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La religione cattolica apparisce bensì ad essi come società, e società necessaria, e quindi di doverosa accettazione; ma questa accettazione è, di per sé stessa, incompatibile con la coazione, appunto perché essa deve essere un atto di volontà, una rivoluzione e un rinnovamento interiore. Il concetto dello Stato laico è lungi dallo spaventarli, poiché esso non significa già che le azioni umane, in qualsiasi campo, non debbano sottostare a delle norme etiche liberamente accettate, e quindi anche essere informate, nell'interno della coscienza di chi le compie, da una visione e da un senso religioso della vita, ma significa solo che, l'attività dello Stato essendo inseparabile dagli interessi di coloro che sono giunti ad impossessarsi dei suoi meccanismi, e mirando a porre il diritto come pura norma formale, per sé, dell'opera esteriore dei cittadini, le più alte epiù universalmente umane esigenze delle coscienze, non solamente non devono esser poste sotto la sua tutela, ma devono anzi esser messe gelosamente in salvo dal prevalere delle maggioranze o dall'interessato controllo e patrocinio dei poteri politici.
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