Vocabolario dinamico dell'Italiano Moderno

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Risultati per: accolgono

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L'assemblea costitutiva del Partito popolare

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Alcide de Gasperi 1 occorrenze

Con particolare entusiasmo accolgono i trentini la parola d’ordine del Partito popolare italiano contro la burocrazia centralizzatrice e in favore delle autonomie locali. Noi riaffermiamo la nostra recisa ed irremovibile volontà di voler ricostituire le nostre autonomie locali: la rappresentanza provinciale coi poteri della cessata Dieta, la Giunta amministrativa elettiva ed autonoma, i Comuni liberi da ogni ingerenza amministrativa dello Stato e soggetti solo all’autorità autonoma, e ricostituiti infine tutti quegli organismi ed istituti ch’erano dovuti alla legislazione provinciale. In quest’integrale ricostituzione sta la garanzia del nostro sviluppo democratico e l’unico mezzo di arginare il burocratismo che soffoca e dissolve.

Assemblea di partito in Val Lagarina. Per la ricostruzione della zona devastata ed il risorgimento di Rovereto

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Alcide de Gasperi 1 occorrenze

Applausi vivissimi accolgono il telegramma, quantunque sia con rammarico che non si possano udire i deputati che avevan promesso il loro intervento. Quando l’on. Degasperi porta l’adesione della direzione regionale del partito e manda un plauso speciale ai promotori del convegno, in particolare all’infaticabile relatore ed a suo fratello, il quale preparò con tanto successo l’intervento all’assemblea. L’oratore esprime la sua ammirazione per l’energia, la tenacia e la abilità dei roveretani, i quali, fondati in gran parte sulle forze proprie, seppero ridare in così poco tempo una vita nuova alla bella ed industre città che durante l’esiglio piangemmo quasi come morta. Fa voti che governo, paese e nazione sappiano apprezzare tali sforzi ridonando con largo concorso finanziario alla capitale lagarina nuovo impulso alle industrie ed ai commerci, di cui a buon diritto era orgogliosa. Scioglie un inno agli abitanti tutti della zona devastata, che con ostinato amore alla propria terra, sopportano immense privazioni ed inauditi disagi pur di rifare quello che la guerra ha distrutto. Il partito popolare s’è occupato fin dal suo sorgere dei bisogni della zona. Disgraziatamente gli manca ancora una forza rappresentativa alla Camera, per farsi valere, come converrebbe. Ma, in attesa delle elezioni, farà di tutto per premere sul governo e mediante i deputati popolari sul Parlamento perché si applichi anche nel Trentino e subito «la legge sul risarcimento danni», che dev’essere il nostro postulato massimo. L’oratore descrive poi brillantemente e provocando frequenti gli applausi della folla, la situazione politica nostrana, come s’è definita nelle adunanze e nella stampa di questi tre ultimi mesi. Il discorso ch’è durato un’ora ed era intessuto di felici improvvisazioni, è stato coronato infine da una grande ovazione. (Ne daremo un cenno più largo prossimamemente. Ndr.) Terminati gli applausi, il presidente ringrazia gli oratori e tutti gli intervenuti e chiude il convegno. I soci sfollano al grido di «Viva il Partito popolare italiano».

L'assemblea generale del partito

388037
Alcide de Gasperi 1 occorrenze

Sul principio il nostro postulato della rappresentanza regionale autonoma, della costituzione di una Dieta trentina, suscitò a Trento stesso le ire sdegnose degli iperpatriotti che ci tacciavano di legittimismo austriacante; ora tutti i partiti trentini lo accolgono. A Roma incontrammo ignoranza o avversione. Quante conferenze, quante discussioni, quanti atti di energia ci vollero prima che l’idea trovasse ospitalità! Ora essa è investita di piena cittadinanza in forza della legge di annessione. Amici, questa vittoria fu potuta raggiungere solo in forza di una fede irremovibile e di un’opera cosciente, avveduta, perseverante. Avremmo mancato in molte altre cose, ma in questa che a noi parve il problema centrale del paese, abbiamo prodigate tutte le nostre energie, e ci pare che per merito di essa ci possiate perdonare le altre nostre mancanze! Per essa abbiamo fatto la più attiva propaganda nella stampa, presa la parola nei congressi del Partito popolare italiano di Bologna e di Napoli, conquistata l’adesione della direzione centrale e del consiglio nazionale del partito, l’appoggio del nostro gruppo parlamentare che ne fece oggetto di pattuizione per il programma della coalizione governativa, cercato e raggiunto l’accordo coi decentralisti e regionalisti d’Italia d’ogni fede politica e trovata infine l’adesione di massima dei governi da Nitti a Giolitti ed il voto di principio delle due Camere. I futuri deputati sono chiamati ad attuare; noi fummo i pionieri che abbiamo aperta la via. Giammai un postulato particolare di una nuova regione trovò Il resto dello Stato così poco disposto a prendere notizia, a discuterlo, ad avviarlo alla soluzione (applausi). Noi abbiamo dovuto svolgere la nostra azione a scatti, con intermezzi di lenti assedi e poi con attacchi frontali, agendo in mezzo ad una crisi politica in permanenza e fra le convulsioni che preparano la rivoluzione sociale. La politica in tempi più normali fu paragonata ad una partita a scacchi; oggi essa assomiglia piuttosto all’acrobatica; Chi non ha il polso fermo e l’orecchio pronto, si rompe il collo. - Noi non ce l’abbiamo ancora rotto, e ci pare già questo un successo così fortunato da dover vantarlo al cospetto di quest’assemblea (ilarità, applausi). Dovrò pur ricordare qui la nostra azione, per la ratifica del trattato di S. Germano, ratifica ch’era indispensabile per giungere all’annessione? In questo nesso avrei da ricordarvi anche le trattative avviate a Trento e finite a Roma per l’assetto politico-amministrativo della provincia in confronto dei postulati dei nostri vicini tedeschi, trattative alle quali collaborarono mons. Gentili e Ciccolini in prima linea, colla loro preziosa energia. Dovrei ricordarvi la nostra opera svolta in paese per ristabilire l’autonomia comunale e l’iniziativa presa dai nostri amici, nostri rappresentanti nel consiglio municipale delle città autonome per l’abolizione dei corpi elettorali? Fu tutta una serie d’iniziative prese seguendo sempre la stessa direttiva: ricostruire il paese su basi autonome e ricostruirlo al più presto possibile.

Trattato di economia sociale: La produzione della ricchezza

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Toniolo, Giuseppe 1 occorrenze
  • 1909
  • Opera omnia di Giuseppe Toniolo, serie II. Economia e statistica, Città del Vaticano, Comitato Opera omnia di G. Toniolo, vol. III 1951
  • Economia
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Il clima stesso in buona parte viene modificato dall'uomo in senso benefico o malefico; come è noto di Parigi (Lutetia), di Milano, di Pisa, che furono in altri tempi quasi inabitabili ed ora accolgono popolazioni numerose, sane ed attive; e come accadde all'opposto col taglio delle foreste nel versante meridionale dell'Alpi, che rese la temperie più urente e tempestosa. E del pari è constatato che la flora e la fauna (così connesse col clima) dei singoli paesi, le quali sembrano originarie di ciascun territorio ed una ricchezza gratuita di natura, sono state invece in gran parte introdotte dal lavoro umano, come accadde della flora europea trasferita dall'Asia già da millenni, e di quella americana dall'Europa negli ultimi quattro secoli (Marsh, Ratzel).

Pagina 82

Introduzione. La società cristiana

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Murri, Romolo 1 occorrenze
  • 1907
  • Murri, La vita religiosa nel cristianesimo. Discorsi, Roma, Società Nazionale di Cultura, 1907, X-XVI.
  • Politica
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E benché quel centro invisibile agisca direttamente in tutti i punti dello spazio che tocca, la sua efficacia è maggiore o minore secondoché essa è favorita e come diffusa di riflesso da coloro i quali la accolgono nel loro spirito. Se dunque molti sono più di noi lontani dal Cristo, a cominciare da coloro stessi che ci sono visibilmente vicinissimi e che vivono nello stesso nostro paese e città e nella stessa nostra famiglia, ciò avviene evidentemente perché noi stessi, assorbendo assai poco della virtù del Cristo, siamo assai cattivi distributori di essa intorno a noi: sicché il vizio religioso del mondo, almeno del mondo che ci circonda, è in gran parte vizio e difetto della nostra vita religiosa medesima. Ma assai pochi sono che avvertono questo: perché i più si sono beatamente adagiati — e assai spesso senza averne essi medesimi molta colpa — in certe vedute e opinioni fatte, l'effetto voluto delle quali è appunto quello di cullare la nostra inerzia religiosa e di nasconderci la colpa e l'errore nostro, che dovrebbe apparirci dalla colpa stessa e dall'orrore degli altri. In ciò non è, evidentemente, né sincerità né utilità pratica. Chiediamo prima a noi stessi e cerchiamo prima in noi stessi le cause dell'attenuarsi e del dileguare del cristianesimo intorno a noi, e le troveremo; e, conosciutele, o potremo rimediare o non avremo più il dritto di lamentarci e scandalizzarci ipocritamente.

Pagina X

La vita religiosa nel cristianesimo. Discorsi

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Murri, Romolo 1 occorrenze
  • 1907
  • Murri, La vita religiosa nel cristianesimo. Discorsi, Roma, Società Nazionale di Cultura, 1907, 1-297.
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Mentre i giovani figli d'Italia si precipitano verso i nostri istituti di educazione secondaria numerosissimi, scuole di religione — ed esse fiacche e svogliate e legate a vecchi sistemi di esposizione e di apologetica — accolgono a pena l'uno per cento di questi cristiani e cittadini di domani: nelle università ⸺ quando pure contano parecchie migliaia di alunni ⸺ poche decine forse si raccolgono in un circolo dove la religione sia oggetto di studio elevato e sereno; se pure quei pochi non pensino anche essi a bicchierate ed a feste.

Pagina 121

Introduzione alla sez. "Riforma statale e indirizzi politici (1920-1922)

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Sturzo, Luigi 1 occorrenze
  • 1923
  • Opera omnia. Seconda serie (Saggi, discorsi, articoli), vol. iii. Il partito popolare italiano: Dall’idea al fatto (1919), Riforma statale e indirizzi politici (1920-1922), 2a ed. Roma, Edizioni di Storia e Letteratura, 2003, pp. 101-131.
  • Politica
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E se molti punti del programma sono gli stessi di quelli di altri partiti formatisi prima o dopo del popolare, o rispondono ad affermazioni politiche e al pensiero comune di varie correnti liberali, nazionali e democratiche, ciò nulla toglie alle ragioni del programma popolare; spesso il principio dal quale si parte o il termine a cui si vuole arrivare sono ben diversi da quelli dei partiti che accolgono e sostengono il medesimo postulato.

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