Benvenuto Cellini in una lettera al Varchi, dopo avere eccettuati Michelangelo e l’amico suo Bronzino, dice: veggio gli altri immergersi infra fior
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Un dì, fu appunto il 18 del mese di luglio nell’anno 1573, venne chiamato dinanzi al tribunale del Santo Ufficio in Venezia Paolo Caliari veronese
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A Venezia, città del colore, alcuni artisti si adoperano più intorno al disegno che intorno al colorito. Il Roi, quantunque nella pittura abbia un
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le occasioni, e se avessero rinforzato il loro genio naturale col vedere le opere degli stranieri. Al Danieli, per esempio, che conosce bene la cosa
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Torniamo al binomio, inteso secondo la nostra materiale definizione: Verità + poesia.
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lo splendor della luce e per il gusto del colorito. Le opere dello Zezzo allettano, quelle dello Zandomeneghi al primo istante ripugnano.
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monumento, che Venezia intende alzare al suo grande Goldoni. La figuretta ha il lungo panciotto, le gonfie gale al petto ed a’polsi, il cappello a tre
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Sempronio ha guardato ai prati, al cielo, alla nube, al pomo, come il lazzarone di Napoli guarda al sole che si tuffa nello smeraldo del mare
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Al giovine Fantacchiotti piacciono le fanciulle. Ecco una caprara giovinetta, che sul balzo di un monte giuoca con la sua capra: le mostra una
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pensionato dall'Accademia di Firenze, e doveva fare una statua in saggio de’ suoi studii. Per modellarla preferì al soggiorno di Roma quello di Napoli
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’ Pulcinelli e dei Romani della decadenza, doveva fare il ritratto al Béranger. Il poeta aveva ad ogni costo voluto andare lui stesso allo studio del
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che quello del Risorgimento, rimontando tutt’al più sino al Bramantesco e scendendo tutt’al più sino al Berninesco; seconda, di potere adoperare assai
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materialmente, nel che, al modo nostro, noi moderni tentiamo somigliare ai nostri avi.
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Bisogna dunque, per trovare dei tipi fecondi, scendere al Rinascimento; bisogna aspettare il ritorno dei papi da Avignone, Niccolò V, la costruzione
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, un mondo intiero di concetti artistici e di forme ornamentali. V’è l’arte che serve con grazia al Villino raccolto e modesto; l’arte sontuosa, che
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Dall’una all’altra parola Encolpo ed Eumolpione, che cosi aveva nome il poeta, vennero al discorso di quei dipinti, e il giovine chiese all’altro
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Due giovani diversi d’arte e d’ingegno, Lombardi tutti e due, sono stati portati al cielo dagli uni e gettati a terra dagli altri: l’uno è il Cremona
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L'Idillio era un caro quadretto. L’artista per la prima volta s’appigliava al nudo e intendeva ad avere nel disegno uno stile. Vi riuscì. Quel
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Nella statua del Beccaria, che fu alzata in Milano dinanzi al Palazzo di Giustizia, il Beccaria monumentale non c’è. Dell’uomo che scrisse sui
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il fatto è che dinanzi a quel confuso mucchio di roba portato da due stinchi, il cervello si perde. Il paggio ha la mano destra al fianco, cacciata
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Credete al vostro Rosa, Che senza versi e quadri il mondo è bello, E la più sana cosa In questi tempi è ’l non aver cervello. Ve la dirò più chiara
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continuamente al di fuori, sicchè al concetto artistico non restava tempo di elaborarsi e di compiersi. E siccome sempre avviene che gli uomini credono
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Nè s’ha a dire che le nuove scuole pittoriche, massime fuori d’Italia, lascino al tutto in disparte la storia. Ne spilluzzicano anzi qualche cosa qua
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noioso: gli è già molto che io vi mostri la cortesia di serbarne la misura nell’altezza; quanto al resto ve la darò bella, e vi basti». E gli architetti
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darsi in braccio al loro genio nativo. Così l’arte diventa un’affettazione. O quanto meglio sarebbe che ciascuno facesse il proprio mestiere: l’artista
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schiettamente la propria natura. Al Duprè, sempre statuario, non pare che entri mai nell’anima neanche il desiderio di qualcosa che non s’addica al suo marmo
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gentile Firenze, quegli poco siciliano nell’arte, questi poco fiorentino, poichè in Sicilia inclinano al realismo trivialuccio ed in Toscana ad un
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dovuto vincere sé stessi, giacché inclinano naturalmente più al vivace che al sodo. Ed ecco, appunto perchè le due arti sorelle non si somigliano, come
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d'Omero, alzato al cielo anni addietro dai critici parigini, pare raggricchiato di mente e di mano; del Regnault, morto con una palla prussiana nell
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Nel figurare l’età e la società in cui si vive, accade come al pittore nel ritrarre tale e quale il paesaggio o la figura che gli sta dinanzi. Ritrae
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che al dì d’oggi non pare segno di buona creanza il rivelare al di fuori l’impeto della propria passione, nè le inclinazioni della propria natura. Non
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, dando di frego al passato, gridando al classicismo: non ti conosco; gridando al realismo: non m’importa di te; gridando all’arte lasciva commerciale: ti
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Franceschi nella sua piacentissima Opimia, che, seduta con le mani incrociate al ginocchio e le braccia tese, guarda in terra pensosa. Ma il Franceschi
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Vorremmo prendere commiato non dal lettore, ma da un nostro amico, che è morto, e al quale abbiamo tante volte pensato correggendo le bozze di questo
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. Guardò per un pezzo come trasognato, senza sapersi fermare a nulla; e finalmente, innamoratosi di alcune statue antiche al Vaticano, si pose a
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pieghe delle figure allegoriche nel monumento al Sarti, della Donna nel monumento alla Chierichetti, dell’Angelo nel monumento al Mazzacurati, delle
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piglia dal 1842 al 1852, dall'Abele al macilento Sant'Antonino, che sta in una delle nicchie esterne degli Uffizi; la seconda maniera viene dal 1854 sino
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Applicando la nostra formula, si vede che il monumento al Cavour, se la definizione non è falsa e se le nostre censure non sono soverchie, non può
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Al Balzico toccò una rara fortuna. Ebbe a modello per il suo bel monumento di Torino la snella figura di Massimo d’Azeglio, il quale sino all’ultimo
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ripiegatura in su, artificiosetta e accennante invano al desiderio di rompere almeno al lembo la monotonia del vestito. Nel Leone poi la metà dinanzi
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Nei contrassegni del Manin sta scritto invece: fronte bassa, statura tendente al basso, corporatura scarna, occhi cerulei, mento ovale, naso grande
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ammirabile. Al Tribunale austriaco il Tommaseo, accusato di cercare un qualche guadagno ne’ subbugli, rispondeva: « Se io cercassi lucri e vantaggi, non
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parole: quando il Manin gridava al popolo dal poggiuolo delle Procuratie: Al mare, al mare, o Veneziani, al mare, e quando nella Lunetta 13, avendo una
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Manin: L’Assemblea crede che si debba resistere al nemico?
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Manin: Per resistere ad ogni costo il Governo deve essere forte, e per essere forte deve poter fare qualunque cosa. Siete voi disposti a dare al
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Una cosa non era allegra: il colèra. Non bastavano gli infermieri, non bastavano i becchini. Negli ospedali, dice il Rapporto dei Medici al Governo
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Il Manin la sentiva questa responsabilità atrocemente. Dal 2 di aprile al 18 di agosto le cose erano mutate. Nel 2 di aprile questo dialogo sublime
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Il pittore è un altro paio di maniche. Se ne sta pulitamente seduto dinanzi al cavalletto, guardando il modello e accarezzando col pennello la tela
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Tra lo scultore e il pittore, quanto al determinare le idee e alla necessità della cultura, passa quella differenza che sta fra il pittore ed il
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Il Vinci teneva scolari a dozzina: un Galeazzo con patto di dare 5 lire al mese pagando ogni 14 dì de’ mesi, e il padre pagava in fiorini di Reno; un
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