La poderosa industria metallurgica (distinta da quella mineraria) oggi si partisce in colossali stabilimenti, addetti a tre differenti serie di processi tecnici del ferro: — gli alti forni (di Bunsen) per la prima fusione di esso in ghisa; — le fonderie o seconda fusione per ottenere il ferro dolce e l'acciaio in barre (« lingots»);le ferriere e acciaierie per fabbricazioni di prodotti finiti, mercé la mazzeggiatura (col maglio a vapore), la cilindratura meccanica ed altri stromenti secondo i vari prodotti (lamiere, articoli fucinati, rotaie, corazze da navi, cannoni, ecc.). — Ma la massima specializzazione è data dalle arti tessili, e in tutto il mondo civile nel cotone e nella lana, numerosissime imprese non si adibiscono che alla filatura, altre alla sola tessitura, altre alla stamperia; e nella lana alcune anzi si limitano alla scardassatura, altre alla pettinatura, altre alle lane cucirine.
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Che meraviglia che le officine d'armi di stato, i cantieri e gli stabilimenti della guerra e della marina, le acciaierie e gli opifici appartenenti allo stato si cedano a organizzazioni socialiste favorendone in modo palese e occulto il finanziamento? Che meraviglia che ad esse si faccia il privilegio di monopoli nelle rappresentanze organiche dello stato, nei lavori pubblici, nei consigli e nelle commissioni, siano o no paritetiche, nominate per decreto reale o ministeriale?
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