico (i Gesuiti) e chi mirava invece all’unità spirituale
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di ampliare illusionisticamente l’architettura reale, ma quello di attrarre lo spettatore all’interno del dipinto. In primo piano, la naturalezza
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anziché rappresentandola, all’ adorazione dei fedeli.
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all’universale dello spazio e della storia, o da una tradizione ancora sostanziata del Manierismo internazionale, come la francese.
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contrasto tipicamente barocco, ad immagini di sangue e di morte: motivo all’origine caravaggesco, ma ripreso con un compiacimento letterario ben lontano
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natura e della storia, ma all’osservazione vivida del particolare. La distinzione del «genere» è collegata alla distinzione di due classi dell’imitazione
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rette che si incrociano, di diagonali che si proseguono, richiamandosi da un lato all’altro del dipinto (l’alzarsi del braccio che regge la spada si
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, per la basilica vaticana, è l’opera che segna la svolta decisiva: e d è innegabile che questa si accompagna all’ attento studio del Caravaggio; che
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, come la verticale del braccio che fa da corda all’arco del corpo o il movimento conciso dell’altro braccio e del capo. A Piacenza, dal 1612 al 1629, il
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,si svolge all’ingiro. Ma quel che conta non è la teatralità, ma l’azione in se stessa, in quanto compiuta allegoria della Passio Christi
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, della crociera e della cupola. All’estremità opposta all’ingresso, quasi a suggerire un esito in cielo, collocherà (1657-66) la «macchina» della
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Bramante. Scopo: correggere la sproporzione della facciata troppo larga rispetto all’altezza, ridotta per lasciare in vista la cupola; inoltre, quei due
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dell'immagine spaziale dall'equilibrio dei pesi e delle spinte. All’interno è fortemente accentuato l’anello strutturale formato dalle lesene, dal
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sovrappone alla realtà, la sostituisce. Tutto il problema si riduce all’immaginazione: è un conoscere o un essere? rivelazione o ricerca? soddisfa all’impulso
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il prodotto di un unico impulso, che va dalla pianta all’ultimo particolare ornamentale. La piccola chiesa di Sant’Ivo alla Sapienza ha un perimetro
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berniniano, la forma più unitaria e globale di tutta l’architettura barocca; ed è, all’opposto, la forma più frammentaria, discontinua, antimonumentale. È
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L’eleganza, la purezza del ritmo crescono col crescere della tensione interna. Il suo lungo tormento si avvicina all’epilogo: il restauro di San
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non sono più d’un pretesto all’onnipotente tecnica dell’arte. Il programma, dettato da un poeta dell’entourage di Urbano VIII, Francesco Bracciolini, è
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Reni e il Domenichino. Non per un ritorno all’idea del bello, classico, ma per uno spregiudicato liberalismo culturale. L'arte non è un problema ideale
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della struttura e della «misura umana», anche nei confronti delle opposte tendenze, all’espansione e alla contrazione spaziale, del Bernini e del
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, che prende tutta la larghezza della fronte e risponde, invertendo la curvatura, all’esedra di sfondo. Questo organismo complesso non immette soltanto
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: lo stesso Bernini attraversa un periodo «classicista», mentre Borromini si forma addirittura nel cantiere vaticano, collaborando con il Bernini all
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Tipologicamente nuova, nella pianta e nello sviluppo, la chiesa di Santa Maria in Campitelli (1662-67): domina all’interno e all’esterno, il motivo
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delle tre vie (alla chiesa di Santa Maria di Montesanto, tuttavia, il Bernini volle dar forma ellittica per meglio adattarla all’ angolo d’ apertura delle
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’immaginazione del Bernini. A questa attitudine meditativa, che lo porta all’interpretazione profonda del dato, si deve la qualità eccezionalmente alta dei
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Il quadro con cui si impone all’attenzione dell’ambiente romano è la Morte di Germanico, dipinto nel 1628 per Francesco Barberini: già il tema
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italiani è all’altezza dei due grandi «cartesian»ANDREA SACCHI (1599-1661) è quello che maggiormente si accosta all’ideale classicistico, ma più vicini al
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All'estremo opposto di questa pittura, che sostiene la visione 'ascetica con le regole della matematica, v’è la pittura di costume o di scene di vita
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’ ributtante è quasi ridimensionalmente appiattito dalla luce frontale. Non meraviglia che si dedichi, nella città di Della Porta, all’analisi fisiognomica; ma
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composizione, il segno della materia di ciascuno degli oggetti partecipanti all’insieme. Il passaggio del ligure G. B. Castiglione (proveniente da Roma
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comunicazione visiva, il pennello di Luca-fapresto addirittura anticipa l’immaginazione creativa, anzi ne può fare a meno, ricorrendo all’inesauribile
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In una società essenzialmente interessata alla dimostrazione di un fiorente status economico, non meraviglia che si sviluppi, all’interno dei palazzi
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talvolta pesante si sovrappone all’austerità dei temi devozionali (lo, Strozzi era prete) e mitologici, si da permettere di accostare (benché non vi sia
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paesaggio tendono a svanire in vaghe sfumature fino all’orizzonte. All’interno, le sorgenti luminose principali sono i finestroni intorno al tamburo
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botte e sciabolate di pennello del Tintoretto, arrivando fino alla disintegrazione totale della forma; SEBASTIANO MAZZONI (1611 c.-1678) lega all
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pittura di soggetto storico e sacro e la pittura di genere, il ritratto o la natura morta. Nel ritratto CARLO CERESA (1609- 1679) si attiene all
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rapporto che lo legherà all’ambiente sono, per lui, le prime determinanti della forma architettonica.
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del Settecento sostituisce alla monumentalità e all’imponenza barocche.
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riduce non tanto all'ordine quanto all’essenziale, e dunque all'essenziale della visività e cioè ad una visione non più emozionata ed emozionante, ma
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