portabandiera, gridarono: Viva l' Italia! E un signore in tuba, preso in mano il cartellone, cominciava a leggerlo ad alta voce:
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, ma non gli sembrava mai sufficiente. Avrebbe voluto aver là uno dei cannelli della fonte di Ràbbato, dove le acquaiole andavano ad attingere l'acqua
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non trovi un vecchio che dovrebbe stare ad attenderti. Verrà; lo riconoscerai, perché è sciancato. Ti dirà: - Sei tu quello delle fave? - E tu
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poco a poco, ad aprirla come un ventaglio cosparso di occhi, straluccicante di mille colori e di oro. E tutte le penne fremevano, scosse da un
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, egli vide un uomo steso lungo per terra, in una pozza di sangue... Era morto. Allora Cuddu cominciò ad aver paura. La fucilata intanto si
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! O non hai voglia di far nulla? Sei grandicello; dovresti guadagnarti il pane. Cuddu stava ad ascoltare a testa bassa. Gli pareva di sentir la voce
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tricolori; le vie piene di gente. Gruppi qua, gruppi là. Si fermava, stava un po' ad ascoltare quel che dicevano, seguiva una brigatella che
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, raccontando il caso, vi aggiungesse un po' di frangia. Le signore messinesi, accorse ad assistere i feriti, si eran tutte accese di gran tenerezza per lui, e
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l' immaginazione turbata dai ricordi di apparizioni di nani e di personaggi fatati narrategli dalla mamma quando egli stentava ad addormentarsi nelle
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leste di cima alla roccia. Cuddu disse: - Me ne vado. Esitò; poi riprese ad andar dietro a Pino, che inseguiva a sassate una lucertola e gli additava
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in tono lamentoso. - Andiamo ora ad ammazzare due palombi selvatici. Uno lo porteremo alla tua mamma. E uscirono fuori scendendo per l'altro lato
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lontano, vennero poco dopo ad abbattersi sui rami frondosi, e il fucile a due canne tonò, colpendone quattro. Caddero, spandendo molte penne per l'aria
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indietro gridandogli: - Vieni o non vieni? - Più tardi - rispose Cuddu. E continuò ad andare avanti, affrettando il passo per nascondersi alla vista del
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scarpa, cominciava ad aver paura di un nuovo incontro con don Giovanni il capo-birro. - E se mi dicesse: Lèvati la scarpa e la calza? - Non è lo
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il cartellone attaccato al muro; uno di essi lo compitava a stento: - Chi ruba, sarà fucilato! Chi ferisce o ammazza, sarà fucilato - ripeteva ad
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! - gli aveva detto mastro Antonio; e aveva ragione. Egli voleva seguitare ad andare di qua e di là, lontano, portato via da quelle gambe che non
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esercizi militari... Glielo gridava quasi senza voltarsi, correndo, dalla paura che sua madre non venisse ad afferrarlo per un braccio e non lo legasse alla
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compare Sidoro con quel cavaliere in tuba, vestito tutto di nero, da lui visto la mattina in cui era stata fatta la rivoluzione e che avea letto ad alta
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paura, parte sdraiata per terra, parte a sedere sul muricciolo che circondava la fontana coi santi di pietra, ad alcuni dei quali mancava un braccio, o
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