Penombre
bianca e delicata, vorrei sporcarmi al suo nobile petto: l'arte soave sulla lena innata, e sulla forza verserei l'affetto O Polifemo! il gaio mondo
Penombre
ti rammenti, o giovinetto, quando, in mezzo a donne care, in quel dì del primo affetto, le venimmo a visitare? Qui la pioggia allor ne colse, e al
Penombre
lieto grillo era il nostro compare: o pace, o solitudine, o dolcezze! Chi, chi di noi più puri e più beati in quei giorni d'affetto e di mistero? Ti
Penombre
mio; non vi inchiodar l'affetto dei bimbi, e la virtù! E la ricchezza, dalla creta evasa, che renderemo all'anima lassù! La ereditai per te, mio
Penombre
nel nimbo fatal che lo circonda l'affetto immenso, e la pietà deponi di un altro figlio! Sarà il canto di un cieco, e sarà l'obolo di un mesto
Penombre
affetto, un corpicin di femmina, stipato di mammelle, perde la lunga pelle che l'acido succhiò. Guarda: son due putredini ed eran due gemelli, concetti