All'istituto assicuratore ed al datore di lavoro spetta l'azione avanti l'autorità giudiziaria, da proporsi entro sessanta giorni dalla comunicazione
effettuata la transazione stessa. All'omologazione il Tribunale provvede in camera di consiglio.
un'addizionale in misura pari all'1 per cento su premi e contributi dell'assicurazione contro gli infortuni sul lavoro e le malattie professionali, in
giovane col cappello di cencio, la barbetta satiresca. Ai primi disordini del figlio, che fu ricoverato all’Ospedale di Sant’Anna, la madre corse ai
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cartoline». Il vizio diventa in Utrillo rabbioso e petulante. Il pittore «maledetto» passa dalla questura all’ospedale, dall’ospedale al manicomio
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fino alle soglie del fauvismo, non contraddistinguono la personalità di un pittore maggiore, di un autentico innovatore, rispetto all’arte dei suoi
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Un altro punto all’attivo nell’arte più valida di Vuillard è il gruppo dei pannelli (1892-1898) due dei quali più legati al Liberty, ma assai più
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Noi avemmo l’occasione di assistere all’allestimento della Mostra: prima vedemmo i quadri e poi l’opera grafica. E questo casuale processo di lettura
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i suoi concetti; ma, all’opposto, ha attinto dalla realtà drammatica della storia, materia di ispirazione, affinché il suo stile non corresse il
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Braque seppe dare all’avanguardia la più alta carica di tradizione, seppe legare alle intuizioni talvolta schematiche e polemiche del gruppo, il suo
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conditione, quasi che i linguaggi dovessero fare i conti con un misterioso spirito di rivalsa: ecco, le matrone del «ritorno all’ordine» intorno agli
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, fuori di Francia, era piuttosto conservatrice, quanto a linguaggio, e neppure in Francia, rivoluzionaria; all’epoca del «ritorno all’ordine» e subito
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Era dal 1951 che non vedevamo a Roma in una mostra personale (fu all’Obelisco) opere di René Magritte, uno dei pittori surrealisti più noti e validi
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posto gradualmente a una paura della novità, a una sfiducia dell’esperimento: si cominciò a parlare di «ritorno all’ordine»; i valori della tradizione
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chiaroscuri, dentro l’assurdo, il plausibile, che rende all’occhio, non ingannabile per antonomasia, strumento della intelligenza, l’inganno più
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anni della sua attività artistica a una singolare forma di figuratività, e morto tragicamente nel 1955 all’età di quarantuno anni.
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Come Fautrier, egli, assai più di tutti gli altri artisti degli «ismi» non storici ora nominati, si lega all’insegnamento dei maestri francesi, da
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Si nota, tra le varie precisazioni e accentuazioni di questo momento, oltre che all’evidente maggior sintesi nelle pezzature delle forme, il loro
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A proposito di questo sempre più esplicito rivolgersi all’esterno per dare di questo esterno una visione comunque astratta, e quanto più possibile
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materia e svuota le prospettive fisiche in una dimensione unica, fin quasi all’angoscia.
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Specchio della reazione di un gusto troppo legato agli schemi astratti che mal si attagliano all’arte di Ben Shahn nel suo insieme, ci è parso l
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sviluppo dell’arte italiana contemporanea: l’anarchia gioiosa del ferrarese si lega benissimo all’anarchia squallida, solipsista, di Morandi, che
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. Benché opere di Viani, raccolte amorevolmente si siano viste alla Biennale di Venezia del ’50 e da li riesposte all’ultima Quadriennale, la retrospettiva
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senza fare attenzione all’impianto, alla impaginatura delle luci, al senso plastico, sempre presenti, con rozza ma vitale prepotenza, in ciascun quadro.
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Nella prima sala della rassegna sono contenute le opere di Melli eseguite dal 1909 al 1920 all’incirca, sculture e pitture: e si veda come fin dagli
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Per lui, il mezzo secolo passato in dure e autorevoli battaglie contro l’incomprensione dei tradizionalisti, le sufficienze dei critici all’ultima
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hanno oggi all’incirca quarant’anni (Guttuso, Ziven, Fazzini, Montanarini, Stradone a Roma e quelli di «Corrente» a Milano) riproposero in termini
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essendo visiva, «sensibile» nella costituzione, — diremmo dunque — ha tocchi sintetici fino all’astrazione. Se mai, rispetto alle antiche nature morte
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perplessità sulla necessità o «saggezza» della «conversione» all’astrattismo di Mafai.
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dell’«Interno di macelleria» col garzone, oppure di «Confidenze», tutti quadri la cui misura è assai più congeniale all’ispirazione dell’artista e più
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Non si tratta qui di negare o... permettere all’artista di scegliersi nel Seicento o nell’Ottocento romantico i suoi maestri, si tratta piuttosto di
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considerazioni sul cammino dell’arte italiana dal futurismo all’informale, perché Prampolini ne è stato uno dei personaggi più notevoli.
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pannello bianco) eseguite all’acquarello nel 1926-28 e poche altre opere.
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Sono poi sistemati in una paretina della Mostra pochissimi incontri e pochissime figure nello spazio, motivo ripetuto fino quasi all’ossessione su
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Noi non disconosciamo, ovviamente, né il valore del maestro del Novecento, né il contributo che Guidi ha saputo dare all’arte italiana anche al di
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aver superato il complesso delle tendenze perché crocianamente illuminati dalle personalità, hanno contrapposto Manzù all’arte di avanguardia
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persecuzione, prima politica e poi razziale, degli spiriti più eletti in Italia e in Europa, dentro e appresso il «ritorno all’ordine».
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superiore del felice ritratto di Spazzapan (da cui lo stesso Melli prenderà luci, tono e tocco) che è del 1930, alla «Figura rettorica» (1931) all
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a quell’epoca appariva all’orizzonte la generazione dell’antinovecento, ma piuttosto perché i Carrà, i De Pisis, i Morandi non si erano esauriti a
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Tra gli scultori astrattisti di qualità che espongono all’VIII Quadriennale, il più originale, anche se non il più ricco di esperienze di stile, è
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Ma poiché la verità dell’arte è nel suo linguaggio, la risposta all’interrogativo che ci siamo fatti non sarebbe completa se non centrassimo la
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-— dice cose inadeguate e sbagliate: bugie, come messaggio di ribellione all’ordine morale costituito —in quanto alle figure gesticolanti non si lega
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contraddizione fra mezzi e fini, tra pittura, all’origine impressionista e descrittiva, da una parte, e contenuti, sentimenti, meditazioni di protesta e di
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quella del Museo d’arte moderna di Parigi, di opere quasi tutte appartenenti all’artista. Per di più nel 1939 Brancusi aveva compiuto un viaggio negli
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1957 quando il Maestro aveva ottantun anni, la Biennale di Venezia sembra tornare, imbronciata e quasi per scommessa, all’idea della mostra.
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? E chi più di Brancusi poteva esser considerato all’impasse Ronsin, gremito di studi-baracche già putrefatti all’epoca di Utrillo, un uomo fuori del
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E poi le sue due «baracche» minacciate di demolizione avevano soltanto l’esterno precario; perché all’interno gli ambienti dove Brancusi viveva
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1906 in poi; ma soltanto un’opinione estrinseca alla qualità della scultura può giungere all’errore critico di vedere Brancusi immobile per scarsa
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felice libertà da Manet e Renoir all’aria aperta fuor dei limiti «storici», ma quasi il presupposto. Effettivamente, la rivoluzione degli Impressionisti
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basamenti i personaggi e i caratteri della commedia umana. All’arte di «evasione», scaturita piuttosto dal formalismo dei puristi, è succeduta in questi
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