Vocabolario dinamico dell'Italiano Moderno

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Trattato di economia sociale: introduzione all’economia sociale

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Toniolo, Giuseppe 4 occorrenze
  • 1906
  • Opera omnia di Giuseppe Toniolo, serie II. Economia e statistica, Città del Vaticano, Comitato Opera omnia di G. Toniolo, voll. I-II 1949
  • Economia
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La posizione marittima, il suolo accidentato, il clima vario e propizio, gli esempi delle città frigie, lidie, fenicie, dell'Egitto, dell'Asia Minore e dell'Arcipelago, mentre presto provocarono le energie individuali degli elleni e lo slancio degl'ingegni, — accumulavano bensì in Grecia in seno alle classi di liberi artigiani e mercanti (intermedie fra l'aristocrazia terriera e gli schiavi lavoratori del suolo) una copiosa ricchezza mobile; ma questa in que' territori angusti apparve subito, col facile accentramento della proprietà e colle lotte sociali, un pericolo politico per quegli Stati per lo più democratici e un fomite di corruzione morale dinanzi agl'ideali civili di una multiforme e insuperata cultura. E così, mentre questa mirabile cultura ellenica trasfondeasi nel mondo intero, gli ordini politici ed i costumi operosi invano sorretti da ardite riforme (talora di violento comunismo livellatore), insieme alla ricchezza tralignarono e perirono.

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. — E se le vaste e uniformi pianure, coi pascoli sconfinati, preparano i popoli pastori alla calma degli animi e alla continuità dei costumi patriarcali, la esiguità di un paese interciso da monti, accidentato e chiuso ovvero assediato da foreste e da animali feroci, insinuano nelle popolazioni spiriti irrequieti, indipendenti, battaglieri, crudeli. Quale differenza fra i popoli sedentari della Cina e le invadenti razze tartaro-mongoliche dell'altopiano asiatico o i torbidi selvaggi nel cuore dell'Africa.

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Il suolo poi diventa oggetto di proprietà; — e dove esso è ampiamente uniforme, agevola la introduzione del latifondo; dove è accidentato e vario, del piccolo podere. L'occupazione o meno di tutto il territorio coltivabile (terra appropriata e libera) si ripercuote profondamente sopra la rendita, i profitti, l'accumulo dei capitali, il sorgere di classi sfruttatrici e servili, e su tutto l'atteggiamento economico di una nazione. Ciò anzi contrassegna i distinti stadi di civiltà economica nella storia; e forma oggi il contrasto fra la vecchia Europa, la giovane America e le colonie australiane (Loria). Infine l'angustia dello spazio genera e svolge le leggi dei monopoli areari, e anticipa o aspreggia la lotta per l'esistenza e le questioni sociali. Ciò dai tempi delle repubbliche greche al capitalismo moderno e al socialismo contemporaneo (C. Marx, Sombart, Pöhlmann). E così se in modo diretto o indiretto il mondo è mezzo e condizione all'attività economica, esso moltiplica da ogni parte le difficoltà e le resistenze, opponendo barriere insormontabili ad ogni illusione che il progresso materiale divenga infinito.

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Ove il territorio montuoso e accidentato forma altrettante zone o insenature appartate, la famiglia si conglomera e si mantiene essa stessa chiusa ed isolata; come già in antico sui terrazzi dell'Iran, ed oggi ancora sulle alte valli alpine o sui Pirenei (Le Play). L'opposto nelle aperte e uniformi pianure, specialmente se popolose per favori di suolo e di clima; nelle quali i facili contatti, confondendo le famiglie, disperdono i nuclei primitivi; ciò che avviene ben più nelle addensate città.

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