Un bel giorno ricevetti un telegramma della presidenza della Comunità che chiedessi un’udienza al ministro delle ferrovie; credetti trattarsi dell
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lasciato capire che se votassero la clausola, la cosa sarebbe meno grave. Dopo queste conclusioni mi decisi di andare in Fiemme, in ossequio al telegramma
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Oss-Mazzurana sia col baron Sternbach per la Egna Predazzo. Al primo allarme dell’Alto Adige, noi avvertimmo allora che il comitato era composto in
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quanto prima una congiunzione tramviaria né pensano a rinunziarvi sino al momento, in cui lo Stato e la Provincia appoggeranno la costruzione della linea
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-Predazzo. Questa proposta venne fatta a nome della deputazione trentina, popolare e liberale, sia di fronte alla maggioranza tedesca che al Governo. Di
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di volere un fiasco, tagliò le ali anche al proletario Battisti che s’era reso il compito molto facile, facendo appello alla borsa dei borghesi.
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Il giorno dopo, partiti i delegati di Fiemme, ci radunammo al club italiano e qui i delegati di Trento Cappelletti e Cristofolini convennero che
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maggioranza liberale—nazionale combinò la proposta da presentarsi al consesso. Tre giorni dopo questo venne convocato. Che cosa avvenne in questo periodo
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carattere nazionale e l’indipendenza economica della valle». Tuttavia anche per l’avisiana lasciavano al Municipio di Trento un «brevissimo tempo», prima
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di S. Lugano. Le trattative furono appoggiate fin sul principio dall’on. Gentili che su proposta del Tambosi, ne scrisse al Governo, ma fu appoggiato
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considera la valle dalla «chiusa di Trodena fino al ponte della Costa» e fin a quei tempi remoti risalgono i diritti di pascolo dei fiemmazzi sul terreno
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frase rimbombante e tribunizia. Di fronte al quale spettacolo noi continuiamo tranquilli e sereni l’opera nostra, consci della nostra responsabilità
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voler prima accordarsi in Fiemme sui contributi della Comunità generale e poi presentarsi assieme al Ministero. Alle trattative in Cavalese non
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i tempi e nella pratica e nell’insegnamento la dottrina più sicura della Chiesa da S. Agostino a S. Tommaso al Victoria e al Suarez, tenne sempre l
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alla ferrovia si attenne logicamente al suo programma. Con un’esposizione serrata e convincente dimostrò poi che la proposta, sostenuta oggi dai
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Mira al Cristo, a lui tendi, in lui confida;
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politica d’attualità troppo spesso infeconda, ma fate uno sforzo per uscire da questo ambiente che soffoca e levatevi su al di sopra di codesta atmosfera
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E così va ripetuto ai giovani ch’io loro rassomiglio. Non vi siete accorti voi ch’è venuto al mondo il Cristo che ha predicato la fratellanza ed ha
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. Fiemme rimarrà sempre unita al Trentino, rimarrà sempre italiana (applausi). Verrà tempo in cui la storia dovrà ammettere che proprio noi, chiamati
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, morali e linguistiche. I vostri preti studiano al collegio vescovile di Trento e vengono diretti dalla Curia di Trento, i vostri avvocati, impiegati ecc
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dell’on. Gentili, allora mi sono sentito al bivio di una decisione importante. Da una parte farmi dei facili meriti di fronte alla solita rettorica
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brindando al passato, brindiamo ad un tempo all’avvenire. Ricordando i tempi in cui Don Gentili all’alba appena della nostra giornata cattolico-sociale fu
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Accademia della crusca
