Vocabolario dinamico dell'Italiano Moderno

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Risultati per: accogliere

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L'adunanza decisiva del Consesso della Comunità generale

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Alcide de Gasperi 1 occorrenze

Decidete in modo affermativo, allora vi raccomando di accogliere anche le condizioni proposte dal vostro Comitato. Qualunque sia la deliberazione del consesso, io mi riservo di spiegare a tempo opportuno queste trattative ed il mio contegno dinanzi ai miei elettori di fronte ai quali sono responsabile. In ogni caso però dichiaro fin d’ora che se il consesso deliberasse di trattare coi circoli di Bolzano o di associarsi ad essi, combatterei a spada tratta tale deliberato, preferendo anche rinunziare alla rappresentanza politica di Fiemme, piuttosto che mostrarmi connivente al suo tradimento.

La propaganda socialista

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Alcide de Gasperi 1 occorrenze

Già nel settembre 1914 Benedetto XV scriveva: «Bastino le rovine che già sono state prodotte, basti il sangue che è già stato sparso; si affrettino dunque ad accogliere nell’anima sentimenti di pace...». Tali appelli il papa ripeté al 1° novembre e nel Natale dei 1914 esclamava: «Deh cadano al suolo le armi fratricide, cadano alfine queste armi troppo macchiate di sangue: e le mani di coloro che hanno dovuto impugnarle tomino ai lavori dell’industria e del commercio, tornino alle opere della civiltà e della pace!». E qual grido fu più commovente, quale appello più forte di quello che il papa dirigeva ai potenti nel primo anniversario della guerra? Rievocate quelle parole che noi, profughi o combattenti per forza, per una causa straniera, leggemmo allora piangendo. «Nel nome Santo di Dio, nel nome del celeste nostro Padre e Signore, per il sangue benedetto di Gesù, prezzo dell’umano riscatto, scongiuriamo voi, che la Divina Provvidenza ha posto al governo delle nazioni belligeranti, a porre termine finalmente a questa orrenda carneficina che ormai da un anno disonora l’Europa... Voi portate innanzi a Dio ed innanzi agli uomini la tremenda responsabilità della pace e della guerra: ascoltate la nostra preghiera, la paterna voce del vicario dell’eterno e supremo giudice, al quale dovrete render conto…». Questo scongiuro fece tale impressione che l’Austria ne proibì la ristampa nel «Bollettino diocesano». I socialisti allora, dall’Avanti all’Arbeiter Zeitung, riproducevano il documento a caratteri di scatola. Ora vorrebbero che tutto ciò fosse dimenticato. Il mondo dovrebbe affidarsi per l’avvenire unicamente alla nuova internazionale che Lenin sta ricostruendo col ferro e col fuoco. Quale è il mezzo con cui essi vorrebbero distruggere il militarismo se non con un altro militarismo alla Trotzky o alla Bela Kun? La dittatura del proletariato, la guerra civile, la violenza insomma dovrà trionfare delle vecchie violenze? Non la lotta di classe, spinta fino alle sue ultime conseguenze, può bandire le guerre future, ma la riorganizzazione della società in base ad una rinnovata coscienza cristiana. La fratellanza di Cristo e solo questa ha la forza di attuare la prima. L’oratore termina applauditissimo ricordando la statua del Redentore che domina la scalea del palazzo della pace all’«Aia», posta come sulla soglia del nuovo mondo che deve venire.

Trattato di economia sociale: La produzione della ricchezza

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Toniolo, Giuseppe 1 occorrenze
  • 1909
  • Opera omnia di Giuseppe Toniolo, serie II. Economia e statistica, Città del Vaticano, Comitato Opera omnia di G. Toniolo, vol. III 1951
  • Economia
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L'edificio per abitazione è una ricchezza di godimento finale, lo stesso edificio, che si destini ad accogliere dei telai per la tessitura, diventa un capitale. Questo elemento intenzionale di destinare un prodotto a novella produzione è integrante al concetto di capitale. Solamente l'intenzione ètalora inerente alla natura tecnica del prodotto; e così una lima,stromento d'industria, è sempre di sua natura un capitale. Il grano invece lo diventa soltanto per l'intenzione esplicita di destinarlo a sementa.

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La vita religiosa nel cristianesimo. Discorsi

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Murri, Romolo 1 occorrenze
  • 1907
  • Murri, La vita religiosa nel cristianesimo. Discorsi, Roma, Società Nazionale di Cultura, 1907, 1-297.
  • Politica
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Il che significa: quando il male ci ripugnerà, in noi ed intorno a noi, in tutte le sue forme, e coloro che ne sono vittime e schiavi ci muoveranno a pietà: quando vorremo o cercheremo effettualmente il bene per noi, per quelli che sono intorno a noi, per tutti, senza eccezione o limitazione; quando rinnegheremo, nella pratica della nostra vita, la cupidigia, l'egoismo, la violenza, per accogliere la povertà in ispirito, la mitezza, la fame e sete di giustizia che la predicazione evangelica ci ha insegnate, allora noi potremo dire di essere nella carità e, quindi, in Dio.

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Per l'autonomia politica dei cattolici. Democratici e Cristiani

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Murri, Romolo 1 occorrenze
  • 1906
  • Murri, R., La politica clericale e la democrazia, I, ne I problemi dell’Italia contemporanea, Ascoli Piceno-Roma, Giuseppe Cesari–Società Naz. di Cultura, 1908, 56-72.
  • Politica
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In questo caso, che dal più alto medio evo ha dato luogo a tante dispute e parti nella Chiesa, trattandosi pur sempre di associazioni libere, la coscienza dei singoli rimane giudice dell'aderire o meno, e dell'aderire nella misura che essa crede, secondo l'indole degli scopi che si tratta di raggiungere e 1'importanza di essi; ed un cattolico potrà mancare, non già pel solo fatto di non aderire all'invito, ma pel fatto di non accogliere, per motivi di egoismo e di viltà, un invito che pure alla sua coscienza par giusto ed opportuno e principio di bene. Così, per riguardo al suddetto invito di Leone XIII, nessuno pensò mai di muovere accuse formali di disobbedienza ai molti, vescovio sacerdoti o laici, che non credettero di tenerne conto.

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La Democrazia Cristiana in Italia

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Murri, Romolo 1 occorrenze
  • 1920
  • Murri, Dalla Democrazia Cristiana al Partito Popolare Italiano, Firenze, Battistelli, 1920, 62-90.
  • Politica
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Essi credono di non far con ciò che accogliere docilmente il programma stesso del papa, di Leone XIII; di attuarne le direttive e svolgere le conseguenze di queste. Quando le cose si complicano, e l'autorità piega a una interpretazione e a una pratica nelle quali si rispecchiano interessi economici e politici ostili alla ascensione delle masse, contro questo programma restrittivo e mortificante l'accordo è cercato e affermato fra democrazia e cristianesimo; e, per persuadersi di esso e dimostrarlo agli altri, si impone una critica più penetrante e severa dell'una e dell'altro. E la critica è poi sollecitata e provocata anche dalla polemica con i socialisti. Contro di questi, i d.c. ripigliano la posizione di Mazzini; e cercano del moto rivoluzionario — borghesia contro le classi privilegiate — e del socialismo — proletariato contro borghesia — l'intima sostanza e il valore, che deve essere ed è, per essi, di natura essenzialmente religiosa. Trovare nella -democrazia e nel socialismo stesso, come moto di una classe nuova assetata dì libertà e di giustizia, una derivazione diretta dello spirito cristiano, contro le degenerazioni di una società ecclesiastica alleata al vecchio regime, interpretare e rivivere l'una e l'altro come moti intimamente ed essenzialmente religiosi, è oramai l'assunto dei d.c. Con che essi appartengono già alla storia ed al processo di autocritica dei moti e delle dottrine sociali contemporanee. E la loro posizione viene ad essere di primissima importanza nella storia dello sviluppo di queste in seno alla civiltà latina.

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