Vocabolario dinamico dell'Italiano Moderno

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Di un partito e un programma radicali in Italia

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Murri, Romolo 1 occorrenze
  • 1908
  • Murri, R., La politica clericale e la democrazia, I, ne I problemi dell’Italia contemporanea, Ascoli Piceno-Roma, Giuseppe Cesari–Società Naz. di Cultura, 1908, 192-206.
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In questo infausto accordo, appunto, noi diciamo consistere la politica clericale; e crediamo che una politica radicale, quale piace anche a noi, debba essere contro questo clericalismo, o, le parole non ci spaventano, anti-clericale: essere cioè una politica, non di accordi e di facili consentimenti fra la Chiesa e lo Stato, ma di conflitto, prima, e poi di distinzione e di concorrenza. L'on. Nitti, il quale pure studiò ai suoi tempi il socialismo cattolico, non si è avvisto, neanche lui, non ostante il suo desiderio di realismo, di questo fatto: che il presente clericalismo ha la opposizione cordiate non solo dei radicali dell'attività di Stato, ma anche dei radicali dell'attività ecclesiastica e religiosa; per l'uno e per l'altro radicalismo, esso è un fenomeno di servilità e di perturbamento di posizioni; l'uno e l'altro temono oggi egualmente quel nuovo orientamento o morale o politico che prenderebbero gli animi delle masse delle quali il clericalismo di governo sfrutta l'ignoranza e la servilità, il giorno in cui esse potessero da sé medesime giudicare, ed una più alta cultura le mettesse in grado di entrare, elementi giovani e sani, nella circolazione della nostra attività politica. Si insiste ancora troppo, in genere, nel vecchio frasario secondo il quale Chiesa e Stato sono associazioni poste l'una di fronte o accanto all'altra, assorbenti e dominanti gli individui, come qualcosa di esterno e di superiore ad essi. Quando, realisticamente, si rifletta che Chiesa e Stato, nella loro realtà concreta e viva, presi come esistenze e. non come astrazioni, sono solo due diversi momenti della coscienza sociale, si vedrà come, l'escir del cattolicismo o meglio delle coscienze cattoliche dalla vecchia formamentis del medio evo per accomodarsi ed accomodare a sé i risultati della cultura contemporanea, non può essere senza profondi effetti e radicali mutazioni negli atteggiamenti anche politici, e sociali di queste medesime coscienze. Gli anticlericali volgari e settarii, sono ancora quasi tutti in Italia, identificano il cattolicismo con questa vecchia forma mentis dellaquale combattono i risultati inconsciamente, essi concorrono a liberarmelo, promuovendo e provocando la lotta.

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La nuova politica ecclesiastica

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Murri, Romolo 1 occorrenze
  • 1908
  • Murri, R., La politica clericale e la democrazia, I, ne I problemi dell’Italia contemporanea, Ascoli Piceno-Roma, Giuseppe Cesari–Società Naz. di Cultura, 1908, 149-165.
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A questa il potere politico apparisce ancora come una specie di missione, proveniente dal cielo, per contenere e moderare gli uomini che sono dalla cattiva natura portati all'insubordinazione ed al male; la Chiesa avrebbe verso i governanti un dovere speciale, quello di facilitare ad essi il loro impero, di educare le masse al rispetto docile e timido dell'autorità, di farle star quiete a una condizione politica ed economica che è, soprattutto, voluta dal buon Dio, e nella quale possono egualmente esser buoni cristiani e salvare l'anima loro. La democrazia e i presenti ordinamenti democratici possono essere stati un male, e la Chiesa e i buoni cattolici li avversarono da principio; ma oramai conviene accomodarsi ad essi e trarne profitto: molto più che con l'accordo fra le autorità religiose e le civili i loro inconvenienti possono essere attenuati, e il potere assumere una certa stabilità nelle mani di gente assennata e per bene, aliena dai mutamenti, rispettosa della Chiesa e dei suoi diritti, se non per intimo convincimento religioso, almeno per senno politico e per prudenza. Infine, i partiti così detti popolari, e il socialismo in particolar modo, appariscono a questa mentalità come partiti di disordine e di turbolenza, che speculano sulle passioni delle folle, come nemici dell'autorità per se stessa, e quindi di Dio, e che perciò bisogna combattere in tutti i modi per conservare l'ordine sociale. Ci sono, sì, delle ingiustizie da riparare, degli operai mal pagati, dei contadini abbrutiti dalla miseria; ma le classi alte non sono insensibili ai buoni consigli, e con della buona volontà, con della quiete, soprattutto, da parte dei lavoratori, con- delle casse rurali e delle associazioni confessionali, si potrà venir riparando al male. Quindi, intese così le lotte dei partiti poli¬ tici come lotte tra il bene e il male, tra l'autorità e la turbolenza, tra le virtù cristiane e le cupidigie pagane, la Chiesa ha il dovere di intervenire per sostenere il diritto dell'ordine e dell'autorità contro i partiti sovversivi; diventando essa la grande elettrice dei candidati dell'ordine contro i candidati sovversivi, non compie che il suo dovere. — Coerentemente a questa visione della società religiosa e dei suoi rapporti con la società civile, è stato proclamato da molti interpreti di esso il principio che la dipendenza dei cattolici e del clero dall'autorità della Santa Sede debba essere assoluta, anche in materia politica; il rinvigorimento della disciplina è promosso non solo per rinvigorire lo spirito e l'attività religiosa del corpo ecclesiastico, ma anche per ottenere in questo, e per mezzo di esso nel laicato cattolico, unità di azione politica, sotto la condotta della suprema autorità della Chiesa; le organizzazioni di cattolici promosse senza la diretta ingerenza dell'autorità ecclesiastica sono state combattute e riprovate, anche quando esse dichiaravano aperto di avere uno scopo nettamente politico e sociale, e di rimettersi invece alla Chiesa nelle eventuali questioni riguardanti la vita religiosa ed i diritti della coscienza religiosa; come è appunto avvenuto alla Lega democratica nazionale. Quindi il non expedit non fu ritirato; l'esercizio del voto da parte dei cattolici fu subordinato a queste vedute, che sono insieme di carattere religioso e politico: i cattolici voteranno, ma per il candidato dell'ordine e dell'autorità, che è anche il candidato della Chiesa. Questo battesimo politico, questa investitura ecclesiastica, ebbero subito moltissimi candidati; noti massoni, anticlericali ferventi sino allora, grossi industriali e proprietari di terre minacciati dal socialismo, si presentarono a chiedere agli ordinari del luogo i voti dei cattolici; e ne seguirono le vittorie elettorali che è inutile ricordare.

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