Vocabolario dinamico dell'Italiano Moderno

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Il discorso dell'on. Degasperi a Milano

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Alcide de Gasperi 1 occorrenze

Guardino però gli amici, specialmente i giovani che più facilmente soggiacciono alle suggestioni del momento, che sotto la stessa parola non accettino da una parte l’individualismo liberale e dall’altra il socialismo col quale abbiamo lottato da 50 anni e che oggi, invocando la libertà, non ha rinunziato alla riserva mentale del colpo di forza e della dittatura del proletariato. «Quando il potere è in piazza, dice un proverbio, finisce alla caserma». Guardando molti che oggi militano nel partito dominante, si capisce che erano pronti a salire tanto alla caserma rossa come a quella nera. E solo la circostanza politica che ha deciso, allo svolto di una via. Fra i due estremi sappiamo mantenere il nostro posto. Il tempo, disse un gran maestro della politica, sa per tutti trovare dei segreti che il genio stesso non trova. Siamo, conclude l’oratore. tutti d’accordo su questa linea strategica fondamentale? Ebbene, lasciamo da parte altre distinzioni tattiche che hanno un valore temporaneo. Non crede che tra le così dette tendenze di sinistra, centro e destra il divario sia essenziale. I Whigs, ha detto una volta O’ Connel, sono dei Tory non ancora entrati in maggioranza, e i destri sono spesso i sinistri vent’anni dopo. L’oratore preferirebbe che alla tradizionale topografia inglese si preferisse piuttosto la terminologia delle assemblee ateniesi. Colà esisteva una montagna, una pianura e… una «costa». Alla costa appartenevano in genere i negozianti, coloro che trasportavano dal mondo degli affari nella politica i loro metodi opportunisti e mercantili. Così nei partiti moderni vi sono i costeggiatori, i quali seguono ogni insenatura, girano attenti ogni scoglio e si tengono pronti ad approfittare del flusso e del deflusso. Ebbene, se ve ne sono anche nel nostro partito, noi dobbiamo trascinarli tutti verso il largo, proclamando che oramai la pessima legge elettorale ha almeno il vantaggio di disimpegnarci dalle preoccupazioni della manovra. Si va al largo, battendo bandiera propria, conquistandoci la libertà di predicare al popolo italiano che la sua salvezza sta nella democrazia cristiana. È questa libertà che i futuri deputati popolari chiederanno al potere nella Camera nuova, colla speranza di poter infondere, anche in parte di coloro che oggi ci sono nemici, la persuasione che tali principii saranno anche la fortuna della patria.

Trattato di economia sociale: introduzione all’economia sociale

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Toniolo, Giuseppe 1 occorrenze
  • 1906
  • Opera omnia di Giuseppe Toniolo, serie II. Economia e statistica, Città del Vaticano, Comitato Opera omnia di G. Toniolo, voll. I-II 1949
  • Economia
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Ciò che frattanto implica una semplice indicazione e non già sempre la affermazione che quegli scrittori poggino od oppugnino le teorie esposte nel testo, ed accettino o contrastino i principi informativi della scuola a cui l'autore di questo trattato appartiene. I titoli bibliografici verranno da noi riportati per esteso in un indice complessivo alla fine dell'opera intera; la quale sarà, se a Dio piaccia, in breve compiuta. Dopo la «Introduzione» e «La produzione» (due volumi già pubblicati) «La circolazione» è in corso di stampa e questa sarà seguita senza intermissione da un altro volume comprendente «La distribuzione e il consumo».

Pagina 1.14

Introduzione. La società cristiana

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Murri, Romolo 1 occorrenze
  • 1907
  • Murri, La vita religiosa nel cristianesimo. Discorsi, Roma, Società Nazionale di Cultura, 1907, X-XVI.
  • Politica
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Infine si può parlare di società cristiana, in quanto in essa abbondano ancora individui i quali professino la religione cristiana, ne accettino gli usi e le tradizioni, obbediscano ai legittimi superiori e rappresentanti del cristianesimo; individui i quali quindi vivano in qualche modo una vita religiosa, e questa nel cristianesimo, ed accettino le dottrine ed i precetti di questo: esercitando con ciò una influenza maggiore o minore intorno a sé e in tutta complessivamente la società politica della quale fanno parte. In questo senso, e non nei due precedenti, noi ci occupiamo, in questi discorsi, della società cristiana.

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Introduzione alla sez. "Riforma statale e indirizzi politici (1920-1922)

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Sturzo, Luigi 1 occorrenze
  • 1923
  • Opera omnia. Seconda serie (Saggi, discorsi, articoli), vol. iii. Il partito popolare italiano: Dall’idea al fatto (1919), Riforma statale e indirizzi politici (1920-1922), 2a ed. Roma, Edizioni di Storia e Letteratura, 2003, pp. 101-131.
  • Politica
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I popolari invece (con questo nome comprendo anche le altre denominazioni a carattere politico-costituzionale dei cattolici come cristiano-sociali, democratici-cristiani, popolari-sociali e simili) sostengono il regime costituzionale democratico, in quanto rappresentanza politica del popolo e partecipazione diretta alla vita amministrativa statale; senza che per questo riconoscano e accettino la concezione razionalista dello stato moderno, detto anche stato liberale. La nostra concezione statale, si rifà alla tradizione del pensiero scolastico; per noi, lo stato è l'organizzazione politica della società umana, ai fini naturali della convivenza, e presuppone i limiti del diritto di natura. Ha quindi funzioni etiche (non vi è diritto senza morale), ma non è un primo-etico-sociale;ed ha fini collettivi, ma non è un assoluto-collettivo.

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La nuova politica ecclesiastica

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Murri, Romolo 1 occorrenze
  • 1908
  • Murri, R., La politica clericale e la democrazia, I, ne I problemi dell’Italia contemporanea, Ascoli Piceno-Roma, Giuseppe Cesari–Società Naz. di Cultura, 1908, 149-165.
  • Politica
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Dall'altra parte, con la Lega democratica na¬zionale, sono quelli i quali vogliono che i cattolici italiani provvedano da sé stessi, come han fatto i tedeschi in Germania e poi in Austria, alla formazione di un loro partito politico, indipendente come tale dal Vaticano nell'apparenza e nel fatto, autonomo, non confessionale, aperto tutti coloro i quali accettino la posizione e il programma politico e sociale della Lega stessa. Il conflitto tra la Curia romana e la L. d. é aperto ed acuto, come tutti sanno; ed é conflitto, non solo fra due tendenze e due tattiche, ma fra due principi.

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