Il sedere a una mensa ha, per gli uomini, un carattere di intimità familiare che par richiedere appartengano i commensali alla stessa classe o condizione sociale, o per diritto di nascita o accoltivi graziosamente. L'uomo o la signora delle classi elevate serve a mensa talora il povero, ma non siede a mensa col povero. Qui, a questa mensa alla quale padrone di casa e cibo e bevanda è Dio, tutti sono invitati, uomini delle varie classi e condizioni ed età; o meglio, c'è anche qui una classe, ma è quella delle anime che si intendono e si amano fraternamente nel loro Dio; ci sono memorie ed affetti e speranze domestiche; e la memoria è di Colui che fondò questa casa e questa comunione di fratelli morendo, e gli affetti sono pel bene voluto e compiuto, e i beni che questi fratelli reclamano sono gli umili e pii vantaggi resi agli altri; e c'è la speranza comune, quella di bere ancora di questo frutto della vite quando saremo tutti nella casa del Padre, uniti insieme per sempre. E c'è la veste di rito che sarebbe villania dimenticare; la purezza dell'animo scevro da desiderii di male, la semplicità bianca del desiderio buono, amorevole, fraterno.
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