Vocabolario dinamico dell'Italiano Moderno

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natura il cobalto è mescolato all’arsenico,  al  nikel, al ferro. Si trova nel paese di Gotha, nell’Hasse ed
natura il cobalto è mescolato all’arsenico, al nikel,  al  ferro. Si trova nel paese di Gotha, nell’Hasse ed in
dal fuoco dolcissimo, per abituare il vetro per gradi  al  calore, tastando colle dita il recipiente al di sotto per
per gradi al calore, tastando colle dita il recipiente  al  di sotto per giudicare del grado di calore; e ciò si ripete
minuti, accostando ogni volta un po’ di più il matraccio  al  fuoco.
ragioni esposte si ricava convenire meglio  al  pastello la adesione naturale prodotta dall’attrito del
dal piano di aderenza non può sostenersi e deve cadere  al  menomo urto cagionato al dipinto.
non può sostenersi e deve cadere al menomo urto cagionato  al  dipinto.
insieme  al  criterio tecnico che rafforzavasi più per l’esercizio
per sè e gli altri l’avvenire della propria opera, oltre  al  tirocinio che temperava l’energia fisica e morale a
potenza di governare il materiale tecnico, assoggettandolo  al  dominio dello spirito, plasmandolo, asservendolo al proprio
al dominio dello spirito, plasmandolo, asservendolo  al  proprio organismo, così da uscirne poi trasformato, vinto,
ed in strati molto differenti che variano dal giallo chiaro  al  giallo scurissimo. Le migliori qualità sono quelle untuose
giallo scurissimo. Le migliori qualità sono quelle untuose  al  tatto e facili da macinare: in tutte però occorrono
sono le sole operazioni che si fanno subire  al  prodotto naturale.
provvide in qualche maniera  al  disturbo momentaneo, perchè tutti quei composti liquidi o
ai colori, danno l’agio di proseguire nell’opera sino  al  suo compimento; ma l’introduzione contemporanea di sostanze
modo alla durabilità delle proprie opere sia incompatibile  al  soddisfacimento dell’artista quanto al sentimento di onestà
sia incompatibile al soddisfacimento dell’artista quanto  al  sentimento di onestà dell’uomo.
la necessità di provvedere nello stesso atto del pennello  al  fine della imitazione del vero ed al raggiungimento
atto del pennello al fine della imitazione del vero ed  al  raggiungimento dell’arte, ma altresì a quello della
di lavoro sia possibile provvedere avanti di accingersi  al  còmpito artistico.
ogni applicazione di colore deve richiamare l’artista  al  problema dell’aderenza sulla superfice sottoposta ed essere
semplice screpolatura alla disquamazione, dalla vescica  al  crollo completo del colore.
cioè le cere colorate e sciolte, distendendole col pennello  al  modo solito della pittura, e in ultimo passare davanti al
al modo solito della pittura, e in ultimo passare davanti  al  dipinto con una specie di braciere, detto cauterium, e
è propria soltanto dei raggi luminosi visibili, esistendo,  al  pari dei raggi calorifici oscuri, altri raggi oltre al
al pari dei raggi calorifici oscuri, altri raggi oltre  al  violetto estremo dello spettro, i raggi chimici
colore, di una bella tinta rosa e dolce  al  tatto, che si riduceva in polvere impalbabile sotto le
si riduceva in polvere impalbabile sotto le dita, esposto  al  calore, dopo anneritosi passava al bianco senza sviluppo
sotto le dita, esposto al calore, dopo anneritosi passava  al  bianco senza sviluppo d’odore ammoniacale: sciolto
perchè il rigonfio finisce collo spaccarsi e dar luogo  al  crollo del colore, certo è che si ricorre al restauro per
e dar luogo al crollo del colore, certo è che si ricorre  al  restauro per il rimedio, ed un rimedio che possibilmente
riappiccicare il colore alla sua imprimitura sinchè ritorni  al  piano normale del quadro, giustamente affidandosi che di
dà per sè invisibile il guasto accaduto, non vi è ragione  al  mondo per non farlo e farlo con tutte quelle cautele e
il giro d’Italia, nè le rovine che produsse si limitarono  al  solo danno del colore alteratosi col tempo, essendochè lo
alteratosi col tempo, essendochè lo sconcio ritocco eccitò  al  più vandalico pensiero di strapparlo brutalmente in molti
oli seccativi, allo stato naturale, sono meno untuosi  al  tatto che gli oli fissi e di aspetto più giallastro.
dei colori  al  dipinto l’aumento degli strati di uguale colore mantiene
i colori intensi in istrato di maggiore grossezza volgono  al  nero, poichè scavano, per modo di dire, degli abissi sempre
una essenza, perchè il primo assicura l’aderenza del colore  al  piano sottostante, per via delle ramificazioni solide fatte
si potrebbe altrimenti appiccicare per adesione semplice  al  proprio piano di sostegno.
Requeno sciogliendo  al  fuoco cera e diverse resine coi colori in polvere, trovò
composizione che, macinata ad acqua, si presta obbediente  al  pennello come una tempera, e verniciata a cera, si fonde
il corso del pennello intinto di colore, portando inoltre  al  di là del gesso una quantità d’olio che imbeve i fili della
colla quale la tela ridotta in tal modo si viene a rompere  al  menomo urto o strappo.
consisteva nel decomporre l’allume di rocca già mescolato  al  colore con una liscivia di sale tartaro o carbonato di
nell’acqua, metodo questo che conserva tutta la sua purezza  al  colore, ed è quello rimasto definitivamente nella pratica.
di piombo). — Di questo colore antichissimo che  al  tempo del Cennini si diceva giallorino, non si conobbe mai
era il lavaggio ad acqua e l’esposizione, o cottura,  al  sole, questa preferendosi come mezzo più spedito.
duttile, tenace, ma meno molle dello stagno, tinge molto  al  tatto, fonde al disotto del calore rosso, e brucia all’aria
ma meno molle dello stagno, tinge molto al tatto, fonde  al  disotto del calore rosso, e brucia all’aria con fiamma
si vuole asserire che il possesso delle pratiche necessarie  al  buon impiego dei materiali pittorici è proporzionato alla
chiaro, corrispondente  al  numero sei, era una sabbia mescolata di grani biancastri,
colori e si manifestano per la mancata aderenza dei colori  al  loro piano d’appoggio.
una base, un embrione, un punto di partenza infine  al  raffronto che tanto facilita l’imitazione.
il cinabro ed il vermiglione, ma anche queste subordinate  al  bianco col quale si mescolano.
della pittura. Il prezzo di cinque o seimila lire  al  chilogramma al quale ascese talvolta il prezioso minerale,
pittura. Il prezzo di cinque o seimila lire al chilogramma  al  quale ascese talvolta il prezioso minerale, spiegherebbe da
pure si mostrò senza azione su di esso e, sottoposto  al  cannello ferruminatorio, anneriva trasformandosi in una
sopra il platino si vetrificò colorandosi in verde, passò  al  bruno e finì col prendere il colore metallico del rame.
il iiquido in verde, finchè coll’ammoniaca si ridusse  al  colore azzurro.
dell’antico procedimento, o perchè non si voglia sottostare  al  martirio di un pennello invischiato in tal modo, si fanno
tinte, impoverendo il colore di conglutinante e saturandolo  al  contrario d’acqua. Ma questa evapora lasciando il colore
evitare di mescolare questi gialli  al  bianco di piombo, adoperando invece il bianco di zinco per
quale il principio colorante era dovuto essenzialmente  al  rame.
ad il olio, che allora si faceva seccativo cuocendolo  al  fuoco od al sole in modo da formare coi colori un composto
olio, che allora si faceva seccativo cuocendolo al fuoco od  al  sole in modo da formare coi colori un composto estremamente
modo da formare coi colori un composto estremamente ribelle  al  maneggio del pennello, doveva, per relazione, far sembrare
quindi per accostarsi  al  colore che si vuole imitare ricorrere a qualche artifizio.
delle molecole esso mai più potrà corrispondere esattamente  al  colore originale e dirsene un sostituto perfetto, non
si capisce dopo quanto si è detto delle difficoltà inerenti  al  prosciugo ed alla ripresa del lavoro l’accoglienza fatta al
al prosciugo ed alla ripresa del lavoro l’accoglienza fatta  al  balsamo copaive e alla moltitudine dei seccativi di Muller,
Verona. La massa terrosa, d’un verde azzurrognolo, grassa  al  tatto, trovasi sparsa irregolarmente nelle cave. Per la sua
antichi, come il bollo armeno, per le dorature. Esposta  al  fuoco prende un colore rosso bruno in uso per l’arte sotto
d’un tratto così favorevole, sebbene faticosa, preparazione  al  dipinto. Nella scuola veneta l’uso dell’abbozzo a tempera
a tempera si protrasse sino a Paolo Veronese ed  al  Tintoretto, senza però avere più nulla di comune, nè pel
impedire che le resine si appiccichino,  al  fondo del matraccio o della bottiglia da vernice, quando si
quello di impedire la tenace aderenza delle resine sciolte  al  fondo del recipiente a che non si carbonizzino colorandosi
chè ne risulterebbero gravi accidenti per le persone vicine  al  matraccio. Si prendono quattro once di mastice maschio in
volume d’essenza; e si farà una specie di manico di carta  al  proprio matraccio per maneggiarlo facilmente senza
pale d’altare esposte  al  calore ed al fumo dei ceri, la base del dipinto è sempre
pale d’altare esposte al calore ed  al  fumo dei ceri, la base del dipinto è sempre più offesa che
cobalto è un metallo di colore grigio ferro, tendente  al  rosso: fonde difficilmente allo stato puro, ed è magnetico.
rimasto inalterato sulle molecole esteriori volte  al  giallo, per cui non è più possibile, applicando del
più apparentemente rossastro che fosse decisa la tendenza  al  verde dello spazio che lo circonda.
giallo che sottoposto alla calcinazione passava facilmente  al  rosso, per cui osserva giustamente M. Chaptal, che il
credeva colla infinita quantità di pitture di assicurarsi  al  di là della vita terrestre il godimento reale di tutti gli
fossero mantenuti in luogo con una fissità almeno relativa  al  concetto di dimora eterna che la tomba incarnava nella
si abbracciano diversi fluidi combustibili, grassi, untuosi  al  tatto, più leggeri dell’acqua, che si ricavano con
Fiandra, o da Antonello stesso, se si vuole prestare fede  al  Vasari, fu presto modificato, non comportandovi il clima,
si rimase alla sostituzione dell’olio di lino o di noce  al  tuorlo d’uovo come conglutinante dei colori.
condensate, è da preferirsi la glicerina allo zucchero ed  al  miele, una volta in uso.
dunque  al  restauro conservativo, sarebbe un chiedere troppo agli
adoperati e da adoperarsi (e specialmente in riguardo  al  ridipinto è risaputo universalmente che non fece mai scuola
gialli che vanno dal giallo citrino sino  al  giallo aranciato si ottengono combinando l’acido cromico
all’ostacolo dei mezzi tecnici e ciò si possa spingere sino  al  concetto che lo stile informasi dal materiale plastico,
preconizzavasi per l’arte quella evoluzione dal simbolico  al  realistico che distingue l’inizio del secolo XV ed ebbe
che distingue l’inizio del secolo XV ed ebbe ausiliario  al  suo compiuto sviluppo il nuovo processo di dipingere, mezzo

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