Vocabolario dinamico dell'Italiano Moderno

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Parla l'on. Degasperi

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Alcide de Gasperi 1 occorrenze

Il D.r Degasperi, accolto da un’ovazione di simpatia, porta il saluto del club popolare, in modo speciale dell’on. Tonelli, assente e dell’on. G. De Carli che assiste al comizio. Esprime la sua soddisfazione per l’importante assemblea. Dapprincipio c’era fra i nostri un po’ di titubanza. Gli urloni in giugno ci avevano colti un po’ di sorpresa. Ma è bastato che noi alzassimo di nuovo la vecchia bandiera perché la massa dei contadini accorresse a difenderla con entusiasmo (grandi applausi). Passando a dire della attività parlamentare, afferma che per tre quarti essa fu dai popolari dedicata ai contadini. Se c’è dei signori leghisti, che vanno promettendo mari e monti, converrebbe forse tentare l’esperimento. Quando entrerà nel parlamento uno dei loro basterebbe che si facesse l’esperimento. Più alto che arrampica la scimmia, più ci si vede la coda (applausi). Che cosa sono costoro se non scimmie del nostro mondo politico? Ascoltateli nella loro propaganda. Quello che dicono di buono l’hanno copiato da noi e per il resto imitano i socialisti. Per costoro non ci sarà via di mezzo: o avvicinarsi al movimento popolare o diventare socialisti. Il D.r Battisti a Trento ha detto che li aspetta su questa via. Ed ha pienamente ragione. Il congresso di Trento ha dimostrato che ormai la distanza è minima. Il deputato socialista ha avuto i loro applausi e l’applauso dei socialisti. Anche la stampa liberale dimenticando che l’organo della Lega ha schernito i postulati nazionali dell’università e dell’autonomia, ed ultimamente ha propugnato scuole tedesche, espresse la sua consolazione per il congresso di Trento. Tutti gli anticlericali si trovano a braccetto. Questo dimostra che i capi leghisti non sanno quello che si fanno o vogliono condurre i loro adepti in una corrente avversa ai loro interessi e alle loro idee. Due votazioni al parlamento sono caratteristiche; quella sul rincaro della carne e quella sul divorzio. Il deputato socialista si schierò come tutti i suoi dalla parte della classe dei consumatori senza riguardo per i contadini e per gli allevatori del bestiame, anzi votando contro tutti i rappresentanti agrari. Se fossero state accolte le proposte socialiste avremmo la libera ed illimitata concorrenza della carne estera contro l’allevamento interno, avremmo i confini aperti ad ogni sorta d’epizoozie. Ed i nostri rappresentanti dei contadini genuini fraternizzano coi nemici della classe agricola? (applausi). Venendo alla votazione pel divorzio e spiegandone il significato si domanda se in tal riguardo i leghisti di Trento hanno fatto qualche riserva di fronte al contegno dei loro alleati o hanno mosso loro dei rimproveri. Nessuno ha zittito. Dobbiamo dire che i leghisti hanno il rispetto umano di propugnare le proprie convinzioni o forse che chi tace conferma? (applausi) Il congresso di Trento si è soltanto sfogato contro i popolari. Perché? Ammettiamo che anche in noi ci sia qualche mancanza, che anche il nostro partito non le abbia proprio indovinate tutte, ma tutti anche gli avversari dovranno pure ammettere che il grande lavoro fatto finora per educare, organizzare, sollevare economicamente e moralmente la classe dei contadini fu opera dei popolari. Perché allora centrare tutti gli attacchi contro di noi e risparmiare gli elogi per coloro che dei contadini non si sono entrati che per sfruttarli o ne combattono gli interessi? (grandi applausi). Qui c’è della malafede e dell’anticlericalismo (applausi). L’oratore conclude col promettere a nome dei deputati di tener sempre presente che la maggioranza degli elettori è costituita dai contadini, ma mette in guardia i contadini dal riporre troppe speranze nell’attuale parlamento che vive stentatamente. La fiducia prima va posta sulle nostre braccia, sul lavoro delle nostre organizzazioni e delle società popolari nel nostro paese. Termina applauditissimo.

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