Continuano lungo tutto il fronte piccoli ma importanti scontri dovuti all’attività offensiva dei nostri reparti in ricognizione o agli attacchi di
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–permanente. Da informazioni attendibili risulta anche che stanno giungendo all’avversario nuovi contingenti di truppe e grosse artiglierie.
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All’infuori di piccole operazioni controffensive da noi compiute con esito felice nel vallone di Travenanzes e nella Tofana in valle Boite, al passo
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per più vie di sfuggire all’accerchiamento; lasciò però nelle nostre mani 5 ufficiali, 118 uomini di truppa e grande quantità di munizioni, bombe a mano
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Su tutto il rimanente fronte, all’infuori di due piccoli attacchi nemici nel settore di Tolmino, prontamente respinti, non si ebbero avvenimenti
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seguito un cannone, raggiungeva, all’alba del 20 una vetta emergente dal ghiacciaio a 3251 metri a sud della Königs Spitze. Di lì, irradiati drappelli
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Sul Carso, all’estrema ala sinistra della nostra occupazione, le nostre fanterie, avanzando di sorpresa, riuscirono a compiere sensibili progressi in
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all’avversario perdite assai gravi.
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, riuscendo ad irrompere in alcune nostre trincee. Un nostro vigoroso attacco le rioccupò in gran parte, infliggendo gravi perdite all’avversario e
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All’ala sinistra espugnarono l’altura di San Grado, fortemente presidiata dall’avversario. Più a sud, con brillanti assalti alla baionetta
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All’alba il nemico rinnovava gli sforzi contro le stesse posizioni e lanciava contemporaneamente un attacco contro l’altura di Quota 144 a nord–est
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In Valle dell’Astico, all’alba del 23 durante un intenso bombardamento su Monte Cimone lo scoppio di due poderose mine nemiche obbligò i nostri a
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avanzato dovuto sgombrare all’alba del 27 agosto, facendo prigioniero al completo il riparto avversario che lo presidiava.
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piazza marittima e la flotta nemica all’ancora nel porto e nel canale di Fasana. Sui bersagli vennero gettate 9 tonnellate di bombe, che provocarono
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L’aspra lotta, iniziatasi all’alba, andò accentuandosi attorno all’orlo occidentale del pianoro di Santa Caterina.
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Alla testata di Val di Genova, all’alba di ieri, un attacco in forze, eseguito dal nemico contro una nostra piccola guardia, a sud di cima Zigolon
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Un contrattacco, tentato da riparti d’assalto contro le posizioni da noi recentemente occupate in regione Marmolada, costò all’avversario sensibili
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Ieri, lungo tutta la fronte nostre ardite pattuglie recarono danni e molestie all’avversario.
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Il pronto ed efficace tiro d’interdizione, ostacolando l’avanzata delle fanterie, impedì all’avversario di conseguire alcun vantaggio.
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°) migliorammo la nostra occupazione verso l’orlo sud-orientale dell’altipiano di Bainsizza, strappando all’avversario alcune quote a sud di Podlaka e a sud
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gravi danni all’avversario.
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all’avversario, e danneggiarono le difese e fecero complessivamente una ventina di prigionieri.
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In Val di Brenta all’alba di ieri, nuclei di fanti e di arditi, dopo breve efficacissima preparazione d’artiglieria e con la cooperazione di velivoli
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conseguire altro risultato, all’infuori del lieve ripiegamento di un nostro posto avanzato, troppo esposto al tiro delle sue batterie.
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A sud di Nago, all’alba di ieri, dopo violenta preparazione di artiglieria in gran parte con proiettili a gas, due colonne avversarie assalirono il
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All’alba, dopo un’avanzata media di circa 12 chilometri e la riconquista di 16 villaggi, esse avevano raggiunto con l’ala sinistra e così centro la
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Così gridava, ancora pochi anni or sono, il venditore di focaccine all’essenza di rosmarino.
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rubato all’estremità della piazza, in un momento arrivava all’estremità opposta.
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Andava attorno la sera, portando la sua merce in una specie di scalda vivande appeso a un braccio, vestiva all’uso dei cuochi, e diceva: — Caldi
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Lacero, con il sacco sulle spalle, si fermava ad ogni tratto di strada, poneva la mano all’orecchio, e con voce gutturale, gridava: — Aèoo! Grida che
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Passatempo che si fa tra due fanciulli, i quali stando seduti uno di fronte all’altro, si guardano fissi l’uno negli occhi, dell’altro, conservando
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I due capi-giuoco, per esempio, la conta e la mamma, si mettono prima d’accordo, ma in segreto, per dare un nome convenzionale all’inferno ed un
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Contro le còliche, le tirature, li dolori e er calore all’ùtero fanno bbène le lavanne d’acqua de marva bbollite co’ la capomilla e un tantino de
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Scherzo che fra due ragazzi il piú furbo fa all’altro, dicendogli: Io dico mi’ padre è ggale 1; tu dì mi’ padre è gale 2, infino a 8. E proseguono
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Due ragazzi, tenendo un pezzo di corda uno a una estremità e uno all’altra, o formando con lo spago una specie di sega che ricavano dalla prima
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nun fai t’ammazzo qui". Colui che è pizzicato, all’ultima parola della canzoncina, leva dalla colonna la mano pizzicata e si comincia da capo; finchè
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La canoffièna è formata da due funi che in alto sono raccomandate a una trave, o anche all’architrave d’una porta, od altrove, e in basso sono legate
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Al N. 93, La mano, ecc., aggiungere: "Quele pèllétte ciuche ciuche, che ccerte vorte cé créscheno intorno all’orlo de ll’ogna de le deta, so’ ttutte
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li vegga, da una mano all’altra, presenta al compagno i due pugni chiusi chiedendogli — A la mano de Papà; indove stanno, o qui o qua? Se quello
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rimpetto all’altra, si comincia il giuoco così: Un giocatore della squadra A abbandona la tana e s’incammina verso la squadra nemica; da questa parte un
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anche Un déto e nel dir così si mostra all’incantatore il póllice.
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allora la conta lascia andare il primo per correre dietro all’importuno. Colui che viene preso è tenuto a prendere il posto della conta o di bùzzico
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nelle non infime società, è questo, pel quale molti uomini e donne pongonsi in circolo, e fanno girare dall’uno all’altro un pezzetto di cerino acceso
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ppiastrèlla Cor fijo de’ re, Tira su questo piede Che ttocca a tte!" Il bambino toccato nel piede all’ultima parola deve ritirarlo; e si ritorna da
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’un uovo simile che tiene in mano l’avversario. Colui, il cui uovo si frange all’urto, perde il giuoco; e ciò dicesi fare a scoccétto".
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il giocatore destinato a fare il cucuzzaro, e inventa una storiella qualunque. Per esempio, dirà — ’Stammattina so’ ito all’orto, e ho visto che mm
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tiene gli avversari all’erta e in Roma specialmente li appassiona all’eccesso. Esso consiste nel gettare subitamente davanti al compagno di giuoco la
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del Folk-Lore aggiungere alle altre anche questa raccolta, la quale, ripeto, sebbene fatta senza pretese, potrà all’occorrenza riuscire egualmente di
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bizzarri disegni interamente rivestita di lunghe file di tagliolini, di savoiardi, di tortelle, di paste all’uovo, il tutto intramezzato da uno sciame di
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per le campagne che poi seppelliva nel suo Oratorio. I due confratelli incaricati di ricevere all’ingresso dell’Oratorio le elemosine dei visitatori
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